Politica ed informazione “topsy turvy” – Della serie: il mondo va alla rovescia ma c’è chi lo vuole raddrizzare

Ricordo che la Nossell come suo primo atto in Amnesty lanciò una petizione per chiedere che l’occupazione dell’Afghanistan continuasse, per “motivi umanitari”… Petizione firmata dai soliti liberal chic del sistema spettacolo, come Meryl Strip ma anche da Joan Baez, l’ex – ma molto ex – cantante pacifista. L’appello era così sputtanato che molti aderenti americani di Amnesty hanno bruciato pubblicamente le loro tessere e poco dopo la Nossell se ne dovette andare per “sputtanamento eccessivo e poco accorto”, diciamo così.

Parliamo ora della Siria, per quanto riguarda l’accordo sul buffer di 30 km di profondità, ricalca un accordo che già esisteva tra Siria e Turchia prima della guerra. Esso prevedeva 8 km di profondità, ma i curdi allora erano confinati nelle loro aree storiche. Io penso che la dimostrazione muscolare di Ankara abbia facilitato Damasco che ha avuto la possibilità, dopo anni, di riprendere il controllo di Mambij, Raqqa, Kobane e altre aree.

Il 22 ottobre 2019 mentre Erdogan era a colloquio da Putin, il ministero della Difesa russo (o degli Esteri, non ricordo) ha rilasciato una nota che definisce l’intervento turco illegale e ribadisce che solo i soldati russi e iraniani possono legalmente stare in Siria.
Nello scorso summit di Ankara, Erdogan ha dovuto ribadire che lui rispetterà l’integrità territoriale della Siria.
Vedremo se a Sochi ha detto veramente che gli sta bene che l’esercito Arabo Siriano controlli il buffer di 30 km. E vedremo cosa farà dato che adesso la polizia militare russa fa da forza di interposizione. Non credo che Erdogan sarà così irresponsabile da ammazzare soldati russi.

Il vero problema lo vedo sul lato del Pentagono e della Cia che potrebbero orchestrare provocazioni e cercare di rovesciare la politica di disimpegno di Trump. Il Kievgate va ben oltre la sola questione Biden. Qui la domanda da porsi è: i neocons clintonoidi scateneranno la piazza nazista per rovesciare o ricattare Zelensky e ricominciare la guerra nel Donbass?

Io vedo che la frattura tra chi persegue una politica per riconfermare l’egemonia USA (e il combinato finanziarizzazione-globalizzazione) e chi pensa che è giunto il momento di riconoscere un mondo multipolare, dove gli USA sono una grande potenza ma non più “eccezionale” e con “privilegi esorbitanti”, questa frattura ormai opera sempre più profondamente in tutta l’area di influenza statunitense. A Washington è al calor bianco: di fatto c’è un dualismo di potere dal secondo mandato di Obama (quando la Clinton venne mandata via) che ora ha preso le vesti di una aperta spedizione e oggi l’Europa ormai immersa nella merda fino al collo oggettivamente non riesce più a sottrarsi – e soprattutto non può più sottrarsi – alle sirene eurasiatiche. Anche qui ne vedremo delle belle, dove le certezze e le alleanze verranno rimescolate. Non senza colpi di coda e spargimenti di sangue, non senza traditi e traditori e tutto il resto del pacchetto geopolitico e con dovizie di scontri di interesse inter-nazionali e intra-nazionali. In modo meno tragico e sicuramente più farsesco, le cose che vediamo adesso in Siria avverranno anche dalle nostre parti.

Noi in ciò abbiamo solo la possibilità di lavorare sul versante della “classe” e della compagine sociale, ma siamo del tutto impreparati e senza idee nuove (e quelle vecchie non servono a niente)…
(PP)

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