Diritto di Sapere – 28 settembre giornata Unesco per l’accesso alle informazioni – Pro Assange

Il 28 settembre è la Giornata UNESCO per l’accesso universale alle informazioni hastag #DirittoDiSapere. Andrebbe dunque pubblicizzato durante la giornata il caso Assange come palese violazione di quel diritto.

Questa la nostra proposta:
Pensavamo prima di fare una conferenza con giuristi per condannare le molte violazioni subite da Assange, ma ci vuole molto tempo per organizzarlo quindi si farà fine ottobre.

Invece per il 28 settembre possiamo fare una “photo opportunity” davanti alla sede della Commissione Europea (vicina a piazza Venezia), portando una busta gigante con una lettera per la presidente Ursula von der Leyen e facendoci fotografare al portone, per poi diffondere le foto sui social media e sulle testate amiche.

Infatti, nel suo discorso una settimana fa sullo stato dell’Unione, la Presidente von der Leyen ha detto, testualmente: “Ci sono giornalisti e giornaliste che sono aggrediti solo perché fanno il proprio lavoro [e perché] hanno lottato tutti per il nostro diritto all’informazione… L’informazione è un bene pubblico. Dobbiamo proteggere chi offre trasparenza: le giornaliste e i giornalisti. … Dobbiamo porre un freno a chi minaccia la libertà dei media. … Perché, difendendo la libertà dei nostri media, difendiamo anche la nostra democrazia.”

Ebbene, nella nostra lettera possiamo chiedere che l’UE ponga quel freno alla Gran Bretagna e agli USA nel caso di Julian Assange, imponendo loro delle sanzioni — come fa così solertemente nei confronti della Bielorussia o di altri regimi malvisti quando maltrattano i loro giornalisti.

Del resto, lo stesso regolamento per attivare le sanzioni UE recita come segue: “Il presente regolamento si applica … alle gravi violazioni o ai gravi abusi dei diritti umani seguenti: (1.) tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti … (2.) arresti o detenzioni arbitrari … (3.) violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione.” Ebbene, Assange (1.) ha subito e subisce torture secondo il rapporteur dell’ONU, (2.) è tutt’ora in detenzione arbitraria mentre tutti i capi di accusa sono decaduti , (3.) è un caso eclatante di abuso della libertà di espressione.

Quindi portiamo ’sta lettera alla von der Leyen, chiediamo sanzioni contro l’UK e gli USA e, quando non verranno istituite, torniamo all’attacco denunciando l’ipocrisia dell’UE e la sua tanto decantata premura per i diritti umani.

Chi ci sta?

Patrick Boylan – patrick@boylan.it

Rete No War Roma

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