Archivio di gennaio 2010

Recensioni su: “Sincronicità”; “Il Destino come Scelta”; “Il Dito e la Luna” … di Simone Sutra

IL DITO E LA LUNA  di Alejandro Jodorowsky

     Il proverbiale genio e sregolatezza di Jodorowsky qui si applica, con una diligenza che forse non gli si conosceva, ad assolvere un’impresa che gli si direbbe a tutta prima poco consona, cioè a mettere ordine proprio là dove meno ce lo si aspetterebbe.

     A corollario di tutta una serie di storielle (originali) della tradizione zen, haiku e koan, Alejandro sfoggia il suo brillante repertorio di commenti ed interpretazioni, che ci lascia, come sempre è il caso quando si ha a che fare con un geniaccio pari suo, a bocca aperta. Se naturalmente il primo impatto con queste espressioni di una mentalità totalmente incomprensibile per la mente occidentale suscita semplicemente un gigantesco punto interrogativo (e persino un po’ di irritazione: ma come ragionano questi qua? A furia di bastonate ai discepoli?), dopo il chirurgico lavoro dell’ineffabile autore cileno la reazione è: “ma certo, è così chiaro, così profondo, così significativo! come ho fatto a non capirlo?”

     Fatto sta che ci doveva pensare lui a trarre un senso là dove altri (e probabilmente con questo indefinito si può indicare tranquillamente la maggior parte di noi) si sarebbero potuti strappare i capelli per settimane nel tentativo di decifrare l’apparente assurdità di questi enigmatici aneddoti; regalandoci così splendide perle di saggezza di vita rese accessibili dalla sua ispirata “traduzione”. Perchè per mettere tutti quei puntini sulle “i” come ha fatto lui ci voleva solo la sua  penetrante spontaneità, la sua lungimirante intuizione, la sua fanciullesca verve, il suo farsi guidare da una sorta di istinto geniale che vede al di là della vista, o meglio ragiona al di là della ragione, senza mai rinunciare a lasciare la sua punturina di umoristico veleno, che in verità è il vero antidoto alla piattezza del senso comune. E a seminare anche, come sua firma, un po’ di disordine, perchè, come dice lui stesso,”l’ordine perfetto esiste solo accanto al disordine”. Illuminante (tanto per rimanere nel contesto).

     “E’ geniale poter dire: io sono quello che sono……nessuna immagine di sè da dover dare! Tutti  gli esseri umani sono illuminati, tutti sono perfetti: il problema è che non lo capiscono” 

      

IL DESTINO COME SCELTA  di Thorwald Dethlefsen

     Nel campo della psicologia transpersonale Dethlefsen occupa una nicchia di prim’ordine, ed è facile capire perchè sfogliando questo suo agilissimo testo, una piccola summa theologica, saremmo tentati a dire, quasi un manualetto da “giovani marmotte” nella sua essenzialità; aspetto che peraltro non va a discapito della completezza e della profondità della trattazione. 

     Evitando le astrusità e le tortuosità verbali e cerebrali di molti autori del settore, Dethlefsen ci guida con grande semplicità e con cristallina trasparenza attraverso temi di grande risonanza per la vita interiore. La lettura è pastosa e cordiale, poichè il tono discorsivo, fluido e sempre abbordabile  facilita un’assimilazione immediata e diretta di argomenti di vasta portata.

     Ma il più grande pregio dello psicologo tedesco riteniamo sia l’abilità nello smascherare e smontare le gabbie concettuali e i pregiudizi che generalmente si formano attorno a nozioni di non comune accettazione: il suo rendere limpida, lineare e “di tutti i giorni” la comprensione e la familiarizzazione con concetti quali per esempio l’esoterismo, indicante un settore generalmente ghettizzato nella terra di nessuno popolata da idee deformanti e spropositate dietro cui l’immaginario collettivo si rifugia come baluardo atto ad arginare tutto ciò che esula dalla razionalità. Il volo radente delle sue spiegazioni, ben guidato da una torre di controllo saldamente al comando della situazione in virtù di istruzioni di disarmante chiarezza, fornisce le nozioni da lui illustrate di carrelli d’atterraggio più che adeguati a prendere contatto con i terreni  a volte accidentati della mente.

     Illuminante in particolare il capitolo dedicato all’astrologia, che riconduce al suo vero senso la scienza delle stelle, un senso che in verità sfugge ai più: la responsabilità degli eventi si sposta dai pianeti, semplici vettori energetici, alle entità, o meglio ai principi primi preposti alla trasmissione degli impulsi archetipi che caratterizzano la nostra dimensione terrena; ma soprattutto alla loro interazione con l’individuo, che riacquista padronanza del suo destino nell’ambito di una progettualità assai più vasta, tramite l’alleanza con i principi che da sempre reggono le fila del gioco ma che sanno anche  piegarsi graziosamente al volere dell’individualità.

     Reincarnazione, numerologia, malattia, ritualità…tutti questi argomenti acquistano una loro affettuosa quotidianità, una volta conclusasi l’operazione di questo meccanico della psiche che li sdogana dal loro alone un po’ inquietante, e dopo averli ripuliti della loro intimidatoria connotazione ce li restituisce già pronti per essere digeriti. E utilizzati.

     “La malattia del nostro tempo è la mancanza di significato nella vita, e questa mancanza di significato ha sradicato l’uomo dal cosmo….solo quando l’uomo è pronto ad assumersi tutta la responsabilità di quel che vive e che gli accade scopre la significatività del destino: chi è disponibile ad assumersi la responsabilità del proprio destino si ritrova inserito nelle leggi di questo universo e perde le sue paure, in quanto ha ritrovato il rapporto con la sua origine prima” 
 

SINCRONICITA’ – Il legame tra fisica e psiche di Massimo Teodorani

      L’oggetto misterioso di cui tratta questo libro ha fatto molto discutere psicologi, scienziati grandi e piccoli, terapeuti ma anche casalinghe, impiegati e venditori di palloncini. Perchè la sincronicità ci tocca tutti, in qualche momento della vita in cui ci affacciamo nostro malgrado sull’imprevedibile, impesrcrutabile, inconoscibile; e ci rende partecipi di quel tocco di metafisico di cui in verità è costellata l’esperienza umana, nonostante la pretestuosa evidenza, agitata come orgoglioso vessillo dagli accaniti sostenitori del razionale, che “tutto è sotto controllo”.

      L’autore traccia l’interessante parabola delle modalità con cui il concetto in questione si sia affermato, e ne addebita l’origine al momento epocale in cui lo psicanalista svizzero Jung mise in connessione le stratificazioni più profonde dell’animo con quel quid che sembra permeare il sottofondo della mente, da lui definito “inconscio collettivo”. Questa nozione rappresenta l’interfaccia, a livello informativo, dell’akasha della tradizione orientale: uno sterminato archivio in cui è registrata la traccia energetica di ogni pensiero, immagine o azione, le cui impronte possono essere rilevate mediante le opportune connessioni psichiche, di cui le sincronicità (dette anche “coincidenze significative”) sono l’aspetto più eclatante e comune al contempo.

      L’indagine di Jung gli permise di collegare l’esistenza di questa entità psichica di massa con i principi degli archetipi, ossia  modelli della realtà che di volta in volta risuonano e prendono vita in noi tramite l’influsso dell’inconscio collettivo nel loro  passaggio dal generale al particolare. 

      Dall’incontro di Jung con il fisico quantistico austriaco Wolfgang Pauli, premio nobel, nacque una sintonia e una sinergia che vide i due lavorare a un comune progetto di enunciazione di un principio fisico vero e proprio che tenesse conto della sincronicità come evento oggettivamente riconoscibile nella realtà, unendo così idealmente la psiche con la fisica in un matrimonio concettuale dai vincoli apparentemente paradossali.

     Trattazione esauriente e appassionante, non scade mai nella tentazione di utilizzare un linguaggio troppo tecnico o di esibire concetti di difficile comprensione, pur mantenendo il rigore scientifico inerente all’argomento. Ammirevole dunque la capacità divulgativa e di sintesi di Teodorani, data la possibilità tutt’altro che remota di sperdersi nei dettagli e nella sostanziale indeterminatezza del soggetto trattato.  

     “Jung sapeva che l’inconscio non si situa nello spazio conosciuto, bensì in una specie di “dimensione interspaziale”con sue leggi ben differenziate da quelle di causalità note alla scienza standard. Il sincronismo tra lo stato psichico di un individuo e un evento nel mondo della materia dimostrava fin troppo bene che oltre alle leggi conosciute dalla fisica ne esistono altre che ancora non conosciamo bene”    

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Scollamento dal sistema biologico e sfruttamento delle risorse naturali ed animali..

Caro Paolo,  

come mi capita spesso ultimamente, ero al macello dei polli di Spilamberto ed è venuto lì da me un allevatore di suini che aveva bisogno di un’attestazione per il macello sulla provenienza dei suoi animali da una zona libera da varie malattie. Hai presente quel discorso fatto da quel mio collega al corso sui problemi commerciali tra Italia ed altri Paesi per cui vengono richieste garanzie sanitarie……… Beh, questo qui è un allevatore alquanto sveglio, non che gli altri non lo siano, ma diciamo che questo ha una visione globale dei fenomeni economici ed ha una sua posizione molto precisa anche se molto discutibile, inoltre, dato che ha 5 figli, di cui 3 adulti e 2 bambini, che qui da noi sono una vera rarità, diciamo che “guarda avanti”.

Gli ho chiesto, come faccio sempre tutte le volte che lo incontro “come vanno le cose nel settore” e lui, che diversamente dalla maggioranza di quelli che lavorano in agricoltura, non è uno che si lamenta, mi ha risposto che c’è una grossa crisi, di cui non si vede la fine, che al momento la situazione prezzi è stazionaria perché, a fronte di tanti piccoli allevamenti che chiudono, i grossi allevamenti industriali resistono meglio, anche se hanno cominciato a chiudere anche quelli per via della concorrenza estera, soprattutto dei danesi……. Interrogato poi su quale può essere la soluzione secondo lui, mi risponde (ed io lo ascolto con orrore) che per tirarci fuori dalla crisi dovremmo seguire il “modello cinese”, cioè lavorare di più, molto di più, produrre di più, in modo da far scendere i prezzi e stimolare quindi i consumi. Ricordava i tempi in cui lui ha cominciato a lavorare, gli orari erano più lunghi, si facevano più straordinari, si lavorava di più. Ora i bar, ogni mattina, sono pieni di cassaintegrati che costano allo stato e non producono niente.

Io gli ho detto che non mi sembra un sistema di vita neanche umano e senza arrivare vicini a quei livelli, non sarebbe meglio come si diceva una volta “lavorare meno e lavorare tutti?” Certo che bisognerebbe rivedere il nostro stile di vita e approfittare, per il nostro benessere fisico, mentale e spirituale di quello che GIA’ abbiamo, che è già tanto: intanto abbiamo un corpo e una mente, oltre che, per chi ci crede, un’anima, ma, per chi non ci crede, uno spirito (?) e quale migliore passatempo utilizzare NOI STESSI, insieme agli altri, i nostri simili, che insieme a noi possono fare migliore questo mondo o semplicemente, senza volerlo sempre criticare, goderselo per quello che è? Abbiamo poi la natura, nemica e amica, che ci fa compagnia, se solo sappiamo cogliere quello che ci da a piene mani, senza egoismo e le giornate possono essere fredde, calde, soleggiate, nebbiose, oggi nevose e noi abbiamo sempre da lamentarci (anche oggi sentivo dire: uffa! questo tempo non lo sopporto proprio!) ma, se ci fosse sempre il sole, saremmo capaci di godercelo come quando ci viene a mancare per un po’?

Secondo me l’uomo è un po’ cieco, cioè non vede che avanti così non si può andare, le risorse calano, il mondo si impoverisce e noi, cosa guadagniamo con questo sistema? Un’auto più grande, un vestito in più, una vacanza che dimentichiamo appena rientrati alla normalità o al massimo ci fa rimpiangere che sia finita? Forse sarò un’illusa e forse faccio presto io a dare ricette dalla mia tranquilla posizione, ma veramente spero che ci siano sempre più persone che abbiano voglia di tornare alle cose semplici e riscoprano il valore di cose che non hanno prezzo: l’umanità, la natura, l’amore, la bellezza, la vita.

Caterina Regazzi

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Libero pensiero: ”C’è qualcosa di buono nelle religioni..?”

Caro Paolo,

ho avuto, soltanto ora, occasione di leggere il messaggio de membro del  Libero Pensiero di Viterbo sull’ormai lontana visita di Benedetto XVI a Viterbo. Detto messaggio comincia con la seguente affermazione: LA GENTE HA BISOGNO DI CREDERE IN QUALCOSA DI BUONO. Trattasi di un principio che io non condivido. La gente, almeno quella italica che io meglio conosco, non mi sembra proprio che abbia detto bisogno, o per meglio dire ha bisogno di credere in quel qualcosa di buono che corrisponda a ciò che soddisfa le proprie esigenze, specialmente materiali. 

L’amico di Viterbo si richiama a Gesù Cristo e lo indica come un’idea di un semidio caritatevole, moralmente ineccepibile, quasi mai violento, buono e comprensivo con tutti gli esseri umani e infine afferma che tante folle lo seguirono credendo e sperando in lui, cominciando dai piu’ derelitti. Inoltre aggiunge che detto Cristo, se fosse vivo oggi, sarebbe armato solo di forza spirituale e che, ancora una volta, avrebbe preso la frusta, quella frusta che ci raccontano avrebbe usato per cacciare fuori dal tempio i preti farisei i quali ne avevano creato un centro per i loro ambigui affari. Per quanto riguarda il semidio caritatevole, mi si permetta di dire che detto Cristo dalla Bibbia non appare in nessun modo un semidio, ma soltanto un semplice uomo, e cio’ perche’ nel vangelo piu’ volte si dichiara che questi e’ soltanto un uomo (ATTI 2/22: UOMINI D’ISRAELE ASCOLTATE QUESTE PAROLE: GESU’ IL NAZARENO, UOMO  CUI DIO HA RESO TESTIMONIANZA DI FRONTE A VOI, CON MIRACOLI, PRODIGI E SEGNI OPERATI DA DIO PER MEZZO DI LUI TRA DI VOI, QUEST’ UOMO, DOPO ESSERE STATO TRADITO, SECONDO L’IMMUTABILE DISEGNO E PRESCIENZA DI DIO, VOI L’AVETE CROCIFISSO E L’AVETE MESSO A MORTE; QUEST’UOMO, DIO LO HA RISUSCITATO, LIBERANDOLO DAI LACCI DELLA MORTE.

                A sua volta così dice Stefano: (ATTI 7/37) EGLI E’ QUEL MOSE’ CHE DISSE: DIO FARA’ SORGERE UN PROFETA, COME ME, E SARA’ UNO DEL NOSTRO POPOLO. Come disse Mose’, ma Mose’ non fu un dio.

                  E’ ancora Pietro a indurre alle presenti considerazioni, là dove dice ( ATTI 2/43 ) DIO FACEVA MOLTI MIRACOLI E PRODIGI PER MEZZO DEGLI APOSTOLI. Ora, sarebbe stato più naturale che Pietro, nella sua qualità di vicario di Cristo in terra, avesse richiamato questi, più che Dio, come autore dei miracoli e dei prodigi. Se ciò non lo ha detto e non lo ha scritto vuol dire che Pietro non considerava Cristo, Dio.

                  Lo stesso dicasi per quanto riguarda Paolo. Ecco quanto si legge nel passo degli atti degli Apostoli 17/30: PERCIO’ IDDIO……………GIUDICHERA’ IL MONDO A MEZZO DI UN UOMO, CHE EGLI HA DESIGNATO, DANDONE SICURA PROVA A TUTTI, COL RISUSCITARLO DAI MORTI. Quindi e’ un uomo e non un dio quello che e’ stato risuscitato dai morti. Ancora Paolo, nel passo 2/5 della I° lettera a Timoteo, così dichiara: NON VI E’, INFATTI, CHE UN DIO SOLO, E UNO SOLO E’ IL MEDIATORE FRA DIO E GLI UOMINI, GESU’ CRISTO, UOMO ANCHE LUI………  

                     Ogni commento sembra inutile tanto sono chiare le suindicate parole degli apostoli.

                    Ora vediamo se Gesù fu caritatevole e comprensivo con tutti gli esseri umani. Ecco, per brevità, due delle sue invettive:

SIGNORE ABBI PIETA’ DI MIO FIGLIO CHE E’ LUNATICO E SOFFRE MOLTO. L’HO PRESENTATO A TUOI DISCEPOLI MA NON L’HANNO POTUTO GUARIRE. GESU’ RISPOSE DICENDO: O GENERAZIONE INCREDULA E PERVERSA, FINO A QUANDO IO STARO’ CON VOI ? FINO A QUANDO VI SOPPORTERO’. PORTATELO QUA A ME. Si lascia ai lettori ogni giudizio sulla dolcezza, sull’umiltà di cuore e sulla sua concezione caritatevole della vita. L’altra quella rivolta a Giuda Iscariota: POICHE’ IL FIGLIO DELL’UOMO SE  NE VA, PROPRIO COME E’ SCRITTO DI LUI, MA GUAI A COLUI DAL QUALE IL FIGLIO DELL’UOMO E’ TRADITO. ERA MEGLIO PER LUI CHE NON  FOSSE MAI NATO. Eppure questo stesso Gesù aveva dichiarato: PREGATE PER COLORO CHE VI PERSEGUITERANNO. Quindi non sembra che Gesu’ sia comprensivo. Questo episodio si presente addirittura delirante se lo ricolleghiamo alle parole di Giovanni: POI INTINTO UN PEZZETTO DI PANE, LO DIEDE A GIUDA DI SIMONE ISCARIOTE. E APPENA PRESO IL BOCCONE, SATANA ENTRO’ IN LUI. GESU’  DUNQUE GLI DISSE: QUELLO CHE FAI FALLO PRESTO. Allora, prima, Satana, cioè il peccato, non era dentro Giuda. Se prima il peccato non era in Giuda, perché mai Giovanni ha definito Giuda un ladro, cioé un peccatore, e un gravissimo peccatore in quanto rubava non solo le offerte dei fedeli in Cristo, ma per di più quelle destinate ai poveri? Quindi un ladro due volte. E il rubare non e’ forse un peccato ? E se Satana e’ entrato in Giuda dopo il boccone di Gesù, perché  mai Gesù ha messo in bocca a Giuda detto boccone ? Trattasi di domande a cui l’ analisi di tanti altri episodi simili ha consentito di dare chiare risposte e cioè che ci si trova di fronte a banali contrapposizioni umane, che nulla di divino hanno, ne’ direttamente ne’ indirettamente, e ci ricordano quanto ha detto Renan sui mediorientali. 

 Nello stesso messaggio si parla di Gesù come moralmente ineccepibile  Ecco quanto si legge nel Vangelo: MATTEO 10/5 ESSI SONO DODICI CHE GESU’ INVIO’ DOPO AVER DATO LORO QUESTE ISTRUZIONI: NON ANDATE FRA I GENTILI E NON ENTRATE NELLE CITTA’ DEI SAMARITANI; MA ANDATE PIUTTOSTO ALLE PECORE PERDUTE DELLA CASA DI ISRAELE. Ancora: Ecco quanto dichiarerà poi Gesù ai suoi apostoli: E SE QUALCUNO NON VI RICEVE, NE’ ASCOLTA LE VOSTRE PAROLE, USCENDO DA QUELLA CASA O DA QUELLA CITTA’, SCOTETE LA POLVERE DAI VOSTRI PIEDI. IN VERITA’ VI DICO: NEL GIORNO DEL GIUDIZIO IL PAESE DI SADOMA E GOMORRA SARA’ TRATTATO MENO SEVERAMENTE DI QUELLA CITTA’.   Quindi per questo Gesu’ INECCEPIBILE il solo fatto di non condividere la sua dottrina sarebbe motivo di subire pene peggiori dei peccatori della città di Sodoma e Gomorra. Infine, questo Gesù, preso atto di essere stato snobbato dal popolo per la cui salvezza sarebbe nato, allarga la sua sfera d’azione su tutti i popoli, compresi i gentili, cioè coloro che poco prima aveva escluso dalla sua evangelizzazione. MI e Vi domando: siamo di fronte ad un uomo moralmente ineccepibile ? Secondo il mio metro di ineccepibilità morale, io totalmente lo escluso. 

                     Nel messaggio di cui sopra si afferma che detto Cristo sarebbe stato quasi mai violento. Bene, leggiamo il Vangelo:  MATTEO 10/34 NON CREDIATE CHE IO SIA VENUTO A PORTARE LA PACE SULLA TERRA. NON SONO VENUTO A PORTARE LA PACE MA LA SPADA. PERCHE’ SONO VENUTO A DIVIDERE IL FIGLIO DAL PADRE, LA FIGLIA DALLA MADRE, LA NUORA DALLA SUOCERA E I NEMICI DELL’UOMO SARANNO I SUOI FAMILIARI. LUCA 12/49  SONO VENUTO A PORTARE IL FUOCO SULLA TERRA: COME VORREI CHE FOSSE GIA’ ACCESO! ………………………PENSATE CHE IO SIA VENUTO A PORTARE LA PACE SULLA TERRA ? NO, VI DICO, MA LA DIVISIONE. D’ORA INNANZI IN UNA CASA SU CINQUE PERSONE SI DIVIDERANNO TRE CONTRO DUE, DUE CONTRO TRE: PADRE CONTRO FIGLIO E FIGLIO CONTRO PADRE,  MADRE CONTRO LA FIGLIA E FIGLIA CONTRO LA MADRE, LA SUOCERA CONTRO LA SUA NUORA E LA NUORA CONTRO LA SUOCERA.        

E che dire della violenza nei riguardi dei farisei e dei mercanti al tempio ? Eccone un esempio: MATTEO 23/ 16 GUAI A VOI, GUIDE CIECHE…………….GUAI A VOI SCRIBI E FARISEI IPOCRITI……………………….GUAI A VOI SCRIBI E FARISEI IPOCRITI……………………

GUAI A VOI SCRIBI E FARISEI IPOCRITI……………………SERPENTI, RAZZA DI VIPERE, COME SCAMPERETE ALLA CONDANNA DELLA GEENA ?………..ECCO LA VOSTRA CASA VI SARA’ LASCIATA DESERTA; POICHE’ IO VI DICO: NON MI VEDRETE PIU’, FINCHE’ NON DICIATE: BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE. NON MI VEDRETE PIU’.  Non sono queste parole di violenza, parole oltretutto che contraddicono il principio cristiano che ogni potere viene da Dio ? Per quanto riguarda la violenza ai mercanti di animali da sacrifici e e ai cambiavalute, consentimi evidenziare che la Chiesa cattolica non ha mai spiegato ai suoi fedeli perché i venditori di animali e i cambiavalute stavano davanti al tempio. E questo e’ un fatto estremamente grave ed ingannevole. I venditore di animali, che avevano un preciso punto all’ interno del tempio, smerciavano gli animali che allora servivano  per i sacrifici che dovevano essere fatti nel tempio stesso;  i cambiavalute erano necessari in quanto all’interno del tempio potevano essere usate soltanto monete ebraiche, e non per esempio quelle romane. Quindi non solo ha gridato, ma lo ha fatto anche in modo spettacolare e arrogante. C’e’ qualcuno che a giustificazione di detto comportamento di Gesù, ci sarebbe il fatto che questi mercanti sfruttavano economicamente la situazione, cioè guadagnavano troppo. Ma questo non risulta dai vangeli. 

Ed allora caro paolo non ritieni che gli uomini, almeno quelli che hanno avuto dalla natura l’intelligenza, non dovrebbero corriere e far correre dietro alle proprie esigenze favolistiche, andando oltre la realtà che incontriamo nei libri cui riteniamo di riferirci ? Questo per me e’ veramente pericoloso e dannoso per le nuove generazioni, in quanto, quando esse scopriranno la “realtà”, non crederanno più alle parole delle precedenti generazioni.

Saluti

Massimo Ages

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“Nemesi amica” Ovvero: la pazzia nell’ordinarietà della vita quotidiana … – E se fossero tutti simboli?

 Il Commendatore Mino Raccuglia si accingeva ad affrontare la sua giornata. Scrupoloso e impeccabile, il suo aspetto era curato quanto la sua coscienza professionale.

     Funzionario di Stato, inappuntabile e incorruttibile, si apprestò a occupare la poltrona della sua scrivania con la stessa determinazione che una volta animò Orlando nella pugna a Roncisvalle.

     Non era però minimamente preparato, nonostante l’ampia esperienza burocratica, ad affrontare l’impatto del primo fascicolo che gli fu sottoposto per la sua vidimazione.

     Si trattava di apporre il suggello della sua preziosa approvazione per l’abbattimento del bosco del Chiesone.

     Un bosco? Cosa volete che sia per un Commendatore? Che cosa mai doveva essere per un inveterato pubblico ufficiale come lui, rotto a tutte le tempestose navigazioni nei cavilli burocratici più intricati, nei risvolti più insidiosi delle pratiche ministeriali, nelle più discusse applicazioni di leggi e regolamenti?

     Raccuglia Mino, però, di fronte a questa sparuta minaccia, sembrò sbiancare, raggrinzire tutto, raccogliersi in se stesso, rimpicciolire persino, come se avesse dovuto affrontare il drago che San Giorgio, fortunatamente, aveva già provveduto a togliere di mezzo, e che mai avrebbe  dato il benché minimo grattacapo a nessun ministero o amministrazione pubblica.

     Il fatto era che al Chiesone lui c’era cresciuto; e in quel bosco erano risuonate le sue grida di giubilo a respingere vittorioso i vigorosi assalti di altri ragazzini come lui al fortilizio da lui edificato fra i rami dei pini; e si dà pure il caso che, qualche annetto più tardi, avesse fatto degli aghi di quel pino, distesi a terra ad accogliere con complicità il suo primo amplesso, un giaciglio di delizie che lo avevano strappato definitivamente all’infanzia per consegnarlo alla vita adulta. Ma non sono cose queste, che si dovrebbero risapere, che non dovrebbero affidate alla voce, pettegola e irrispettosa, che non dovrebbero incrinare, con quel loro alito di leggerezza, di fanciullesca insulsaggine, l’immagine pubblica di un integerrimo e irreprensibile funzionario statale, ben al di sopra di queste frivole e triviali quotidianità.

     Tutte voci, però che ora lo bombardano, che si insinuano maligne nelle pieghe della sua ben studiata professionalità, che sferrano all’impazzata colpi nelle maglie più deboli della sua armatura.

     “Commendatore? Si sente bene?” Gli fa il Guidotti, il segretario, fissandolo preoccupato al di sopra di quegli occhialini spessi come fondi di bottiglia mentre lo vede impallidire, farsi cadaverico…per poi smarrire, per un lunghissimo istante, lo sguardo verso ignoti orizzonti racchiusi da uno scrigno invisibile al di là delle grigie pareti, dietro il ritratto del presidente della Repubblica.

     “Sì…sì…Guidotti…vada pure” gli fa lui dopo aver boccheggiato inutilmente per qualche istante.

     “Sì…ma la firma, Commendatore…sa , è urgente…purtroppo i termini per la concessione stanno per scadere…è stata la svista del Costantini, dell’ufficio concessioni demaniali…e adesso il tempo stringe. Si figuri che c’è di là il Cavalier Muravera…sa, quello delle costruzioni…sì, si figuri che è venuto fino qua ad aspettare la sua firma per poter procedere immediatamente….”

     “Sì, sì, lo so, Guidotti…ma devo esaminare con cura il fascicolo, che diamine! Come se fosse una cosa da niente tirar giù un bosco!” 

     Il Guidotti rimase a bocca aperta, come quegli enormi pescispada che si vedono sulle bancarelle del mercato ittico. Era anche più o meno delle stesse dimensioni. Non una cosa …da niente? Quanti boschi erano già caduti sotto i colpi sferrati dal Commendator Raccuglia a suon di carteggi più affilati di cento motoseghe?

     Prima che potesse replicare, Raccuglia gli fa:

     “Su, vada, Guidotti, vada…e gli dica a quello là, quel Muravera, quel…che dovrà aspettare. Tutto qua.”

     Ancora sotto shock il Guidotti si accinse all’ardua impresa di informare l’importante costruttore dei cambiamenti di piani. Tremava al pensiero.

     Mentre con mano tremante Mino stampigliava un autoritario “CONCESSIONE NEGATA” sull’incartamento, si rendeva conto di star firmando la sua condanna a morte; quella professionale, della sua tanto accuratamente architettata e ben congegnata carriera, illuminata da promozioni e avanzamenti, punteggiata da  encomi solenni e pacche sulle spalle, strette di mano ufficiali e non, brindisi e discorsoni e discorsetti.

     Si slacciò il colletto, si allentò la cravatta, si sfilò  la giacca e se l’appese a una spalla.

     Uscì  davanti allo sguardo stralunato del segretario per andare a combattere contro i mulini a vento nel bosco del Chiesone.

     Il sole, fuori dall’ufficio, era così luminoso che lo abbagliò.   

Simone Sutra – itdavol@tin.it

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Al Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, sette domande sulla questione etica degli espianti e trapianti di organi umani…

Premessa:

Il 13 novembre 2009 è stato nuovamente istituito il Ministero della salute e conseguentemente, in data 15 dicembre 2009, con Decreto del Presidente della Repubblica Napolitano, è stato nominato a Ministro della salute il prof. Ferruccio Fazio (già vice ministro dal 21.5.2009), mentre il Sen. Maurizio Sacconi è stato ridimensionato (destituito dal settore salute) con la nomina di Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

Non è fuor di luogo ipotizzare che questa decisione sia stata presa proprio per risolvere il possibile conflitto d’interessi, posto che la moglie del Ministro Sacconi è la Direttrice Generale di Farmindustria, cioè dell’associazione che promuove gli interessi delle aziende farmaceutiche.

Al Nuovo Ministro della Salute la Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente, pone un’INTERROGAZIONE PUBBLICA per sapere:

1) Se intende emanare il Decreto attuativo per regolamentare la dichiarazione di libera volontà in ordine alla donazione od opposizione all’espianto di organi e prelievo di tessuti, previsto dalla Legge 91 del 1° Aprile 1999 artt. 4 e 5, atteso da 11 anni. Con quale definizione marchierebbe i ministri che l’hanno preceduta (Bindi, Veronesi, Sirchia, Storace, Turco, Sacconi) per il loro comportamento gravemente omissivo che ha favorito i trapiantisti e leso i diritti umani.

2) Se è consapevole che tale Decreto (pur nella discutibile formula del silenzio-assenso) può portare la pratica degli espianti/trapianti, che pure avversiamo in quanto crimini sanitari legalizzati, almeno entro i limiti della legalità, interrompendo il flusso di abusi in atto negli ospedali, per dare facoltà a tutti i cittadini (anche single, anche anziani) di non essere predati e di esprimere la propria libera volontà, fuori dal ricatto medico, dai plagi e collusioni con altri soggetti interessati.

3) Se non ritiene doveroso denunciare quei medici che negli ospedali illecitamente e illegalmente chiedono la firma di donazione a parenti disinformati e disperati, condannandoli al rimorso.

4) Se porrà sotto controllo il CNT (Centro Nazionale Trapianti) che nel proprio sito diffonde informazioni “contra legem” in merito alla manifestazione di volontà, indirizzando i cittadini all’ASL senza le garanzie del decreto e dando al tesserino blu della Bindi un valore legale che non ha, perché illecito e ingannevole, così come è illecito indirizzare alle anagrafi e dare valore a pezzi di carta straccia (o peggio a dichiarazioni on-line) che chiunque in ospedale può mettere in tasca al malato per espiantarlo. Confusione tanto utile alle predazioni.

5) Se sia lecito che la Consulta tecnica permanente (L. 91/99 art. 9) che si occupa di attività di espianto e trapianto, composta da circa 40 elementi e finanziata dallo Stato non comprenda un rappresentante (uno) che porti i valori e i diritti dei cittadini che si oppongono all’espianto, quando invece la legge 91/99 prevede il diritto di opposizione all’art. 4, 5 e 23.

6) Se non ritiene opportuno riconoscere ai medici il diritto di obiezione di coscienza sia per la dichiarazione di “morte cerebrale”, sia per la chirurgia degli espianti/trapianti rivalutando scienza e coscienza e responsabilità individuali, come avviene in altre pratiche sanitarie controverse.

7) Cosa intende fare per annullare l’illecito Decreto 11.4.2008 che Livia Turco ha emanato tre giorni prima delle votazioni del 14 aprile 2008 per facilitare la dichiarazione di cosiddetta “morte cerebrale”. Il Decreto ha ridotto a sole 6 ore “l’accertamento” di “morte cerebrale” anche per i neonati e i bambini nonché imposto, a totale arbitrio medico, a neonati, bambini ed adulti esami invasivi e dannosi quali l’angiografia cerebrale. La legge 578/93 art.2 c. 3 le permette di rimediare all’illecito ed illegale atto della Turco per restituire il diritto di opposizione al cittadino.

Presidente Nerina Negrello

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