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Dalla Finlandia alla Moldavia si aprono nuovi fronti di guerra (contro la Russia) …

“La Finlandia, dagli ampi e sempre vegeti trascorsi nazisti, si era fatta imporre dal Forum Economico Mondiale, quello del Grande Reset, una prima ministra di nome Sanna Marin, che, tra un festino alcolico e l’altro, ha fatto del suo paese il propulsore più accanito dell’attacco alla Russia, con implicito ingresso nella NATO e la gloriosa prospettiva di grandi mattanze reciproche.

L’educazione alla guerra è la nuova materia scolastica per preparare i giovani finlandesi alla mattanza. A cosa servono altrimenti i generali e ammiragli in classe, allestiti in combutta con i ministeri dell’Istruzione europei per celebrare le grandi opportunità offerte ai giovani dalle forze armate di cui, è ovvio e non si dice – la misura ultima è quella della capacità di distruggere e uccidere. Questo non avviene solo in Finlandia ma in tutti i paesi NATO europei, Italia compresa.”

Questa storia ce la racconta Fulvio Grimaldi nel suo video: https://www.youtube.com/watch?v=RSO6bQesH8M

Ma la tendenza a rivoltarsi contro l’ex Madrepatria russa non è una caratteristica della sola Finlandia (vedi la storia a: https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Finlandia) è successo con altri Paesi dell’ex continente URSS, sobillati dall’Occidente, a cominciare dall’Ucraina che attualmente è in guerra aperta contro Mosca, un conflitto iniziato a causa delle persecuzioni avviate dopo il Maidan contro i russofoni, che erano la maggioranza.

La rivolta di Kiev contro la Madrepatria, malgrado il foraggiamento in armi e denari dell’Occidente, non sta dando però risultati soddisfacenti, i nazisti ucraini pian piano perdono terreno e, malgrado ricorrano anche al terrorismo contro i civili russi, non ci sono per loro speranze di piegare la Russia.

Per questa ragione l’Occidente sta preparando altri fronti di guerra per fiaccare la resistenza di Mosca, uno di questi nuovi focolai è la Moldavia (anch’essa appartenuta alla Russia e che tutt’ora ospita una forte componente russofona).

La giornalista Elena Panina ci informa che la Moldavia potrebbe diventare un trampolino di lancio della NATO in caso di crollo dell’Ucraina: “In Europa sembra che stiano sviluppando una sorta di piano B: cosa fare se l’esercito ucraino crolla”, afferma l’ex alto funzionario del Pentagono, Stephen Bryan. Con questo risultato, a suo avviso, la NATO vorrebbe avere un contrappeso alla vittoria della Russia: “Ciò potrebbe significare, oltre al ritorno di Leopoli alla Polonia, un tentativo di proteggere Odessa e possibilmente rappresentare una minaccia per la Crimea, che i russi considerano territorio vitale”.

Secondo Bryan, la trasformazione della Moldavia in un trampolino di lancio della NATO sembra una potenziale strategia emergente, l’inizio del Piano B. Tuttavia, questo comporta delle sfide. Il motivo è che il Paese è diviso tra forze filo-occidentali e filo-russe. Briyan sottolinea in particolare la presenza della Repubblica Moldava della Transnistria e dell’Autonomia della Gagauzia: “Se l’UE inviasse truppe attraverso la Romania o altri stati per garantire la sicurezza di un governo pro-UE, ciò potrebbe portare a un sanguinoso conflitto interno”.
(Notizie da varie fonti raccolte da P.D’A.)

Articoli collegati:

https://paolodarpini.blogspot.com/2024/04/moldavia-da-terra-di-confine-campo-di.html

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2024/04/05/moldavia-e-transnistria-prossimo-ampliamento-del-conflitto-ucraino/

https://www.frontiere.info/ukraine-war-waning-support-in-the-us/

Video di Nicolai Lilin sulla situazione in Moldavia e Transnistria: https://www.youtube.com/watch?v=czyvzKKq4HE

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L’Africa riprende se stessa…

A seguito della rivoluzione nel Niger, la Giunta che ha preso il comando ha vietato l’esportazione di Oro e di Uranio in Europa; di fatto è una chiara presa di posizione contro la Francia, e una chiara messa al bando della moneta Franco CFA…

È notizia di dimensioni colossali. Significa un colpo mortale alla Francia, che non potrà più alimentare le sue Centrali Nucleari, la cui produzione nazionale di energie elettrica è garantita soprattutto da 18 centrali nucleari, (molte delle quali dislocate sul confine Italiano) per un totale di circa 58 reattori di vecchia generazione, che forniscono il 76% dell’energia elettrica francese (dati 2016). Ora, la mancanza del combustibile nucleare a basso costo dal Niger, significa per la Francia un colpo mortale. Macron ha un solo modo per risolvere la questione: riprendere il controllo del Niger militarmente. È possibile che Macron cerchi in tutti i modi di coinvolgere ONU e NATO, ma sarà difficile vedere un loro diretto coinvolgimento militare in una impresa del genere. Ora c’è un grosso problema che va ad aggiungersi, poiché in Niger è già presente un contingente WAGNER: e sferrare un attacco militare in Niger significa attaccare la Russia. Non abbiamo idea di come si muoverà il presidente francese. Una cosa è certa: con la Germania senza gas e la Francia senza uranio, il crollo dell’UE si avvicina a grandi passi.

Comunque vada l’Africa si avvia a diventare un continente libero dalla schiavitù colonialista occidentale. La stragrande maggioranze degli Stati africani ha già fatto sapere che si metterà in lista per entrare nei BRICS, anche se ci sono Lula (Brasile) e Modi (India) che fanno i difficili sulle regole d’ingresso. È probabile che l’Africa riceverà un trattamento di favore da parte soprattutto della Russia. Putin ha già fatto sapere che il debito in dollari, che gli stati africani hanno con la Russia, è stato cancellato; inoltre la Russia è disposta a collaborare con l’Africa sia militarmente, sia economicamente e sia tecnologicamente. Così, mentre tutti tengono gli occhi sull’Ucraina, Putin si sta avvicinando all’Africa intera…
(liberamente tratto da un post di Isabella Savani).

La nuova Dien Ben Phu francese… La fine del neocolonialismo francese in Africa.
LA FRANCIA PREPARA L’EVACUAZIONE DEI SUOI CITTADINI DAL NIGER.
Il Ministero degli Affari Esteri francese ha confermato la notifica della sua ambasciata nella capitale del Niger, Niamey, sulla preparazione di un’operazione per evacuare i cittadini francesi dal paese. Lo ha riferito l’emittente radiofonica RFI.

In Niger, l’ex ministro delle finanze ha 48 ore di tempo per rendicontare il bilancio e indicare i fondi occultati, dopodiche’ verra fucilato.
Mali e Burkina Faso si riterranno in guerra con chiunque invii truppe in Niger per restaurare il governo fantoccio della Francia.
I 490 militari italiani hanno le ore contate per lasciare il paese.
E’ FINITA UN’ERA.

Nota – A margine del vertice Russia-Africa tenuto a San Pietroburgo dal 27 al 28 luglio 2023. Conclusioni di Vladimir Putin al Forum Economico Umanitario di San Pietroburgo: “Sono lieto di accogliervi alla sessione plenaria del secondo vertice Russia-Africa. Rappresentanti della stragrande maggioranza degli Stati africani e capi delle principali organizzazioni regionali si sono riuniti qui, e questo testimonia in modo convincente il desiderio reciproco dei nostri Paesi e popoli di sviluppare la cooperazione in tutti i settori, per rafforzare un partenariato onesto, aperto e costruttivo…” – Continua: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2023/07/conclusioni-di-vladimir-putin-al-forum.html

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Riciclaggio della memoria, campagna contro l’abbandono degli animali domestici, testimonianza di Christian Cartoceti dalla Russia, la Russia è sempre stata russa, osservare il mondo senza pregiudizio…

Il Giornaletto di Saul del 31 luglio 2023 – Riciclaggio della memoria, campagna contro l’abbandono degli animali domestici, testimonianza di Christian Cartoceti dalla Russia, la Russia è sempre stata russa, osservare il mondo senza pregiudizio…

Care, cari, nel libro Riciclaggio della Memoria, ho raccontato di come nella nostra società, nell’anima della specie chiamata anche “aura psichica”, si manifestino diverse forze cinetiche che spingono l’intelligenza  in un continuo altalenante processo elaborativo. La psiche collettiva ha varie sfaccettature ognuna delle quali rappresenta un modo di pensare in ognuno dei campi d’interesse umano… (Paolo D’Arpini) – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2023/07/riciclaggio-della-memoria-e-la-teoria.html

Nota – Il libro è reperibile presso il curatore editoriale Michele Meomartino: meomartinomichele@gmail.com

Campagna contro l’abbandono degli animali domestici per andare in vacanza – Scrive Animalisti Italiani: “Si stima che circa 6.800.000 cani e 8.500.000 gatti condividono la propria vita nelle case degli italiani. Non tutti i cani e i gatti sono così fortunati da restarci per sempre: in Italia ogni anno vengono abbandonati in media 50 mila cani e 80 mila gatti che vanno a incrementare il numero di randagi…” – Continua: https://paolodarpini.blogspot.com/2023/07/animalisti-italiani-campagna-contro.html

Montecorone di Zocca. Cerchio della poesia – Scrive Caterina Regazzi: “Il 29 luglio 2023 abbiamo trascorso un bel pomeriggio (https://www.facebook.com/photo/?fbid=10228758069247059&set=pcb.10228758069487065) in quel di Montecorone, al cerchio della Poesia organizzato dall’Associazione Risorgimonte presieduto da Franca Rizzi. Abbiamo letto in diversi alcuni componimenti nostri o di altri, in semplicità ed armonia, guardandoci negli occhi. Sempre una bella modalità di stare insieme e condividere, in un luogo fuori dal traffico e dal caldo soffocante, solo leggermente disturbato da qualche rumore di tosaerba. Ma per completare l’armonia, ci sta pure questo. Grazie a tutti della organizzazione e partecipazione!”

Testimonianza di Christian Cartoceti dalla Russia – “…Oggi -scrive Christian, ringraziando quanti gli avevano fatto gli auguri- ho avuto ancora fiducia nella Russia, nonostante tutte le pressioni e addirittura minacce che ho subito e la marea di fake news che l’Occidente metteva in giro, ed ora posso dire che questa fiducia è stata ripagata nuovamente per cui non sento nessun bisogno né voglia di tornare in Italia, che da quello che vedo e mi raccontano è uscita dall’isteria pandemica solo per piombare in quella bellico-economica, con abbondanti dosi di eco-ansia…” – Continua: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2023/07/testimonianza-di-christian-cartoceti.html

Il crollo avviene da sé – Scriveva Vincenzo Zamboni: “Il sistema assurdo di questa epoca ha costruito una crisi che prima ha attaccato i poveri, poi le classi medie, ma ora risale anche ai ricchi mettendo sempre più in difficoltà le stesse banche, e siccome l’era nucleare rende impossibile il tradizionale sfogo imperialista della guerra mondiale, prima o poi l’intera baracca non avrà altra scelta che uscire dal vicolo cieco cambiando sistema economico. Non succederà per volontà politica quanto per necessità dettata dai fatti, dalla forza delle cose. Estote parati…”

La Russia è sempre stata russa… – Scrive Serghey Markov: “Non esisteva una Rus’ di Kiev. C’è stata una Russia più che millenaria, che ha cambiato capitali e che a volte si è temporaneamente divisa. Gli storici dividono i periodi della storia della Russia in base alle capitali. Il termine “Rus’ di Kiev” è un termine del libro di testo e indica un periodo della vita della Russia. È una caratteristica del tempo ma non dello spazio…” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2023/07/30/la-russia-e-sempre-stata-russa/

Nota – Lo Stato con capitale a Kiev era semplicemente la Russia. E in esso vivevano il popolo russo e altri popoli fratelli. E i russi sono stati battezzati proprio a Kiev nel cristianesimo ortodosso. Kiev era e rimane una città russa. Ma a volte Kiev è stata occupata da polacchi, tedeschi, mongoli, ora sono i nordamericani a occupare Kiev. E sempre il popolo russo ha liberato Kiev dall’occupazione. Lo farà anche questa volta.

Osservare il mondo senza pregiudizio… – Il nostro osservare il mondo, sia interiore (delle emozioni) che esteriore (degli oggetti), non è quasi mai “pulito”, privo cioè di interpretazione e concettualizzazione. Siamo avvezzi a giudicare quel che osserviamo attraverso il filtro della memoria e delle sensazioni collegate alle trascorse esperienze. Anche nel caso di eventi “nuovi” o di idee precedentemente non considerate non facciamo a meno di cercare di “comprendere” e misurare sulla base del nostro conosciuto. Ecco questa “preconoscenza” è la nostra “schiavitù”… – Continua con testo bilingue: https://bioregionalismo.blogspot.com/2020/05/observing-world-without-prejudice.html

Ciao, Paolo/Saul

Il Ministero della Difesa russo ha condiviso una dichiarazione nella quale sono stati specificati gli obiettivi principali e i motivi di base della strategia del bombardamento che le forze aeree e missilistiche della Federazione Russa stanno effettuando sulle infrastrutture militari e industriali dell’Ucraina. Dettagli nel video di Nicolai Lilin: https://www.youtube.com/watch?v=96eLwjAZsME

Le parole di Monsignor Viganò: https://www.youtube.com/watch?v=R5QYceyjv94

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Qualunque cosa comporti, la distruzione del senso di “io” e “mio” è la meta, ed essendo essi interdipendenti, la distruzione di uno dei due causa la distruzione dell’altro; perciò al fine di ottenere quello stato di Silenzio che è al di là di pensiero e parola, uno dei due, il sentiero della conoscenza che rimuove il senso di “io” o il sentiero della devozione che rimuove il senso di “mio”, sarà sufficiente…” (Ramana Maharshi)

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Cronistoria comunista – Celebriamo il 102° anniversario della fondazione del primo Partito comunista italiano!

Il primo partito comunista italiano venne costituito a Livorno il 21 gennaio 1921 quindi già in piena epoca imperialista. L’anniversario della fondazione ci offre l’occasione di richiamare e precisare i compiti che noi comunisti italiani dobbiamo svolgere in questa epoca. Dedichiamo questo primo Comunicato CC del 2023 a tutti quelli che celebreranno l’anniversario ed esortiamo tutti i destinatari dei nostri Comunicati a promuovere la celebrazione.

Tra i suoi promotori già emergeva Antonio Gramsci, ma il Partito fondato nel 1921 non ha adempiuto al compito per il quale l’Internazionale Comunista e i comunisti italiani ne avevano promosso la fondazione: instaurare il socialismo nel nostro paese. Tuttavia molte ed eroiche sono state le imprese dei suoi membri. Nel corso del ventennio 1922-1942 essi fecero fronte alla persecuzione, alla prigione e alle molte crudeli forme di repressione. Invano il regime fascista, con la collaborazione del clero della Chiesa Cattolica, delle associazioni padronali, della Monarchia sabauda e delle tradizionali associazioni criminali (mafia, camorra, ‘ndrangheta e altre), cercò di impedire che essi mantenessero attive la rete organizzativa del partito e le relazioni con l’Internazionale Comunista (proprio manifestazione di queste fu la partecipazione alla Guerra di Spagna 1936-1939) e mobilitassero le classi oppresse, in particolare gli operai, i braccianti e i contadini, in lotte rivendicative contro i padroni e le loro autorità.

Quando nel 1943 il fascismo crollò, i membri del primo PCI seguirono con coraggio e su grande scala le indicazioni dell’IC e si misero alla testa della Resistenza. La vittoria nel 1945 diede al primo PCI un enorme prestigio e un grande seguito tra le masse popolari (operai, braccianti e contadini). Forte di questo, il primo PCI negli anni successivi, in particolare nel periodo 1945-1975, condusse le masse popolari a strappare alla borghesia le grandi conquiste di civiltà e benessere che riassumiamo nell’espressione “capitalismo dal volto umano”. Queste caratterizzano l’ordinamento economico, politico e sociale del nostro paese fino a tutti gli anni ’80. Ma la direzione del Partito restò nelle mani dei revisionisti moderni capeggiati da Palmiro Togliatti promotore della Repubblica Pontificia e della partecipazione del Partito alle sue istituzioni. A Togliatti alla testa del primo PCI succedette poi Enrico Berlinguer che portò il Partito a confondersi con la sinistra borghese e infine lo consegnò ai suoi liquidatori. Giorgio Napolitano è stata la massima espressione della degradazione del primo PCI.

Imparare, assimilare e applicare le lezioni che abbiamo tratto dal bilancio dell’esperienza del primo PCI!

Le lezioni che abbiamo tratto dai risultati dell’opera del primo PCI, dai suoi successi e dai limiti che, non superati neanche a fronte dello sviluppo dei Consigli di Fabbrica e della Lotta Armata degli anni ’70 e ’80, lo hanno condotto alla liquidazione del 1991, le abbiamo illustrate nel Manifesto Programma del (nuovo) Partito comunista italiano pubblicato nel 2008 dalle Edizioni Rapporti Sociali. Nel MP abbiamo anche indicato la linea generale che seguiamo per adempiere al compito storico al quale il primo PCI è venuto meno: instaurare il socialismo e fare dell’Italia un nuovo paese socialista.

Noi comunisti abbiamo ereditato dal primo PCI una grande massa di oppositori al catastrofico corso delle cose che la borghesia imperialista, dal 1945 capeggiata dai gruppi imperialisti USA, impone anche nel nostro come negli altri paesi imperialisti e nei paesi oppressi, in particolare dopo la dissoluzione nel 1991 dell’Unione Sovietica. Parte di questi oppositori sono raggruppati in organismi che insieme costituiscono il movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) del nostro paese. Esso è ancora oggi in larga misura impelagato nei limiti di concezione del mondo e di linea che hanno impedito al primo PCI di adempiere al suo compito: limitano la loro attività alle rivendicazioni economiche e politiche, alle proteste e alla partecipazione alle istituzioni della Repubblica Pontificia. La Conferenza d’Organizzazione del Partito della Rifondazione Comunista (Roma 14 e 15 gennaio 2023) ha espresso chiaramente questi limiti. Essi inquinano anche il dibattito in corso nell’area del PC (segretario Marco Rizzo). Le liste anti Larghe Intese presenti alle elezioni del 25 settembre 2022 ne sono state una vistosa espressione. Tuttavia è con esso e con gli elementi avanzati delle masse popolari che dobbiamo affrontare i compiti dell’epoca imperialista.

L’epoca imperialista è l’epoca della rivoluzione socialista e della decadenza della società borghese

Nel Supplemento di La Voce 72 abbiamo illustrato le principali caratteristiche economiche e politiche dell’epoca imperialista e i principali eventi dei quasi 150 anni della sua storia.

A ogni compagno animato dalla volontà senza riserve di costruire un partito comunista all’altezza del compito di instaurare il socialismo e fare dell’Italia un nuovo paese socialista raccomandiamo lo studio del Supplemento. Una comprensione avanzata delle caratteristiche dell’epoca imperialista è indispensabile per tracciare la linea che dobbiamo seguire per realizzare il nostro compito.

Dobbiamo usare tutte le armi a disposizione, sfruttare tutti gli appigli che la situazione offre e avvalerci delle contraddizioni che il campo nemico presenta!

La nostra impresa è difficile ma la vittoria è possibile. Gli effetti della sconfitta dei nostri predecessori siamo in grado di superarli.

Avanti quindi!

NPCI – delegazione.npci@riseup.net

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Mosca. Risultanze ed implicazioni del convegno 2022 del Valdai Club – L’Europa, il gas Usa e il discorso di Putin

Al convegno 2022 del Valdai Club, tenuto a Mosca dal 24 al 27 ottobre, c’erano i rappresentanti di 41 Paesi, tra cui Moldova, Afghanistan, Brasile, Cina, Egitto, Francia, Germania, India, Indonesia, Iran, Kazakistan, Sudafrica, Turchia, Uzbekistan e Stati Uniti. Tre quarti di Mondo, Italia non pervenuta. I nostri media dicono che la Russia è isolata.

Un assaggio: “Il cosiddetto Occidente sedicente liberista e progressista della cancel culture…”:

“Gli eventi attuali hanno messo in ombra le questioni ambientali […]. Le questioni relative al cambiamento climatico non sono più in cima all’agenda. Ma queste sfide cruciali non sono scomparse, non sono svanite, sono anzi aumentate. Una delle conseguenze più pericolose dello squilibrio ecologico è la riduzione della biodiversità. Ma gli altri tipi di diversità – culturale, sociale, politica, di civiltà – sono forse meno importanti? Eppure l’appiattimento, la cancellazione di ogni differenza è diventata quasi l’essenza dell’Occidente moderno. Cosa c’è dietro tutto questo? C’è innanzitutto la perdita del potenziale creativo dell’Occidente stesso e il desiderio di frenare, di bloccare il libero sviluppo di altre civiltà.

Naturalmente c’è anche un interesse manifestamente commerciale: imponendo i propri valori, le proprie abitudini di consumo, il conformismo, i nostri avversari – li chiamerò così, sarò cauto – cercano di ampliare i mercati dei loro prodotti. Non è un caso che l’Occidente sostenga che la propria cultura e la propria visione del mondo debbano essere universali. Se non lo dicono direttamente – ma spesso lo dicono anche direttamente – agiscono comunque in questo senso ed insistono […] sul fatto che questi stessi valori dovrebbero essere accettati incondizionatamente da tutto il resto della comunità internazionale. […] Ma la fiducia nella propria infallibilità è una condizione molto pericolosa: è ad un passo dal desiderio degli stessi “infallibili” di distruggere semplicemente chi non è di loro gradimento. “Cancellare”, come dicono. Riflettiamo perlomeno sul significato di questa parola. […]

I nazisti ai loro tempi arrivarono a bruciare i libri, ora i “liberisti e progressisti” occidentali sono arrivati a mettere al bando Dostoevskij e Tchaikovsky. La cosiddetta cultura della cancellazione e, in concreto, l’attuale cancellazione della cultura, impoverisce tutto ciò che è vivo e creativo e non permette al libero pensiero di svilupparsi in nessun ambito: né in quello economico, né in quello politico, né in quello culturale.
La stessa ideologia liberale oggi è diventata irriconoscibile. Mentre il liberalismo classico originariamente intendeva la libertà di ognuno come la libertà di dire ciò che si vuole, di fare ciò che si vuole, già nel XX secolo i liberali hanno iniziato a dire che la cosiddetta società aperta ha dei nemici […] e la libertà di tali nemici può e deve essere limitata o addirittura eliminata. Ora hanno raggiunto un tale livello di assurdità per cui qualsiasi punto di vista alternativo viene dichiarato come propaganda sovversiva e minaccia alla democrazia.

Qualsiasi cosa provenga dalla Russia è tutta una “macchinazione del Cremlino”. Ma guardatevi! Siamo davvero così onnipotenti? Qualsiasi critica nei confronti dei nostri avversari – qualsiasi! – viene percepita come un “complotto del Cremlino”, dietro c’è “la mano del Cremlino”. È un’assurdità. A che punto sono arrivati? Usate un po’ il cervello, dite qualcosa di più interessante, presentate il vostro punto di vista in modo più concettuale. Non si può dare la colpa di tutto agli intrighi del Cremlino.

Tutto ciò è stato profeticamente descritto da Fedor Michailovich Dostoevskij nel XIX secolo. Uno dei personaggi del suo romanzo “I demoni”, il nichilista Shigalev, descriveva così il futuro radioso che immaginava: “parto dalla libertà illimitata e approdo al dispotismo illimitato” – che, per inciso, è proprio ciò a cui sono arrivati i nostri avversari occidentali. Gli fa eco un altro personaggio del romanzo, Petr Verchovenskij, sostenendo che sono necessari il tradimento, la delazione, le spie e che la società non ha bisogno di talenti o abilità superiori: “A Cicerone viene tagliata la lingua, a Copernico vengono cavati gli occhi, Shakespeare viene lapidato”. Ecco a cosa stanno arrivando i nostri avversari occidentali. Cos’è questa se non la moderna cultura occidentale della cancellazione?

Grandi erano i pensatori, e sono grato – sarò sincero – ai miei assistenti per aver trovato queste citazioni.
Cosa si può dire a riguardo? La storia metterà sicuramente ogni cosa al proprio posto e cancellerà non le più grandi opere dei geni della cultura mondiale universalmente riconosciuti, quanto piuttosto coloro che oggi per qualche motivo hanno deciso di avere il diritto di disporre di questa cultura mondiale a loro discrezione. La presunzione di queste figure è fuori scala, come si suol dire, ma tra qualche anno nessuno ricorderà più i loro nomi. E Dostoevskij continuerà a vivere, così come Tchaikovsky e Pushkin, che lo si desideri o meno. […]

Tutto questo, senza esagerare, non è nemmeno una crisi sistemica, ma proprio dottrinale del modello neoliberale americano dell’ordine mondiale. Non hanno idee in senso creativo e sviluppo positivo, semplicemente non hanno nulla da offrire al mondo se non la conservazione del proprio dominio. Sono convinto che la vera democrazia in un mondo multipolare presupponga innanzitutto la possibilità per ogni nazione, per ogni società, per ogni civiltà di scegliere la propria strada, il proprio sistema socio-politico. Se gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno un tale diritto, allora senz’altro lo hanno anche i Paesi asiatici, gli Stati islamici, le monarchie del Golfo Persico e gli Stati di altri continenti. Naturalmente anche il nostro Paese, la Russia, ha questo diritto e nessuno potrà mai imporre al nostro popolo che tipo di società dobbiamo costruire e su quali princìpi. […] Lo sviluppo deve avvenire nel dialogo tra le civiltà, sulla base di valori spirituali e morali. Le varie civiltà hanno una diversa comprensione dell’uomo, della sua natura – ma spesso essa è diversa solo in superficie, e tutte riconoscono la suprema dignità e l’essenza spirituale dell’uomo. Ed è estremamente importante il terreno comune, la base comune su cui possiamo e dobbiamo costruire il nostro futuro. […]

Sovranità e sviluppo indipendente non implicano in alcun modo isolamento e autarchia, ma piuttosto una cooperazione attiva e reciprocamente vantaggiosa basata su princìpi giusti ed equi. Se la globalizzazione liberale è spersonalizzazione, imposizione del modello occidentale al mondo, l’integrazione, al contrario, consiste nel liberare il potenziale di ogni civiltà a beneficio della collettività, a beneficio del bene comune. Se il globalismo è un diktat (perché alla fine si riduce a questo), al contrario l’integrazione consiste invece nell’elaborare strategie comuni che siano vantaggiose per tutti. A questo proposito, la Russia ritiene che sia importante avviare più attivamente meccanismi volti a creare grandi spazi basati sull’interazione di Paesi vicini la cui economia, il cui sistema sociale, base di risorse e infrastrutture si completino a vicenda. Questi grandi spazi, in sostanza, costituiscono anche la base di un ordine mondiale multipolare – la base economica. Dal loro dialogo nasce la vera unità dell’umanità, che è molto più complessa, peculiare e sfaccettata rispetto alle idee semplicistiche di alcuni ideologi occidentali. L’unità dell’umanità non si costruisce a suon di “fai come me”, “sii come noi”, ma si forma tenendo conto e sulla base delle opinioni di tutti, rispettando l’identità di ogni società e nazione. Questo è il principio su cui può svilupparsi un’interazione a lungo termine in un mondo multipolare”. (Invio notizie a cura di Jure Eler)

- Il prezzo del gas per l’Europa lo decide Washington, non Amsterdam. Manlio Dinucci:
https://youtu.be/6mSviy1tFsk?t=1085

- Il rischio di guerra nucleare è reale – VisioneTV:
https://youtu.be/6mSviy1tFsk?t=1504

Notizie di cronaca RAI – https://www.rainews.it/articoli/2022/10/putin-nessuno-sar-mai-in-grado-di-cancellare-la-russia-50845c58-2f05-43da-8de2-d4c01bef0614.html

Il discorso di Putin al Valdai Club. Videosintesi: https://www.youtube.com/watch?v=tGN8XCuT2Tc
Traduzione testo integrale: https://casadelsole.tv/discorso-di-vladimir-putin-al-valdai-discussion-club-integrale/

………………………

Commento a latere: “Anche se ogni passaggio del discorso pronunciato ieri da Vladimir Putin meriterebbe un articolo, ve ne e’ uno che viene riportato ampiamente e con approvazione dai media non-occidentali. “Il crollo dell’Unione Sovietica ha distrutto l’equilibrio delle forze. L’Occidente si e’ sentito vincitore e ha proclamato un ordine mondiale unipolare in cui solo la sua volontà, la sua cultura e i suoi interessi avevano il diritto di esistere. Ora questo periodo storico di dominio incontestato sul mondo sta volgendo al termine. Il mondo unipolare sta diventando una cosa del passato. Siamo a un punto di svolta storico. Si apre il decennio più pericoloso, imprevedibile e allo stesso tempo importante dalla fine della seconda guerra mondiale. L’Occidente non è in grado di governare da solo l’umanità, ma sta disperatamente cercando di farlo. E la maggior parte dei popoli del mondo non vuole più sopportare tutto cio’. Questa è la principale contraddizione della nuova era.”
(@LauraRuHK)

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