Discorso di Vladimir Putin al G20 del 23 novembre 2023

“Vladimir Putin al G20, il 23 novembre 2023, ha dichiarato pubblicamente che la Russia rimane disponibile a mettere fine alla guerra tra Nato e Russia. Una notizia che dovrebbe essere su tutte le prime pagine dei giornali ma che invece viene sminuita o peggio ancora censurata. Ha anche detto di non essersi mai opposto ai negoziati, e qui chi ha un pizzico di onestà intellettuale e soprattutto in periodi come questi serve coraggio per dire queste cose, non può che dargli ragione.

Effettivamente la Russia non è la prima volta che apre alla diplomazia, lo ha fatto un sacco di volte Lavrov, lo ha fatto la Zakarova e lo ha fatto anche Peskov. Tutti inviti rispediti al mittente perché serviva “sconfiggere la Russia” e “sostenere l’Ucraina fino alla vittoria”. Addirittura abbiamo dovuto sentire anche frasi come “se non mandiamo armi all’Ucraina la guerra è a rischio” (la guerra è a rischio!) o “se la Russia non viene sconfitta è a rischio la sopravvivenza dell’UE”.

Queste dichiarazioni fatte da Biden, Draghi, Stoltenberg, Von der Leyen, Meloni, Borrell e Company sono la dimostrazione lampante del fatto che a non volere i negoziati sono sempre stati i leader occidentali. Infatti lo disse tempo fa anche l’ex cancelliere tedesco Schröder che gli accordi di Istanbul nel marzo 2022 li fecero saltare gli USA. L’altra dimostrazione la troviamo anche nel rifiuto per legge messo nero su bianco da Zelensky, il quale vieta ogni dialogo diplomatico per la cessazione delle ostilità con la Russia. Infatti Putin non ha perso tempo per rinfacciargli tutto ciò senza che nessuno di quelli “buoni e democratici” sia stato in grado di smentirlo.

Ma mentre andava in onda il discorso del Presidente Russo, quello a stelle e strisce era assente per protesta contro la sua presenza. Più che protesta forse la sua assenza è dovuta a una fuga come conigli davanti alle proprie responsabilità. Praticamente Biden crede di essere all’asilo visto che sembra un bambino capriccioso, irrispettoso e vendicativo. Come all’asilo sembrano i suoi servi che chiedono il ritiro della Russia senza che si azzardi a chiedere nulla in cambio, mentre per Israele che occupa illegalmente da decenni territori e sta portando avanti un genocidio non riescono a pronunciarsi. Infatti Putin evidenzia i doppi standard dell’occidente anche sulla questione Palestinese. Chiede semplicemente perché non si sono scandalizzati per la perdita di vite umane durante Euromaidan del 2014, il successivo massacro delle popolazioni russofone in Donbass e lo sterminio dei civili in Palestina. A mio avviso non ha detto nulla di eccezionale poiché sono cose talmente lapalissiane che anziché suscitare scandalo o censure, dovrebbero farci riflettere su quanto la classe dirigente occidentale con stampa a seguito sia criminale e guerrafondaia. Dire tutto ciò oggi è eresia e ti proietta (secondo loro) dalla parte dei terroristi o delle spie del Cremlino.

Sono le classiche etichette da sottosviluppati che servono a intimorire chi non si piega al pensiero guerrafondaio. E servono anche per screditare una persona poiché non riescono a controbattere con argomentazioni decenti i ragionamenti e le tesi. “Quando non si può attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore” diceva Paul Valéry. Se vi attaccano sul personale per le vostre idee usando solo ed esclusivamente slogan studiati a tavolino per alimentare la propaganda, sappiate che siete sulla strada giusta. Quella strada che si chiama libertà e coraggio!”
(Notizia segnalata da Loredana Costantino)

Video collegamento: https://stream24.ilsole24ore.com/video/mondo/putin-ritorna-g20-video-collegamento-ad-ascoltarlo-anche-scholz-e-meloni/AFKRrYkB?refresh_ce=1


La presidentessa del consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha contestato il discorso di Vladimir Putin, prendendo le parti del capataz ucraino zelensky

Mio commentino: “Ormai l’Occidente collettivo non è più credibile, qualsiasi cosa affermi è bugia! Ma i media di regime continuano ad avvalorare le sue menzogne…” (P.D’A.)

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