Prospettive e previsioni per il 2024…

L’anno 2023 – che si avvia alla conclusione – ha visto il rafforzamento e lo sviluppo di tendenze economiche e politiche che stanno determinando una trasformazione profonda degli equilibri storici mondiali e delle tendenze storiche degli ultimi cinque secoli.

Gli ultimi cinque secoli – a partire dalla scoperta dell’America da parte di Colombo nel 1492 e dai successivi viaggi di Vasco de Gama che circumnavigò l’Africa giungendo in India e di Magellano che circumnavigò l’intero globo terrestre – hanno visto l’inarrestabile affermarsi delle potenze occidentali e successivamente anche nordamericane sull’intero globo. Le imprese coloniali delle potenze europee seguite alle grandi esplorazioni sono state tra i fattori decisivi dello sviluppo del capitalismo occidentale che ha potuto accumulare risorse ingenti, a danno dei paesi sottomessi. Ciò ha permesso un accumulo iniziale di capitali indispensabili agli sviluppi del capitalismo. Basti ricordare la rapina d’oro ed argento fatta dagli Spagnoli a danno dei paesi centro e sud americani, che inondò l’Europa del 1500 di un’enorme massa di denaro che dette il colpo decisivo alle vecchie strutture feudali e permise la nascita di un’economia nuova. Portoghesi e poi Olandesi ricavarono enormi profitti dalle preziosissime spezie importate dall’Indonesia prodotte da contadini schiavizzati costretti a coltivarle al posto del riso. Poi vi fu la spartizione dell’Africa ad opera degli imperialismi francese e britannico ed il domino diretto o indiretto dell’Inghilterra ed altre potenze occidentali su India, Cina e Indocina. Gli Stati Uniti la facevano da padroni nel Centro e Sud-America. I profitti furono aumentati anche con il commercio degli schiavi africani e lo schiavismo che arricchì le colonie europee del Centro America ed il Sud degli Stati Uniti.

L’Europa ed il Nord-America si sono quindi presentati al mondo con due facce: da un lato con grandiosi fenomeni positivi come l’Umanesimo, il Rinascimento, la Rivoluzione Scientifica, l‘Illuminismo, il Liberalismo, il Socialismo; ma, dall’altro lato – nei confronti degli altri popoli – con il volto orrido del Colonialismo, dell’Imperialismo e dello Schiavismo.

Nel corso del secolo scorso, grazie anche alla Rivoluzione d’Ottobre e la presenza decisiva dell’URSS, abbiamo assistito ad un grande processo di liberazione dei popoli ex-coloniali che si sono progressivamente affrancati dal dominio occidentale, senza però riuscire a sottrarsi del tutto dal neo-colonialismo capitalistico e dal ricatto del debito operato dalle grandi istituzioni finanziarie. Oggi però grandi paesi come la Cina post-rivoluzionaria, l’India, il Brasile, il Sudafrica e la Russia (che è il più emarginato tra i paesi europei, che anzi operano per indebolirla e smembrala in funzione neo-coloniale, non sopportando il suo sviluppo capitalistico indipendente) hanno formato un’alleanza (BRICS) che reclama una profonda trasformazione degli equilibri mondiali. A questo primo gruppo si stanno aggiungendo altri paesi in sviluppo (come Iran, Arabia Saudita, Algeria, Egitto, Etiopia, Bielorussia, Bolivia, Bangla Desh, Cuba, ecc.), pur se divisi da profonde differenze politiche ed economiche. Questi paesi stanno anche contestando lo strapotere del Dollaro, come moneta di riferimento mondiale.

Di fronte a questa perdita di influenza l’Imperialismo USA, con il codazzo dei paesi europei vassalli riuniti nella NATO (tra cui in prima fila l’Italia), ed il suo alleato principe, Israele, minaccia terrificanti confronti militari. E’ questo il senso più vasto delle guerre in corso. In Ucraina USA e NATO si stanno servendo della sfortunata gioventù ucraina come carne da cannone nel tentativo – completamente fallito – di indebolire la Russia. A questo scopo si servono del governo fantoccio di tendenze nazi-fasciste ed ultranazionaliste da loro stessi installato nel 2014 con il colpo di stato di Maidan; ma la retorica antirussa e nazionalista, che fa riferimento esplicito alle formazioni fasciste guidate da Stephan Bandera che combatterono contro i Sovietici agli ordini di Hitler, ha finora solo portato l’Ucraina sull’orlo di un collasso militare, economico e sociale di cui forse vedremo il compimento nel 2024.

Intanto in Medio Oriente nel momento in cui scrivo infuria la guerra di sterminio scatenata da Israele contro Gaza, grazie anche ai continui rifornimenti di bombe ed armi da parte del grande alleato USA, nonostante alcuni ipocriti appelli alla moderazione fatti pubblicamente dai dirigenti USA. Ciò accade perché Israele è di fatto il cane da guardia dell’imperialismo USA nel Medio Oriente. Gli USA si sono affrettati a proteggerlo con l’invio di una poderosa flotta – con la partecipazione anche dell’Italia – per evitare attacchi da parte del cosiddetto Fronte del Rifiuto costituito da Iran, milizie sciite dell’Iraq, Siria, Hezbollah libanesi e milizie Houty dello Yemen. Queste ultime hanno comunque coraggiosamente bloccato quasi il 50% del traffico marittimo nel Mar Rosso diretto verso Israele, nonostante le minacce occidentali. Purtroppo l’estremismo sionista israeliano, venato di razzismo – il cui scopo finale rimane la cacciata quasi totale dei Palestinesi dalla Palestina storica, rinchiudendo i superstiti in piccole riserve – rende sempre più difficile una via di pacificazione. Ciò potrebbe avvenire solo se gli Israeliani facessero marcia indietro e riconoscessero una piena parità di diritti con il popolo palestinese, facendo come furono costretti a fare i Bianchi sudafricani con i neri. Non si riesce a vedere per ora alcuna soluzione giusta e pacifica, ma l’alleanza USA-Israele appare sempre più isolata nel mondo.

Mentre la situazione si evolve continuamente sulla Terra, la pace corre certamente gravi pericoli a causa dell’opzione militare che è sempre presente nei piani dell’Imperialismo in declino. L’alleanza della NATO si estende ad ex paesi neutrali come Svezia e Finlandia che promettono nuove basi militari agli USA, oltre quelle già stabilite in Polonia, Paesi Baltici, Romania, ecc. , che accerchiano completamente la Russia europea. Viene minacciata nel Pacifico una guerra per Taiwan. Solo un’ulteriore crescita sia economica che militare della massa maggioritaria di tutti gli altri paesi del mondo può bilanciare questi pericoli con una grande forza di dissuasione-

Roma, 21 dicembre 2023, Vincenzo Brandi

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