Eolico pesante nell’Agro Falisco, progetti di Calcata e Faleria – Lettera di Ambiente e Territorio sui possibili danni ambientali e deturpazione del paesaggio

Dopo la delibera del comune di Faleria, del 24 giugno 2009, per l’installazione di piloni eolici nel bosco di Fogliano, lunedì 20 luglio ore 19,30 si è tenuto un consiglio comunale con al 5° punto dell’O.d.G. “Realizzazione di un Parco Eolico nel territorio del Comune di Calcata. Approvazione schema di Convenzione con la Società G.E.L. Green Energy Lazio srl per lo studio, lo sviluppo, la realizzazione e la gestione di un Parco Eolico ubicato nel territorio comunale di Calcata”.

Su questo tema ho ricevuto una lettera di Luca Bellincioni di Ambiente e Paesaggio, che volentieri pubblico (P.D’A.):

“…Quanto al progetto eolico di Calcata, è lo stesso discorso di Faleria, non si può aiutare l’ambiente devastandolo. Per contrastare le emissioni di CO2 sarebbe molto più intelligente, utile ed economico fare dei rimboschimenti, cosa che non si fa più da decenni e decenni. Forse perché con gli agronomi, i boscaioli, i botanici ed i geologi c’è poco frutto, mentre con i costruttori di centrali eoliche (con tutto il loro corredo di cemento) è tutta un’altra cosa…? Inoltre, per quanto riguarda le energie alternative, oltre al solito fotovoltaico su tutti gli edifici moderni (in particolare quelli delle aree industriali), si potrebbe ricorrere al microeolico domestico e pubblico, sperimentando ad esempio la tecnologia del lampione eolico-fotovoltaico per le illuminazioni della zone moderne dei paesi; tempo fa si parlò pure di una valorizzazione del Treja in chiave idroelettrica, ma non capisco perché tali progetti – di energia veramente pulita – siano stati accantonati.

Riguardo invece al sito indicato per la centrale eolica di Calcata, ossia sulla strada per Magliano, occorre ribadire che si tratta di una zona assai vincolata (oltre che paesisticamente splendida, panoramica e ricca di coltivazioni pregiate) e che fa attualmente da giuntura fra i parchi della Valle del Treja e di Vejo. Inoltre, la strada stessa è ormai parte integrante del circuito delle “Strade dei Parchi del Lazio” che tende a valorizzare la rete viaria minore regionale, tant’è che lungo di essa sono stati installati vari tabelloni didattico-turistici. Ed è una zona che è stata negli ultimi decenni strappata con i denti alla speculazione edilizia grazie all’interessamento di associazioni ambientaliste e studiosi naturalisti, e che oggi costituisce un fondamentale corridoio biologico per la fauna selvatica.

Infatti non bisogna dimenticare che tutto il territorio dell’Agro Falisco e del Parco di Vejo soffre già di mali gravissimi a livello ambientale, come la speculazione e l’abusivismo edilizi, spesso feroci, per cui quello che c’è di integro (è ce n’è fortunatamente) è quasi un miracolo vista la vicinanza con Roma, sicché dare in pasto questo delicato territorio all’eolico sarebbe proprio uno scempio a livello urbanistico, ambientale ed economico. Speriamo che tali progetti – qui come altrove – rientrino e che si incominci a progettare un serio e reale sviluppo economico sostenibile in un territorio dalla vocazione turistica straordinaria e tutta ancora da valorizzare e promuovere, magari con un grande Parco Agricolo e Naturale dell’Agro Falisco.

Se poi veramente i Comuni di Faleria e Calcata si dichiarano così sensibili all’ambiente, sarebbe d’uopo iniziassero ad occuparsi delle reali emergenze della zona, come l’inquinamento dei fiumi (dove scaricano ancora i paesi) gli smottamenti delle colline, e la mancanza di verde pubblico nei paesi, in particolare a Calcata Nuova che, pur essendo un paese circondato da foreste, paradossalmente non possiede nemmeno un parco degno di questo nome che possa dare sollievo ai propri abitanti nelle ore più calde ed essere un ritrovo per bambini e ragazzi!

I commenti sono disabilitati.