Fake News, lavori socialmente utili e freddure politiche per una pazza e calda estate…

1. La buonista, progressista e di “sinistra” presidentessa della Camera,
Laura Boldrini, continua nella sua campagna per mettere il bavaglio alla
libertà di espressione. Ha iniziato annunciando la creazione di una
commissione contro le cosiddette “fake news”, cioè una commissione che
deve stabilire ciò che è vero e ciò che è falso. Ovviamente è “vero” ciò
che dicono le commissioni ufficiali e le fonti ufficiali ed è “falso”
ciò che dice chi a queste commissioni e a queste fonti non crede.
Insomma un “Ministero della Verità” come quello preconizzato da George
Orwell.
Con questa logica, lasciando perdere l’11/9 e il suo indifendibile
rapporto ufficiale a cui l’associazione dei famigliari delle vittime
coadiuvata da migliaia di scienziati e tecnici di ogni nazione non crede
(tutti complottisti e fabbricatori di fake news ’sti famigliari delle
vittime!), è ovviamente una “fake news” scrivere che non è pensabile che
Kennedy sia stato ucciso da uno sbalestrato con un colpo di fucile che
ha colpito il presidente USA in più punti grazie a dei “rimbalzi” e che
l’attentatore sia poi stato a sua volta ucciso davanti alle telecamere e
nonostante un enorme apparato di sicurezza, da un ganster in preda,
pensa un po’, a un eccesso di patriottismo (gangster che a sua volta
morirà di lì a poco). La divertentissima satira di Dario Fo con questi
criteri sarebbe da censurare, perché non ha l’avallo ufficiale, anzi, va
contro la verità ufficiale.
Verità ufficiale era che Valpreda aveva compiuto la strage di piazza
Fontana a Milano. Noi che urlavamo nelle piazze “Valpreda è innocente,
la strage è di Stato”, saremmo sicuramente incorsi nelle ire della
Boldrini, per lo meno fin tanto che alcuni giudici non hanno iniziato a
sospettare anche loro che la verità ufficiale nascondeva ben altro.
Poi la nostra Boldrini ha continuando denunciando le “hate news” (le
piace molto l’Inglese), cioè le notizie che “incitano all’odio”. E ora
si è messa a parlare di monumenti fascisti da abbattere, come se il
fascismo del ventennio fosse un problema attuale (dice che i partigiani
si avviliscono a vederli; mio padre era partigiano, ma di fronte alle
lapidi e ai monumenti con su scritto “Dux” si metteva a ridere).
A ruota una sconsiderata insegnate che su FB si definiva “fascista” e si
compiaceva di esserlo, è stata oscurata.
Ora il fatto è che in Italia esistono leggi specifiche sia contro
l’apologia di fascismo, sia contro la ricostruzione del partito
fascista, e infine contro l’incitazione all’odio razziale e di altro
tipo. E le leggi sono applicabili anche se il reato avviene per via
digitale. Quindi perché si vogliono le “Commissioni Verità e le
Commissioni Politicamente Corretto”?

2. Abbiamo sentito mai dire qualcosa a questa difensora dei diritti
umani sulle fabbriche di armi in Sardegna con committenza quei macellai
dei Sauditi che le usano per poter massacrare gli Yemeniti, o sui
traghetti Moby che su richiesta del governo le trasportano a questi
promotori dei diritti universali e della parità uomo-donna? Certo, la
presidentessa della Camera ha dovuto recentemente ricevere una
delegazione di chi vule la riconversione della fabbrica (dai Focolarini,
alle chiese protestanti, da Rete Disarmo a Banca Etica e Oxfam, per
citare alcuni nomi). Ma su questa polemica sulle nostre bombe che
massacrano donne bambini yemeniti dura da mesi. La pacifista Boldrini,
ha mai preso una netta posizione?
E come fa, se la sua parte politica, cioè la sinistra, esprime un
ministro della difesa, Roberta Pinotti, che mentendo spudoratamente ha
dichiarato che la guerra dei Sauditi contro lo Yemen è santificata
dall’ONU? Una Roberta Pinotti che aveva allegramente annunciato di voler
inviare nostri soldati a fianco dei battaglioni nazi-ucraini, come il
Battaglione Azov (andate sul web e documentatevi) per combattere gli
antifascisti del Donbass, facendo molto sperare a un amico dei
reclutatori di volontari nazisti italiani, cioè il responsabile dei
rapporti con i “partiti democratici e progressisti del Mondo (sic!)” del
PD metropolitano milanese, Matteo Cuzzulani (giustamente contestato
nelle sezioni del suo partito). Una Pinotti che poi, non contenta, nel
2015 aveva annunciato ancora più allegra che migliaia di nostri militari
erano pronti ad andare in Libia, smentita persino dall’allora ministro
degli Esteri, Gentiloni. Che ambientino questo PD!

3. Ma altrove i progressisti non sono da meno. Il sodale di Hillary
Clinton generale Petraeus, ex direttore della Cia uscito dal suo ufficio
in manette quando Obama decise di sbarazzarsi sia di lui sia della
ferocissima guerrafondaia che aveva messo al Dipartimento di Stato nel
primo mandato, la progressista, femminista, di sinistra signora Clinton
di cui sopra, è oggi al centro dello scandalo del più grande traffico
illegale di armi della storia: 28.000 miliardi di dollari, coordinamento
in Bulgaria, supporto israeliano (documenti di destinazione falsi),
utenti finali i terroristi di ISIS e di al-Qaida in Siria.
Io ho il sospetto che ci sia lo zampino del “cattivissimo” Trump, che
sbraita e ringhia, fa la faccia feroce con l’Iran, spara missili sugli
aeroporti militari siriani (con utile preavviso e inviandone metà fuori
bersaglio), abbatte magari un aereo siriano, ma alla fine lascia che
l’Esercito Arabo Siriano riconquisti il confine con l’Iraq, ovvero si
rinsaldi la continuità territoriale del cosiddetto “asse sciita” e, di
conseguenza, della Via della Seta, il grande incubo dei
neo-liberal-cons, disposti a rischiare una guerra nucleare pur di
interromperla.
La mia impressione è che il casinaro e pragmatico Trump, o meglio le
élite che stanno dietro di lui (quando c’è casino sistemico se si è
pragmatici si è per forza casinari), abbiano deciso non di contrastarla,
che tanto non ce la si fa, ma di entrare in torta. Usando, non c’è
bisogno di dirlo, metodi gangsteristici per entrarci in posizione di
forza (attento a te …). Non solo, mi sa tanto che quelle élite sanno
che quando scoppierà la prossima crisi finanziaria, inevitabile visto
che la finanza è ormai un Everest di cartaccia senza valore, bisognerà
chiedere il soccorso di Russia e Cina (che hanno le casseforti zeppe di
oro come non si è mai visto nella storia, tanto per dirne una).
Quindi faccia ringhiosa, azioni spettacolari, ma sotto sotto lavorio
diplomatico discreto e taciturno. Ovviamente essendo un lavorio
sotterraneo spunta in superficie solo, per l’appunto, quel che si vuole
che spunti. Io cerco di unire i puntini e di farmi un’idea di ciò che
c’è sotto.
Nonostante sia solo un’ipotesi non la garantisco per certa, per
parafrasare Erik Satie.

4. Accenno solamente allo “scandalo Lafarge”. In sintesi questa fabbrica
di cemento francese ha fornito tonnellate e tonnellate di materiale ai
terroristi ISIS e al-Qaida in Siria per fargli costruire i loro bunker.
Non lo sapevate? Strano, perché lo scandalo lo ha tirato fuori “Le
Monde” e da noi è stato riportato dal “Fatto Quotidiano”. Quello che non
è stato detto è che quei bunker sono stati costruiti con l’aiuto di
genieri della Nato. E oggi Macron cerca in tutti i modi di tagliarci
fuori dal business degli idrocarburi libici e, aspettatevi una nuova
mossa, di quello dell’enorme giacimento egiziano di gas naturale.
Neo-grandeur, fuck the EU! Ho detto “nuova mossa”. Già perché ciò che
sta facendo Macron in Libia mi fa aumentare un sospetto che ho da
sempre: dietro all’omicidio Regeni c’erano i servizi francesi in
alleanza con pezzi deviati di quelli egiziani. Complottista? Già, e dire
che invece c’era dietro un al-Sisi in versione Tafazzi, no?

Buona estate

Piotr

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