Frustrazione americana – Gli USA mordono il freno… vorrebbero muover guerra alla Russia ma non possono, perché la perderebbero

Dunque, gli amerikani sono così paranoici da non riuscire a convivere con l’idea che esista sul pianeta una potenza loro pari. Quindi vorrebbero aggredire la Russia e distruggerla in guerra. Ma non sono in grado di farlo, non possono, sapendo di trovarsi di fronte ad una potenza militare pari alla loro, e in alcuni settori anche superiore, oltre che membro di una solidissima alleanza con altre nazioni atomiche.

E come non bastasse, recentemente i documenti del pentagono hanno ammesso di non potersi più considerare una potenza militare invincibile: il “secolo amerikano” vagheggiato da Bush e dai neocon è già finito ancora prima di cominciare. Perciò cercano di aggredire la Russia con altri metodi, di genere economico, come speculazioni contro il rublo (fallite), e sanzioni economiche, nelle quali trascinano i paesi Nato.
Col risultato di produrre un danno limitato ai russi, che godono comunque di enormi sbocchi commerciali in Asia, ma consistenti danni a tutto il settore commerciale statunitense ed europeo che faceva affari con la Russia.
Nonostante anni ed anni di fallimento autolesionista di questa politica scellerata, gli yankee non riescono ancora a liberarsi della loro ossessione patologica, nemmeno con la elezione di un presidente intenzionato ad andare d’accordo con il Cremlino.

La psicopatologia degli amerikani è dunque assai grave, si tratta di malati mentali. Che con le loro manie puerili inquinano tutto l’Occidente.

Vedremo cosa sapranno fare per cavarsela man mano che il dumping del rublo e della Banca Mondiale Eurasiatica si farà sentire sempre di più, in un mondo in cui declina l’ex monopolio internazionale del dollaro.
Un nuovo ulteriore fronte su cui hanno ben poche speranze, disponendo solo di armi spuntate.
Quando ci chiediamo come sarà il futuro, ricordiamoci che non si possono fare i conti senza l’oste, e che le manovre interne all’euramerika impallidiscono di fronte all’importanza del grosso scontro (perdente) con l’eurasia…

Vincenzo Zamboni

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