Allarme vegetariano per il Codex Alimentarius: “La chimica farmaceutica internazionale è per l’intossicazione della popolazione mondiale”

Il Codex Alimentarius: un inquietante progetto in campo alimentare e salutistico.

Siamo alla fantascienza oppure all’inizio dell’Apocalisse? L’ordine economico mondiale costituito si avvale di nuovi canoni burocratici per incatenare la popolazione umana nella morsa di restrittive regole “igienico sanitarie”. Prosegue inesorabile il processo di “soggiogamento” finale dell’intera umanità. Passo dopo passo la naturalità cede il passo alla norma. Ecco di seguito il drammatico annuncio dell’AVA.

Paolo D’Arpini

Per firmare, entro il 20 aprile 2009, la petizione vegetariana all’ONU:   http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/10/29/petition-food-vs-feed-nourrir-la-population-vs-nourrir-les-animaux-cibo-contro-alimentazione-animale/

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Il Codex Alimentarius entrerà in vigore il 31 dicembre del 2009 e potrebbe essere il più grande disastro per la salute umana: determinerà gli standard di sicurezza alimentare e le regole in più di 160 paesi del mondo, cioè per il 97% della popolazione mondiale.

La Commissione di Commercio Codex Alimentarius (che nel 1994 dichiarò le tossine come nutrienti) è attualmente finanziata e condotta dall’OMS (che appartiene all’ONU) e dalla FAO.

Un insieme di standard internazionali aventi come scopo dichiarato la protezione della “salute” dei consumatori, attraverso pratiche nel commercio per: preparati alimentari, semipreparati, crudi, l’igiene degli alimenti, gli additivi, i pesticidi, i fattori di contaminazione, l’etichettatura, i metodi di analisi. Lo scopo recondito è di mettere fuori legge ogni metodo alternativo nel campo della salute, come le terapie naturiste, l’uso di integratori alimentari, di vitamine e di tutto ciò che potrebbe essere un potenziale concorrente per l’industria chimico – farmaceutica.

La lobby della chimica farmaceutica è nata da un’associazione condotta da Rockfeller e dall’IGFarben della Germania nazista. L’IGFarben fin dal 1932 fornì ad Hitler un finanziamento di 400.000 marchi senza il quale il secondo conflitto mondiale non avrebbe potuto avere luogo e nel 1941 costruì ad Auschwitz la più grande industria chimica del mondo approfittando della mano d’opera dei campi di concentramento. Nel processo di Noriberga i responsabili della IGFarben furono dichiarati colpevoli di genocidio, di schiavitù ed altri crimini. Però un anno dopo la condanna, nel 1952, tutti i responsabili furono liberati con l’aiuto di Nelsen Rockfeller (che a quei tempi era ministro degli affari esteri in USA) e s’infiltrarono nell’economia tedesca.

Fino dagli anni 70 il consiglio direttivo della società BASF, BAYER e HOECHST era costituito da membri del partito nazista che, a partire dal 1959, finanziavano il giovane Helmut Kohl. In pratica l’organizzazione nazista associata a Rockfeller ha costituito il mercato farmaceutico del pianeta.

L’alleanza della IGFarben si è poi tramandata sotto un altro nome: “Associazione per l’industria chimica” che nel 1955 è stata raggruppata nel CODEX ALIMENTARIUS il cui spirito è la soppressione delle innovazioni scientifiche indipendenti degli ultimi 50 anni usando ogni mezzo per mantenere il suo posto sul mercato in riferimento al cancro, all’AIDS, alle malattie cardiovascolari ecc.

Un gran numero di partiti politici europei, di sinistra e di destra, sono stati finanziati da questa industria per assicurarsi una legislazione favorevole all’industria farmaceutica. Per influenzare i legislatori, condizionare gli organismi di controllo, manipolare le ricerche in campo medico ed educativo, solo nel 1961 le industrie farmaceutiche hanno fatto donazioni alle grandi università degli USA: 8 milioni di dollari ad Harvard, 8 milioni di dollari a Yale, 10 milioni di dollari a Jonh Hopkins, 1 milione di dollari a Standford, 1,7 milioni di dollari a Columbia di New York. L’informazione dei medici è interamente finanziata dalle compagnie, che nascondono con attenzione un gran numero di effetti secondari pericolosi e perfino mortali dei farmaci. Vale la pena ricordare che ogni anno solo nel Nord America muoiono 800.000 persone a causa delle medicine allopatiche. Il 13 marzo 2002 gli europarlamentari adottarono leggi a favore dell’industria farmaceutica secondo le disposizioni fissate del Codex Alimentarius, finalizzate ad elaborare una documentazione coercitiva per tutte le terapie naturiste e gli integratori alimentari. Ma nonostante 438 milioni di petizioni inviate al Parlamento Europeo le direttive del Codex sono state adottate.

Il dr. Rath Matthias, uno specialista tedesco per l’uso di trattamenti naturisti, nel 2003 ha consegnato alla Corte Internazionale di Giustizia un atto di accusa per crimini contro l’umanità. Matthias afferma: “Il vero scopo dell’industria farmaceutica mondiale è di guadagnare soldi grazie alle malattie croniche e di non preoccuparsi di prevenire o sradicare queste malattie. L’industria farmaceutica ha un interesse finanziario finalizzato alla diffusione di queste malattie, per assicurarsi il mantenimento o addirittura l’aumento dei prezzi dei medicinali. Per questo motivo i farmaci sono fatti per eliminare i sintomi e non per trattare le vere cause delle malattie… le compagnie farmaceutiche sono responsabili di un genocidio permanente e diffuso, in quanto uccidono in questo modo milioni di persone”.

A partire dal 2005 le direttive applicate mirano a:

- eliminare ogni supplemento alimentare naturale che sarà sostituito con 28 prodotti di sintesi disponibili solo in farmacia: tutto ciò che non è nella lista del Codex è considerato illegale;

- le medicine naturiste, come l’agopuntura la medicina energetica, ayurvedica, tibetana ecc. saranno progressivamente vietate;

- l’agricoltura e l’allevamento di animali saranno regolate dall’industria chimico -farmaceutica che vieta per principio l’agricoltura biologica. Questo significa che ogni mucca da latte sarà trattata con l’ormone bovino della crescita (ricombinato geneticamente) prodotto dalla Monsanto. Inoltre. Ogni animale del pianeta usato a fini nutrizionali dovrà essere trattato con antibiotici ed ormoni della crescita. Le regole del Codex permettono che gli alimenti contenti OGM non debbano più essere etichettati come tali. Non solo. Nel 2001 il Codex Alimentaris reintegra 7 delle 12 sostanze chimiche (note per essere causa di cancro) vietate unanimemente da 176 nazioni.

- l’alimentazione umana dovrà essere irradiata con Cobalto i cui livelli saranno maggiori di quelli permessi in precedenza.

Franco Libero Manco – francolibero.manco@fastwebnet.it  

Vegetarismo o frugivorismo? – La noia di definirsi vegetariani…. cioè quando il vegetarismo, dal punto di vista fisiologico, è solo un modo di dire!

Sapete che “odio” ogni ideologia, sia politica che religiosa, e non mi piace nemmeno far parte di parrocchiette più o meno orizzontate in termini di morale od etica.

Per questa ragione stento sempre a definirmi “vegetariano”… ma sono stato costretto, per via della qualificazione accettata e della moda dietetica consolidata, di definire con questo termine anche il nostro Circolo VV.TT.

Il fatto è che l’uomo, per sua natura, sia geneticamente sia anatomicamente sia ecologicamente, è un “frugivoro” come le scimmie antropomorfe, i maiali e gli orsi. Cosa significa? Tanto per cominciare dirò che l’aggettivo “frugale” od il termine “frugalità” sono propri dell’essere frugivoro. I frugivori appartengo alla famiglia dei mammiferi e si nutrono essenzialmente dei frutti della terra, in tutte le forme. Sono distinti dagli erbivori e dai carnivori poiché hanno la capacità di adattarsi ad una dieta variegata di semi, verdure, frutta, radici, cereali, legumi, etc. etc. che può prevedere anche l’uso di sostanze di origine animale, come il latte, le uova, il miele, e pure insetti e piccoli animali o molluschi.

Lo “svezzamento” non è altro che il processo di adattamento della flora batterica intestinale che si rende idonea ad assimilare e digerire cibi che sarebbero altrimenti indigeribili ed inassimilabili. Insomma per poter assorbire le sostanze nutritive della carne, ad esempio, debbono crearsi nello stomaco appositi enzimi digestivi, una sorta di anticorpi, che sono in grado di scindere le proteine carnee e renderle accessibili all’organismo. Questa capacità di tutti i frugivori è stata “inventata” dal processo evolutivo per far fronte ad eventuali carenze e necessità alimentari particolari incontrate durante il corso della vita e dell’espansione sul pianeta

Per le donne in particolare l’integrazione carnea può essere necessaria nel momento della gravidanza allattamento ed anche in seguito alle “perdite” di sangue mestruale. Per il maschio l’uso di carne, o di sostanze di origine animale, è meno fondamentale ed ha la semplice valenza di “eccitante” in quanto mantiene uno spirito di aggressività più evidente. Infatti in India, da sempre di cultura vegetariana, ai guerrieri (kshatrya) è consentito l’uso della carne e ciò vale anche per i fuori casta o genti tribali (pariah) che vivono spesso nelle foreste di caccia e pesca, non praticando l’agricoltura.

Inoltre è da notare che dalla ricerca fatta sulle feci fossili, rinvenute negli accampamenti degli uomini primitivi in varie parti del mondo, risulta che l’ingestione di sostanze di origine animale era limitatissima, non superando il 10% del totale cibo assunto. Qui vorrei fare un inciso sulla favola dell’uomo primitivo “cacciatore” che in realtà non andava a caccia ma, aggregato in branchi di perdigiorno, vagava nella savana armato di bastoni e lance, e si limitava a scacciare i predatori e rubar loro le carcasse degli animali uccisi, se gli andava bene. Questo sino al neolitico in cui iniziò l’allevamento di armenti che rese più accessibili sia il latte che la carne. Altra dimostrazione in tal senso viene dall’analisi delle abitudini alimentari di popoli aborigeni che integrano la dieta frugivora con pesce e piccoli animali, come i roditori, presi con trappole.

Insomma il mangiar carne è per l’uomo un adattamento a condizioni estreme e la carne può essere considerata alla stregua di “medicina” ovvero una sostanza di cui far uso solo in caso di bisogno. Mi viene in mente ora una storia che esplicita questa capacità di aggiustamento anche in altre specie specificatamente erbivore…. Non ricordo quale esploratore polare (Scott?) per evitare di dover trasportare eccessivi carichi di viveri aveva allevato delle capre abituandole a trainare le slitte sul ghiaccio, poi pian piano cambiò la loro dieta usuale nutrendole di pezzetti di carne di capra, alcune sopravvissero e si adattarono a mangiare la carne e quelle furono usate per affrontare il viaggio al polo e fungere anche da cibo (alla bisogna) sia per gli umani che per loro stesse….

Va beh, questo è un caso estremo ma quello che volevo significare è che la natura ci ha resi adattabili ed anche l’uomo in caso di necessità può sopravvivere di sola carne, come fanno ad esempio gli esquimesi od alcuni popoli delle steppe che però hanno una durata di vita brevissima (trenta o quarant’anni al massimo).

Nei climi moderati o tropicali la necessità integrativa dell’alimento di origine animale è ridotta quasi a zero, fermandosi al già nominato latte, formaggio, miele, uova, etc.

Da ciò se ne deduce che la dieta naturale dell’uomo è priva di carne, nella sua media universale, e che mangiar carne è innaturale (in grandi quantità) e che definirsi “vegetariani” è una forzatura ideologica e che quindi non ha nessun significato reale dal punto di vista della fisiologia umana. L’uomo, ed io stesso, è solo un “frugivoro”.

Mo’  vedete voi come metterla con tutti questi animalisti di buon cuore che dichiarano di essere vegetariani per motivi etici…. (ne ho conosciuti molti di arrabbiati vegani o frugivori stretti che dopo qualche anno scoppiano e ritornano alle salsicce…). Quello che serve in realtà è solo aderire alla propria natura e di conseguenza non mangiar carne come non mangeremmo le caccole del nostro naso (superata una certa età uno smette…).

Paolo D’Arpini

“Todo este dìa con su azul racino y una secreta lagrima

de vida que tu encontraras en la Tierra”