“A Viterbo..” Ovvero “a” come aeroporto, “a” come apocalisse…. – I dubbi atroci sull’impatto ambientale di un’opera socialmente inutile

Caro Paolo, molti sono i miei dubbi circa l’impatto ambientale e paesaggistico che avrà la gigantesca opera aeroportuale prevista a Viterbo.

Ad esempio, contando la vicinanza dell’area dell’aeroporto con il Bullicame e con tutta la zona termale, con lo splendido sito archeologico di Castel d’Asso, e, non ultima, con la stessa magnifica Tuscania (oggi uno dei centri più visitati del Viterbese), la quale vedrà svanire i propri secolari silenzi maremmani dal sibilare continuo ed incombente degli aeroplani. Un aspetto peraltro, quest’ultimo, da non sottovalutare, poiché l’inquinamento acustico e visivo determinato dal “vai e vieni” degli aerei peserà su un’area assai più vasta di quella dell’aereoporto: anzi, pensando alle rotte che i velivoli effettueranno (verso Siena, verso Perugia e verso Roma) praticamente tutto il territorio della Tuscia sarà invaso dal traffico aereo con un risultato disastroso per la quiete, prima proverbiale, delle terre degli antichi etruschi ma anche per la qualità stessa dell’aria. Alcune zone come la bassa Tuscia, Pensiamo ai Monti della Tolfa e della Valle del Biedano – che già risentono degli scali civili e militari del litorale – vedranno i propri cieli solcati in continuazione dagli aerei, in stridente contraddizione con la loro qualità (che andrebbe invece assolutamente salvaguardata) di aree naturali ancora selvagge.

Del resto, sappiamo tutti che il terzo scalo a Viterbo servirà per portare ulteriori turisti nella Val d’Orcia, in Umbria e a Roma, favorendo quindi non il territorio della Tuscia ma aree le quali oggi già possiedono enormi flussi turistici, che vedranno così vieppiù incrementati. Insomma una vera e propria nuova (l’ennesima) servitù. Dopo le centrali di Civitavecchia e di Montalto con i grandi elettrodotti che squarciano la Maremma viterbese, dopo i folli progetti di impianti eolici e di centrali a biomasse nelle zone più intatte ed pregiate della provincia, veniamo dunque anche a questa faraonica idiozia dell’aeroporto, idea sostenuta chiaramente da chi non ha alcun amore per questa terra ma solo ed esclusivamente interessi (direttamente o indirettamente) personali, oppure da chi sia semplicemente legato ad un’ideologia di sviluppo vecchia, sorpassata e anche un po’ demenziale, basata sulla trasformazione totale e completa del territorio, con la sua conseguente perdita di identità e di specificità: un processo che applicato alla Tuscia alla lunga la porterebbe a divenire una sorta di gigantesco dormitorio sia della vicina metropoli romana sia del grande distretto industriale che verrebbe inevitabilmente a realizzarsi a Viterbo e nelle zone limitrofe. Un progetto, in definitiva, che suona come l’ennesima e ultradecennale conferma dell’incapacità della classe politica della Tuscia di saper valorizzare adeguatamente questo territorio e di dargli un indirizzo ben preciso e relativamente condiviso. L’aeroporto apporterebbe infatti gravissimi danni all’immagine turistica del territorio tutto, già d’altro canto interessato, negli ultimi anni, da inquietanti fenomeni di degrado come l’incontrollato proliferare di piccoli insediamenti produttivi sparsi in aree ambientali di pregio, con grande erosione delle risorse paesaggistiche della provincia.

Una volta realizzato l’aeroporto, d’altronde, ci si troverebbe di fronte il problema dei trasporti che come sappiamo sono piuttosto scadenti tra Viterbo e Roma ma anche tra Viterbo e Siena e Perugia: così si darebbe il via ad altri progetti altrettanto faraonici di autostrade e superstrade finora falliti non solo per mancanza di fondi ma anche per l’evidente vocazione agro-pastorale e turistica della Tuscia. Come si potrebbe, allora, conciliare la tutela di beni archeologici e paesaggistici sparsi ovunque con la creazione di nuove infrastrutture in funzione dell’aeroporto? Di ciò ancora non si parla, ma chi è lungimirante, e vede purtroppo nella storia il ripetersi sempre degli stessi fatti, non può non vedere chiaro che la creazione dell’aeroporto costerà più o meno a breve una trasformazione totale dell’assetto territoriale della provincia.

Di questo passo addio alla Tuscia, ossia a ciò che noi oggi conosciamo come Tuscia, vale a dire un’area agricola e naturale di eccezionale pregio, caratterizzata da una straordinaria armonia fra beni archeologici e paesaggistici, e che proprio su queste risorse, in quanto oggi divenute assai rare in Italia, dovrebbe poggiare il proprio futuro, tramite seri progetti per la conservazione del territorio e del paesaggio storico (ad esempio tramite l’istituzione di un vasto parco nazionale) e nuove (e veramente “europee”) strategie di promozione e valorizzazione delle proprie bellezze. Invece, gli amministratori locali, servi di pochi avidi speculatori, stanno svendendo la Tuscia al cancro del progresso cieco e demente, che “progresso” niente affatto è, ma pura barbarie e violenza contro un bene che ci è stato generosamente tramandato dai nostri saggi antenati e che purtroppo una volta distrutto non sarà più riproducibile: il territorio.

Luca Bellincioni

http://ambientepaesaggio2000

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“Viterbo, coi piedi per terra” – Si è svolta il 25 giugno u.s. un’iniziativa pubblica contro il progettato mega aeroporto

Mentre da tutta Italia si aggiungono nuove adesioni all’appello per salvare l’area archeologica e termale del Bullicame dalla realizzazione di un nocivo, distruttivo ed illegale mega-aeroporto, si susseguono anche a Viterbo le iniziative di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza.

Nel pomeriggio di giovedì 25 giugno 2009 il “Centro di ricerca per la pace” ha effettuato una diffusione di documentazione nella zona tra la stazione di Porta Fiorentina e il quartiere dell’Ellera, iniziativa che è stata ancora una volta un’occasione interlocutoria con cittadine/i e di spiegazione ed approfondimento delle gravissime implicazioni e conseguenze dell’operazione speculativa del progettato mega-aeroporto.

Tra i materiali diffusi: un recente articolo apparso sul “Corriere della sera” della prestigiosa scrittrice Dacia Maraini, una approfondita “lettera ai medici” da parte dell’Associazione italiana dei medici per l’ambiente che documenta le gravissime conseguenze del mega-aeroporto per la salute di tutti, i documenti prodotti dal comitato degli agricoltori viterbesi che si oppongono al mega-aeroporto, e il recente appello promosso dal professor Osvaldo Ercoli, dalla dottoressa Antonella Litta, dal dottor Emanuele Petriglia e dal professor Alessandro Pizzi, appello che sta ottenendo numerosissime adesioni soprattutto da docenti universitari di tutta Italia.

Nel corso dell’iniziativa è stato ancora una volta sottolineato che “La realizzazione del mega-aeroporto avrebbe come immediate conseguenze: lo scempio dell’area del Bullicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell’agricoltura della zona circostante; l’impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sarà di grave nocumento per la salute e la qualità della vita della popolazione locale (l’area e’ peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta’); il collasso della rete infrastrutturale dell’Alto Lazio, territorio già gravato da pesanti servitù; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio”.

Sempre più cittadini viterbesi sostengono l’impegno per salvare il Bullicame e i diritti di tutti; sempre piu’ cittadini si oppongono al mega-aeroporto distruttivo, avvelenatore e fuorilegge.

Lettera inviata dal Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo: nonviolenza@peacelink.it  

Sullo stesso tema leggere gli articoli in url:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=aeroporto+Viterbo+2009

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Viterbo, 8 maggio 2009 – Giovanni Bartoletti, assessore all’aeroporto, mi chiede di far amicizia su Face Book – Rispondo sincreticamente….

Forse l’assessore non si è reso conto di quel che faceva quando stamattina, 8 maggio 2009, mi ha inviato una richiesta di amicizia su Face Book: “Giovanni Bartoletti ti ha aggiunto ai suoi amici su Facebook. Per convalidare la richiesta di amicizia su Facebook, devi confermare di conoscere Giovanni.

Per confermare questa richiesta di amicizia, segui il link in basso:

http://www.facebook.com/n/?reqs.php&mid=6d49f0G5ada1d37G56197dG2  ” .

I casi son due, o manda in giro richieste di amicizia a raffica senza sapere a chi sono indirizzate oppure Bartoletti è dotato di grande spirito pionieristico ed ha deciso di convertire all’aeroporto anche gli oppositori più motivati (come me). Altra alternativa è che Giovanni Bartoletti voglia salutarmi come futuro concittadino viterbese, dopo aver letto la mia proposta di trasferirmi in pianta stabile all’aeroporto low cost di Viterbo, appena sarà istituito, restando in stand by nella sala d’attesa, munito di biglietto internazionale di andata e ritorno

(http://www.circolovegetarianocalcata.it/2008/11/25/aeroporto-una-sede-internazionale-di-passaggio%e2%80%a6-ho-risolto-il-problema-casa-basta-un-biglietto-di-andata-e-ritorno-e-mi-trasferisco-a-viterbo%e2%80%a6/ ).

Non so, nel dubbio, gli ho inviato il messaggio che segue:

“Caro Giovanni Bartoletti, sei tu? Quello che spinge per istallare un aeroporto low cost a Viterbo? Non riesco a distinguere bene la fisionomia dalla foto allegata, vedo che hai in braccio un bambino (o bambina?), questo è buono, si vede che anche tu sei a favore della continuazione della specie. Entrambi quindi vogliamo bene all’umanità.. Forse differisce solo il modo dimostrativo di quest’amore, ma fa nulla.. possiamo sempre dialogare e trovare punti d’incontro nell’umano.

Debbo dire che se tu sei lo stesso Bartoletti, assessore al Comune di Viterbo, hai avuto del fegato e senso dell’humor nello scrivermi su face book per fare amicizia, anche quell’amico tuo, Guido Scapigliati, mi è stato molto simpatico e mi sono divertito ad interloquire con lui, (http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/02/07/aeroporto-aeroporto-correndo-verso-l%e2%80%99aeroporto-di-viterbo-guido-scapigliati-si-e-scapigliato-tutto-%e2%80%a6-concorso-letterario-in-corso/)  divertente il titolo del suo intervento “a noi ce piaceno li polli, l’abbacchi e le galline..”. Salutamelo quando lo vedi.

Siccome non ci siamo mai incontrati fisicamente prima di aderire alla tua richiesta di amicizia ritengo utile vederci di persona, il 4 settembre ri-visiterò Viterbo, va bene in quell’occasione? (http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/04/21/d%e2%80%99arpini-ri-visita-viterbo-il-4-settembre-2009-%e2%80%93-comunicato-stampa/)

Oppure se vuoi puoi venire tu a trovarmi qui a Calcata così almeno potremo guardarci in faccia.

A bientot, Paolo D’Arpini