CIEB: “Parere (n. 20): “conspiracy facts” e punizione dei bio-crimini contro l’umanità

Parere (n. 20): “conspiracy facts” e punizione dei bio-crimini contro l’umanità
L’acquiescenza del pubblico verso le dichiarazioni rese dagli stakeholder in merito all’affaire Covid ha ormai
assunto dimensioni e livelli tali da configurare i sintomi della sindrome di Stoccolma1
.
Qualche settimana fa le dichiarazioni dei vertici Pfizer in merito alla mancata sperimentazione del cosiddetto
vaccino anti-Covid, rese nel corso di una audizione ufficiale di fronte al Parlamento europeo, sono cadute in
un preoccupante vuoto di attenzione pubblica2
; nei giorni scorsi le dichiarazioni rese al World Economic
Forum di Davos dai vertici di Moderna, in merito alla disponibilità del suddetto vaccino prima ancora della
diffusione del virus Sars-Cov-2 e della conseguente epidemia di Covid, sono state seguite da una singolare
assenza di considerazione, che denota una diffusa apatia3
.
Se la freddezza di un’opinione pubblica distratta da mille e una emergenza appare comprensibile, anche se
evidentemente teleguidata da media conniventi con la narrazione ufficiale dell’affaire Covid, è però vero che
dichiarazioni di tale gravità andrebbero sottoposte al vaglio delle competenti autorità giudiziarie.
Esse, infatti, confermano quanto rilevato fin dall’inizio dell’affaire Covid da una pluralità di studiosi – non
ultimo il compianto Premio Nobel Luc Montagnier – che avevano denunciato l’origine artificiale del virus
Sars-Cov-2 e persino la sua probabile immissione deliberata nell’ambiente. Questa probabilità non è stata
ancora confermata dai fatti, ma sono sempre più numerose le evidenze che dimostrano l’esistenza di una
strategia di mistificazione mediatica pianificata e attuata durante la pandemia allo scopo precipuo di
marginalizzare coloro che mettevano in discussione la narrazione ufficiale: basti ricordare, in questo senso, i
“Twitter Files” diffusi il 26 dicembre 2022, che rivelano in modo inoppugnabile le pressioni esercitate dalle
agenzie del governo degli Stati Uniti al fine di censurare i tweet degli scienziati che esprimevano opinioni e
posizioni diverse da quelle governative4
.
L’esistenza di una vera e propria cospirazione, spacciata per “teoria della cospirazione” da chi l’ha ordita,
trova ulteriore conferma nelle dichiarazioni di alcuni dirigenti delle aziende farmaceutiche produttrici del
“vaccino” anti-Covid, secondo cui l’esitazione vaccinale è stata maggiore negli Stati in cui è stato consentito
un dibattito aperto e trasparente sui rischi e sugli effetti avversi del “vaccino” medesimo5
.
Il complesso delle dichiarazioni sopra richiamate palesa, una volta per tutte e definitivamente, la ratio sottesa
alle misure di politica sanitaria adottate dagli Stati occidentali: lasciare di fatto irrisolta l’esigenza di fornire
una risposta terapeutica al Covid allo scopo di favorire una “campagna vaccinale” consistente nella più vasta,
capillare e spietata sperimentazione di massa della storia. Emblematico è stato, in tal senso, il caso dell’Italia,
dove il Ministero della Salute, imponendo la strategia della “tachipirina e vigile attesa”, ha impedito ai medici
di base di individuare e sviluppare efficaci soluzioni terapeutiche, che il più delle volte avrebbero potuto
fondarsi su farmaci già noti e dal costo contenuto6
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1 Cfr. il Parere n. 16 del CIEB, del 17 ottobre 2022, intitolato “Bourla dei vaccini e sindrome di Stoccolma”. 2 Cfr. https://www.youtube.com/watch?v=5A2ZkW8pUWg, nonché https://www.dailywire.com/news/scandalous-pfizer-exec-tellseu-lawmaker-covid-jab-was-never-tested-to-show-it-blocked-transmission. 3 Cfr. https://pjmedia.com/news-and-politics/catherinesalgado/2023/01/19/moderna-ceo-at-davos-moderna-was-working-oncovid-vaccine-in-jan-2020-before-covid-19-was-named-n1663174, 4 Cfr. https://twitter.com/davidzweig/status/1607378386338340867.
5 Cfr. https://www.lifesitenews.com/news/moderna-ceo-blames-scientifc-political-debate-for-low-covid-vaccination-rates/. 6 Sulla correlazione tra la strategia della “tachipirina e vigile attesa” e l’immissione in commercio dei “vaccini” anti-Covid si veda il
Parere n. 5 del CIEB del 20 gennaio 2022.
La “campagna vaccinale”, inizialmente fondata sul terrore, ha poi fatto leva su dinamiche solidaristiche per
scivolare rapidamente, mediante lo strumento del Green Pass, verso meccanismi premiali e giungere infine
alla sua destinazione programmata, ovvero l’introduzione di un vero e proprio obbligo “vaccinale”.
Che l’introduzione di meccanismi e strumenti premiali – modellati sul sistema di credito sociale proprio a
taluni Stati – costituisca il precipuo scopo socio-politico dell’affaire Covid è ormai sotto gli occhi di tutti, tanto
più che detti meccanismi trovano ormai crescente diffusione in campi nuovi e diversi rispetto a quello
sanitario: basti pensare all’uso che di essi è stato fatto in Cina in occasione delle manifestazioni di protesta
contro la gestione governativa del Covid o contro il sistema bancario7
.
Forse meno evidente è il fatto che l’affaire Covid è servito ad accelerare l’immissione in commercio –
mediante l’impiego di controverse procedure autorizzative d’emergenza – di farmaci sperimentali fondati
sulla tecnica dell’mRNA: farmaci in grado di interagire con il DNA umano e quindi suscettibili di produrre
effetti di breve, medio e lungo periodo del tutto imprevedibili, come rilevato dal CIEB nel suo Parere n. 3 del
5 gennaio 2022.
Lo sviluppo e l’accettazione acritica di farmaci sperimentali che utilizzano alcune metodiche delle “terapie
geniche” – che dopo l’affaire Covid l’industria farmaceutica si è affrettata a indicare quali soluzioni efficaci e
innovative rispetto a patologie gravi dagli esiti terapeutici incerti, come quelle oncologiche – comporteranno
un cambio di paradigma culturale secondo cui i sistemi sanitari pubblici, complice la pretesa scarsità di risorse
disponibili, non saranno più preposti a erogare prestazioni terapeutiche e assistenziali a beneficio dei malati,
ma a promuovere una medicina “preventiva” da imporre ai sani per mezzo di farmaci e vaccini la cui
assunzione costituirà, in linea con il metodo premiale sopra ricordato, la condizione sine qua non per la
titolarità e l’esercizio di diritti e libertà individuali8
.
È del resto innegabile che, con l’affaire Covid, la società occidentale, Italia in testa, è entrata nell’epoca
dell’allineamento forzato del pubblico ai diktat governativi, in una sorta di dittatura falsamente non-violenta,
basata sulla graziosa concessione di quelli che una volta erano diritti fondamentali e inalienabili in cambio
dell’accettazione di qualsivoglia imposizione: oggi sono gli obblighi vaccinali, domani potrebbero essere i
limiti alla procreazione o la selezione delle caratteristiche genetiche dei nascituri o l’eutanasia, in un
crescendo orwelliano che conduce inevitabilmente allo stravolgimento dell’antropologia umana e alla
dissoluzione della società civile.
Allo scopo di contrastare questa deriva, il CIEB auspica l’attivazione dei meccanismi giudiziari più idonei ad
accertare le responsabilità di quanti hanno ideato, attuato o avallato la cospirazione fin qui descritta e di
quanti, in questo contesto, hanno commesso illeciti penali tali da integrare gli estremi di una nuova e
particolare categoria di crimini internazionali: i bio-crimini contro l’umanità.
Formulando questo auspicio, il CIEB è consapevole non solo dell’esistenza di norme che garantiscono, in
Italia, uno scudo penale ai medici-sperimentatori che si sono prestati alla “campagna vaccinale” anti-Covid,
ma anche della ricorrente tentazione di estendere detto scudo penale ai «titolari di organi di indirizzo o di
gestione» nell’ambito di progetti trasversali di pacificazione nazionale post-emergenziale9
.
7 Cfr. https://www.nicolaporro.it/la-cina-applica-orwell-bloccato-il-green-pass-a-chi-protesta/. 8 Cfr. il Parere n. 18 del CIEB, del 2 dicembre 2022, sul totalitarismo biopolitico globale.
9 Il riferimento è al tentativo, per il momento superato, di introdurre un emendamento al Decreto “Cura Italia” al fine di limitare «ai
soli casi di dolo o colpa grave» la responsabilità civile, penale e amministrativo-contabile dei «titolari di organi di indirizzo o di
gestione» che, nel corso dell’emergenza sanitaria, abbiano adottato «nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, anche
normative od amministrative, … ordinanze, direttive, circolari, raccomandazioni, pareri, atti o provvedimenti comunque denominati,
la cui concreta attuazione, da parte delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, degli esercenti le professioni sanitarie, degli enti
preposti alla gestione dell’emergenza o di altri soggetti pubblici o privati tenuti a darvi esecuzione, abbia cagionato danni a terzi».
Ancora più significativa, nell’ambito della stessa proposta di emendamento, è la previsione secondo cui «La valutazione della gravità
della colpa … è operata … in considerazione della eccezionalità e novità dell’emergenza, dei vincoli di spesa previsti a legislazione
È tuttavia compito del CIEB ricordare che, secondo il principio di universalità della giurisdizione penale,
l’autore di un crimine internazionale può essere giudicato da qualsiasi Stato, nell’interesse dell’intera
Comunità internazionale e indipendentemente dal luogo in cui il crimine è stato commesso: pertanto, se
emergessero evidenze in grado di provare che le misure poste in essere dai soggetti che a qualunque titolo
hanno ideato, attuato o avallato la gestione della pandemia integrassero gli estremi dei bio-crimini contro
l’umanità, i soggetti in questione potrebbero essere deferiti alla Corte penale internazionale o ai tribunali
degli Stati che volessero esercitare l’azione penale.
Sulla base di queste considerazioni, il CIEB formula l’ulteriore e conclusivo auspicio che la società civile si
mobiliti al più presto per fornire le prove dei crimini in parola e per pretendere la punizione esemplare dei
loro autori – analogamente a quanto accaduto a suo tempo per i criminali nazisti – al fine di rendere
finalmente giustizia alle vittime della più grave crisi democratica della storia contemporanea.

(Inviato da Prof. Avv. Luca Marini – Docente di diritto internazionale alla Sapienza di Roma già Vice presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica)

Parere redatto dal Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB) – 25 gennaio 2023

Il testo originale del Parere è pubblicato sul sito: www.ecsel.org/cieb

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