Ansia per il dopo Giuseppe Conte… della serie: “Si stava meglio quando si stava peggio…!?”

Alla fine è riuscito a mettere d’accordo tutti. Destra e sinistra, opposizione e maggioranza, financo talune rissose correnti dei partiti di governo, financo le contrapposte tifoserie di salviniani e meloniani. Autore di questo autentico miracolo è lui, Giuseppi II.
Praticamente unanime il giudizio del mondo politico italiano: se ne deve andare…

Oramai ci si divide soltanto sui tempi e sul nominativo del successore. Giugno o luglio per togliere il disturbo (gli ottimisti sperano addirittura nella fine di maggio), Il tecnico Draghi o il tecnico Colao per la successione (ma spunta anche il nome del politico Franceschini).

L’unico a non avere capito che aria tira è il solito Berlusconi, che ha scelto proprio questo momento per un ultimo disperato tentativo di smarcarsi dall’egemonia salviniano-meloniana sul centrodestra. Fino a quando si votava per le elezioni regionali, ha finto di partecipare ad un “centrodestra unito”. Ma, adesso che la pandemia ha allontanato ogni scadenza elettorale, torna a sgomitare per tentare di avere un ruolo, con un occhio al moribondo governo Conte, un occhio ad un prossimo governo di “unità nazionale”, ed un terzo occhio – giura qualcuno – alle elezioni presidenziali del 2022.

Che sarebbe andata a finire così, comunque, lo si sapeva già. O meglio, lo sapevano i “bene informati”. «Come ultima disperata difesa – scrivevo nel settembre 2019 su “Social” – si vocifera che il Cavaliere avrebbe stretto un patto sotterraneo con Conte, che si sente minacciato dalla strategia renziana. Stando ad alcune voci di corridoio, il patto prevedrebbe che, ove Renzi dovesse sfilarsi dalla maggioranza governativa, ci sarebbe una sorta di “soccorso azzurro”, travestito da “opposizione responsabile”. Ufficialmente – sempre secondo radio fante – a soccorrere il Conte bis potrebbe essere un gruppo-civetta guidato da Mara Carfagna, lasciando libero il Berlusca di continuare a trattare con Salvini e Meloni per non scontentare l’ala destra di Forza Italia. Voci, chiacchiere, indiscrezioni… Chi vivrà, vedrà.»

E abbiamo visto. Solo che questa volta il Cavaliere sembra aver puntato proprio sul cavallo sbagliato. Giuseppi II – politicamente parlando – è uno zombi, un morto che cammina. Se ne rende conto anche il suo Richelieu, il vispo reduce del Grande Fratello, che sembra ormai puntare ad un nuovo ruolo per il suo Re Sole: quello di capo di un nuovo schieramento politico.

Secondo me (e non solo secondo me) va in questa direzione tutto l’ambaradan orchestrato da Roccolieu del Grande Fratello: i “messaggi alla nazione” travestiti da conferenze-stampa, le visite nei capoluoghi del nord a favore di telecamere e, in generale, tutto il lavoro di marketing tendente a fornire al pubblico l’immagine di un Conte ragionevole, responsabile, che agisce con meditata moderazione, attento alle indicazioni dei tecnici e non ai venti della politica.

Dopo due o tre mesi di sovraesposizione mediatica, di quasi-monopolizzazione degli spazi politici in televisione e sui giornali – si pensa – qualcosa dovrà pur restare, qualcuno dovrà ricordarsi dell’ex “avvocato del popolo” quando si tornerà alle urne. Magari una fascia di elettorato poco accorto, poco attento alla realtà delle cose e più permeabile alla propaganda subliminale. Ma quel tot di elettorato qualunquista – si spera – sarà sufficiente a garantire che una pattuglia di “giuseppini” possa entrare in parlamento. Poi si vedrà. Se tutto dovesse filare per il verso giusto, Giuseppi potrebbe emergere ancòra come uomo della mediazione e tornare ad occupare la poltrona di Palazzo Chigi. Chissà… Le vie del Signore sono infinite.

Se nonché – continuo con le mie riflessioni in ordine sparso – il target elettorale della “cosa” di Conte e Casalino sarebbe ben diverso da quello della formazione politica da cui entrambi sono stati partoriti, il Movimento Cinque Stelle. Quest’ultimo, infatti, è nato e si è sviluppato all’insegna della protesta fine a sé stessa, di una antipolitica da marciapiede, di una demagogia urlata e scarsamente ragionata, del no-Tav, del no-Tap, del no-Vax, del no ad ogni e qualsiasi cosa.

L’ipotetico partito giuseppino, viceversa, sarebbe naturalmente espressione di un qualunquismo “moderato”, sociologicamente agli antipodi del ribellismo grillista. Il suo spazio politico sarebbe quello del “centro”; uno spazio sempre meno frequentato dagli elettori, ancorché affollato da chi vorrebbe assumersi la rappresentanza di ciò che resta delle “praterie” del moderatismo italico (Renzi, Berlusconi, Calenda, eccetera).

La situazione si farebbe piuttosto complicata. Non per la difficoltà di un terzo diverso posizionamento di Conte – figurarsi! – ma perché il Giuseppi centrista lascerebbe nei guai i Cinque Stelle, che con lui perderebbero l’ultimo uomo-simbolo. Grillo e Casaleggio sono scomparsi dai radar, il vecchio “capo politico” Giggino gioca a fare il diplomatico di complemento, e il suo successore, Crimi, non mostra un appeal superiore a quello di una pastiglia per la tosse. In questo contesto, la perdita anche di Conte sarebbe probabilmente il colpo di grazia per i grillini.

Comunque, l’unico fatto certo è che, oramai, le elezioni anticipate ce le possiamo scordare e che, con ogni probabilità, i partiti avranno tutto il tempo per calibrare nuovi assetti e posizionamenti inediti.
Il dibattito politico, allo stato, verte soltanto sul toto-premier per il dopo Conte. Sarà il sempreverde Sir Drake? Sarà lo sconosciuto Colao Meravigliao? Sarà lo sgomitante Franceschiniello?

O sarà qualche outsider dell’ultima ora? Certo, non Cottarelli o qualche altro torquemada della spending review… Tanto varrebbe richiamare in servizio il chiarissimo professor Mario Monti, con la Fornero al sèguito.

Le novità, a questo punto, potrebbero venire soltanto dall’àmbito politico, da coloro che nel PD non amano Franceschiniello. Un nome che circola in queste ultimissime ore è quello del fratello meno fortunato di Montalbano. A questo punto, di persona personalmente, perché non Catarella?

Michele Rallo – ralmiche@gmail.com

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