Lotta contro la partecipazione del nostro Paese, protettorato USA cosparso di installazioni NATO, alla guerra USA-NATO contro la Federazione Russa e contro gli effetti economici, culturali e sociali che ne derivano…

Con la guerra nuovamente in corso in Europa la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA, sionisti e UE mira a estendere la NATO all’Ucraina e agli altri Stati sorti nel 1991 dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica. La loro guerra in Europa si combina con la loro guerra contro la Repubblica Popolare Cinese e con la creazione dell’equivalente della NATO negli Stati rivieraschi dell’oceano Indiano e dell’oceano Pacifico. Per i gruppi imperialisti USA, sionisti, europei e i loro satelliti la guerra è indispensabile per arrestare il declino del loro dominio sull’umanità.

La comunità dei gruppi imperialisti USA, sionisti, europei e assimilati (giapponesi, sudcoreani, australiani e affini) è passata dalla guerra fredda alla terza guerra mondiale che per sua natura si combatte “a frammenti”: è l’analisi che di essa hanno pubblicamente espresso perfino papa Bergoglio e i Gesuiti. Questa guerra è diventata la sintesi, il nodo centrale della seconda crisi generale della società borghese: nelle relazioni internazionali e all’interno dei singoli paesi in campo economico, politico, sociale e ambientale, imprime un’accelerazione alle dinamiche messe in moto dalla crisi per sovrapproduzione assoluta di capitale iniziata negli anni ’70 del secolo scorso.

Per le masse popolari le sofferenze prodotte dalla guerra, dal riarmo e dall’economia di guerra ora si aggiungono a quelle della pandemia e della seconda crisi generale del capitalismo con il connesso smantellamento dell’apparato produttivo, la devastazione dell’ambiente e l’inquinamento. Per rafforzare ed estendere la resistenza delle masse popolari dobbiamo promuovere la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato.

Stralcio d’una lettera del NPCI – delegazione.npci@riseup.net

Commento di Zergulio: “La decisione dell’Italia di ritirarsi dall’accordo di investimento della Nuova Via della Seta con la Cina dipende dall’incontro che Giorgia Meloni avrà giovedì p.v. alla Casa Bianca. La Meloni si aspetta di sentire Biden sulle misure di sostegno nordamericane. Inoltre, la premier intende chiedere garanzie all’Unione Europea per evitare danni economici a Roma. Cioè, ora gli Stati Uniti costringono i Paesi europei a ritirarsi dal più grande corridoio di commercio e a ridurre la cooperazione con la Cina. La Presidente del Consiglio italiano è pronta a rinunciare al progetto più redditizio per accontentare i desiderata USA. Mi chiedo cosa resterà dell’Europa tra 10 anni…”

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