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Anthony Ceresa: “..la religione cattolica ed i mali causati dallo IOR vaticano…”

All’epoca del Politeismo c’erano meno guerre e più ordine nel mondo, per il fatto che più Dei, ognuno controllava il proprio settore intervenendo prontamente al sorgere di eventuali dispute terrene, ma col passare del tempo e lo sviluppo dell’innovazione, ci siamo imbattuti con il falso progresso dove grandi filosofi scoprirono che Dio era ed è uno solo, (un unico Dio) il quale non riesce a controllare da solo l’intero universo, favorendo l’astuzia dell’uomo il quale ha scoperto dove e come beneficiare dei propri interessi a danno degli altri, quando il Signore si distrae.

In fondo siamo tutti creati ad immagine e somiglianza di Dio godendo e soffrendo dei medesimi atteggiamenti. Molti hanno avuto il sospetto di una forzatura del proprio pensiero ma non avevano i mezzi per intervenire e correggere una ideologia ormai diffusa.

Passarono molti anni e l’argomento si fece sempre più pressante sino ai nostri giorni, richiamando il pensiero di grandi uomini di azione. Hitler non era il solo a voler eliminare Roma per raggiungere la Pace nel mondo, ma non c’è riuscito a causa del fulmineo intervento Americano, che ha salvato il Vaticano perdendo di vista il Duce che intendevano salvare per gli alti meriti come Statista, in un periodo molto sofferto della Politica Italiana, minacciata dal pericolo Comunista, dallo strapotere della Chiesa e dagli abusi dei Gerarchi fascisti identici ai Politici attuali.

Un popolo immerso in una situazione Politica che rende quasi impossibile amministrare, incapace di eleggere i propri rappresentanti politici, probabilmente per il livello di disinformazione creato dalla moltitudine di Partiti, e la presenza della Chiesa intenta a difendere i personali interessi per costruire l’Impero Universale fondato sul Monoteismo Dottrinale e Amministrativo, generando non poca confusione fra le anime timorate di Dio.

Eventi scottanti duri a morire nella nostra lunga storia di continue sofferenze formulate su racconti Mitologici, Filosofici e Politici che si alternano secondo gli interessi del momento, frenando il vivo desiderio dell’uomo comune di tutti i tempi, di socializzare con l’intera umanità in modo coerente.

Man mano che trascorre il tempo, si fanno sempre più convincenti le accuse verso la pseudo Democrazia impastata con gli interessi personali dei candidati Politici, offuscati da interferenze Religiose, producendo come risultato un regime di Totalitarismo libertario di Gruppo, distruggendo la Nazione Governata da arrampicatori di poltrone, seminando disgusto verso l’Autorità e di conseguenza causando l’avanzare di una nuova Fede molto diversa e forse superiore che concorre per la conquista del mondo, ponendo seri problemi al Cattolicesimo.

“Il Profeta Maometto” i cui insegnamenti di umiltà, fratellanza e povertà al servizio del Signore, sono rimasti immutati nel tempo e progrediscono attraverso la ramificazione Islamica in ogni angolo del Pianeta, decisa a convertire tutti i Cristiani e ad eliminare “il Vaticano” in rappresaglia di un Occidente psicologicamente gravemente malato il quale semina continue sofferenze, con “Roma” Capitale della grande speculazione Mondiale, intenta a manovrare il grande business con scandali, crimini e guerre continue in nome di Dio.

Per questo motivo l’Italia impastata nello sviluppo del male, necessita di armamenti sofisticati, aerei da guerra, navi, missili, bombe atomiche, e tantissimi incoscienti disposti a premere il grilletto, per assecondare il lupo nel libero sbranare di esseri umani.

Partendo dal nostro Paese dove la cuccagna della Politica Italiana si fa sempre più devastante con tendenza ad inginocchiare l’intera Nazione, ricorrendo persino alla filosofia del Credo per convincere, spaventare i cascamorti che per paura vanno in Chiesa a battersi il petto e non appena usciti, proseguono indisturbati con azioni e pensieri nel fare del male ai propri simili, ai propri fratelli.

Il Sig. Monti coadiuvato dalla sua clicca di incoscienti, un evidente esempio di rappresentanza di Satana sulla terra, sorretti persino dal Vaticano per godere dei privilegi oltre misura, adoperandosi con infinite cattiverie per soddisfare i propri interessi contro il genere umano, fra i quali anche i suoi futuri discendenti.

Non intendo addentrarmi in ulteriori penose ricerche, limitandomi a trascrivere fatti già riportati ampiamente in Internet ad opera di illustri Giornalisti, i quali comprovano l’operato della Chiesa Cattolica come abituale responsabile di gravi illeciti, con super scandali che tendono a degenerare il Credo Cristiano.

Un quasi Impero prevalentemente Occidentale costruito in due mila anni di dominio sull’uomo, sorretto da Giornali e mezzi di comunicazione Cattolici, da folte rappresentanze Spirituali nel mondo, paragonabili ai 007 col compito di scrutare la psicologia umana, unitamente allo IOR (la Banca Vaticana nata nel 1887), unica religione ad avere una propria banca per maneggiare affari, speculazioni e investimenti, con profitti più o meno leciti in offesa all’umanità.

Molti scandali passati e recenti abilmente soffocati dall’informazione e dall’estremismo Cattolico, con il peccato originale incarnato nel sistema senza redenzione.

Da oltre vent’anni, quando si chiuse il processo per lo scandalo del Banco Ambrosiano, lo IOR è rimasto come un buco nero in cui nessuno osa guardare. Per uscire dal crac che aveva rovinato decine di migliaia di famiglie, la banca Vaticana versò 406 milioni di dollari ai liquidatori. Meno di un quarto rispetto ai 1.159 milioni di dollari dovuti secondo l’allora ministro del Tesoro, Beniamino Andreatta. Lo scandalo fu accompagnato da infinite leggende e da una scia di cadaveri eccellenti. Michele Sindona avvelenato nel carcere di Voghera, Roberto Calvi impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra, il giudice istruttore Emilio Alessandrini ucciso dai colpi di Prima Linea, l’avvocato Giorgio Ambrosoli freddato da un killer della mafia venuto dall’America al portone di casa.

Senza contare il mistero più inquietante, la morte di Papa Luciani, dopo soli 33 giorni di pontificato, alla vigilia della decisione di rimuovere Paul Marcinkus e i vertici dello IOR. Sull’improvvisa fine di Giovanni Paolo I si sono alimentate macabre dicerie, aiutate dalla reticenza vaticana. Non vi sarà autopsia per accertare il presunto e fulminante infarto e non sarà mai trovato il taccuino con gli appunti sullo IOR, che secondo molti testimoni il papa portò a letto l’ultima notte.

Era lo IOR di Paul Marcinkus, il figlio di un lavavetri Lituano, nato a Cicero (Chicago) a due strade dal quartier generale di Al Capone, protagonista di una delle più clamorose quanto inspiegabili carriere nella storia recente della chiesa. Alto e atletico, buon giocatore di baseball e golf, era stato l’uomo che aveva salvato Paolo VI dall’attentato nelle Filippine. Ma forse non basta a spiegare la simpatia di un intellettuale come Montini, autore della più avanzata enciclica della storia, la Populorum Progressio, per questo prete americano perennemente atteggiato da avventuriero di Wall Street, con le mazze da golf nella fuoriserie, il sigaro Avana incollato alle labbra, le stupende segreterie bionde e gli amici di poker della P2.

Con il successore di Papa Luciani, Marcinkus trova subito un’intesa. A Karol Wojtyla piace molto quel figlio di immigrati dell’Est che parla bene il polacco, odia i comunisti e sembra così sensibile alle lotte di Solidarnosc. Quando i magistrati di Milano spiccano mandato d’arresto nei confronti di Marcinkus, il Vaticano si chiude come una roccaforte per proteggerlo, rifiuta ogni collaborazione con la giustizia italiana, sbandiera i passaporti esteri e l’extraterritorialità. Ci vorranno altri dieci anni a Woytjla per decidersi a rimuovere uno dei principali responsabili del crac Ambrosiano dalla presidenza dello IOR. Ma senza mai spendere una parola di condanna e neppure di velata critica: Marcinkus era e rimane per le gerarchie cattoliche “una vittima”, anzi “un’ingenua vittima”.

Dal 1989, con l’arrivo alla presidenza di Angelo Caloia, un galantuomo della finanza bianca, amico e collaboratore di Gianni Bazoli, molte cose dentro lo IOR cambiano. Altre no. Il ruolo di bonificatore dello IOR affidato al laico Caloia è molto vantato dalle gerarchie Vaticane all’esterno quanto ostacolato all’interno, soprattutto nei primi anni. Come confida lo stesso Caloia al suo diarista, il giornalista cattolico Giancarlo Galli, autore di un libro fondamentale ma introvabile, Finanza bianca (Mondadori, 2003). “Il vero dominus dello IOR – scrive Galli – rimaneva monsignor Donato De Bonis, in rapporti con tutta la Roma che contava, politica e mondana. Francesco Cossiga lo chiamava Donatino, Giulio Andreotti lo teneva in massima considerazione. E poi aristocratici, finanzieri, artisti come Sofia Loren.

Questo spiegherebbe perché fra i conti si trovassero anche quelli di personaggi che poi dovevano confrontarsi con la giustizia. Bastava un cenno del monsignore per aprire un conto segreto”.

A volte monsignor De Bonis accompagnava di persona i correntisti con i contanti o l’oro nel caveau, attraverso una scala, in cima alla torre, “più vicino al cielo”. I contrasti fra il presidente Caloia e De Bonis, in teoria sottoposto, saranno frequenti e duri. Commenta Giancarlo Galli: “Un’aurea legge manageriale vuole che, in caso di conflitto fra un superiore e un inferiore, sia quest’ultimo a soccombere. Ma essendo lo IOR istituzione particolarissima, quando un laico entra in rotta di collisione con una tonaca non è più questione di gradi”.

La glasnost (trasparenza) finanziaria di Caloia procede in ogni caso a ritmi serrati, ma non impedisce che l’ombra dello IOR venga evocata in quasi tutti gli scandali degli ultimi vent’anni. Da Tangentopoli alle stragi del ‘93, alla scalata dei “furbetti” e perfino a Calciopoli. Ma come appare, così l’ombra si dilegua. Nessuno sa o vuole guardare oltre le mura impenetrabili della banca vaticana.

L’autunno del 1993 è la stagione più crudele di Tangentopoli. Subito dopo i suicidi veri o presunti di Gabriele Cagliari e di Raul Gardini, la mattina del 4 ottobre arriva al presidente dello IOR una telefonata del procuratore capo del pool di Mani Pulite, Francesco Saverio Borrelli: “Caro professore, ci sono dei problemi, riguardanti lo IOR, i contatti con Enimont…”. Il fatto è che una parte considerevole della “madre di tutte le tangenti”, per la precisione 108 miliardi di lire in certificati del Tesoro, è transitata dallo IOR. Sul conto di un vecchio cliente, Luigi Bisignani, piduista, giornalista, collaboratore del gruppo Ferruzzi e faccendiere in proprio, in seguito condannato a 3 anni e 4 mesi per lo scandalo Enimont e di recente rispuntato nell’inchiesta “Why Not” di Luigi De Magistris. Dopo la telefonata di Borrelli, il presidente Caloia si precipita a consulto in Vaticano da monsignor Renato Dardozzi, fiduciario del segretario di Stato Agostino Casaroli. “Monsignor Dardozzi – racconterà a Galli lo stesso Caloia – col suo fiorito linguaggio disse che era nella merda e, per farmelo capire, ordinò una brandina da sistemare in Vaticano. Mi opposi, rispondendogli che avrei continuato ad alloggiare all’Hassler. Tuttavia accettai il suggerimento di consultare d’urgenza dei luminari di diritto. Una risposta a Borrelli bisognava pur darla!”. La risposta sarà di poche ma definitive righe: “Ogni eventuale testimonianza è sottoposta a una richiesta di rogatoria internazionale”.

I magistrati del pool valutano l’ipotesi della rogatoria. Lo IOR non ha sportelli in terra italiana, non emette assegni e, in quanto “ente fondante della Città del Vaticano”, è protetto dal Concordato: qualsiasi richiesta deve partire dal ministero degli Esteri. Le probabilità di ottenere la rogatoria in queste condizioni sono lo zero virgola sempre zero. In compenso l’effetto di una richiesta da parte dei giudici milanesi sarebbe devastante sull’opinione pubblica. Il pool si ritira in buon ordine e si accontenta della spiegazione ufficiale: “Lo IOR non poteva conoscere la destinazione del danaro”.

Il secondo episodio, ancora più cupo, risale alla metà degli anni Novanta, durante il processo per mafia a Marcello Dell’Utri. In video conferenza dagli Stati Uniti il pentito Francesco Marino Mannoia rivela che “Licio Gelli investiva i danari dei corleonesi di Totò Riina nella banca del Vaticano”. “Lo IOR garantiva ai corleonesi investimenti e discrezione”. Fin qui Mannoia fornisce informazioni di prima mano. Da capo delle raffinerie di eroina di tutta la Sicilia occidentale, principale fonte di profitto delle cosche. Non può non sapere dove finiscono i capitali mafiosi.

Quindi va oltre, con un’ipotesi. “Quando il Papa (Giovanni Paolo II, ndr) venne in Sicilia e scomunicò i mafiosi, i boss si risentirono soprattutto perché portavano i loro soldi in Vaticano.

Da qui nacque la decisione di far esplodere due bombe davanti a due chiese di Roma”. Mannoia non è uno qualsiasi.

E’ secondo Giovanni Falcone “il più attendibile dei collaboratori di giustizia”, per alcuni versi più prezioso dello stesso Buscetta. Ogni sua affermazione ha trovato riscontri oggettivi. Soltanto su una non si è proceduto ad accertare i fatti, quella sullo IOR. I magistrati del caso Dell’Utri non indagano sulla pista IOR perché non riguarda Dell’Utri e il gruppo Berlusconi, ma passano le carte ai colleghi del processo Andreotti. Scarpinato e gli altri sono a conoscenza del precedente di Borrelli e non firmano la richiesta di rogatoria. Al palazzo di giustizia di Palermo qualcuno in alto osserva: “Non ci siamo fatti abbastanza nemici per metterci contro anche il Vaticano?”.

Sulle trame dello IOR cala un altro sipario di dieci anni, fino alla scalata dei “furbetti del quartierino”. Il 10 luglio dell’anno scorso il capo dei “furbetti”, Giampiero Fiorani, racconta in carcere ai magistrati: “Alla Bsi svizzera ci sono tre conti della Santa Sede che saranno, non esagero, due o tre miliardi di euro”. Al pm milanese Francesco Greco, Fiorani fa l’elenco dei versamenti in nero fatti alle casse Vaticane: “I primi soldi neri li ho dati al cardinale Castillo Lara (presidente dell’Apsa, l’amministrazione del patrimonio immobiliare della chiesa, ndr), quando ho comprato la Cassa Lombarda. M’ha chiesto trenta miliardi di lire, possibilmente su un conto estero”.

Altri seguiranno, a giudicare dalle lamentele dello stesso Fiorani nell’incontro con il cardinale Giovanni Battista Re, potente prefetto della congregazione dei vescovi e braccio destro di Ruini: “Uno che vi ha sempre dato i soldi, come io ve li ho sempre dati in contanti, e andava tutto bene, ma poi quando è in disgrazia non fate neanche una telefonata a sua moglie per sapere se sta bene o male”.
Il Vaticano molla presto Fiorani, ma in compenso difende Antonio Fazio fino al giorno prima delle dimissioni, quando ormai lo hanno abbandonato tutti. Avvenire e Osservatore Romano ripetono fino all’ultimo giorno di Fazio in Bankitalia la teoria del “complotto politico” contro il governatore. Del resto, la carriera di questo strano banchiere che alle riunioni dei governatori centrali non ha mai citato una volta Keynes ma almeno un centinaio di volte le encicliche, si spiega in buona parte con l’appoggio vaticano. In prima persona di Camillo Ruini, presidente della Cei, e poi di Giovanni Battista Re, amico intimo di Fazio, tanto da aver celebrato nel 2003 la messa per il venticinquesimo anniversario di matrimonio dell’ex governatore con Maria Cristina Rosati.

Naturalmente neppure i racconti di Fiorani aprono lo scrigno dei segreti dello IOR e dell’Apsa, i cui rapporti con le banche svizzere e i paradisi fiscali in giro per il mondo sono quantomeno singolari. E’ difficile per esempio spiegare con esigenze pastorali la decisione del Vaticano di scorporare le Isole Cayman dalla naturale diocesi giamaicana di Kingston, per proclamarle “missio sui iuris” alle dirette dipendenze della Santa Sede e affidarle al cardinale Adam Joseph Maida, membro del collegio dello IOR.

Il quarto e non ultimo episodio di coinvolgimento dello IOR negli scandali italiani è quasi comico rispetto ai precedenti e riguarda Calciopoli. Secondo i magistrati romani Palamara e Palaia, i fondi neri della Gea, la società di mediazione presieduta dal figlio di Moggi, sarebbero custoditi nella banca vaticana. Attraverso i buoni uffici di un altro dei banchieri di fiducia della Santa Sede dalla fedina penale non immacolata, Cesare Geronzi, padre dell’azionista di maggioranza della Gea. Nel caveau dello IOR sarebbe custodito anche il “tesoretto” personale di Luciano Moggi, stimato in 150 milioni di euro. Al solito, rogatorie e verifiche sono impossibili. Ma è certo che Moggi gode di grande considerazione in Vaticano. Difeso dalla stampa cattolica sempre, accolto nei pellegrinaggi a Lourdes dalla corte di Ruini, Moggi è da poco diventato titolare di una rubrica di “etica e sport” su Petrus, il quotidiano on-line vicino a papa Benedetto XVI, da dove l’ex dirigente juventino rinviato a giudizio ha subito cominciato a scagliare le prime pietre contro la corruzione (altrui).

Con l’immagine di Luciano Moggi maestro di morale cattolica si chiude l’ultima puntata dell’inchiesta sui soldi della Chiesa. I segreti dello IOR rimarranno custoditi forse per sempre nella torre-scrigno. L’epoca Marcinkus è archiviata ma l’opacità che circonda la banca della Santa Sede è ben lontana dallo sciogliersi in acque trasparenti. Si sa soltanto che le casse e il caveau dello IOR non sono mai state tanto pingui e i depositi continuano ad affluire, incoraggiati da interessi del 12 per cento annuo e perfino superiori. Fornire cifre precise è, come detto, impossibile. Le poche accertate sono queste. Con oltre 407 mila dollari di prodotto interno lordo pro capite, la Città del Vaticano è di gran lunga lo “stato più ricco del mondo”, come si leggeva nella bella inchiesta di Marina Marinetti su Panorama Economy. Secondo le stime della Fed del 2002, frutto dell’unica inchiesta di un’autorità internazionale sulla finanza vaticana e riferita soltanto agli interessi su suolo americano, la chiesa cattolica possedeva negli Stati Uniti 298 milioni di dollari in titoli, 195 milioni in azioni, 102 in obbligazioni a lungo termine, più joint venture con partner Usa per 273 milioni.

Nessuna autorità italiana ha mai avviato un’inchiesta per stabilire il peso economico del Vaticano nel paese che lo ospita. Un potere enorme, diretto e indiretto. Negli ultimi decenni il mondo cattolico ha espugnato la roccaforte tradizionale delle minoranze laiche e liberali italiane, la finanza. Dal tramonto di Enrico Cuccia, il vecchio azionista gran nemico di Sindona, di Calvi e dello IOR, la “finanza bianca” ha conquistato posizioni su posizioni.

La definizione è certo generica e comprende personaggi assai distanti tra loro. Ma tutti in relazione stretta con le gerarchie ecclesiastiche, con le associazioni cattoliche e con la prelatura dell’Opus Dei. In un’Italia dove la politica conta ormai meno della finanza, la chiesa cattolica ha più potere e influenza sulle banche di quanta ne avesse ai tempi della Democrazia Cristiana.

Dopo gli infiniti casi di pedofilia e perversione nella Chiesa, Suore messe incinte da Preti, Preti assassinati e tanto altro, si possono contare bombardamenti continui di illeciti compiuti dall’ipocrisia, falsità, speculazioni e corruzione come una virtù positiva della scuola politica Italiana con un preciso punto di partenza individuato nella fede Cattolica.

Nessun altro Credo a livello universale soffre di canagliate e ipocrisie come quelle riscontrate nel Cattolicesimo.

Il caso dell’Ospedale San Raffaele fu messo abilmente a tacere, considerando che l’autore del grande crac finanziario fu un prete dai comportamenti fondati sulla bella vita fra l’Italia e l’America Latina.

Un altro fra gli ultimi scandali di cui nessun Partito Politico Italiano intende indagare, per paura di rompersi le ossa, riguarda il più grande e sfacciato imbroglio della storia del nostro Paese e si compie in Lombardia per merito di Comunione e Liberazione, ultimamente destituito del Presidente e della Giunta per comportamenti illeciti e abusi continui di varia natura.

Dal 1972 al 1992 per decreto legge emesso dal Santo Giovanni Leone, considerato l’uomo degli scandali, poi obbligato a dimettersi, allora Presidente della DC (Democrazia Cristiana), dove tutti i lavoratori Italiani furono derubati di una tassa addizionale inizialmente programmata per la creazione di un Fondo GESCAL, che avrebbe permesso allo Stato Padrone di raccogliere miliardi con la scusante di fabbricare case popolari per i bisognosi.

Fu rafforzato l’Ente denominato IACP, nel quale furono incamerati una parte di questi soldi raccolti ed iniziarono a costruire case a costi superiori al valore di mercato per far fronte al supporto della continua corruzione Politica Italiana.

In quanto al resto dei soldi, la parte più consistente della torta, badate che si trattava di migliaia di miliardi, dei quali non si sa che fine abbiano fatto. Nel frattempo sono nati molti Politici ricconi. Pare che la DC o chi per essa disponesse di tanti Palazzi in Svizzera. Pare che il Moro non di Venezia ma quello di Roma, in poco tempo divenne miliardario, ma non riuscì a portarsi dietro la sua fortuna, eliminato ante tempo dalle Brigate Rosse.

Bisognerebbe chiedere alla DC, ai Sindacati e ai Governi ombra di allora, i quali avevano Governato il Paese per tanti anni, sempre protetti da un sipario Politico e Giuridico impenetrabile, dal quale nasce il pentolone senza fondo che diede origine al penoso debito pubblico in modo sempre più crescente.

Terminate le costruzioni nel 1975, lo IACP iniziò ad assegnare le case alle famiglie a condizioni di riscatto, in modo che l’Ente rientrasse nei soldi della costruzione attraverso i mutui Bancari.

Il colpo di scena, i documenti relativi al riscatto non sono mai arrivati, benché le varie proteste e ricorsi alle Autorità superiori. Nessuno risponde. La Legge del silenzio per non cascare nell’inganno. Intanto i Condomini pagavano le bollette mensili gonfiate, deprivati persino dei servizi fatturati e mai goduti, il tutto per mantenere una Piramide di corrotti e corruttori.

Nel 2001 lo IACP venne sostituito in gran segreto dall’ALER, cancellando ogni precedente accordo con gli inquilini e l’ALER subentra come dipendenza della Regione Amministrata da rappresentanti della Chiesa Cristiana, la quale con la forza si impadronisce delle case già pagate oltre dodici volte il valore originale, sottraendo sia i soldi iniziali versati dai lavoratori alla GESCAL, sia il pagamento versato dagli inquilini per oltre trenta sette anni, e le case diventano proprietà del Partito di Comunione e Liberazione.

L’ALER come dipendenza della Regione Lombardia, Amministrata da Comunione e Liberazione con lo zampino della Chiesa, minacciano di sfratto tutte le famiglie che non sottostanno alle pressioni e soprusi imposti dal sistema, con l’appoggio del Comune, dei Sindacati e dei Politici a libro paga.

Il caso non fu mai risolto nonostante i vari cambi di Governo. Uno scandalo di grandi proporzioni di cui non tutti sono informati e fu riportato all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale, come uno dei tanti reati impuniti dello Stato Italiano e del Cattolicesimo, il quale logora l’immagine del Paese nel mondo, ed oggi giustamente la Nazione paga le conseguenze con una recessione che rivendica le ingiustizie di diversi anni di Sciacallaggio Politico.

Come finirà, è un interrogativo senza risposta. Chi vivrà vedrà, si dice che i mulini del signore macinano lenti e prima o poi colpiscono pesantemente.

I cittadini Italiani, un tempo professavano il Credo Cattolico come condotta esemplare del vivere in un mondo impostato sulla correttezza della Fede in Cristo, ma dai pochi esempi riportati con riferimento all’Italia, si può notare una Chiesa tendenzialmente diversa, che specula sulle famiglie portate alla disperazione, amministrata da gente profondamente malata di ipocrisie, falsità, speculazioni e corruzione, allontanando sempre più i fedeli, favorendo l’avanzata dell’Islamismo che mira ad abbattere la prepotenza Occidentale nel mondo, ad opera del Cristianesimo fondato sulla ricchezza materiale e non al servizio di Dio.

Anthony Ceresa

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Vaticano – La trama finanziaria oscura: IOR – E quella religiosa evidente: l’apostasia

Ante Scriptum

Ma chi me lo fa fare di occuparmi degli scandaletti vaticani? In fondo si tratta di “affari” e di “giochi di potere” interni ad una istituzione, sedicente religiosa, che non ha alcuna veste di spiritualità, una aggregazione pretesca che è in realtà apparato finanziario. Vescovi, cardinali, papa (e antipapi segreti), tutti si sbracciano a dire cose su cose. Sulla sofferenza del pontefice, sui cardinali infedeli, sul nemico esterno, sui cambi di gestione nello IOR, sugli attacchi d’oltre oceano (leggi dal fondo del Mediterraneo), sulla pedofilia, sulla lotta fra clan, sullo sfregamento tra banche…. Il fatto vero è che ormai la religione in tutte queste faccende vaticane non c’entra più nulla. Il vaticano è una società per azioni, che combatte per mantenere almeno una particina nella spartizione della ricchezza mondiale. Ben inteso si tratta di una ricchezza “virtuale” in quanto ormai il senso stesso di ricchezza è obsoleto.. Forse sarebbe meglio usare il termine “capacità di controllo delle masse”. In questo gioco il vaticano è decisamente perdente, ha dovuto recedere di fronte ai diritti accampati dai “fratelli maggiori”, di fronte ai potentati economici dei Rothschild, della Goldman Sachs, dei Mordecai vari… Ormai le diatribe son solo economiche ed i più grandi miscredenti, coloro che professano intimamente l’apostasia, sono tutti lì riuniti, in quella casa romana, con i loro berretti rossi e viola in testa. In fondo mi spiace, in fondo provo compassione per la figura di quel povero cristo meso in croce per ottenere il risultato di secoli e secoli di prevaricazioni e persecuzioni contro l’umanità e la natura, tutto compiuto a suo nome dai suoi “rappresentanti” in terra. Povero cristo, sì, e povera Roma imbrogliata due volte, la prima volta quando vendette la sua dignità morale affidandosi al cristianesimo, nel tentativo di continuare la sua missione universale, la seconda volta adesso in cui il marciume accumulato nei secoli prende a traboccare inesorabilmente trascinando con sè l’ultima parvenza di onore. Roma…
Scriveva Federico Nietzsche: “E’ col trionfo “ecumenico” cristiano (sventura dell’umanità, degli animali, del mondo) che si è realizzata una globale inversione dei valori. Tutto ciò che nel mondo pagano, tra i nostri padri contadini politeisti, era percepito in maniera retta, pulita, veritiera, si è velato e capovolto. Mai un antico avrebbe dato, per esempio, nome di “amore” all’odio o viceversa. La nera pretaglia sfruttatrice è proprio questo che impose, urbi et orbi. Così, per almeno mille anni essa torturò in nome del bene…”

Paolo D’Arpini

“E un angelo prese una freccia e la scaglio’ in direzione del Vaticano. Chiesi al Signore il significato: Figlio mio, la visione simboleggia che vi sarà una grande perdita di fede e verranno portati alla luce molti scandali”

di Alessandro Fusco e Andrea Marinoni

Sullo sfondo

Gli eventi degli ultimi giorni sembrano confermare che il governo vaticano non riesca a varare un pacchetto sicurezza contro la corruzione. Il fazzoletto di terra sul quale poggiano le pappucce del servo dei servi di Dio continua ad annidare l’illecito. Il numero di persone che conoscono la portata, l’ammontare, l’estensione e la ramificazione del fenomeno si contano sulle dita di una mano. Speriamo qualcuno non venga a mancare di colpo poiche’ ”i tristi e gli addolorati sviluppi” in Vaticano corrispondono sempre alla morte di qualcuno (ma loro utilizzano espressioni piu’ dolci).

Riflettendo sulla corruzione e trasparenza, ci da’ un ottimo spunto quanto affermato recentemente dal Presidente della Corte dei Conti dello Stato laico italiano:“se al reato di corruzione ne aggiungiamo altri due connessi, il clientelismo e il voto di scambio, è l’intero impianto dello Stato di diritto ad avere scarso senso, ed ancor più gravi sono i riflessi sulla democrazia perche’ in un sistema politico dove la corruzione è pratica quotidiana diffusa, il vincolo di fiducia che lega i cittadini alle istituzioni viene demolito; al suo posto subentrano antipolitica ed estraneità allo Stato”.

Noi pensiamo che il carisma dell’attuale romano Pontefice si stia affievolendo, come accade per una candelina che consumandosi cede il passo all’oscurita’. Il buio che si fa avanti pero’, nel sistema statuale e valoriale della Chiesa, non e’ soltanto un fatto fisico: il buio che avvolge la Chiesa e’ anche metafisico e porta il nome di Apostasia.

E infatti ormai da tempo che i fedeli vedono presente nelle gerarchie cattoliche la negazione della fede, la fuga ed il rigetto di quei messaggi e di quei segni lasciati un po’ ovunque dalla divinita’ (nelle sue molteplici manifestazioni) nelle menti e nei cuori delle persone piu’ semplici ed umili.

Inoltre, per i servizi segreti e per la gendarmeria vaticana lo svolgimento delle funzioni di polizia non sono di tranquilla esecuzione: non sanno mai se stanno agendo in nome di Dio o di Satana (categoria e soggetto al quale credono o devono credere). A loro non e’ dato di conoscere ma devono comunque agire con assoluta obbedienza e cieca fedelta’.

La perturbazione

Ettore Gotti Tedeschi e’ …..d i b a t t u t o…. tra “l’ansia di… s p i e g a r e… la verita’ e il non voler ….t u r b a r e…. il pontefice”. Singolare scelta di termini che invece sortiscono l’effetto opposto: quello di perturbare lo status quo del governo vaticano propagandosi con forza ed estensione ben oltre le funzioni dello IOR e del suo presidente ormai sfiduciato.

Ma Ettore Gotti Tedeschi ed il maggiordomo Paolo Gabriele potrebbero essere vittime autosacrificatesi affinche’ si possano compiere piu’ di una perturbazione o piu’ di un cambiamento.

La velocita’ d’azione e la mancanza d’azione convivono coerentemente nello SCV

Pensiamo a due fatti:

1) “Il vicecaporale Cedric Tournay ha ucciso il comandante delle Guardie Svizzere Alois Estermann e sua moglie Gladys Meza in preda a un raptus motivato dal rifiuto di una promozione e poi si è tolto la vita”. Con questa motivazione ed in meno di 48 ore la magistratura della Santa Sede ha risolto e chiuso il duplice omicidio e il suicidio della sera del 4 maggio 1998. Fulminea quanto tempestiva azione simile all’indagine riguardo la sottrazione illecita di carte private del pontefice di questi giorni.

Non possiamo non notare la velocita’ d’azione-soluzione-archiviazione, inspiegabile per noi ma spiegabilissima per loro.

2) “Nell’ordinamento italiano il vescovo, non rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale, né di incaricato di pubblico servizio, non ha l’obbligo giuridico di denunciare all’autorità giudiziaria statuale le notizie che abbia ricevuto in merito ai fatti illeciti di pedofilia”: si tratta delle linee guida della CEI per i casi di abuso sessuale, precisate solo dopo decadi di abusi coperti.

Non possiamo non notare la mancanza d’azione, questa volta spiegabilissima per loro ed inspiegabile per noi e per gli Stati di diritto che giudicano la pedofilia un crimine contro l’umanita’.

Credenze assediate e o superate?

1) L’esperienza di Babele (nelle parole di Benedetto XVI): “E’ la descrizione di un regno in cui gli uomini hanno concentrato tanto potere da pensare di non dover fare più riferimento a un Dio lontano e di essere così forti da poter costruire da soli una via che porti al cielo per aprirne le porte e mettersi al posto di Dio. Con il progresso della scienza e della tecnica siamo arrivati al potere di dominare forze della natura, di manipolare gli elementi, di fabbricare esseri viventi, giungendo quasi fino allo stesso essere umano. In questa situazione, pregare Dio sembra qualcosa di sorpassato, di inutile, perché noi stessi possiamo costruire e realizzare tutto ciò che vogliamo”.

2) “Stai zitta suora! No, stai zitto tu Vescovo!”: i media esteri riportano di una resa dei conti tra il Vaticano e il più grande gruppo americano di suore cattoliche per questa settimana. Le capigruppo di LCWR si riuniranno a Washington per concordare una risposta alla reprimenda del Vaticano sul loro gruppo per via di tematiche giudicate femministe e radicali (insegnamento sull’ ordinazione delle donne e sulla sessualità umana da un lato mentre tacciono sul diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale, argomento che attiene al dibattito sull’aborto e l’eutanasia negli USA).

3) Esclusivita’: i Legionari di Cristo sono una congregazione religiosa maschile di diritto pontificio. L’eclusivita’ maschile dei legionari e la giustizia cattolica (es. non denunciare alle autorita’ civili fatti illeciti di pedofilia presente nelle linee guida della CEI) potrebbero porsi in contrasto con la Carta europea dei diritti fondamentali e con l’eredita’ politico-filosofica della Rivoluzione francese.

4) Il diritto universale ad avere l’utero gravido: Maria Addolorata Montuori (porta davvero il nome di Maria Addolorata!) ha recentemente messo al mondo 3 figli all’eta’ di 58 anni. La donna e’ molto felice e dice che si tratta di un sogno che si e’ realizzato dopo 15 anni. L’affermazione e’ offensiva verso l’umana intelligenza poiche’ la signora non ha concepito e partorito in modo naturale o grazie ad un forte sogno-desiderio. Solo l’impianto di 3 embrioni selezionati (su quanti criogenizzati? eterologhi o omologhi?) unitamente a trattamenti farmacologici, ospedalizzazione prolungata, assistenza di equipe medica qualificata e taglio cesario, le ha permesso di portare alla luce (solo dopo appena 34 settimane) i 3 bambini (che pesando solo 1,7 Kg hanno bisogno di supporti meccanici vitali e terapia intensiva per sperare di sopravvivere).

http://www.repubblica.it/esteri/2012/05/28/news/intervista_ansaldo_english_version-36076134/?ref=HRER1-1

INTERVIEW

“I confess: I’m one of the whistleblowers
We’re doing it to defend the Pope”

The Vatileaks story, an informer speaks out: “There’s a group of us: the real brains behind it are cardinals, then there are monsignors, secretaries, small fry.” The valet is just a delivery boy that somebody wants to set up.” “Vatican intelligence has security systems more advanced than anything the CIA has… but cardinals are still in the habit of writing their messages by hand and dictating them.” “It’s open warfare, with everyone against everyone else.”

Lo leggo dopo

A prelate opens the door of Pope Benedict XVI’s private library (AFP/POOL/Gregorio Borgia) (afp)

TUTTO SU

Scandalo in Vaticano

by MARCO ANSALDO

ROME – Who are the Vatican whistleblowers? “There isn’t just one brain behind the operation, there are several. There are cardinals, private secretaries, monsignors and the small fry. Men and women, priests and laypeople. The whistleblowers even include cardinals. But the Vatican Secretary of State cannot admit that and has the small fry arrested, like “Paoletto” (as Paolo Gabriele is affectionately known), the Pope’s valet. Who has got nothing to do with it apart from having passed on some letters.”
A suburb in the north of Rome, a table in a bar, traffic passing by. It is lunchtime on a now limpid Sunday morning and one of those behind the flow of confidential letters from the Holy See 1 is explaining how the operation works.
“Those doing it are acting to protect the Pope.”

The Pope? Why?
“Because the whistleblower – or rather whistleblowers, because there are more than one of them – want to reveal the corruption inside the church in recent years, since 2009-2010.”

Who are they? Who are you?
“There are those opposed to the Secretary of State, Tarcisio Bertone. And those who think that Benedict XVI is too weak to lead the church. And those who think that this is the time to step forward. So it’s become everyone against everyone

else. It’s war and you no longer know which side anyone is on.”

My source is tormented, wanting to speak but at the same time frightened and full of doubts. No names to be published, it would put him or her at risk. There are sudden silences, suspicious glances. “Can I trust you? This thing is terribly delicate.” Let’s try.

How did the leaks from the Vatican start?
“Out of fear that the power accumulated by the Secretary of State was not in the interest of others in the Vatican.”

But is money also involved?
A hand runs through the hair, eyes look around, fingers torment a ring.
“Money is always involved. There are also economic interests in the Holy See. In 2009-2010 some cardinals began to sense a loss of central control: partly from attempts to restrict the freedom of the inquiry that Monsignor Carlo Maria Viganò was running against corruption, partly because of the Pope’s gradual detachment from internal matters.”

The cars in the street honk their horns. Two dogs end up in a fight. We change location. Walk up the hill. Another bar, with an internal garden, a little quieter. The conversation proceeds more smoothly.
“What happened then? Viganò wrote to the Pope denouncing cases of corruption. He asked for help, but the Pope couldn’t do anything. He couldn’t do anything because it would create an open rift with his right-hand man. In order to keep the Church united he sacrificed Viganò. Or rather, pretended to sacrifice him, because, as you know, the nuncio in Washington (where Viganò was sent) is the most important. So the Cardinals realised that the Pope was weak and sought protection from Bertone.”

What did the Pope do then?
“The Pope realised that he had to protect himself. He summoned five people he knew he could trust, four men and one woman. The so-called rapporteurs, Benedict’s secret agents. The Pope asked these people for advice, giving everyone a role, with the woman coordinating all five. ”

There is a woman helping the Pope in this?
“Yes, she’s the strategist. Then there is one physically collecting the evidence. Another preparing the ground, and the other two make sure all this is possible. The role of these trusted people is to tell the Pope who are his friends and who his enemies, so you know who you are fighting against.”

Meanwhile, how did the leaking of documents start?
“They started to come out. Channels and journalists were identified.”

How are they taken out?
“By hand. The Vatican intelligence service has integrated security systems in the basement of the Apostolic Palace, directed by a 35-year-old ex-hacker, that are more advanced than anything the CIA has, sophisticated systems, but they’re no use. Because the Cardinals are used to writing their messages by hand and dictating them. They are then delivered by hand. And the leaked documents are their way of fighting this war. The primary objective was to attack the Pope, to weaken him and convince him to give up control of the political and economic affairs of the Church. Something had to be done.”

And the president of the Vatican bank, Ettore Gotti Tedeschi, who was ousted?
“Same thing. Even though he was really close to the Pope: they wrote the encyclical Caritas in Veritate together. Gotti didn’t answer to anyone, only the Pope, sending Benedict memos to describe the situation inside the IOR (Institute for Religious Works, the official name of the bank). Including the failed operations, like the law against money laundering or the takeover of the San Raffaele hospital and research centre. Bertone gets jealous, accuses Gotti and decides to oust him. When the Pope heard about Gotti’s dismissal last Thursday, he started to cry, “My friend Ettore!”

The Pope was crying?
“Yes, but then he got really angry and reacted, saying that the truth would come out.”

But he couldn’t oppose it?
“He could have, but it would have meant a sensational rupture with his Secretary of State.”

And then the next day?
“And the next day the Pope was struck again, close to home, when Paoletto was arrested. Now the Pope is in despair. But Paoletto is not the whistleblower, there are lots of whistleblowers. At most someone has used him.”

They are saying that Gotti is one of those behind the leaks.
“Gotti is an honest person, who is keeping quiet, as he did during the official investigation into the IOR. And he is now after being thrown out. He’s not playing any games; he’s not behind the leaks.”

Father Georg, Pope’s secretary, is also in the crosshairs?
“He was one of the targets for one faction: now more than ever he represents the link between all the Vatican departments and the Pope, acting as a filter, influencing and advising the Pope.”
We’ve now been taking for three hours, it is mid-afternoon, and we’re on our third coffee. This person is very well-informed and knows the details, the way things work and the people inside the Holy See like few others.

Why did you decide to come out into the open?
“To reveal the truth. And to bring an end to this media witchhunt for a culprit in the guise of a whistleblower (the valet), a priest (Father George), or a high official or cardinal (Gotti, Cardinal Piacenza or others). The role of the Church is to defend the Gospel, not to accumulate power and money. And I’m doing this in the name of God. I’m not afraid.”

(Translated from Italian by Kathryn Wallace)

Fonte: http://www.ttsecurity.net/2012/05/26/

……………..

Commento di Giorgio Vitali:
“GIOCO DELLA CHIESA: la Chiesa NON ha mai rinunciato all’aspirazione del GOVERNo diretto d’Italia. NON dimentichiamo MAI che fu la Chiesa che iniziò il RISORGIMENTO nazionale, e quando Pio IX ritirò le truppe creò un grande sconquasso nell’esercito italico. E’ lo stesso discorso che si fa sui pretendenti al trono. CI SARA’ sempre un pretendente al Trono! IN QUESTO MOMENTO LA CHIESA STA GIOCANDO UNA CARTA IMPORTANTISSIMA, E il messaggio ci viene proprio da ROMA! Un messaggio diretto e GUAI a chi NON lo capisce…! OGNI COSA, OGNI PENSIERO, OGNI CREDENZA, OGNI CULTO HA IL SUO TEMPO!! iN QUESTI ANNI SCADE IL TEMPO DEL cRISTIANESIMO. gLI AVVISI noN MANCAVANO ANCHE PRIMA, MA OGGI, GRAZIE ALLO SVILUPPO DELLE CONOSCENZE STORICHE, RELIGIOSE, ARCHEOLOGICHE, ARTISTICHE, FILOSOFICHE, PSICOLOGICHE, il tempo del cristianesimo è finito. POSSIAMO ANCHE DIRE CHE LORSIGNORI ( in questo caso i preti in quanto “accoliti” degli altri LORSIGNORI,dei quali son diventati sguatteri dopo secoli di PERSECUZIONI con l’accusa di “eresia”), non hanno più niente da dire. HANNO TRADITO IL MESSAGGIO ORIGINARIO ( che non era di Cristo, ma di Platone, di Socrate, di Seneca, di Plotino, di Pitagora, di Mithra, di Epitteto, di Teofrasto,di Orfeo, della autentica cultura alessandrina,a sua volta sintesi di RELIGIONI più alte,) per inseguire modelli di PRIMATO esclusivamente civile, già ampiamente condannati dagli stessi “confratelli” della Chiesa cristiana d’Oriente. Detta, e non a caso, ORTODOSSA (cioè quella “giusta, vera, autentica!). ora non possono che barcamenarsi sui flutti ATLANTICISTI, dimentichi di autentici retaggi eurocentrici. Il cedimento dottrinario porta sempre al fallimento ideologico e politico!”

………………

Commento di Silvano Borruso:
“Vi pregherei di non confondere il “vaticano” con la Chiesa. 700 anni fa, per esempio, non c’era il “vaticano”. C’era Avignon, del quale si diceva più o meno quello che si dice oggi del colle di Roma sul quale sono edificati gli edifici della Santa Sede, che governa (o dovrebbe) la Chiesa, ma che oltre a quello intrallazza eccetera.

La Chiesa è un’altra realtà. Per capirla, non si guardi all’Europa, kabbalata e talmudizzata da sappiamo chi. Si guardi alll’Estremo Oriente.

I cattolici giapponesi rimasero senza preti, vescovi e apparato governativo per ben 230 anni (1635-1864) dopo la cocente sconfitta e carneficina ad opera dello Shogunato e delle cannoniere olandesi. Perseverarono e riemersero davanti agli occhi attoniti del missionario francese Petitjean.

Nessun missionario si recò mai in Corea, dove avrebbe rischiato la pelle. Ma un intellettuale locale scoprì della letteratura cristiana in Cina, chiese il battesimo ed evangelizzò il suo paese, spargendo il sangue in compagnia di coloro che aveva convertito. Oggi la Corea ha il tasso più alto di battesimi in Estremo Oriente.

In Cina, la persecuzione di Mao sembrava aver fatto piazza pulita dei cristiani cinesi, che erano 9 milioni nel 1949. 60 anni dopo si rumoreggia che costoro siano diventati 25 milioni.

Dopo tutto, chi rappresentava la Chiesa sotto la Croce? Giovanni e le tre Marie. Il “Vaticano” di allora era in fuga collegiale.

Nil desperandum”

………….

Commento di Giuseppe Turrisi:
“Siamo entrati in un territorio difficile, dove l’anima chiede ragione alla mente e a sua volta la mente chiede ragione all’anima, dandosi colpa a vicenda poichè da sole vorrebbero la comprensione del tutto. Che il Gesù evangelico trova delle difficoltà archeologiche e storiche questo è stato ampiamente dimostrato, lo stesso cristianesimo trova molte su architetture letterarie da altre religioni (egizia, mitraica, indiana, ecc) è cosa certa se non altro dopo la scoperta dei rotoli del Qmran degli esseni, la stessa composizione familiare si sovrappone a quella di Giovanni di Gamala e la stessa Nazareth non corrisponde minimamente agli scenari narrati nei vangeli a cominciare dalla sinagoga mai trovata nei resti archeologici e la distanza del lago di Gamala, anni fa feci uno studio e la sintesi di varie carte geografiche e i vari racconti evangelici realizzando questa cartina (link attivo)
anche su sollecitazione dello studioso Emilio Salsi http://www.vangeliestoria.eu/approfondimento.asp?ID=9 …il quale mi
ha aperto non poche porte verso il processo della comprensione. La stessa dizione “Nazzareno” è una forzatura come uomo proveniente da Nazzareno,ma piuttosto come indicatore di una casta Nazireo (da coloro che facevano voto di nazireato dal primo libro dei Maccabei )

Sotto il profilo teologico non entro in merito, ma certamente la chiesa come organizzazione umana ha dovuto non poche volte creare quegli assiomi
(dogmi) senza dei quali anche l’architettura teologica sarebbe crollata… la stessa corrente gnoseologia oggi in forte ripresa puntando sui i vangeli apocrifi (Filippo, giuda, ecc e altri testi come Pistis Sofia) rivede un percorso escatologico interiore da realizzare a prescindere dalla reale esistenza
del “cristo” immolato…. Gli stessi vangeli canonici (70-130 dc) hanno tutta la catechesi incentrata sulla morte del proprio io (Il tempio) per la rinascita a verità….Ma sono stati magistralmente epurati e sistemati (traduzione cosi detta “bibbia dei settanta”) al fine di far quadrare i conti storici-teologici-filosofici, con non poche sbavature…. (confusione tra le varie Marie, confusioni tra cugini e fratelli, vangelo di giovanni completamente mistico (molto vicino agli apocrifi), vangelo di Marco (il più vecchio dei canonici) con due finali, il racconto della resurrezione (quello più in discussione) molto diverso
anche tra i sinottici…. insomma c’è molto su cui studiare e riflettere… Secondo Giorgio ed in parte condivido, la filosofia della morte per la verità (io sono la via la verità e la vita) che nella struttura logica richiama molto l’archetipo di Socrate, l’amore per la verità passa per la propria morte…
In ogni caso sono sempre più convinto che il cristianesimo sia stato fondato, da San Paolo, Tanto è vero che la prima esegesi sul vangelo la fa lui con le sue lettere, la “ipotetica chiesa è deputata a fare catechesi e spiegare il verbo”. Il vero Gesù credo che non abbia fondato nessuna chiesa ( la frase su questa pietrà fonderò la mia chiesa e molto debole sia per traduzione forzata dall’aramaico, sia perchè se veramente voleva fondare un chiesa avrebbe detto molto di più) cosa che penso dal 1989 ma vedo sempre più testi in questa direzione un di questi “Paolo. L’ebreo che fondò il cristianesimo – Riccardo Calimari” ecc ecc. (Gli ebrei perché non lo hanno riconosciuto? ma questa è un’altra storia)
Ma detto tutto ciò resta per gli agnostici un grande problema Come mai tanti scritti, vangeli, (anche se di storici ufficiali sono due e di dubbia certezza) tanto interesse, tanta letteratura…. per nessun altro è stata stampata cosi tanta letteratura……in oltre sotto il profilo spirituale (messaggio di salvezza) non si può negare che sia il più evoluto, il più elaborato, ed il più alto che si conosca.. (la cacciata dal tempio degli usurai e cambiavalute, l’incontro con la donna meretrice, l’incontro con la samaritana, sono pagine in ogni caso di una bellezza infinita) …. ora che sia frutto di una elaborazione della mente, che sia frutto di una rivelazione, che sia frutto di entrambi non è facile stabilirlo certamente nella organizzazione materiale della chiesa di uomini Costantino fece del suo meglio….. L’esercizio temporale giustamente, come ha detto Borruso non è assolutamente da confondere con il messaggio ne tanto meno con la fede in cui subentra tutta la sovranità umana e spirituale in cui ogni uomo è libero di credere ciò che vuole, nel contesto in cui si relaziona e tutti devono rispettare nel percorso della della ricostruzione del proprio tempio”

………

Replica di Paolo D’Arpini:
“Non entro nel merito del discorso sulla veridicità delle religioni. Dal punto di vista della laicità di pensiero il credere è una scelta personale, quindi: “de gustibus non est disputandum!”

Ma vorrei aprire una fessura discriminativa. Il credere è statico, l’esperimentare è dinamico. Il credere è il risultato della memoria, l’esperimentare è il risultato di una azione. L’unica verità incontrovertibile è quella corroborata dalla propria esperienza personale… ma a meno che non si abbia una rivelazione diretta interiore affermare di credere in una religione è un esercizio mentale di volontà ed è privo di ogni sostanzialità. Cosa diversa, come detto sopra, nel caso di esperienza diretta o “realizzazione”. Ma siccome la “realizzazione” avviene nel Sè, possiamo tranquillamente affermare che la “verità intrinseca” è l’unica reale verità.. tutto il resto essendo semplice proiezione mentale”

…………

Commento di Gabriele Petromilli: “La profezia di San Malachia si sta avverando? Allora, per non farla lunga. Nel XVI secolo fu pubblicato un libro, il “Lignum Vitae” contenente un elenco cronologico di papi da Celestino II all’ultimo pontefice. Autore: Meal ‘O Morgair vescovo irlandese di Armagh, meglio noto alla storia con il nome di San Malachia (1196 – 1248). Le profezie contenute nel Lignum sostengono che Benedetto XVI sia il penultimo pontefice. Seguirà un “petrus romanus” e poi la fine della Chiesa, almeno così come è stata concepita finora. Gli ultimi decenni saranno caratterizzati da forti sommovimenti d’ordine religioso e morale, e dall’allontanamento progressivo di fedeli dall’Istituzione cristiana. Cosa cui stiamo assistendo in questi anni. Coincidenze?”

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Risultato della ricerca:

26 maggio 2012 – Corre un anno senza Peter Boom, vivendo come sarebbe piaciuto a lui..

Francesco Uda, anch’egli amico di Peter Boom, mi scrive da Viterbo per informarmi che si sta organizzando la celebrazione del primo anniversario della sua dipartita: “Forza e coraggio ci vediamo il 26 maggio. Una Festa per ricordare l’amico PETER BOOM che il 26 maggio 2011 ci ha lasciato. Nella mattinata, chi vuole, autonomamente e senza cerimonie, potrà visitare i resti mortali dell’amico Peter nel cimitero di Viterbo. Ore 16:00 apertura della Sala dove si vedranno foto e video su PETER, chi vuole potrà parlare di Peter, narrare aneddoti, leggere, cantare, recitare.. Info. http://www.peterboom.it/arrivare.html”

Ho pensato perciò di scrivere anch’io qualcosa….

Ricordo la raccomandazione costante con la quale Peter mi salutava ogni volta che stavamo per lasciarci: “Mi raccomando, comportati male..”. Beh, debbo dire che ho sempre seguito il suo consiglio e soprattutto adesso che lui è salito oltre il “Cielo dei Giusti” mi impegno moltissimo a rompere i coglioni a tutti ed manifestare quel che sono senza remore, malgrado gli acciacchi dell’incipiente vecchiaia….

Ma, visto che siamo in tema di memoriali, vorrei fare una breve cronistoria del mio rapporto amicale con Peter Boom. Tutto cominciò quando lui ancora abitava a Nepi, durante una mostra d’arte su Dioniso e sull’edera del comune amico Gigetto. Diciamo che forse sarà stato nel 1991 o nel 1992, anno della Scimmia di Acqua molto adatta alla trasmissione culturale trasgressiva. Di lì a poco girammo assieme, sotto la macchina da presa di Felici, il documentario “Un barbaro a Nepi” in cui tra l’altro si chiedeva l’istituzione del matrimonio fra “innamorati dello stesso sesso” (il termine l’ha usato Obama in un suo recente discorso elettorale). Nel 1993 abbiamo corretto assieme le bozze del suo ultimo libro “Duemila e venti, il Nuovo Messia”. Per una decina di giorni dalla mattina alla sera, nel salone luminoso e comodo del piano nobile del Circolo vegetariano VV.TT., seduti al tavolone appositamente creato dalla Ciarla di Calcata, abbiamo trascorso il tempo a parlare di ecologia, di arte, di società in decadenza, della fine del mondo e del Nuovo Messia (che verrà..?). Poi nel gennaio del 1994 il libro usci per i piombi della Big di Gianfranco Paris, la stessa casa editrice che editava il nostro mensile Etruria. Ovvio che subito dopo il libro, in cui si parlava di rapporti pansessuali, sorgesse lo stimolo di fondare un Comitato per la Pansessualità, che fu registrato al comune di Viterbo (all’allora sindaco Gabbianelli) dallo stesso Peter Boom, che ne era il coordinatore.

Sul tema della Pansessualità Peter produsse una serie impressionante di documenti e ricerche, tant’è che negli anni realizzammo diverse manifestazioni sul tema, sia a Calcata che a Viterbo ed a Roma. Altro passo importante compiuto assieme fu quello della fondazione del comitato per la Spiritualità Laica, avvenuto a Calcata e successivamente esportato a Roma. Sulla spiritualità laica organizzammo vari convegni anche a Viterbo, di uno rammento un bellissimo manifesto realizzato dal suo ex compagno. Ma non voglio fare qui una cronistoria di tutti gli atti compiuti assieme al “fratello” Peter. Però debbo menzionare l’incoraggiamento che lui mi diede, in un particolare momento di difficoltà nella mia vita (dal 2004 al 2006) in cui stavo abbandonando ogni attività sociale ed informativa (vivevo senza luce elettrica in una specie di stamberga), a quel punto mi obbligò a ricevere l’aiuto tecnico di Francesco Uda, il quale mi rifornì di un computer da lui accroccato, e ripresi così a scrivere ed a organizzare eventi e incontri culturali.

Proprio su questa scia organizzammo a Bagnaia un meeting anti-papale, in previsione della visita di Ratzinger nel 2009 (ricordo che all’incontro in piazza noi eravamo tre o quattro, mentre Peter mi disse che lì ad osservarci c’erano almeno altrettanti agenti della Digos, che lui conosceva bene), in quella occasione Peter voleva che io andassi ad abitare nel suo orto di Bagnaia, ove c’era una piccola costruzione, ma io -pur ringraziandolo della sua offerta- declinai l’invito, non mi sentivo ancora pronto di abbandona Calcata.

L’ultimo dei nostri incontri fu anche un clou artistico finale, avvenne durante la prima biennale d’arte creativa di Viterbo, da me organizzata in collaborazione con l’APAI nel 2010, in cui Peter tenne una importante conferenza sul messaggio degli alberi alla ex chiesa di San Salvatore a San Carluccio. Dopodiché abbandonai Calcata e la Tuscia al loro destino e mi ritirai nel “buen retiro” di Treia, nella casa avita della mia compagna Caterina.

Ed è proprio a Treia, il 27 maggio 2011, che mi giunse la lettera di Giovanni: “Ciao Paolo, devo purtroppo comunicarti che ieri sera Peter è morto a casa sua a seguito di un arresto cardiaco. Tra oggi e domani eseguiranno un autopsia per accertarsi della causa del decesso. Ti chiedo cortesemente di diffondere a conoscenti e amici. Ti terrò aggiornato per i funerali civili…” Al che gli risposi: “Grazie per avermi informato… speriamo che la Sua Anima riposi in pace… Provvederò ad informare gli amici e conoscenti” E subito dopo scrissi questo comunicato: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2011/05/peter-boom-come-io-lho-conosciuto-di.html.

Ecco, con queste poche parole ho voluto ricordare vari momenti dell’amicizia profonda e della collaborazione culturale tra me e Peter Boom.

Paolo D’Arpini

………………….

Alcune frasi (prese a caso dal mio archivio) di Peter Boom:

“Proprio all’avvicinarsi del mio 75-esimo abbiamo deciso con il mio legale, l’avvocato Paolo Pirani, di avviare un processo civile nei confronti della ASL di Viterbo, in quanto il processo penale iniziato anni fa (non sto scherzando!) è stato archiviato il 16 febbraio del 2009. Non sono molto pratico di processi, anzi non ne capisco niente e molta gente mi ha detto che era meglio lasciar perdere perché non avrei preso un ragno dal buco…”

“Se continueranno testardamente a riempirci di crocifissi con attaccato quel povero Cristo che pensò di sacrificarsi per salvare tutti noi, allora mettessero almeno un’altra immagine accanto e cioè quella di un terribilmente torturato corpo di Giordano Bruno dato alle fiamme in piazza Campo de’ Fiori a Roma e … visto che sono un pansessuale ci metterei pure un bel quadruccio di Alfredo Ormando datosi alle fiamme proprio in piazza San Pietro in protesta contro la perfida e gravissima emarginazione perpetuata dai cosiddetti preti cristiani”

“Già una ventina di anni fa avevamo suggerito, assieme a Paolo D’Arpini, di aprire i Parchi dell’Amore e speriamo che da Bari questa iniziativa si spanda per tutti i comuni d’Italia preferendo la comodità, la sicurezza e l’igiene all’ipocrisia” (http://www.pansexuality.it)

“Notizia ferale: un’agguerrita organizzazione di gay atei americani ha creato un laboratorio segreto per contrastare la chiesa sottoponendo gli eterosessuali a tremende scariche elettriche per farli diventare omosessuali, un ottimo metodo -secondo loro- per evitare il pericolo di sovrappopolazione”

“…nella religione cattolica la parola “amore” viene spesso utilizzata in modo contorto ed alienante, ad esempio la gerontocrazia vaticana ha abusato della santissima parola amore della quale non conoscono il significato, compreso forse meglio duemila anni fa da un Cristo che certamente non avrebbe permesso quella pedofilia ed il plurifavoreggiamento di essa perpetrata senza amore, per puro sfruttamento sessuale di bambine e bambini da preti frustrati e senza scrupoli..”

“Nel settembre 2003 fui reso handicappato da una iniezione anestetica spinale (anzi due, perché alla prima il dottor Lepri non riuscì a penetrare con l’ago dentro la spina dorsale) all’ospedale Belcolle di Viterbo. Avevo firmato per l’anestesia totale spiegando al dottore le ragioni di questa mia esigenza. Quando uscì dall’ospedale dopo l’operazione (eseguita alla perfezione dal
chirurgo Massimo Fattorini) non sentivo più quando il piede della gamba destra mi arrivava a terra. Mi consigliarono di prendere il Neurontin, che non mi fece niente. Dopo sei mesi un medico mi disse che non sarei più guarito perché i nervi ancora non riescono a guarirli, in questo caso il nervo sciatico della mia gamba destra risultò lesionato”

“Mi chiamo Peter Boom e boom, nella mia lingua l’olandese, significa albero. Sono un alberello di media statura, molto più basso della maggior parte degli alberi. La quercia arriva a 40 metri di altezza, ma viene superata dal frassino e dal faggio. Nelle nostre zone climatiche l’abete può raggiungere i sessanta metri, giusto per far notare quanto sono piccolo io…”

“Come autore della Teoria e della Filosofia della Pansessualità ho sempre considerato che gli esseri umani in principio portano dentro di sé tutte le opzioni sessuali comprese quelle pedofile. Naturalmente le possibilità nocive della nostra sessualità devono venir evitate, soprattutto quelle violente e/o senza consenso, come si riscontra spesso nei confronti di minori. Inoltre un minore d’età il più delle volte non è ancora capace di discernere cosa sia dannoso o no e di dare il proprio consenso o meno.Più problematica si presenta la situazione di bambini poveri, subnormali, handicappati, come quelli sordomuti violentati sistematicamente in un istituto religioso nel nord Italia”

“Sarebbe ora che venisse fatta piena luce sulla morte di Papa Luciani il quale, sembra, volesse mettere fine alle illegalità commesse dallo IOR, istituto da mettere sotto stretto controllo internazionale in quanto il riciclaggio sporco è destabilizzante non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa e probabilmente per tutto il mondo. Un poveraccio che non teme la verità, Peter Boom”

“…abbiamo pensato con Paolo D’Arpini di organizzare a Viterbo un Comitato per la cultura le pari opportunità ed i diritti civili, nel centro storico di Bagnaia, circoscrizione di Viterbo, in un locale di mia proprietà che potrebbe essere la sede di tale comitato… (settembre 2009)”

“La spinta (drive) sessuale può essere indirizzata verso infinite ed a volte anche incredibili manifestazioni. Non solo verso esseri umani, ma anche verso animali o con l’ausilio di svariati oggetti. Naturalmente non tutta la gamma di queste opzioni è consigliabile. E’ bellissimo se viene praticato con Amore verso gli Altri, verso la Natura e verso se Stessi”

“…grazie a politici (volutamente?) incompetenti, spesso corrotti, il sistema fiscale è inefficiente così come l’apparato giudiziario che a causa della farraginosità e la conseguente lunghezza dei processi dà ampia possibilità di sfuggire alle condanne a chi può permettersi buoni avvocati (frodi edilizie – terremoti – etcetera, etcetera). Ho sentito dire addirittura che quasi nessun imprenditore sia scampato al dover pagare tangenti o far comunque favori a trasversali politici nel caso di appalti pubblici”

Testimonianze riprese dai media: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/02/17/n%c2%b0-5-%e2%80%93-cronache-commenti-testimonianze-ufficiali%e2%80%a6-sul-circolo-vegetariano-di-calcata-e-sulla-teoria-della-pansessualita-descrizione-sincretica-delle-varie-espressioni-sessual/

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Risultato della ricerca:

L’italica morale…. le dame, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto, che furo al tempo che passaro i Mori d’Africa il mare….

Nella teoria iniziale della metempsicosi si ritiene l’anima moralmente neutra, senza rapporti con la vicenda della colpa, della purificazione e della salvezza…”

(Saul Arpino)

 

 

Nel nome della “morale” i massacri sulle genti sempre sono atroci, specie quando enunciata da allucinati sacerdos ingannevoli interpreti d’un dio muto.

 

In un tempo non lontano, fin verso la fine degli anni ’70 del secolo scorso, in psichiatria era in vigore una comune prassi antecedente la promulgazione della legge Basaglia, anche nota come Legge n. 180 inerente la chiusura delle case manicomiali. Attraverso la sua applicazione si prevedeva che un qualsiasi medico, anche generico, potesse stilare un referto in cui fosse espressamente dichiarata la “pericolosità per sé e per gli altri” di qualsivoglia soggetto, e, in tal caso, carabinieri, polizia, guardia di finanza, vigili urbani e finanche vigili del fuoco, insomma chiunque ricevesse il certificato medico spesso compiacente con i richiedenti, doveva intervenire per prelevare il “disgraziato” anche con la forza conducendolo presso il più vicino ospedale psichiatrico. Poi, però, in onore al fatto che in colonya ytalya le cose si fanno male, o non si fanno, con l’avvento della 180 avvenne che un soggetto bisognoso di cure psichiatriche, perché già dichiarato incapace d’intendere e di volere, e pericoloso per sé e per gli altri, non può essere ricoverato d’ufficio in ambiente ospedaliero se lui stesso non avalla con la sua firma la cartella di ricovero!!

 

Potenza della deficienza dei legislatori, sempre purtroppo solo avvocati che sono gli unici italici cui è permesso di disconoscere le leggi e di disattenderle!

 

Quando giungeva il malcapitato in “Osservazione Uomini o Donne”, osservato con scarso interesse verso il caso umano dallo stanco psichiatra di reparto, in un brevissimo periodo di giorni 15 più 15, come per prassi di legge, era dichiarato “detenuto a vita e morto civilmente”, o, cosa che assai raramente avveniva perché avrebbe posto sotto accusa il sistema socio/legale tacciandolo di amoralità, se non anche di abuso di posizione di preminenza… lo rilasciava.

 

E la morale? Chi se ne importava di tal strana cosa, tanto nessuno mai, se ricco e potente, era stato punito dalla legge se anche la piegava ai suoi piacimenti!

 

Con discreta statistica incidenza i malcapitati condotti in manicomio erano persone detentrici di cospicui ereditari averi, a cui moralmente degenerati parenti volevano sottrarli; o anche avveniva che, in prossimità della tarda età, per proprio piacere attempati signori consumavano loro insindacabili beni con donnine compiacenti, cosa che creava le ire più feroci in altri interessati gelosi congiunti che non sopportavano quegli sperperi con le estranee, valutandosi i soli legittimi successori e possessori delle sostanze ereditarie.

 

Dunque, come già affermato, in buona percentuale di casi parenti serpenti ricorrevano al ben nascostamente pagato mediconzolo del paesello, anche non di residenza, per ottenere con molta leggerezza il sospirato certificato di pericolosità del familiare da interdire da ogni attività propria del consorzio umano, così che ne fossero creati curatori e poi ereditieri dei beni.

 

Ma con quel sistema anche avveniva che mariti si liberassero di ormai disdegnate mogli, pratica non diversa dal fatidico “ti ripudio” mussulmano, o che mogli si togliessero di torno mariti ingombranti e non amati.

 

E la morale? Chi se ne importava di tal strana cosa, tanto nessuno mai, se ricco e potente, era stato punito dalla legge se anche la piegava ai suoi piacimenti!

 

In assenza di psichiatri, in tempi ancora antecedenti, il figlio cadetto di notabili era costretto a divenire cavaliere di ventura, ossia errante barbone senza mezzi che doveva procacciarsi, a suo rischio e pericolo, un posticino da armigero in qualche estranea corte se non moriva in duelli spesso affrontati per mantenere od ottenere le grazie del “signore” di turno.

 

Invece, le ragazze, ahimè, ebbero sorte forse ancora più ingrata perché erano sacrificate sull’altare di eros con il vecchio bavoso di turno però ricco e potente, o erano inviate in convento ad amare Gesù in una casa chiusa che, come si sa: “Chi vi entrava non usciva più”! Quante povere Maria Teresa de Leyva, ragionata secondo la manzoniana storia, saranno esistite in questo immorale mondo!

 

E la morale? Chi se ne importava di tal strana cosa, tanto nessuno mai, se ricco e potente, era stato punito dalla legge se anche la piegava ai suoi piacimenti!

 

Se poi della civiltà occidentale leggessimo il libro sacro per eccellenza, la tanto decantata bibbia che tutti possiedono, sapremmo che la società umana nacque da uno sputo sul fango che condusse ad un peccato di superbia che si continuò tra omicidi, inganni di donne verso uomini, di fratelli verso fratelli, di eccidi di massa con mozzamento di teste, mani e falli dei vinti poi ordinatamente ammucchiati ed arsi in onore del “signore dio… suo” che era vendicativo, cattivo, perverso e… consolatore di donne anche momentaneamente sole. Donne cui il perverso prima mandava l’angelo per scrutare le possibilità per trarre il suo piacimento, e dove non appena possibile si fiondava ad occuparne il letto anche se la femmina fosse ormai un’attempata zitella. Ovviamente tutto questo avveniva quando il dio non andava in giro, di giorno e di notte, per cercare con chi battersi con il bastone! Cfr bibbia C.E.I. Genesi 32,24-34

 

E la morale? Chi se ne importava di tal strana cosa, tanto nessuno mai, se ricco e potente, era stato punito dalla legge se anche la piegava ai suoi piacimenti!

 

Sull’onda lunga, anzi plurimillenaria dell’amoralità e dell’immoralità dai furbastri inventate per detenere il Potere che controlla gli sciocchi si giunge sino ai giorni nostri, e nel nostro piccolo Paese dove un vecchietto, moralmente ributtante ma per questo legalmente non condannabile, conclama i suoi amori giornalieri diurni, se in vacanza in Sardegna, in caso contrario specie da “fido e lele”, e da ruffiane si fa organizzare notturni festini spiati in qualche maniera da vojeurs con o senza divisa però sempre forniti di buona tecnologia. E’, infatti, di questi giorni la continua espressione mediatica che coinvolge Berlusconi in problemi di moralità, e molti “passuluni”, espressione siciliana che ben può indicare gli scemi del villaggio globale, abboccano all’amo di un celato manovratore che però non lo è neppure tanto. Manovratore che, nel retroscena, fomenta e spinge i propri allucinati “dipendenti” a porre in opera i suoi voleri al fine di raggiungere inconfessati interessi INTERNAZIONALI di… definiamoli per semplicità “controllati imperialismi” che mirano alla scomparsa politica di Berlusconi.

 

Questo scritto, goccia tra le centinaia sul tema che tratto, vuole soltanto porre l’accento su alcune condizioni oggettive, dunque logiche, perciò incontestabili che riguardano ciò che certa magistratura addossa al personaggio Berlusconi, premier politicamente stolido d’un altrettanto ottuso governo, almeno a mio parere.

 

La prima generale considerazione da porre, indipendentemente dal Berlusconi, consiste nell’analisi dell’idea: “Il Potere è morale”?

 

Da cui deriva: “Il potere deve essere morale”?

 

Ed ancora: “Il Potere è Potere solo se sì manifesta come Potere”?

 

Idea che, se così non fosse, ci dovrebbe far chiedere: “Che Potere è un Potere che non s’esprime come Potere”!

 

Allora, dato che l’insieme degli espressi concetti conduce a giudizi necessariamente arbitrari, è più opportuna azione, per determinare le incombenze del Potere e del premier Berlusconi di cui trattiamo, quella di scardinarli dall’inconsistente concetto di moralità pubblica e bigotta che li vorrebbe sottomessi, per poi ambedue agganciarli al giudizio d’opportuna suddivisibilità e fruibilità dei beni d’un territorio chiamato Patria, sì che ognuno che ne è cittadino d’essa n’abbia in giusta misura! E da questo nuovo punto di vista, sia la morale corrente, sia il premier Berlusconi sono ampiamente condannabili. La prima come riprovevole ed inutile, il secondo come sottrattore di beni comunitari.

 

E, in breve, già qui ho accennato all’essenza dell’avvenirista Stato Socialista, a cui aggiungo l’apposizione “Sociale” per non essere frainteso in proposito del mio credo politico mentre lo contrappongo a quello “liberista”.

 

Stato Socialista e Sociale che emerse, con i suoi inevitabili errori, dopo i bui secoli delle guerre tra papa e monarchie assolutiste svolte per la conquista e detenzione del Potere temporale. Lunghe secolari belligeranze che condussero, dopo il Rinascimento, a quel “Secolo dei Lumi” che generò la rivoluzione francese da cui si crearono le prime forme di Stati moderni anche se in primis ancora oligarchici perché retti solamente da “notabili”. In ogni caso fu in quel periodo, precisamente durante il trapasso dallo “Stato Liberale” a quello “Liberista”, che si formarono i primi corpi legali definibili “lunghi, scritti, votati e democratici”. Scritti spesso costituzionali che condussero alla “Stato di Diritto” con leggi non più applicabili ad libitum, ma almeno nominalmente impiegate secondo concepimento.

 

E’ chiaro che anche quest’ultimo sistema legale, in fin dei conti anch’esso interpretativo delle umane vicende, è imperfetto perché le leggi, pur derivando da usi e costumi ormai connaturati in un certo popolo, sono sempre forzature verso le minoranze che in esse non si riconoscono facendo così nascere il problema filosofico/legale: “Le leggi sono inviolabili e sempre strettamente applicabili, o devono essere interpretate e amministrate secondo necessità”?

 

Più semplicemente: “Le leggi sovrastano l’uomo, o sono scritte per l’uomo”?

 

E ancora: “Chi tra i due attori è soggetto, e chi è oggetto?

 

E, per concausa ragionata si giunge alla domanda: “Le leggi sovrastano il Legislatore, o questo può disporne a suo piacimento”?

 

Anche in questo caso la risposta apre un classico moraleggiante dubbio che, come scriveva il prof Aldo Alessandro Mola in diverso argomento, ma di similare concetto, è per il popolo un dilemma cornuto!

 

Così, dopo l’opportuno preambolo, siamo giunti alla questione che desidero illustrare, quella che è dominio dei media ormai da più giorni, anzi, tutto sommato da ben prima del 1992, quando Di Pietro inquirente di “Mani Pulite” riferendosi al Berlusconi pubblicamente affermava: “… Io, quello lo distruggo…”. Non ci riuscì, e la vexata quaestio del “Berlusconi non tollerabile imprenditore e politico”, e della sua antitesi, “Berlusconi accettabile politico/imprenditore”, questione oggi sfruttata dalle incapaci Sinistre Materialiste, è ormai giunta ad occuparsi, degenerando, di fenomeni farseschi come l’interessamento verso quelle “signorine” che frequentano le abitazioni del quasi satrapo Berlusconi per colpirlo come uomo, e come politico.

 

Signorine” che certuni sperano che suscitino nel popolo bigotto un presupposto dramma morale scatenato da certa servizievole stampa in favore dell’occulto già accennato manovratore che, non mosso da bonomia verso l’Italia, non fa rilevare al popolo italico come allo stesso modo è immorale l’evasione fiscale, l’esportazione di capitali all’estero, la concussione, il nepotismo che spesso alimenta il falso ideologico… che sono veri reati punibili dal C.P. e perciò assai peggiori dell’amoralità e dell’immoralità che, però, non sempre sono facilmente assolvibili perché catalizzatori di comportamenti sovente criminali, e, dunque, aggravanti d’uno specifico reato pur esse di per sé non rappresentando infrazione.

 

Dunque, nuovamente siamo giunti al concetto secondo cui la morale è un fenomeno sempre inteso ed applicato come “elastico” anche dall’istituzione più genericamente reputata moraleggiante che, per esempio, se ne guarda bene dal denunciare alla magistratura ordinaria i propri “dipendenti” per abuso sessuale su minori, o quando sono intenti a lucrare affari sul territorio nazionale italiano nonostante il Concordato, vale a dire la “Legge delle Guarentigie” approvata dal Parlamento italiano il 13 maggio 1871 dopo la presa di Roma. La legge delle Guarentigie, mai riconosciuta da Pio IX e successori comparsi prima del 1929, ma disattesa anche dopo, prevedeva che il Regno d’Italia versasse la favolosa cifra di ben tre milioni di lire annue alla Chiesa di Roma a condizione che questa non s’ingerisse negli affari di Stato del Regno, e finanziariamente non speculasse sul territorio di quest’ultimo. Il denaro fu ovviamente accettato dalla chiesa, ma la restante parte del Concordato fu ignorata perché il Cardinale Giacomo Antonelli, un vero talento degli affari finanziari e primo riorganizzatore delle finanze vaticane, lo utilizzò per scopi speculativi in territorio italico, per esempio anche avvalendosi della cattolica S.G.I. (Società Generale Immobiliare) con sede a Torino dove era stata fondata dal Cardinale di quella città. Manovrata dall’Antonelli, la S.G.I. dopo la fondazione subito partecipò, incassando vistosi introiti ed in apparente veste propria, alla ristrutturazione urbanistica della città di Roma che era stata voluta dal Governo del Regno, e, sempre l’Antonelli, s’era nel frattempo inventato anche i prestiti fiduciari, chiaramente richiedibili con pagamenti d’interessi ed usufruibili dai notabili romani che, riconoscenti, ben presto aiutarono il Vaticano a “difendersi” dalla Banca di Francia che era giunta in Roma con la speranza d’amministrare le risorgenti ricchezze del nuovo piccolo Paese che godeva d’extra territorialità e anche di un corpo consolare accreditato. I notabili romani “rincuorati” nel portafogli, riconoscenti verso il Vaticano per i prestiti ricevuti, di fronte al rischio rappresentato dalla presenza della banca straniera subito fondarono la cattolica “Banca di Roma” che in breve divenne interlocutrice del Vaticano in materia di depositi e prestiti per gli stessi cattolici. Era quella la banca che di lì a breve rimase invischiata o creò lo scandalo della “Lobia”, o “scandalo della Regia” che stava altresì trascinando con sé anche il Re d’Italia per speculazioni immobiliari illecite, nel suo caso avvenute in Torino.

 

E la morale? Chi se ne importava di tal strana cosa, tanto nessuno mai, se ricco e potente, era stato punito dalla legge se anche la piegava ai suoi piacimenti!

 

Come si può storicamente determinare la questione morale non è propria del mondo dell’amministrazione politica e del ruolo svolto dai moderni arconti, ma s’allarga anche alla chiesa che sì professa credente nell’incipit del favoloso suo Cristo, salvo che:

 

La chiesa di Roma, quella dei cattolici, con cui si può essere profondamente in disaccordo, ma che non può essere ignorata perché gran serbatoio di voti elettorali, in questa nostra “QUASI NAZIONE E ANCORA NON STATO, SE NON NOMINALMENTE”, ha ieri assunto una posizione apparentemente rigida nei confronti del premier ytalyota. Posizione che però è assai facilmente plasmabile secondo intendimento per il suo modo d’essere stata espressa, infatti, le parole pronunciate dal cardinale Bagnasco possono facilmente essere intese in antitetiche maniere: “Dal perdono per permessa ammenda verso gli errori commessi, alla condanna definitiva per voluto intendimento di non condivisone di opere, parole e omissioni”, in tal modo permettendo alla stessa chiesa, come sempre storicamente ha dimostrato il suo itinere, di capovolgere il fronte per il quale in apparenza si batte, o contro cui combatte.

 

In questo caso il primo e più importante avvenimento da comprendere, sulla “esposizione” mediatica del Vaticano sul tema Berlusconi, è: “Perché essa si è schierata”?

 

La risposta è semplice! Il fermento del crogiolo elettorale cattolico, massa da sempre pilotata dalla gerarchia ecclesiastica un tempo anche contro lo Stato Fascista inventore dello Stato Sociale che tanto spaventò i papi, i barbari in Europa ed i rozzi statunitensi già invasi dal sionismo che mirava ad un mondo vassallo attraverso l’uso del capitalismo globalizzante, già essendo scosso dalla risaputa pedofilia e dalle illecite azioni bancarie della Banca Vaticana e dello I.O.R. mal ormai sopporta, per la moralità di cui la stessa chiesa va predicando, che suoi rappresentanti, o interessati simpatizzanti rompano l’ illusorio muro d’armonia che li fa sentire uniti.

 

Ma anche per tutto questo peccaminoso contegno la chiesa di Roma ha una risposta assolutoria verso se stessa definendosi, contro tutta la morale di cui va predicando, come organismo che: “Sta nel mondo, con il mondo, ma che non è di questo mondo”. In pratica in tal modo autorizzandosi a mantenere il suo primato nelle coscienze dei deboli, dei poveri di spirito, insomma di quelli che credono perché non pensano, mentre anch’essa continua a rendere, come il Berlusconi, la morale sempre più elastica.

 

2. Anche la magistratura che spesso s’auto celebra in spropositata maniera, e che è temuta dai politici più potenti, soffre d’immoralità.

 

E’ immorale il giudice che “ammazza i processi”.

 

E’ immorale il giudice che detiene il cittadino o extra comunitario nell’attesa di processo per periodi assai lunghi prima di definirne lo stato di colpevolezza o d’assoluzione, tanto nessuno può sindacarne la produzione lavorativa.

 

E’ immorale il giudice che se ne va in vacanza lasciando i detenuti nell’attesa di processo in balia di un sistema carcerario che ormai si sa assai spesso essere deleterio, e per le morti improvvise di poveretti malmenati o anche suicidi questo ufficiale dello Stato non ha mai da pagare come il disgraziato chirurgo che in un giorno sciagurato ammazza, dopo vent’anni e più d’onorata carriera, il paziente che forse aveva ben seguito; o l’ingegnere che mal ha progettato, o il pilota che ha commesso un errore… o Berlusconi che ricorre al bunga bunga.

 

Insomma, ogni categoria lavorativa è sottoposta a leggi ed a fenomeni morali, tutte tranne quella dei magistrati, così anche con quest’esempio ricadiamo nell’uso secondo piacere della moralità portandola nuovamente ad essere immoralità.

 

Allora, ripeto, usciamo dalla questione morale, e cerchiamo di capire perché il premier Berlusconi è condannabile, e per quali reati.

 

Berlusconi verosimilmente è condannabile per esportazione di capitali all’estero, ricordiamo in tal proposito i processi All Iberian, ma anche ciò che recentemente sarebbe avvenuto nell’isola di Santa Luçia.

 

Berlusconi verosimilmente è condannabile per corruzione dell’avvocato Mills.

 

Berlusconi verosimilmente è condannabile per trascorsi illeciti finanziamenti ai Partiti e fondi neri, verosimilmente, anche presso la Banca vaticana.

 

Berlusconi verosimilmente è condannabile per concussione.

 

Berlusconi verosimilmente è condannabile per collusione mafiosa.

 

Berlusconi certamente è condannabile per induzione e sfruttamento della prostituzione minorile.

 

Berlusconi, per altre vicende è, purtroppo, nello stato di politicamente corretto, o giuridicamente prosciolto per decorrenza dei termini processuali, o anche prosciolto per insufficienza di prove. In ogni caso, il premier Berlusconi non è stato mai “vincitore” in un processo, ma sempre salvato per “chiaroscuri” legali scovati da abili  amorali avvocati che certamente lui paga assai cari, ma, forse, anche perché troppi processi si celebrano, nel loro esito, in oscure latebre di sotterranei accordi.

 

Vogliate ora gradire un po’ di: “Berlusconi Silvio show che ha oltre 20 processi a carico”.

 

Berlusconi Silvio: “Deputato della Repubblica eletto a Milano. Fu fondatore di Forza Italia condotta sino a divenire un ipotetico “Partito dell’Amore”. L’idillio di Partito però non durò a lungo perché il premier Berlusconi litigò con il cofondatore onorevole Fini che fu estromesso, e senza tale presenza divenne PDL almeno nella dizione.

 

Berlusconi fu Presidente del Consiglio dei Ministri dal 10/05/1994 al 17/01/1995 per la durata di 226 giorni.

 

Ottenne nuovamente la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri dall’11/06/2001 al 2/04/2005 per la durata di 1414 giorni appoggiato da una coalizione politica rappresentata da Forza Italia, AN, Lega Nord, CCD, CDU ed Indipendenti.

 

Il terzo Governo Berlusconi rimase in carica dal 23/4/2005 al 16/05/2006 per la durata di 372 giorni.

 

Il quarto Governo Berlusconi è… “in vita?” dal 08/05/2008 ad oggi con un’alleanza politica formata dal PDL, Lega Nord, Movimento Per il Sud e una nutrita serie di “compere di deputati” come fossero bestie da macello. Che lo siano?

 

1) Il nome Berlusconi Silvio già compariva nelle liste della loggia massonica P2, fascicolo 625, numero di tessera 1816, data d’iniziazione 26 gennaio 1978.

 

In una convocazione davanti alla commissione parlamentare sulla P2 presieduta dalla parlamentare Tina Anselmi, Berlusconi, giovane imprenditore ammise d’essersi iscritto alla Loggia massonica verso l’inizio del 1978 per diretto invito di Licio Gelli. Riconfermava la sua iscrizione alla massoneria nel Novembre 1993, però nel Settembre 1988, in un processo per diffamazione da lui intentato contro alcuni giornalisti dichiarava: “Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo che è di poco anteriore allo scandalo”. Per questa dichiarazione fu denunciato per falsa testimonianza, ed il processo sì concluse nel 1990 con la dichiarazione di colpevolezza, ma il reato sì era estinto per intervenuta amnistia.

 

2) Berlusconi dal 1983 fu sottoposto ad indagini nell’ambito di un’inchiesta su droga e riciclaggio perché la Guardia di Finanza aveva posto sotto controllo i suoi telefoni, e nel proprio rapporto scriveva: “È stato segnalato che il noto Silvio Berlusconi finanzierebbe un intenso traffico di stupefacenti dalla Sicilia, sia in Francia, sia in altre regioni italiane. Il predetto sarebbe anche al centro di grosse speculazioni edilizie, e opererebbe sulla Costa Smeralda avvalendosi di società di comodo…». L’indagine non riuscì ad ottenere prove circostanziali dei fatti addebitabili, e nel 1991 fu archiviata.

 

3) Berlusconi fu accusato d’aver pagato tangenti ad ufficiali della Guardia di Finanza per “mitigare” i controlli fiscali in quattro sue società. Dopo il processo in primo grado fu condannato a 2 anni e 9 mesi senza attenuanti generiche per tutte e quattro le tangenti contestate, ma in Appello la Corte concesse la prescrizione per tre di esse. Per la quarta tangente, quella riguardante “Telepiù”, ottenne assoluzione con formula dubitativa per l’applicazione del comma 2 art. 530 CPP. La Cassazione in seguito confermava, nell’ottobre 2001, le condanne in materia di tangenti pagate per i coimputati di Berlusconi, i signori Berruti, Sciascia, Nanocchio e Capone, per cui si deduce che le tangenti erano state pagate. E’ dunque strano il caso che il solo Berlusconi fu assolto per insufficienza di prove.

 

4) Berlusconi subì un altro processo a causa di 21 miliardi di finanziamenti illeciti consegnati a Bettino Craxi, denari passati attraverso la società estera “All Iberian”. Nel processo di primo grado Berlusconi fu condannato a 2 anni e 4 mesi, ma in appello, a causa dei tempi lunghi del dibattimento avvenne la prescrizione del reato. La Cassazione in seguito confermava.

 

5) Berlusconi fu rinviato a giudizio anche per aver falsificato i bilanci Fininvest, e per tale motivo subì il processo “All Iberian 2”. Il dibattimento era in corso presso il Tribunale di Milano, intasato dalle solite inconcludenze e schermaglie procedurali, quando subì l’interruzione perché nel frattempo Berlusconi aveva modificato la legge sul falso in bilancio facendo decadere il capo d’accusa processuale che lo riguardava.

 

6) La Procura della Repubblica di Milano pose Silvio Berlusconi sotto inchiesta dopo avere ottenuto una voluminosa consulenza fornita dalla “Kpmg” riguardante la rete di società estere che facevano capo al Gruppo Fininvest. Gruppo la cui la consociata “Fininvest Group B”, sostenne l’accusa, finanziò operazioni “riservate” avvalendosi di oltre 1.000 miliardi di fondi neri; ma anche questo processo fu interrotto perché era stata mutata la legge sul falso in bilancio.

 

7) Per l’acquisto del calciatore Gianfranco Lentini, Berlusconi fu rinviato a giudizio perché trasferì, in nero, 6 miliardi di lire dalle casse del Milan a quelle del Torino calcio. Il dibattimento, svoltosi presso il Tribunale di Milano, terminò con un non luogo a procedere.

 

8) Berlusconi fu accusato di comportamenti illeciti nelle operazioni d’acquisto della società “Medusa Cinematografica”, perché non aveva fatto apparire in bilancio ben 10 miliardi di lire. In primo grado fu condannato ad 1 anno e 4 mesi per falso in bilancio, in appello, la Corte gli riconobbe le attenuanti generiche è scattò la prescrizione del reato.

 

9) Berlusconi fu accusato di varie irregolarità fiscali per l’acquisto di terreni intorno alla sua villa di Macherio. In primo grado fu per alcuni reati assolto, per altri subentrò l’amnistia. In Appello fu confermata la sentenza di primo grado.

 

10) Berlusconi fu accusato d’aver pagato i giudici di Roma per ottenere una decisione a suo favore nel “Lodo Mondadori”, il processo che doveva decidere la proprietà della casa editrice. Il giudice per l’udienza preliminare, Rosario Lupo, decise l’archiviazione del caso con formula dubitativa. La Procura Generale promosse ricorso in Corte d’Appello che, nel giugno 2001, sentenziò la prescrizione del reato perché per il Berlusconi era ravvisabile solo il reato di corruzione semplice e non quello di concorso in corruzione in atti giudiziari. Furono perciò concesse le attenuanti generiche ed il reato fu prescritto poiché risalente al 1991. Il giudice però dispose che restassero sotto processo i coimputati, Cesare Previti, Giovanni Acampora, Attilio Pacifico e Vittorio Metta.

 

11) Berlusconi fu accusato d’aver corrotto i giudici durante le operazioni per l’acquisto della SME. Fu perciò rinviato a giudizio con Cesare Previti e Renato Squillante. Il processo di primo grado si celebrò presso il Tribunale di Milano, ma Berlusconi fu prosciolto per insufficienza di prove.

 

12) Berlusconi, già presidente del Consiglio, fu accusato d’aver indotto la RAI a concordare con la Fininvest i tetti pubblicitari delle due società, ciò per ridurre a più miti pretese la concorrenza. La Procura di Roma, non avendo raccolto prove a sufficienza per il reato di concussione, chiese l’archiviazione del processo che fu accolta dal Giudice dell’Udienza Preliminare.

 

14) Berlusconi fu accusato d’aver pagato tangenti a dirigenti e funzionari del ministero delle Finanze per ridurre l’Iva dal 19 al 4 per cento sulle pay tv al fine d’ottenere rimborsi di favore. La Procura di Roma anche in questo caso chiese l’archiviazione che fu accolta dal Giudice dell’Udienza Preliminare.

 

15) Le procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze, indagano da molti anni sui “mandanti” delle stragi del 1992, quelle di Falcone e Borsellino, e del 1993 avvenute a Firenze, Roma e Milano. Le indagini preliminari sull’eventuale ruolo che Berlusconi e Marcello Dell’Utri potrebbero avere sostenuto in quelle vicende furono allora formalmente chiuse con archiviazioni, o richieste di archiviazioni. Continuarono però le indagini contro ignoti per concorso in strage.

 

16) Berlusconi, Dell’Utri e altri manager Fininvest, responsabili in Spagna dell’emittente “Teleçinco”, furono accusati di frode fiscale per 100 miliardi e violazione della legge antitrust spagnola ed erano in attesa di giudizio su richiesta del giudice istruttore anticorruzione di Madrid, Baltasar Garzon Real. Ma lo stesso giudice, con la motivazione di non creare danno al presidente del Consiglio della Repubblica Italiana che avrebbe potuto essere arrestato in quel Paese durante le sue visite, decise di sospendere il processo finché Berlusconi avesse occupato la carica di primo ministro.

 

Le “avventure” giudiziarie del premier Berlusconi non terminano qui, esse continuano, ma quelle più recenti sono ancora nella memoria collettiva e considero prolisso descriverle.

 

Come si è visto le occasioni giudiziarie per condannare il premier Berlusconi non sono mancate, ma nessun giudice seppe o volle draconianamente intervenire. Così, a distanza di anni dalla comparsa di Berlusconi sulla scena politica, per esautorare il premier si fa ancora affidamento sulla questione morale tanto cara ai baciapile di Sinistra, di Centro e di Destra.

 

Ma di che moralità va parlando la gentaccia che siede sugli scranni politici.

 

Attraverso antichi articoli pubblicati su “LaPadania” qualche altro dato su Silvio Berlusconi.

 

Nel 1961 Berlusconi ottenne una fideiussione dalla milanese “Banca Rasini”per dare il via alla sua prima società che si inseriva nel settore degli appalti immobiliari. La Rasini era la banca che Michele Sindona, banchiere mafioso, indicava come la più usata dalla mafia siciliana per riciclare denaro ottenuto con proventi illeciti. A riprova che ciò fosse verità fu appurato che tra i suoi clienti comparivano anche Bernardo Provenzano, Pippo Calò e Totò Riina.

 

Berlusconi, con i denari della fideiussione, organizzò insieme con il socio Pietro Canali una società in cui partecipò aggiungendo anche la non indifferente somma di 30 milioni di lire provenienti, secondo quanto da lui affermato, dalla liquidazione anticipata di suo padre Luigi che era procuratore della stessa Banca Rasini. Stranamente, altro denaro gli giunse, così affermò, da una successiva fideiussione concessagli dalla ormai “solita” banca. [vedi Guzzanti verso Berlusconi, pag 87].

 

In seguito, all’età di trentadue anni, il 26 settembre 1968, “dall’Edilnord S.A.S.” Berlusconi acquistò un terreno su cui sarebbe sorto “Milano2″, area edificabile che pagò £ 4.250 al mq per un ammontare di oltre 3 miliardi di lire. Quando su quell’area iniziarono i cantieri di lavoro fu calcolato che essi costavano al giovane imprenditore circa 500 milioni al giorno, e la domanda che tutti si possono porre è: “Da dove gli giungeva quella enorme massa di denaro”? [LaPadania -19/Agosto/1998].

 

Berlusconi poi fondò, il 2 febbraio 1973, la piccola società “Italcantieri S.r.L.”. Società che già nel 18 luglio 1975 s’era trasformata in S.p.A. con un aumento di capitale per oltre 500 milioni di lire, ma la cifra accrebbe fino a due miliardi di lire, e la società emise un prestito obbligazionario per altri due miliardi. [LaPadania 18/Agosto/1998]

 

In data 22 maggio 1974, “l’Edilnord S.A.S. Centri Residenziali” allargò il capitale sociale di 600 milioni di lire, e nel 22 luglio 1975 la stessa operò un altro aumento di capitale. [LaPadania 18/Agosto/1998]

 

Sempre durante il 1974, Berlusconi ottenne il controllo della “Immobiliare Romana Paltano”, una società con 12 milioni di capitale che l’anno successivo, dopo aver variata la ragione sociale in “Cantieri Riuniti Milanesi S.p.A.”, ebbe il capitale sociale prima aumentato fino a 500 milioni, e poi nel 1977 fino ad un miliardo di lire. [LaPadania 18/Agosto/1998]

 

Poi, anni dopo, nella ormai costituita “Fininvest” giunsero tra il 1975 e 1978 aiuti economici che ascendevano a ben 93,9 miliardi di lire. Quel denaro frettolosamente e con leggerezza era stato dichiarato proveniente da conti svizzeri, mentre La Repubblica del 28/aprile/2001 annunciava che essi erano d’origine mafiosa. Nacquero nuovi dubbi e Berlusconi fu nuovamente processato dal P.M. Antonio Ingroia che lo pose alle strette con specifiche domande sulla materia del contendere,. Lui però s’avvalse della facoltà di non rispondere. Purtroppo, non furono possibili accertamenti in Svizzera per lo stretto riserbo bancario di quel Paese, così Berlusconi sì salvò da quasi certa condanna.

 

Nuovamente LaPadania lo accusò titolando “Silvio sei mafioso”, ma anche altri simili e peggiori titoli furono usati in diverse occasioni”! [cfr http://kiriosomega.wordpress.com/2009/10/10/silvio-sei-mafioso-cos-intitolava-lapadania-nel-1998-poi-il-silenzio/ E’ possibile ottenere in formato j-peg le dia dei giornali pubblicati ponendo la richiesta tra i commenti all’articolo posto in internet].

 

Nel seguente 15 settembre 1977 la società “Edilnord S.A.S.” cedette alla appena fondata società “Milano2 S.p.A.” tutto ciò che era stato edificato di “Milano2″ aggiungendo anche alcune aree ancora da costruire. In pochi giorni il capitale della “Milano2 S.p.A.” trapassò da 1 milione a 500 milioni, per portarsi a due miliardi nel 19 luglio 1978. [LaPadania 18/Agosto/1998]

 

L’impero “Fininvest S.R.L.” si sviluppò in due fasi. La prima prese inizio a Roma il 21 marzo 1975 dopo che Berlusconi aveva acquistato “Telemilanocavo”, piccola emittente televisiva di Segrate che sì trasformò in “Telemilano58″ che divenne nazionalmente nota come “Canale5″. Durante la prima fase di vita “Fininvest S.R.L.” fu holding capogruppo d’una cordata d’aziende con un nucleo iniziale di solo 20 milioni di capitale. Capitale che poi aumentò, in data 11 Novembre dello stesso anno, fino 2 miliardi di lire.

 

Il 4 maggio 1977, sempre a Roma, Berlusconi creò la “Immobiliare Idra” con capitale versato di solo 1 milione di lire, ma nell’anno successivo la società già aveva capitale sociale per 900 milioni di lire. [LaPadania 18/Agosto/1998].

 

Il successivo 8 giugno 1978 Berlusconi diede vita alla “Finanziaria di Investimento S.R.L.” sempre con capitale iniziale di 20 milioni di lire, ma il 30 giugno 1978, dopo soltanto 22 giorni dalla fondazione, i 20 milioni furono aumentati a 50 milioni, ed il 7 dicembre fu raggiunta la quota di 18 miliardi di lire così che dopo breve tempo le due società si fusero. [LaPadania 18/Agosto/1998]

 

Molte cose sono ancora da riferire sulle strane ed improvvise società e capitali di Berlusconi, ma purtroppo, certo per convenienze politiche, LaPadania tacque ed anche la fonte d’informazioni svanì.

 

Resta solo da dire che nel tempo in cui Berlusconi Luigi, il padre di Silvio, era procuratore generale della “Banca Rasini”, l’istituto entrò in “stretti” rapporti d’affari con la “Cisalpina Overseas Nassau Bank” nel cui consiglio d’amministrazione già erano presenti Roberto Calvi, presidente del Vecchio Banco Ambrosiano, Licio Gelli, M… V… della Loggia P2 in cui anche Berlusconi Silvio era inserito, il mafioso banchiere italo americano Michele Sindona, e monsignore, ma non troppo, Paul Marcinkus già presidente dello IOR e già pupillo del potentissimo cardinale F. Spellman che aveva avuto la propria arcidiocesi in New York.

 

Di fatto, perciò, la “Banca dello Stato della Città del Vaticano”, prelatura del papa che ne è unico proprietario ed unico azionista che tutto avalla per le operazioni finanziare che esegue, era in ottima delinquenziale finanziaria compagnia, non certo essendo da meno degli altri comparenti. Quasi inutile ricordare che di quei personaggi due ebbero morte violenta, e Karol Józef Wojtyła, papa Giovanni Paolo II succeduto a Giovanni Paolo I spirato per causa di morte mai appurata e alquanto misteriosa, subì ben due gravi attentati da cui si salvò. Solo Marcinkus non ebbe guai degni di nota, ma di lui si deve ricordare, oltre a tante pessime frequentazioni, che era conoscente/amico di Renatino, il capo della “banda della Magliana” noto come Enrico de Pedis il cui cadavere è sepolto in Roma nella cripta della chiesa di Sant’Apollinare di proprietà dell’Opus Dei!

 

Secondo Michele Sindona, che morì in carcere avvelenato, perché sorbì un caffè “condito” con “cianuro”, la “Banca Rasini” era coinvolta nel riciclaggio di denaro di provenienza mafiosa che accettava tramite la Svizzera. [Cifra J. Ziegler, La Svizzera lava più bianco, 1992].

 

Sempre in proposito di “Fininvest” e fondi mafiosi che si supponeva ottenesse, nel 1999 il dottor Francesco Giuffrida vicedirettore della Banca d’Italia filiale di Palermo, in una perizia che gli era stata affidata dalla magistratura in occasione del processo Dell’Utri, sosteneva che nel periodo temporale compreso tra il 1975 ed il 1984 non era possibile individuare la provenienza di alcuni versamenti pervenuti alla stessa Fininvest ed ammontanti al valore di 113 miliardi di lire. Per tale dichiarazione il Giuffrida fu querelato da “Mediaset” per diffamazione.

 

Il caso mai sopito dei fondi “Fininvest” riesplose lo 01/02/2010, quando Massimo Ciancimino raccontò, usando appunti lasciatigli dal padre Vito, che il generale dei carabinieri Mario Mori e il colonnello Mauro Obinu, tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta, tramite Marcello Dell’Utri ed i costruttori Antonino Buscemi e Franco Bonura avevano investito soldi in “Milano2″.

 

Il 18 settembre u. s. “Il Fatto Quotidiano” pubblicava un appunto di Vito Ciancimino con su scritto: “In piena coscienza oggi posso affermare che sia io, sia Marcello Dell’Utri ed anche indirettamente Silvio Berlusconi siamo figli dello stesso sistema, ma abbiamo subito trattamenti diversi soltanto ed unicamente per motivi geografici”.

 

Nonostante tutte le accuse ed i sospetti che gravano sul presidente Berlusconi lui non risponde. Lui lascia credere, senza nulla dire, della potenza della Massoneria ytalyota  a cui fu iscritto,  e lascia anche che chi voglia creda che quella fu la fonte dei suoi finanziamenti, gli fa comodo, è sempre meno pericoloso che ammettere collusioni mafiose.

 

Ma chi ben conosce i Fratelli e l’ambiente massonico certo non è propenso a credere che la decantata “catena d’unione, l’eggregore che tutto unisce rappresentato dal cordone di loggia che in essa sormonta ogni cosa” è disposto a spingersi sino al concedere prestiti plurimiliardari a favore d’un neofita sconosciuto, e Berlusconi era un personaggio sconosciuto ed equivoco, anche se emergente, quando fu invitato a partecipare alla P2. Perciò chi, in Massoneria, rischiando di propria tasca lo avrebbe finanziato con le somme da capogiro già riportate?

 

Ma se così fosse avvenuto, allora Berlusconi è solo la “marionetta” di un ingranaggio mostruoso che tiene in pugno l’Italia, ma, nuovamente, se tale fosse la potenza di “quell’ingranaggio” che necessità esso avrebbe avuto nel creare nell’allora sconosciuto Berlusconi il suo uomo di facciata.

 

E perciò ora che la gente si renda conto che la Massoneria sembra potente solo perché s’ammanta di veli.

 

In conclusione, la Massoneria non finanzia il Fratello neofita sconosciuto, i vecchi tromboni già presenti sono tali come in qualsiasi altro posto, si coccolano tra loro ed il neofita, chiunque sia, per vent’anni e più è solo sopportato quando parla, e per capire questa frase si sappia che dopo l’iniziazione il neofita non ha diritto alla parola sino a che permane nel primo grado, poi potrà parlare di esoterismo e non d’amministrazione di Loggia, ma solo se conosce qualcosa perché di solito tutti si riempiono la bocca di questa strana parola, ma non vanno aldilà del saper dire, senza specificarne l’essenza, che in Loggia esistono la pietra grezza e quella levigata, poi accennano alle tre statue di cui non arguiscono il significato, ed infine alla due colonne delle quali resta a loro sconosciuto il significato delle lettere che vi sono incise! Qui è tutto il bagaglio culturale esoterico dei Fratelli!

 

Non sì dimentichi, però, che in Sicilia, specialmente durante gli anni tra il ’70 e il ’90, esisteva la volontà di creare il G…O…S… (Grande Oriente di Sicilia) sull’idea della già scomparsa C…A…M…E…A… Ma il G…O…S… coltivava anche l’idea di separare politicamente l’isola dal resto d’Italia, altro che lega e federalismo, ed attorno a quell’idea ruotavano molti personaggi scontenti dell’andazzo amministrativo isolano, non esclusi gli uomini d’onore che volevano entrare in Massoneria perché reputavano che in essa avrebbero conosciuto personaggi che, per i loro incarichi profani, come si dice in massoneria, sarebbero potuti essere ricattabili  per utilità verso la criminalità mafiosa.

 

Quanto appena sopra scritto non significa che la Massoneria è mafia, o che la mafia è in Massoneria, vuol solo lasciare intendere, lo ripeto, che ovunque esistono associazioni d’un qualche spessore, o certuni pensano che lo siano, la mafia ha interesse a penetrarle perché i suoi adepti sperano di trovarvi interlocutori da sfruttare con le buone, o con le cattive.

 

Paisà, tutt’o munno è paese… e la papera senz’acqua non galleggia!

 

Kiriosomega, l’agnostico

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Risultato della ricerca:

Cos’é l’amore e cosa é il sesso? C’é differenza fra questi due aspetti della psicologia umana? E soprattutto cos’é l’amore inteso in termini religiosi e cos’é l’ascesi mistica?

Se facciamo un’analisi accurata sui processi emozionali e fisiologici scopriamo che in verità non c’é una reale scissione fra i sentimenti cosiddetti “puri” e lo “sconvolgimento” ormonale fisico. L’estasi é una forma di orgasmo e l’amore nelle sue varie forme ha sempre una componente fisica, con rilascio di endorfine nel corpo.

 

Persino nello yoga viene descritto il processo di risalita dell’energia “femminile” Shakti/Kundalini, lungo il canale spinale, come una sorta di viaggio verso il ricongiungimento con l’aspetto “maschile” Shiva… é da questa unione che sorge la piena consapevolezza di Sé.

 

Anche nell’esperienza empirica della vita quotidiana scopriamo che il maschile e il femminile, che sono solo aspetti funzionali alla manifestazione duale della vita, tendono continuamente verso la congiunzione. Forse esteriormente possono anche non apparire in forma propriamente maschile o femminile (vedi anche la teoria della pansessualità di Peter Boom) ma sicuramente assumono una forma “attiva e passiva”, o Yin e Yang se preferiamo una terminologia taoista.

 

Quindi bisogna partire dal presupposto che l’energia sessuale non é antagonista all’espressione amorosa, anzi ne é la componente cinetica.

 

Ma nella religione cattolica la parola “amore” viene spesso utilizzata in modo contorto ed alienante, ad esempio -afferma Peter Boom- la gerontocrazia vaticana ha abusato della santissima parola amore della quale non conoscono il significato, compreso forse meglio duemila anni fa da un Cristo che certamente non avrebbe permesso quella pedofilia ed il plurifavoreggiamento di essa perpetrata senza amore, per puro sfruttamento sessuale di bambine e bambini da preti frustrati e senza scrupoli..” (http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2010/11/papa-ratzinger-che-non-conosce-lamore.html )

 

Forse la prima cosa da fare per salvare il salvabile della religione cattolica, sarebbe quella di consentire il matrimonio ai preti, seguito immediatamente dall’apertura al sacerdozio femminile e successivo abbandono del meccanismo di potete politico ed economico vaticano. In tal modo sacerdoti e le sacerdotesse rientrerebbero nel “popolo” dal quale provengono e di cui sono parte. L’eliminazione del papato è un punto di immediata risoluzione per avviare questo processo di emendamento interno.

 

So che Peter Boom ha appena terminato di girare un film con Nanni Moretti “Habemus papam” in cui in parte vengono toccate queste tematiche… ed in effetti le spinte a voler salvare la “religione” dalle grinfie dei suoi scherani malsani è già presente all’interno della sana comunità cristiana, penso ad esempio ai cattolici vegetariani, alle comunità alternative sociali, etc.

 

Paolo D’Arpini

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Articoli sulla pansessualità:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=pansessualit%C3%A0

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