I vegani non sono membri di una strana setta… (?!)

In ogni corrente di pensiero (religioso, politico, filosofico ecc.) si manifestano tre principali posizioni ideologiche: i moderati, gli eccessivamente moderati e gli intransigenti. E in questo c’è chi considera estremista chiunque cerca di essere coerente con le cose in cui crede. Anche essere troppo onesti, chiedere giustizia per tutti, preoccuparsi troppo del bene del prossimo è per alcuni estremismo. Ma se estremismo è chiedere amore per tutti gli esseri viventi i primi estremisti sono stati, e sono, gli uomini più illuminati della terra che hanno superato la visione soggettiva nell’ottica dell’Uno: “Non si può cogliere un fiore senza turbare le stelle”.

Noi siamo coloro che rifiutano di nuocere a qualunque essere senziente, perché la nostra bandiera, la nostra etica, (nostro fiore all’occhiello) è la non violenza in senso universale; per questo il nostro è un estremismo vitale, benefico, positivo. C’è un estremismo positivo ed uno negativo, quello negativo genera intolleranza, prevaricazione, violenza, ingiustizia; quello positivo non recrimina ma tende all’inclusione dell’altro, al rispetto del lontano, del diverso, consapevole della graduale maturità civile morale e spirituale dell’uomo.

Ma il nostro estremismo suscita sensi di colpa in chi si sente giudicato e vede messo in pericolo uno dei piaceri fondamentali della sua vita, quello della gola. Certe persone preferiscono non sentire, non sapere non vedere gli effetti prodotti dalle loro scelte alimentari: a loro non importa se la loro scelta causa dolore e morte a tante creature innocenti, perché considerano preminente il loro piacere alla vita di un animale.

E’ offensivo equiparare l’estremismo di un movimento politico o religioso alla volontà vegan/animalista di rispettare ogni essere vivente. Estremisti sono coloro che, chiusi nella loro limitante visione della vita, intollerabilmente rifiutano di includere nella loro sfera percettiva anche gli animali, spesso migliore degli uomini.
Ci considerano estremisti perché riteniamo che uccidere un bue per noi è come uccidere una lucertola. Ma per noi la differenza è solo nella dimensione fisica, non nel valore della vita, né nella capacità di percepire il dolore e l’angoscia di ogni vivente.

Ci considerano estremisti perché ci rifiutiamo di non utilizzare neppure i derivati degli animali, cioè latte, formaggi, uova, miele e di non indossare pellicce, pelli o lane. Ma per noi “estremisti” utilizzare i derivati di animali significa condannare ugualmente alla prigionia a vita, alla sofferenza perpetua e alla morte gli animali.

Chi può capire quale dolore e quanta disperazione prova un vero animalista che condivide l’angoscia ed il terrore di tante creature private ingiustamente della loro libertà e crudelmente uccise dall’egoismo umano? Noi siamo coinvolti fin dal profondo e ogni animale ucciso è come se una parte di noi fosse ferita, uccisa ogni istante, ogni giorno; come se una persona a noi cara fosse in mano a gente rozza, insensibile e crudele.

Nessuno oserebbe tacciare di estremismo una madre che impreca contro la violenza e l’uccisione di suo figlio. Eppure se noi cerchiamo di rendere consapevoli degli effetti prodotti delle scelte personali, parlando del dolore degli animali; se cerchiamo di evidenziare non un reato qualsiasi ma un massacro di proporzioni apocalittiche in cui vengono uccisi barbaramente milioni di essere miti, indifesi ed innocenti, allora per qualcuno siamo gente strana. Gente che lotterebbe se, loro stessi o, un loro parente, fosse nelle mani del carnefice, perché la nostra coscienza ci impone di difendere indistintamente l’uomo e l’animale. E in questo siamo orgogliosi di essere estremisti.

Franco Libero Manco

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Integrazione di Marco Bracci: “..il 70% della produzione mondiale di antibiotici è usato nell’industria degli allevamenti, quindi poi sono assunti dai carnivori.
La OMS dice: “ gli antibiotici sono un grave pericolo per tutti e, se non si fa nulla, il mondo si avvierà verso un’era post-antibiotici, in cui le infezioni comuni cominceranno ad uccidere più del cancro.
Già oggi 1 milione di persone muore ogni anno a causa degli antibiotici che non fanno più effetto su di loro. Entro il 2050 (ma sarà molto prima-ndr) si passerà a 10 milioni l’anno.
Ricordo, da due rivelazioni divine, quanto segue:
- fine anni ‘90: “Chi è carnivoro, sedendosi davanti al suo piatto di carne, dovrà scegliere fra mangiarla e morire avvelenato o non mangiarla e morire di fame”.
- 27/02/2001 – Dio PadreMadre disse: “… si susseguiranno a intervalli sempre più brevi le catastrofi e le epidemie scatenate dall’umanità col suo comportamento senza etica e senza morale…”

Quanto sopra vale anche in generale per tutti i prodotti di origine animale, che comunque contengono quantità elevate di antibiotici.” (M.B.)

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