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Faleria (Viterbo) – Foresta di Fogliano, ove Ottone III andava a cavallo… ora automobili, uomini armati, rumori di motoseghe e trattori a cingoli, fiumi fogna… taglio del bosco

Povero Ottone III, dopo un millennio di silenzio, rimasto sottile nel bosco ove mori ancora giovinetto, si rivolterà nella tomba, il suo bel maniero (lungo la Via Francigena a Faleria) diruto… e tra poco anche gli alberi, tra i quali si mosse finché la morte non lo colse a tradimento, son destinati ad esser abbattuti ignominiosamente…

 

Sì, il monticello di Fogliano perderà il suo verde manto, il bosco verrà raso al suolo per “far incassare denari” ad una amministrazione incapace e dilapidatrice. Un’amministrazione, quella di Faleria, che è stata in grado di spendere miliardi (del denaro pubblico) per restaurare beni che son tutt’ora cadenti (quando mai si è visto restaurare prima gli interni degli esterni di un palazzo, quando mai si stuccano le sale lasciando i tetti scoperchiati?). Ah, povera Tuscia, povero Agro Falisco, povera Faleria…

 

Il comune, prima denominato Stabbia (letame) che ha voluto prendere il nome glorioso di Falleri (la capitale storica dei Falisci) per rifarsi ad una nobile origine, non è però stato in grado di mantenere le sue ricchezze ambientali e architettoniche… Persino un antico ponte romano che “impicciava il transito” è stato tranquillamente buttato giù.. perché tanto son vecchi sassi.. nel disinteresse dell’amministrazione comunale; persino delle antiche sorgenti, in prossimità delle grotte dell’eremita Famiano (un santo faleriano), sono state lasciate al prosciugamento ed alle spinare, mentre l’eremo stesso è oggi ricettacolo di ogni immondizia.

 

Ed ecco che questi amministratori, così indegni di amministrare il bene pubblico, alla vigilia del rinnovo del consiglio comunale, cioè nel momento in cui se ne dovranno andare a casa loro a far danni (almeno si spera), hanno deciso di infierire con un colpo di grazia sul territorio… si vendono a quattro soldi i vetusti alberi del bosco di Fogliano. Fatalità lo stesso bosco in cui l’anno addietro hanno deliberato di costruire un mega-impianto eolico a cancellazione imperitura di ogni memoria storica e di ogni bellezza paesistica…..

 

Ahi, Ahi! Com’è che possono avvenire certe cose, com’è che un Berlusconi può distruggere impunemente un intero Paese ed un Bianchi (l’attuale sindaco di Faleria) può snaturare un ecosistema?

 

Ed ecco alcuni stralci di lettere scritte da cittadini di Faleria

 

“Con l’approssimarsi delle elezioni i nostri amministratori devono far cassa, e qual’è il sistema più semplice? Mandare al taglio il bosco. La notizia è questa, per quello che mi è stato riferito da persone informate dei fatti, la parte iniziale del bosco dalla sbarra d’ingresso e per tutto il tratto di strada fino alla prima piazzola nella parte destra scendendo fino alla forra è stata assegnata per il taglio, non posso dare ulteriori informazioni non avendo avuto modo di reperire documenti ufficiali, unica altra notizia è che il taglio molto probabilmente inizierà ad inizio Febbraio, per cui a tutti quelli che vogliono godere ancora dello spettacolo del bosco, un consiglio affrettatevi, da febbraio non avrete più di cosa godere. Non ho trovato per il taglio, nessun bando d’asta nel sito comunale, non ho visto e non mi è stato segnalato nessun annuncio su quotidiani locali o nazionali, e non è dato sapere nemmeno se all’asta abbiano partecipato una o più ditte, quando ha avuto luogo, dove, ed il suo esito.

Non voglio parlare del ritorno economico del taglio, per le casse comunali, ma visto che proprio in questi giorni il comune sponsorizza una colletta tra i cittadini per raccogliere 15.000 euro necessari per il restauro dell’affresco della Chiesa collegiata di San Giuliano, questo ritorno deve essere ben misero. Infine non voglio dar credito nemmeno a chi insinua che questi soldi servono per la prossima campagna elettorale, certo sarebbe corretto e dovuto, rendere partecipe la cittadinanza per cosa viene sacrificato il vero ed unico patrimonio rimasto di questo comune.

Raccogliamo firme per fermare l’utilizzo indiscriminato di questo patrimonio naturalistico in nostro possesso e che stiamo distruggendo con ritmi sempre più pressanti. In molti posti del mondo, quando vengono messe a rischio aree boschive di interesse, le associazioni naturalistiche intervengono. Occorre aumentare la sensibilità di tutti verso il bene comune, ed in particolare verso il patrimonio naturale del territorio in cui si vive…” (Admin di Faleria.info)

 

Ed inoltre…

 

“Credo che fermare il taglio del bosco sia impresa che non interessi granché la gente, visto l’evidente disinteresse generale e la poca conoscenza e partecipazione (ricordo che ad una domanda fatta l’anno scorso agli alunni della scuola elementare di Faleria su chi conoscesse il bosco di Fogliano, si sono viste alzare pochissime manine)…. Inoltre esiste l’incongruente convinzione (senza concreti riscontri reali) suffragata dai cosiddetti “esperti”, che il taglio sia addirittura benefico e necessario (???). E’ vero che questa amministrazione da sempre si distingue per la poca trasparenza dei propri movimenti, ma che la gara di appalto possa essere stata aggiudicata senza che vi sia notizia in nessun posto, lo trovo assai strano. Per quanto riguarda la condivisibile raccolta firme, la estenderei direttamente alla possibilità di rendere il bosco un parco protetto o di farlo rientrare a tutti gli effetti sotto la gestione del Parco del Treja (sicuramente ci sarebbero, tanto per cambiare, scogli burocratici da superare…). Questa eventualità è naturalmente strettamente legata al fondamentale e strategico punto: aumentare la sensibilità di tutti verso il bene comune, ed in particolare verso il patrimonio naturale del territorio in cui si vive. E qui ci sarebbe veramente molto da fare… e da lottare. Rimboschiamoci le maniche!”

 

“Il bosco di Fogliano è molto bello, in posizione fortunata ed ha grandissime possibilità di “utilizzazione” naturale, paesaggistica, culturale, ludica, didattica, ecc.. purtroppo queste potenzialità sono poco sentite dalla popolazione, anche (ma non solo) per colpa di una noncurante gestione che privilegia interessi politici, personali ed economici a scapito degli altri. Confesso che io preferisco andare nel contiguo Parco del Treja dove posso stare tranquillo e lasciar scorazzare i miei figli senza il fastidio e l’apprensione di vedere sfrecciare automobili, persone armate, rumori di motoseghe e trattori a cingoli, fiumi fogna e paesaggi desolanti. E già, ma il bosco di Fogliano è a Faleria e segue le stesse sorti di un paese mal gestito e sconosciuto ai più (significativo il fatto che spesso le agenzie immobiliari al momento di pubblicizzare enunciano “a 2 km da Calcata” e già non Faleria), quindi diciamo che rientra magnificamente e coerentemente nell’ideale a cui appartiene: che possiamo aspettarci? Speriamo in un futuro migliore? Speriamo, speriamo…” (Armando Marchesini)

 

Ma  torniamo ad Ottone III, l’imperatore giovinetto, illuso di poter rivivere a Roma antiche glorie, l’Imperatore cominciò a concepire l’idea di ristrutturare il vecchio e glorioso Impero Romano. Il greco e il latino vennero imposte come lingue ufficiali dell’Impero, sostituendo così il tedesco. Ottone III trasferì la capitale del regno d’Italia a Roma, facendosi chiamare console, senatore e imperatore dei Romani. L’insurrezione del popolo romano del 1001 lo costrinse a fuggire da Roma dove non poté più tornare. Ottone III morì misteriosamente nel 1002, all’età di ventidue anni, nel bosco di Fogliano, a Castel Paterno, presso Faleria (Viterbo). Il suo corpo venne riportato dal suo esercito in Germania, dove venne seppellito nella cattedrale di Aquisgrana, vicino a Carlo Magno. La sua tomba, in ogni caso, è andata perduta. E come la sua tomba anche il bosco che vide i suoi ultimi giorni, andrà perduto….

 

Paolo D’Arpini

 

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http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=faleria

 

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Eolico pesante nell’Agro Falisco, progetti di Calcata e Faleria – Lettera di Ambiente e Territorio sui possibili danni ambientali e deturpazione del paesaggio

Dopo la delibera del comune di Faleria, del 24 giugno 2009, per l’installazione di piloni eolici nel bosco di Fogliano, lunedì 20 luglio ore 19,30 si è tenuto un consiglio comunale con al 5° punto dell’O.d.G. “Realizzazione di un Parco Eolico nel territorio del Comune di Calcata. Approvazione schema di Convenzione con la Società G.E.L. Green Energy Lazio srl per lo studio, lo sviluppo, la realizzazione e la gestione di un Parco Eolico ubicato nel territorio comunale di Calcata”.

Su questo tema ho ricevuto una lettera di Luca Bellincioni di Ambiente e Paesaggio, che volentieri pubblico (P.D’A.):

“…Quanto al progetto eolico di Calcata, è lo stesso discorso di Faleria, non si può aiutare l’ambiente devastandolo. Per contrastare le emissioni di CO2 sarebbe molto più intelligente, utile ed economico fare dei rimboschimenti, cosa che non si fa più da decenni e decenni. Forse perché con gli agronomi, i boscaioli, i botanici ed i geologi c’è poco frutto, mentre con i costruttori di centrali eoliche (con tutto il loro corredo di cemento) è tutta un’altra cosa…? Inoltre, per quanto riguarda le energie alternative, oltre al solito fotovoltaico su tutti gli edifici moderni (in particolare quelli delle aree industriali), si potrebbe ricorrere al microeolico domestico e pubblico, sperimentando ad esempio la tecnologia del lampione eolico-fotovoltaico per le illuminazioni della zone moderne dei paesi; tempo fa si parlò pure di una valorizzazione del Treja in chiave idroelettrica, ma non capisco perché tali progetti – di energia veramente pulita – siano stati accantonati.

Riguardo invece al sito indicato per la centrale eolica di Calcata, ossia sulla strada per Magliano, occorre ribadire che si tratta di una zona assai vincolata (oltre che paesisticamente splendida, panoramica e ricca di coltivazioni pregiate) e che fa attualmente da giuntura fra i parchi della Valle del Treja e di Vejo. Inoltre, la strada stessa è ormai parte integrante del circuito delle “Strade dei Parchi del Lazio” che tende a valorizzare la rete viaria minore regionale, tant’è che lungo di essa sono stati installati vari tabelloni didattico-turistici. Ed è una zona che è stata negli ultimi decenni strappata con i denti alla speculazione edilizia grazie all’interessamento di associazioni ambientaliste e studiosi naturalisti, e che oggi costituisce un fondamentale corridoio biologico per la fauna selvatica.

Infatti non bisogna dimenticare che tutto il territorio dell’Agro Falisco e del Parco di Vejo soffre già di mali gravissimi a livello ambientale, come la speculazione e l’abusivismo edilizi, spesso feroci, per cui quello che c’è di integro (è ce n’è fortunatamente) è quasi un miracolo vista la vicinanza con Roma, sicché dare in pasto questo delicato territorio all’eolico sarebbe proprio uno scempio a livello urbanistico, ambientale ed economico. Speriamo che tali progetti – qui come altrove – rientrino e che si incominci a progettare un serio e reale sviluppo economico sostenibile in un territorio dalla vocazione turistica straordinaria e tutta ancora da valorizzare e promuovere, magari con un grande Parco Agricolo e Naturale dell’Agro Falisco.

Se poi veramente i Comuni di Faleria e Calcata si dichiarano così sensibili all’ambiente, sarebbe d’uopo iniziassero ad occuparsi delle reali emergenze della zona, come l’inquinamento dei fiumi (dove scaricano ancora i paesi) gli smottamenti delle colline, e la mancanza di verde pubblico nei paesi, in particolare a Calcata Nuova che, pur essendo un paese circondato da foreste, paradossalmente non possiede nemmeno un parco degno di questo nome che possa dare sollievo ai propri abitanti nelle ore più calde ed essere un ritrovo per bambini e ragazzi!

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Faleria, 24 giugno 2009: “Eolo è anche un Dio” – L’amministrazione falisca procede indefessa verso l’eolico pesante… e la situazione precipita

Sono offeso ed avvilito in seguito alle decisioni amministrative formalizzate in data 24 giugno 2009, in cui il comune di Faleria ha deliberato di dedicare una parte del suo territorio vergine, Monte dei Porcari, all’installazione di piloni eolici. Si tratta di un territorio che è adiacente al Parco del Treja e che in passato la nostra associazione aveva proposto di inserire nel parco stesso.Addirittura era stato costituito un apposito comitato per facilitare questa operazione di tutela ambientale ed il 4 ottobre 2008, nella stessa Faleria con il patrocinio dello stesso comune, avevamo organizzato una manifestazione per proporre l’ampliamento del parco…. e proteggere il territorio dalla rapina (vedi url: http://www.google.com/search?sourceid=gmail&q=Citt%C3%A0%20regione%20bioregione%202008 ). Ora al danno si uniscono le beffe, in quanto quella natura vergine e di assoluta importanza ambientale e storica (essendo connessa alla permanenza e morte di Ottone III) vedi articoli in url: http://www.google.com/search?sourceid=gmail&q=Ottone%20III%20a%20Fogliano ) viene stuprata e depredata della sua verginità dal comune che dovrebbe proteggerla.Sono orrificato e deluso grandemente dal comportamento dell’amministrazione comunale di Faleria e del sindaco Pierluigi Bianchi. Un’incidenza ambientale si grave non si proponeva nell’Agro Falisco dal tempo del progetto nefando di installare, più o meno nella stessa area, una discarica con inceneritore per RSU, da parte dell’amministrazione comunale di Civita Castellana.

Sento e capisco il grido di dolore della terra e degli esseri viventi che vedranno distrutto il loro habitat dall’ingordigia energivora del Pierluigi Bianchi, novella Salomé, e dei suoi scherani, minoranza e maggioranza unite nella vergogna, che all’unanimità hanno, proprio il giorno di San Giovanni Battista, decretato la decapitazione di Fogliano.

………………

Segue nota relativa alla delibera:

In un consiglio comunale composto dal Sindaco, con 6 tra assessori e consiglieri di maggioranza, e due di minoranza la decisione é stata presa senza dibattito, unanimità per designare 185 ettari del bosco di Fogliano a parco eolico, un numero massimo di 15 generatori nel territorio piú lontano dal centro comunale, al confine con i comuni di Calcata e Castel Sant’Elia, potenza stimata 30 Megawatt, un grosso margine per Faleria ed i suoi cittadini.

Il primo passo é fatto, il comune si é dotato degli strumenti necessari per iniziare questo percorso, la delibera adesso sarà attuativa e da questa si passera al bando per avere i progetti di realizzazione tra cui scegliere quello piú adatto.

Solo due note a latere di questa decisione, la prima fare ipotesi sulla realizzazione fisica di questo parco, mi sembra impossibile, la realizzazione di cui parliamo ha un costo di circa 45 milioni di Euro, l’efficienza massima di un impianto eolico può essere calcolata utilizzando la Legge di Betz, che mostra come l’energia massima che un generatore qualunque possa produrre (ad esempio una pala eolica) sia il 59,3% di quella posseduta dal vento che gli passa attraverso. Tale efficienza è molto difficile da raggiungere, e un aerogeneratore con un’efficienza compresa tra il 40% al 50% viene considerato ottimo. Se a questo aggiungiamo che la potenza stimata dei generatori viene calcolata con un vento medio durante l’anno di 11/13 metri secondo e che nel Comune di Faleria e piú in generale nel territorio tra Roma e Viterbo dove noi ci troviamo le mappe eoliche stimano un vento medio annuo di 3 o 4 metri al secondo e che la scala é esponenziale si ha che la percentuale per cui bisogna moltiplicare i famosi 30 Megawatt é del 6 o 7 % per un totale nella ipotesi ottimistica di 2,1 Megawatt, di risultato medio.

Il secondo punto che volevo segnalare, é relativo alla partecipazione alla vita e alle decisioni pubbliche del cittadino di Faleria, questo consiglio comunale oltre ad essere stato pubblicizzato nel mio sito che é ben poca cosa, é stato annunciato con lettera diretta del Sindaco a molti cittadini e lo stesso annuncio é stato affisso per le vie del paese, bene nonostante questo sforzo profuso, al consiglio era presente solo una persona oltre me, per altro giunta con notevole ritardo, deve essere frustrante per chi si dedica al bene di tutti avere un uditorio di volta in volta sempre meno interessato e sempre piú distaccato come se le decisioni che si vogliono condividere non avessero effetto alcuno sulla vita di tutti i giorni, invece é vero il contrario, e vero pure che poi senza informarsi la gente critica o prende le parti non sul merito delle questioni (non avendone conoscenza) ma in relazione alle persone coinvolte. Quando il pensiero é nulla, ben amara deve essere la soddisfazione del suo controllo. MC.

http://www.faleria.info/Art_articolo.asp?Id=405

……………….

Di queste nefandezze ho già informato Italia Nostra, Assessorato Ambiente Regione Lazio e Sovrintendenza dei Beni Culturali Lazio, oggi scrivo anche alla Provincia di Viterbo.

Paolo D’Arpini

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Lettera inviata alle Istituzioni in data 26 giugno 2009:

All’On. Filiberto Zaratti, Assessore per l’Ambiente, della Regione LazioAlla Dr.ssa Annamaria Affanni, Soprintendenza Beni Culturali Lazio

Al Presidente Alessandro Mazzoli, Amministrazione Provincia di Viterbo

p.c. Al Sindaco, avv. Pierluigi Bianchi, Comune di Faleria

p.c. Al Direttore, Dr. Gianni Guaita, Parco Valle Treja – Mazzano Romano

p.c. Al Dr. Oreste Rutigliano, Italia Nostra Lazio

p.c. Al Dr. Carlo Ripa di Meana, Italia Nostra Italia

p.c. Al Dr. Luca Bellincioni, Ambiente e Paesaggio 2000

Gentili e stimati Signori, con la presente Vi informo che in data 24 giugno 2009 è stata approvata una delibera all’unanimità del consiglio comunale di Faleria che sancisce l’intenzione di quel comune di utilizzare una parte del suo territorio per installarvi un certo numero di piloni eolici. Tale delibera è propedeutica all’incarico di uno studio di fattibilità ed all’istallazione di un anemometro nell’area indicata. Oggi, inoltre, son venuto a conoscenza del fatto che è prevista una modifica di detta delibera per varianti in merito al luogo in cui si progetta l’ubicazione del cosiddetto parco eolico.

Sin’ora sono a conoscenza che l’area complessiva da destinare a “parco eolico” é quella denominata al catasto come “bosco di Fogliano” o “monte dei Porcari”, adiacente al sito “Fogliano di mezzo” dove insiste il castello in cui morì l’imperatore Ottone III, la parte interessata al progetto eolico è posta tra il castello e il Parco della Valle del Treja.

L’area complessiva è di 185 ettari ed equivale ad un rettangolo di un km per 1,8 km. Le pale previste sono 15 la distanza tra una pala ed un’altra deve essere di 300 mt. (cosi ha dichiarato il sindaco durante il consiglio), questo per valutare l’altezza delle pale è un buon indizio….La potenza stimata a pieno regime è di 30 Megawatt.

Espongo qui alcune delle ragioni che sconsigliano l’attuazione di detto progetto:

1) la carenza di flusso eolico nella zona indicata

2) l’incidenza ambientale dei piloni sul paesaggio conservatosi integro e d’aspetto “antico”

3) l’importanza storica e culturale della zona

3) la contiguità o vicinanza del Parco Valle del Treja

4) la mancanza di vie comunicative esistenti che obbligherebbe alla costruzione di infrastrutture e quindi alla distruzione del paesaggio per farvi transitare i mezzi pesanti.

5) l’ostruzione a qualsiasi ipotesi di sviluppo in chiave agricola, turistica ed ambientale, con l’eventuale inserimento dell’area nel Parco Valle del Treja, etc.

Nella speranza che questa mia comunicazione preliminare possa esserVi utile per stabilire la verità dei fatti e delle condizioni in cui il territorio si verrebbe a trovare in caso di continuazione dello snaturato progetto comunale di Faleria, passo a salutarVi con stima.

Paolo D’Arpini – Presidente Circolo vegetariano VV.TT. 01030 Calcata (Vt) Sito Web: www.circolovegetarianocalcata.it    Email:  circolo.vegetariano@libero.it – Tel. 0761/587200

Sottoscrive: Daniela Cortiglia – Presidente Ass. Culturale Onlus Oreas daniela.cortiglia@fastwebnet.it  

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