All’attenzione di Matteo Renzi – Note e documentazione per l’interrogazione parlamentare sulle banche

Egregio Presidente del Consiglio, Matteo Renzi

Le invio la bozza di interrogazione che andrebbe rivolta ai cinque ministri facenti parte del CICR (Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio), ovvero il ministro dell’Economia e delle Finanze, il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, il ministro dello sviluppo economico, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti e il ministro per le politiche Europee:

“Egregi Sigg.ri ministri,

è dal 2014 che Marco Saba, presidente di IASSEM, ha partecipato alle assemblee degli azionisti delle principali banche italiane (CARIGE, INTESA, UNICREDIT, MEDIOBANCA, etc.) per denunciare la mancata contabilizzazione della creazione di moneta bancaria all’interno dei bilanci delle banche stesse. Come anche denunciato in due libri – “Il futuro della banca” (2014) e Economia Imperfetta (2015) – dal prof. Antonino Galloni, sindaco revisore dell’INAIL, le banche non sarebbero mai in difficoltà se registrassero come entrata di cassa tutto il denaro che creano prima di spenderlo o prestarlo.

E’ evidente che se le banche, anziché intermediari finanziari come crede il pubblico, sono invece creatrici di denaro, come ormai risulta da documenti ufficiali dei principali organi del settore (Banca d’Inghilterra, BCE, FMI, etc.), mai potrebbero trovarsi in condizioni di insolvenza se non fosse la stessa banca centrale a determinarla impedendone l’accesso ai circuiti interbancari o denegando la consegna delle banconote come già avvenuto in Grecia.

Saba aveva suggerito, inascoltato, che fossero i Tribunali ad attivarsi nei recenti casi d’insolvenza delle quattro banche CariFerrara, Banca Marche, Popolare dell’Etruria e CariChieti, avvalendosi della possibilità di attivare d’ufficio l’accertamento giudiziario dello stato d’insolvenza. Questo anche perché è notorio che gli ispettori della Banca d’Italia non tengono conto dell’analisi dei flussi di cassa delle banche ispezionate per determinarne lo stato d’insolvenza, come invece avverrebbe per qualsiasi altra società commerciale – basta controllare il contenuto della GUIDA PER L’ATTIVITÀ DI VIGILANZA disponibile anche su internet per rendersene facilmente conto.

Quello che accade in pratica è che le banche tengono la contabilità e redigono i bilanci come se si avvalessero dei depositi della clientela per approvvigionarsi di denaro, mentre nella realtà le banche creano nuovo denaro direttamente nei conti della clientela quando effettuano operazioni di prestito o pagamento, senza previamente far passare il denaro creato attraverso l’attivo dei propri flussi di cassa.

Le banche – commerciali e centrali – registrano la creazione di denaro come un proprio passivo, senza prima averne registrato la creazione, effettuando per così dire un prestito a sé stesse senza apparente disponibilità e violando quindi le norme contabili nazionali ed internazionali, ad esempio, rispetto ai principi del “self-dealing” e del “fair value”.

Ecco spiegato perché si verifica l’assurdo per cui la banca, che crea denaro, possa diventare “insolvente”. Si vìola il principio della catena di titolarità rispetto a tutto il denaro creato dalle banche poiché il primo proprietario disponente, la banca stessa, non ha “accatastato” contabilmente il denaro che ha creato all’inizio. Questo comporta PRIMA FACIE due reati ben precisi: il falso in bilancio, al momento della creazione del denaro, e l’autoriciclaggio, al momento in cui la banca – centrale o commerciale – ne dispone accreditando i conti della clientela (vedi: mutui, scoperti di conto, versamento di stipendi, acquisto di beni e servizi, etc. etc.).

Il Saba calcola che annualmente in Italia il sistema bancario crea oltre duemila miliardi di euro in nero con una conseguente grave evasione fiscale sui profitti delle banche stesse. Tenendo conto di IRES e IRAP, le casse del Tesoro potrebbero incassare annualmente oltre 600 miliardi se, e solo se, fosse disposta una perizia contabile indipendente sulla contabilizzazione della creazione del denaro bancario.

Si pensi a come anche la posizione ufficiale dello Stato su tale materia sia ambigua: non è mai stato fatto, e non è in programma, uno studio di settore sul sistema bancario !

Per quanto riguarda le banche centrali, Saba è intervenuto lo scorso 29 aprile all’assemblea generale della Banca centrale svizzera – la Banca nazionale svizzera BNS S.A. – contestando la revisione di bilancio della KPMG e facendo notare che sia la BNS che la Banca Centrale Europea di fronte alla contestazione di cui sopra, anziché aggiornare il rendiconto dei flussi di cassa registrandovi la creazione di denaro, hanno deciso – per la prima volta – di SOPPRIMERE LA PUBBLICAZIONE STESSA DEL RENDICONTO DEI FLUSSI DI CASSA – il cosiddetto Rendiconto Finanziario – dai loro bilanci 2015 !

Questa è la pistola fumante che c’è malafede nell’affrontare la questione da parte del cartello bancario, questa è la prova che occorre una indagine indipendente da affrontarsi al più presto per impedire che il sistema imploda, che altre banche “falliscano” ad arte, che si svuotino le tasche di correntisti, azionisti, ed infine dei contribuenti, per ripianare buchi creati per colpa delle inette società di revisione contabile che non hanno ancora capito il trucco !

Chiediamo che il Governo risponda al più presto e/o si avvii imediatamente una commissione parlamentare d’inchiesta sulla questione della (non)contabilizzazione del denaro bancario, per far luce una volta per tutte su questa scabrosa situazione che rapprenta uno scandalo di proporzioni gigantesche non solo in Italia, ma anche nel cuore stesso dell’Europa.”

Cordiali saluti e a presto,

Marco Saba

Allegati:

- Discorso di Marco Saba all’assemblea degli azionisti UNICREDIT del 13 maggio 2014:

“Mi rivolgo ai Sigg.ri Amministratori e, con un saluto esteso, anche a tutti gli Azionisti. Sono Marco Saba e intervengo in qualità di delegato dell’azionisti Christian Savatteri. Chiedo che copia del mio intervento venga trascritto al verbale. Premetto che intervengo in merito all’argomento posto al punto 1 dell’ordine del giorno, il bilancio consolidato 2013 di UNICREDIT, nella sua legalità, nei fondamenti giuridici ed economici, avvalendomi della “exceptio veritatis”, nel rispetto delle norme IAS 8 e della circolare 262 di Banca di Italia del 22 dicembre 2005, secondo aggiornamento 21 gennaio 2014, che così recita:
“Se, in casi eccezionali, l’applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali è incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non deve essere applicata”.
La stesura del bilancio di UNICREDIT deve tenere conto del fatto che le banche, oltre ad una marginale attività d’intermediazione, creano nuovo denaro ogni volta che prestano o investono, un fatto confermato recentemente dal Consigliere Generale della Banca di Francia, Bernard Maris oltre che dal bollettino della Banca d’Inghilterra n. 1 del 2014. Questa creazione di liquidità non viene evidenziata come dovrebbe nelle attività del conto economico, ma si deduce solo secondariamente dalla voce 70 dei crediti verso clientela dello stato patrimoniale consolidato (a pag.82), ovvero 503,1 miliardi di euro (503.142.266.000), una cifra ben diversa dai 3,4 miliardi indicati nel rendiconto finanziario consolidato a pag. 88 come “liquidità generata nel periodo”. Mi limito a questi 503,1 miliardi ritenendo al momento di secondaria importanza la clonazione di denaro intervenuta nel 2013 con i versamenti in contanti ed al momento delle operazioni di cambio di valuta estera.
Il bilancio attuale è quindi palesemente viziato da errori significativi, ovvero da errori materiali per omissione, da correggere ai sensi della normativa citata. Allo stato attuale il risultato economico d’esercizio NON è rappresentato in modo veritiero e corretto, mancando la voce relativa all’aggregato monetario creato, ovvero la liquidità generata poco prima di essere utilizzata per gli impieghi durante l’esercizio 2013.
Rettificando il bilancio consolidato di UNICREDIT, considerando quindi solo la voce 70 dello stato patrimoniale consolidato (a pag.82) ¨- i “Crediti verso clientela” – e rapportandola alla voce 280 del conto economico consolidato (a pag.84) ¨- ovvero “Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte” ¨- risulta un utile lordo di 487,9 miliardi di euro (487,942,055,000) invece della perdita lorda indicata di 15,2 miliardi di euro (15.200.211.000). C’è una differenza di almeno 503 miliardi di euro, per difetto, da recuperare. Al netto di una tassazione al 27,5% si avrebbe quindi – alla voce 340 del conto economico consolidato – un utile netto d’esercizio di almeno 353 miliardi , anziché la perdita netta miliardaria che risulta oggi. Ne segue che, per la distribuzione dei dividendi, si dovrà poi far riferimento all’utile netto rettificato con cui essi sono in rapporto, ottenendo circa 61 euro per ogni azione. Rimettendo IN BONIS i conti della banca, a titolo d’esempio, i primi tre soci Blackrock, Aabar Luxembourg e PGFF Luxembourg, potrebbero incassare circa 17 miliardi di euro cadauno.
Col bilancio consolidato presentato oggi, invece, si viene a stravolgere ad arte il risultato economico reale, traendo in inganno tutti gli azionisti. E’ da notare inoltre che l’erario ci perde 150 miliardi e che bene ha fatto la CGIL recentemente a richiedere la reintroduzione dei reati di falso in bilancio e di autoriciclaggio.
Sono quindi contrario all’approvazione del presente bilancio e chiedo all’amministratore pro-tempore una risposta scritta a questo intervento entro e non oltre i prossimi quindici giorni solari.
Rimango a disposizione degli interessati per fornire chiarimenti sulle mie ricerche e fonti utilizzabili per recuperare l’ammanco.
Mi riservo di agire in ogni sede, ordine e grado a tutela degli interessi dei deleganti, fatti salvi i relativi benefici ex art. 930 del codice civile, e ringrazio infine tutti i presenti per l’attenzione prestatami.”

- Video UNICREDIT, di cui sopra:
https://www.youtube.com/watch?v=JeMUrIDEmug

- Discorso di Marco Saba all’assemblea generale della Banca nazionale svizzera del 2016:
https://www.scribd.com/doc/311019173/Discorso-di-Marco-Saba-all-Assemblea-BNS-2016

- Video BNS, di cui sopra:
http://seigneuriage.blogspot.it/2016/05/banca-nazionale-svizzera-i-video-del.html

I due libri di Galloni:

- Il futuro della banca (2014)
http://www.eurilink.it/eurilink/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=94&category_id=14&option=com_virtuemart&Itemid=4&vmcchk=1&Itemid=4

- L’economia Imperfetta
http://www.ibs.it/code/9788899316204/galloni-antonino/economia-imperfetta-catastrofe.html

Ulteriore documentazione esaustiva:
“Un po’ di Bibliografia utile per il Dott. Rostagno, Responsabile delle politiche monetarie della BCE”. di Marco Saba, Scenari Economici, 5 marzo 2016
http://scenarieconomici.it/un-po-di-bibliografia-utile-per-il-dott-rostagno-responsabile-delle-politiche-monetarie-della-bce-di-marco-saba/

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