Archivio della Categoria 'Alimentazione vegetariana'

Le malattie vanno e vengono… chissà perché chissà come

“L’origine di tutte le malattie è unica, benché si evidenzi sotto forme diverse e nelle diverse parti del corpo.” (Ippocrate)

Tutte le più gravi patologie sono in aumento specialmente le malattie infettive che tra il 1940 e il 2000 hanno ucciso quasi 60 milioni di esseri umani. Mille nuovi casi di tumore si aggiungono ogni giorno solo in Italia. Questo esponenziale incremento viene attribuito agli agenti patogeni (microrganismi che normalmente circolano tra gli animali e che finiscono col colpire anche gli esseri umani); all’alterazione degli ecosistemi, alle modificazioni ecologiche, al cambiamento climatico, ma nessuno punta il dito sulla causa principale che genera questo sistema di cose: gli allevamenti intensivi per la produzione di carne e l’incremento demografico che secondo le previsioni alla fine del 21secolo gli abitanti della Terra saranno tra 10 e 23 miliardi con la conseguenza che raddoppierà o triplicherà il consumo di carne e questo porterà a situazioni catastrofiche per la salute umana e per l’ambiente ormai in agonia.

Antiche scritture indù dicono che prima che la popolazione consumasse carne vi erano solo due malattie, dopo se ne svilupparono 78. Ippocrate a suo tempo ne annoverava 60 malattie, più tardi Galeno ne elencava 150. Oggi si calcola che vi sia la sconcertante cifra di circa 20.000 malattie, ma questa allarmante situazione sembra non turbare affatto chi è deputato alla salute pubblica.

Interpellati in tal senso gli esperti del settore giustificano candidamente, questo continuo proliferare di nuove malattie, con l’allungamento della vita media, anche se queste vanno manifestandosi in età sempre inferiore colpendo anche la fascia dei bambini: come se l’essere umano, superata una certa età, fosse condannato dalla natura alle più terribili malattie. Cosa che non si ravvisa nel mondo naturale dove un animale vive in ottima salute e giunta la sua ora si apparta e si spegne serenamente senza il calvario delle malattie cui sembra condannata la specie umana.

La rassegnata convinzione comune è che la causa dello sviluppo della malattie moderne sia dovuto all’inquinamento dell’aria, ai pesticidi che avvelenano la terra e agli additivi chimici che finiscono nel cibo; anche se la ricerca ufficiale dice che l’inquinamento incide solo per il 2% sullo sviluppo della malattie tumorali; che l’alimentazione non idonea (da studi scientifici) incide per il 5% in più del fumo di sigaretta nel produrre tumori. Ma di fronte a tale allarmante situazione che cosa fanno le istituzioni per abbattere l’inquinamento generale a cui attribuiscono le malattie umane prodotto principalmente dall’industria zootecnica alimentare che da sola inquina più di tutte le altre industrie del pianeta?

Per noi l’insana quanto innaturale abitudine della specie umana di nutrirsi di cadaveri di animali è la causa di tutte le sventure e la condanna non solo a tutte le malattie che ne derivano, ma all’inquinamento generale, alla distruzione dell’ambiente e soprattutto all’atrofizzazione della coscienza resa sempre più indifferente verso il valore della vita e della sofferenza di miliardi di animali che sacrifica per mero piacere gastronomico. Ed è l’indifferenza verso la sofferenza altrui che ha fatto di questa terra un luogo di dolore.

Franco Libero Manco

Commenti disabilitati

Contro l’apologia della tirannide umana verso gli animali…

“Ciò che i nazisti hanno fatto agli ebrei, gli umani lo stanno facendo agli animali”. (Isaac Singer, premio nobel per la letteratura, ebreo sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti, vegetariano).

Quanti capiscono il dolore lacerante di noi che condividiamo l’angoscia ed il terrore degli animali ingiustamente e crudelmente sacrificati dall’egoismo umano? Siamo coinvolti fin dal profondo e ogni animale ucciso è come se parte di noi, o una persona a noi cara, fosse torturata, uccisa ogni giorno, ogni istante. Pensare a quello che subiscono in questo stesso momento milioni di animali nei mattatoi, negli istituti di sperimentazione, nei boschi, nei mari ecc. ci sprofonda nella disperazione dell’impotenza.

Il nostro esprimere la realtà dell’universo animale può apparire a volte aggressivo o accusatorio e questo suscita sensi di colpa in chi si sente come giudicato; in chi rifiuta di conoscere gli effetti delle sue scelte gastronomiche perché considera preminente il suo piacere al dolore e alla vita dell’animale.

Noi cerchiamo di evidenziare non un reato qualsiasi ma un massacro sistematico di proporzioni apocalittiche: per questo, da qualcuno, siamo considerati estremisti, esaltati, gente da evitare. Ma se fosse un loro parente ad essere catturato, imprigionato, torturato, ucciso certo non sarebbero così concilianti verso i loro carnefici. Come non sono altrettanto tolleranti verso la tirannia a danno degli umani. Ma la nostra coscienza ci impone di difendere l’uomo e l’animale. La coerenza negli ideali è prerogativa della cultura universalista vegan.

Anche essere troppo onesti, chiedere giustizia per tutti, preoccuparsi del bene del prossimo è per alcuni estremismo. Ma se estremismo è chiedere amore per tutti gli esseri viventi i primi estremisti sono stati, e sono, gli uomini più illuminati della terra che hanno superato la devastante visione antropocentrica chiedendo rispetto e amore per l’uomo come ogni altro essere senziente.

La nostra etica, (nostro fiore all’occhiello) è la non violenza in senso universale; e in questo il nostro è un estremismo vitale, benefico, positivo. C’è un estremismo positivo ed uno negativo, quello negativo genera intolleranza, prevaricazione, violenza, ingiustizia; quello positivo tende all’inclusione dell’altro, al rispetto del lontano, del diverso. E siamo consapevoli della graduale maturità civile morale e spirituale dell’uomo.

Estremisti sono coloro che, chiusi nella loro limitante visione della vita, intollerabilmente rifiutano di includere nella loro sfera percettiva anche gli animali, spesso migliori degli uomini. Siamo estremisti perché consideriamo l’uccisione di un cavallo alla stregua dell’uccisione di un uomo? Per noi la vita ha la sua sacralità, e la difendiamo in qualunque forma si manifesti.

Siamo estremisti perché ci rifiutiamo di utilizzare anche i prodotti derivati degli animali, latte, formaggi, uova, miele e di non indossare pellicce, pelli o lane per i quali si condanna ugualmente alla prigionia a vita, alla sofferenza perpetua e alla morte gli animali, che ci implorano di essere salvati dal nostro perfido piacere gastronomico nei nostri macabri banchetti di sangue e di dolore?

Come possiamo noi vegetariani e vegani essere moderati pensando che miliardi di animali, uniti a noi da parentela biologica, siano oggettivizzati, mercificati dalla tirannide umana? Siamo consapevoli del nostro rigore, ma non ci fermeremo e grideremo la verità, con garbo e determinazione, quand’anche crollassero i cieli; difenderemo chi non può difendersi e saremo incorruttibili come la fede. Non si dice ad un uomo la cui casa brucia di dare l’allarme con moderazione; né di essere misurati nel salvare la propria moglie dalle mani del suo stupratore o ad una madre di salvare con calma il suo bambino caduto in un pozzo. Siamo nel giusto, non saremo evasivi, non ritratteremo e non indietreggeremo di un millimetro, e saremo condivisi.

Franco Libero Manco

Commenti disabilitati

Cucinare in pace. La Tavola di Pitagora – La proposta di Marinella Correggia

Caro Paolo, sempre interessantissimo il tuo Giornaletto di Saul (http://www.circolovegetarianocalcata.it/2019/11/28/la-verita-storica-il-paradosso-delle-divisioni-treia-corso-di-formazione-dei-volontari-la-ribellione-dei-padroni-alberi-straordinari-ditalia-il-respiro-di-dio/) e la formula grafica è eccezionale, permette sia una lettura veloce ed essenziale dei primi paragrafi sia poi l’approfondimento. Bravo.

Vado per punti:

1) Mi metti in contatto con Massimo Erbetti sulla questione rifiuti? E’ nominata anche Rieti, provincia nella quale abito e vorrei dedicare un po’ di tempo a valorizzare quel testo sulla prevenzione dei rifiuti fatto anni fa.., come per la salute, la prevenzione è tutto, la cura (raccolta differenziata e riciclaggio) è molto meno.

2) per la recensione del libro sugli alberi. Gente come noi, che vive e soffre, come scrisse Primo Levi nella Tavola periodica (Nichel). Anzi bisognerebbe iscriversi all’associazione Patriarchi d’Italia.

3) Forse andrò a Osimo per scrivere su Spring Color, fabbrica di colori naturali che uso da decenni e vorrei valorizzarli x quel che posso. Magari passo a trovarvi? Quanto dista Castelfidardo da voi?

4) E infine una propostina, caso mai tu stessi organizzando un evento dalle tue parti, vedi se si può inserire questo che ti descrivo qui sotto.

SIMPLA, DUE ORE SUL CIBO AMICO DEL CLIMA E DELLA SALUTE

- PRESENTAZIONE DEL LIBRO CUCINARE IN PACE
- MINICORSODI ECOSALSE FACILI senza elettroomestici né imballaggi
- MINICORSO DOLCETTI CRUDI DEL PARADISO TERRESTRE
- ASSAGGI SENZA STOVIGLIE USA E GETTA! (porto io quelle durevoli)
- DISTRIBUZIONE DEL RICETTARIO di venti ecosalse semplicissime

Io porto anche gli ingredienti

Indice del libro CUCINARE IN PACE
La tavola di Pitagora

Macello globale
Un modello rosso sangue
Fame, malnutrizione e malattie del XXI secolo
L’eterna Treblinka degli allevamenti
L’urlo dei cadaveri d’argento
La concorrenza fra 5 ovvero l’impossibile quadratura del cerchio
Fame e guerra
Clima, la spada di Damocle
Più caldo, più fame. E più sete ovviamente.
Scarsità idrica e altri disastri socioambientali.
Contadini e braccianti: più fatichi meno mangi!

Del non mangiar carni: che cosa mangeremo domani? La tavola mondiale
Prima la salute
Dieta lieve e a bassa impronta ecologica, idrica ed etica
Cibo rispettoso dei viventi
Agroecologia che salva il clima
Minimo comun denominatore, come la pace
Uscire dallo sfruttamento

Le materie prime del buon mangiare
Istruzioni: la scelta delle materie prime
Istruzioni sul modo di trasformare in cibo le materie prime e gli alimenti di base
Dove compro – se compro: mercati dei produttori, negozi leggeri
Per mangiatori non sedentari: in un modo o un altro, l’importante è coltivare
Viaggio nella dispensa della sobrietà creativa: quello che non ho…
La nostra dispensa pitagorica
Mangiare in salute

In cucina e a tavola
La cucina senza sprechi
Il buon destino di crusca, bucce, torsoli, gambi, nòccioli, foglie, semi
Festina lente. la variabile tempo.
Cucinare e conservare a energia (quasi) zero
Frigorifero o anche no
Stupefacenti mano-domestici a manovella ed elastico!
Come e dove cuocio, se cuocio?
Ecogalateo e stoviglie
Strumenti edificanti: borraccia, gavetta e sporta coram populo
Azioni pubbliche: ecomense, ecosagre ed ecofeste
Fare il compost.

Oltre 100 ricette davvero eco, veg, facili ed economiche
7 ricette degli altri
7 inaspettate crudizie
7 salse istantanee
7 cibi di base
7 insalate arcobaleno
7 conserve per la rivoluzione e per guadagnare tempo
7 minestre e zuppe
7 piatti di cereali asciutti
7 piatti di ortaggi cotti
7 piatti di proteine dalle piante
7 (volte 7) torte salate, calzoni, polpette, crocchette e frittate
7 ricette con gli “scarti”
7 ricette delicate
7 dolci con zuccheri interni
7 dolci ma sani
7 tisane crude e cotte all’acqua di rubinetto

Commenti disabilitati

Il carnivorismo non ha giustificazioni salutistiche né religiose

Strumentali le posizioni di alcuni nutrizionisti quando affermano che chi sceglie il regime vegetariano/vegano deve farsi seguire da un nutrizionista perché può incorrere a carenze di vit. B12, ferro, calcio e omega 3. Mai che i presentatori televisivi intervistassero una persona che non mangia carne alla quale chiedere lo stato di salute, se fa riferimento al nutrizionista o se ha carenza dei nutrienti dei quali allarmano la popolazione. A differenza di tutte le altre la nostra specie è la sola che ha bisogno che qualcuno gli dica cosa mangiare.

Potenza della comunicazione mediatica al servizio delle grandi lobby agroalimentari e zootecniche: la popolazione associa automaticamente le proteine alla carne, l’omega 3 al pesce e il calcio ai formaggi. I nutrizionisti ancora usano l’anacronistico termine di “proteine nobili”, (io le chiamerei ignobili) dando a queste un valore che non hanno. Se fossero realmente “nobili” non sarebbero associate alle peggiori patologie e se fossero realmente necessarie coloro che non ne fanno uso accuserebbero carenze, invece la loro salute è migliore di coloro le utilizzano. In verità è molto meglio e più salutare consumare due prodotti (cereali e legumi) piuttosto che uno solo e salvarsi degli effetti collaterali dei prodotti carnei e derivati animali. Allo stesso modo per l’omega 3 di cui è ricco il mondo vegetale senza ingerire le sostanze putrefattive e nocive del pesce. E il calcio nei latticini? Sono proprio questi, essendo altamente acidificanti, che sottraggono calcio all’organismo. (flm)

Per discutere questi e simili temi è stato organizzato un incontro presso AVA, il 21 novembre 2019 alle ore 18,00, in piazza Asti 5/a Roma. Relatore il Dr. Luca Del Nevo, titolo della conferenza “LE TESTIMONIANZE DI GUARIGIONE DEL TAUMATURGO LUCA DEL NEVO”

Commenti disabilitati

MACELLAZIONE RITUALE: TRADIZIONE ARCAICA E CRUDELE

“La compassione è un miracolo più grande del camminare sulle acque”

Vi è un valore morale al di sopra di tutti gli altri: la compassione, la capacità dell’animo umano di condividere la sofferenza dell’altro, unica vera garanzia per il rispetto tra componenti una comunità e la loro pacifica convivenza. Valore che tutti i grandi mistici, santi e grandi filosofi hanno invocato e che oggi sicuramente approverebbero, specialmente se le tradizioni ed i rituali appartengono ormai a contesti violenti mai giustificabili.

L’indifferenza verso il dolore e la vita dell’animale da sempre inclina l’essere umano all’ingiustizia e alla violenza verso il suo stesso simile.

Secondo i dettami biblici all’uomo è affidato il compito di tutelare tutte le creature (Ge. 2,15). Ogni legge è data affinché un popolo attui il suo percorso evolutivo, ma quando la tradizione preclude lo sviluppo etico, civile, culturale e spirituale dell’uomo deve necessariamente essere superata.

Ogni progresso sociale ha potuto attuarsi soprattutto nel superamento di tradizioni non più rispondenti alle necessità civili, democratiche di una comunità. Nulla ha valore imperituro; solo la compassione, l’amore, la misericordia sono immutabili nel tempo alle quali ogni altro principio è destinato ad uniformarsi. “Non fare ad altri ciò che non vorresti per te stesso”, questa è la legge valida sotto ogni cielo e che oggi tutti i Grandi certamente estenderebbero a tutti i viventi.

Una tradizione ha valore e va rispettata solo nella misura in cui è strumento di evoluzione per l’uomo sul piano della crescita della coscienza civile e morale, e soprattutto quando è in accordo con le mutate esigenze dell’animo umano proteso verso la sua integrale realizzazione in armonia con tutte le creature, nel rispetto della sacralità della vita, della libertà, della valorizzazione delle differenze formali costituenti la diversità biologica; diversamente le tradizioni devono essere superate, come sono state superate dal mondo occidentale le crocifissioni, i roghi o lo schiavismo, la lapidazione ecc.

Noi siamo lontani dalla dichiarazione rilasciata nel 1983 al capo della Comunità Ebraica di Parigi quando un gruppo di animalisti e intellettuali francesi chiese di usare anestetizzanti per gli agnelli sgozzati dagli Ebrei. Il capo rabbino rispose che “Per la remissione dei peccati occorre la sofferenza, perché senza la sofferenza degli animali non ci potrebbe essere purificazione e redenzione per la Comunità Ebraica”. Un’affermazione oscurantista, quanto retrograda, dal momento che l’innocente paga, contro la sua volontà, per il peccatore. L’islam di tradizione ebraica richiama la Bibbia in cui per ben mille volte è riportata la parola sangue, sacrificio e vittima. Ma San Giovanni Crisostomo, uno dei Padri della tradizione cristiana, dice: “Che cosa stai dicendo Mosè?Il sangue di un agnello purifica gli uomini? Li salva dalla morte? Come può il sangue di un animale purificare gli uomini, salvare gli uomini, avere potere contro la morte?”

Noi vogliamo uniformarci alla condizione dell’uomo prima del peccato originale in cui nel paradiso terrestre Dio dà all’uomo un preciso comando ad essere vegetariani: “Ecco, io ti do ogni erba che produce seme e ogni albero in cui è frutto saranno il vostro cibo, mentre agli animali do la verde erba dei campi” (Gn: 1,29).

Per ciò che riguarda l’Islam, è nota la compassione di Maometto verso la condizione degli animali: “Esiste una ricompensa per chi fa del bene a qualunque essere vivente”. E secondo una tradizione Sufi Allah disse a Maometto: “Se proprio dovete uccidere, al posto di 40 polli uccidete una capra, al posto di 40 capre uccidete 10 mucche, al posto di 40 mucche uccidete 10 cammelli”, a dimostrazione del valore della vita attribuita ad ogni singola creatura e nella volontà di non causare inutili sofferenze specialmente a quegli animali il cui contributo è stato ed è determinante per il progresso dell’uomo. Sotto questi auspici il Corano continuamente richiama alla compassione e alla misericordia per gli animali e invita l’uomo a trattarli con il massimo rispetto perché “Chi non ha compassione per gli altri esseri viventi non avrà la compassione di Dio”.

Anche nella legge ebraica troviamo chiare indicazioni a superare antiche e non più giustificabili tradizioni: “Voglio l’amore non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti” (Os: 6,6), comando suggellato più tardi da Gesù nel discorso della Montagna, ampiamente accettato e condiviso sia dalla tradizione ebraica che islamica: “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia”. E troviamo ancora che Dio, per bocca del Profeta Zaccaria si dissocia da certi rituali inutili e crudeli: “Pasci quelle pecore da macello, che i compratori sgozzano impunemente e i venditori dicono: Sia benedetto il Signore, mi sono arricchito e i pastori non se ne curano affatto. Neppur io perdonerò agli abitanti del paese oracolo del Signore “Ecco, io abbandonerò gli uomini l’uno contro l’altro, l’uno in balia dell’altro, non mi curerò di liberarli” (Zc:11,4-6)

Franco Libero Manco

Commenti disabilitati