Vista verso ovest e “Liberi dalla civiltà”

Le forme simboliche della cultura: A guardare le cose senza timori reverenziali, pare davvero che il sistema delle parole più che facilitare la comunicazione la complichi. A noi erroneamente pare che il linguaggio sia assoluto nella capacità di rendere gli altri partecipi di quello che pensiamo. Di ciò sono bene informati gli psicologi che cercano di scovare quelle ‘verità’ che il linguaggio non è in grado di rivelare.

Una linguista inglese disse: la vera natura della realtà giace al di là del dominio del linguaggio. Nel mondo della comunicazione verbale non potremmo mai avere la certezza di essere compresi.

Il linguaggio sia dal punto di vista della esternazione e dell’intendimento degli stati d’animo è un mezzo imperfetto e limitato.

Il terreno tra chi parla e chi ascolta è instabile, pieno di miraggi e di trappole.
Imparare a parlare non è né spontaneo né facile; il linguaggio è una esperienza culturale e non un fatto istintivo.
La parola è stata data all’uomo per mascherare il suo pensiero.

Uno statista inglese confesso: con le parole noi governiamo gli uomini.
…….l’arte del parlare senza nulla dire…..

E’ chiaro che la pubblicità, il commercio, la politica sono il campo di azione privilegiato della parola la quale si presta perfettamente ad essere usata per tutto quante è distante dall’esternazione dei sentimenti…. la guerra è diventata una missione di pace…

(tratto da: “LIBERI DALLA CIVILTA’” DI ENRICO MANICARDI)

Roberto Anastagi

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Commento integrazione: “La parola: durante il suo processo di allontanamento dalla Fonte della Vita, l’essere divenuto uomo perse poco a poco la possibilità di comunicazione con il Grande Tutto e quindi, ad un certo punto, si formò la parola, affinché i vari esseri caduti (dai Cieli) potessero continuare a comunicare fra di loro. Oggi, ormai alla fine del periodo di grazia per l’umanità, anche la parola è divenuta a sua volta insufficiente, in quanto ormai gli uomini non si comprendono più, avendo preso, per la maggior parte, la strada dell’individualismo più accentuato. La parola è solo un misero surrogato di ciò che potevamo esprimere (e che torneremo prima o poi ad esprimere) quando eravamo collegati con il Tutto, come lo sono gli animali, che, contrariamente a quello che si crede, non agiscono per istinto, ma grazie agli impulsi che arrivano loro dai Cieli, non avendo colpe, quindi karma.” (Marco Bracci)

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