Denuncia Querela contro il governo renzi per la legge “ad capocchiam” sul canone rai da pagare nella bolletta enel

FORMELLO, 22/01/2016

AL COMANDO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI
SEDE

ALLA COMPETENTE PROCURA DELLA REPUBBLICA
SEDE

ALLA CORTE DEI CONTI SEZIONEGIURISDIZIONALE
SEDE
E, p. C. AD ALTRI.

QUERELA/DENUNCIA CONTRO :

1) Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella;
2) Il Presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi;
3) Il Presidente della Camera Laura Boldrini;
4) Il Presidente della Senato Pietro Grasso;
5) Il Ministro dello sviluppo economico ;
6) Il Ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan
7) Il Vice Ministro dell’economia e delle finanze Luigi CaseroIl
8) Il Vice Ministro dell’economia e delle finanze Enrico Morando
9) Il Vice Ministro Ministro dell’economia e delle finanze Pierpaolo Baretta;
10) Il Sottosegretario dell’economia e delle finanze Enrico Zanetti
11) L’Authority per l’energia elettrica, il gas;
12) Tutti i Componenti della Corte dei Conti;

Tutte Le oltre 16795.(sedicimilasettecentonovantacinque Compagnie Elettriche e gestori di energia elettrica a vario titolo titolari di concessioni di Stato che emettano fattura corredata da addebito di CANONE RAI:, fra cui maggiormente, per quantita’ di fatturato, le seguenti :

ARVEDI TRASMISSIONE SRL
AZIENDA ENERGETICA TRASMISSIONE ALTO ADIGE SRL
E.N.E.L. Sp.A.
A.C.E.A. Electrabel S.p.A.
MINCIO TRASMISSIONE
OMNIA TUX HOLDING ITALIA SRL
SEASM
S.EL.F. – SOCIETA’ ELETTRICA FERROVIARIA S.R.L.
SOCIETÀ AGSM TRASMISSIONE S.R.L
TERNA – RETE ELETTRICA NAZIONALE SOCIETÀ PER AZIONI.
TERNA RETE ITALIA S.P.A.
TERNA RETE ITALIA S.R.L.
E quant’altri coinvolti nei fatti qui descritti che si ravvisassero nel corso delle indagini.

Per le ipotesi dei reati p. e p. dagli articoli:

1) Concorso formale in reato continuato (art.81 c.p.);
2) Pene per coloro che concorrono nel reato (art.110 c.p.);
3) Circostanze aggravanti (art.112 c.p.);
4) Corruzione di persona incaricata di pubblico servizio (art.320 c.p.);

5) Abuso d’ufficio (art.323 c.p.);
6) Omissione di atti d’ufficio (art.328 c.p.);
7) Interruzione d’un servizio pubblico o di pubblica utilità (art.331 c.p.);
8) Usurpazione di funzioni pubbliche (art. 347 c.p.);
9) Associazione a delinquere (art.416 bis);
10) Circostanze aggravanti (art.456 c.p.);
11) Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.476 c.p.);
12) Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.479 c.p.);
13) Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.481 c.p.);
14) Falsità materiale commessa dal privato (art.482 c.p.);
15) Falsità ideologica commessa dal privato in atti pubblici (art.483 c.p.);
16) Falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un pubblico servizio (art. 493 c.p.);
17) Istigazione o aiuto al suicidio (art.580 c.p.);
18) Riduzione in schiavitù (art.600 c.p.);
19) Abuso della credulità popolare (art.661 c.p.);
Ed eventuali altre fattispecie di reato che venissero rilevate nel corso delle indagini.-

PREMESSA
SUL SITO HTTP://WWW.CORTECONTI.IT/CHI_SIAMO/LA_CORTE/ LEGGIAMO COSA LA CORTE DEI CONTI SCRIVE DI SE STESSA COME PRESENTAZIONE :
CORTE DEI CONTI BREVE STORIA

La Corte dei conti fu istituita agli albori dello Stato unitario (legge 14 agosto 1862, n. 800), perchè vigilasse sulle amministrazioni dello Stato, così da prevenire ed impedire sperperi e cattive gestioni.
In questa funzione, la Corte dei conti assunse la veste di una “magistratura”, essendo emersa – secondo la storica affermazione di Camillo Benso conte di Cavour – la “assoluta necessità di concentrare il controllo preventivo e consuntivo in un magistrato inamovibile”.

Le linee fondamentali del suo ordinamento sono state fissate nel testo unico approvato con regio decreto 12 luglio 1934, n. 1214. Nel corso degli anni successivi all’entrata in vigore della Costituzione repubblicana sono intervenute profonde trasformazioni nell’organizzazione e nelle funzioni amministrative (moltiplicazione degli enti, creazione di autorità amministrative indipendenti, privatizzazione di funzioni e di imprese pubbliche), le quali hanno interessato anche gli assetti finanziari e di spesa (basti pensare all’introduzione della legge finanziaria e alle riforme del bilancio intervenute nel 1978, nel 1988 e, recentemente, con la legge n. 94 del 3 aprile 1997), incidendo fortemente sui compiti dell’Istituto.

Ad esso è stato, ed è richiesto, quindi un grande sforzo di adeguamento ed ammodernamento – tutt’altro che concluso – per soddisfare la crescente “domanda” sia di controlli efficienti, sia di un puntuale esercizio della giurisdizione di responsabilità; ciò al fine di accrescere la trasparenza dell’amministrazione, di assicurare la corretta gestione delle pubbliche risorse, di elevare la qualità dei servizi che l’amministrazione rende ai cittadini.

MA PER COSA E’ STATA ESPRESSAMENTE ISTITUITA LA CORTE DEI CONTI?… ECCO QUI :

Regio Decreto 12 luglio 1934, n. 1214
Approvazione del testo unico delle leggi sulla Corte dei conti.

TITOLO II
Attribuzioni della Corte dei conti
Capo I – Attribuzioni in generale

Fa il riscontro dei decreti presidenziali;

fa il riscontro delle spese dello Stato;

… omissis …..

parifica il rendiconto generale consuntivo dell’amministrazione dello Stato e quelli delle aziende a gestione autonoma soggette al suo riscontro, prima che siano presentati al Parlamento;

…omissis …

giudica sulle responsabilità per danni arrecati all’erario da pubblici funzionari, retribuiti dallo Stato, nell’esercizio delle loro funzioni;

…… omissis ….
Articolo 13

La Corte in conformità delle leggi e dei regolamenti: fa il riscontro dei decreti presidenziali; fa il riscontro delle spese dello Stato; vigila

… omissis ….

parifica il rendiconto generale consuntivo dell’amministrazione dello Stato e quelli delle aziende a gestione autonoma soggette al suo riscontro, prima che siano presentati al Parlamento; giudica i conti che debbono rendere tutti coloro che hanno maneggio di denaro o di valori dello Stato e di altre pubbliche amministrazioni designate dalla legge; giudica sulle responsabilità per danni arrecati all’erario da pubblici funzionari, retribuiti dallo Stato, nell’esercizio delle loro funzioni; giudica sui ricorsi contro i provvedimenti amministrativi in materia di conti e di responsabilità, giusta le disposizioni delle leggi speciali; giudica sugli appelli dalle decisioni dei Consigli di Prefettura sui conti dei Comuni, delle Province, delle istituzioni di pubblica beneficenza; giudica sui ricorsi per rimborso di quote inesigibili di imposte dirette, ai termini della legge di riscossione; giudica sui ricorsi in materia di pensione in tutto o in parte a carico dello Stato o di altri enti designati dalla legge e sulle istanze tendenti a conseguire la sentenza che tiene luogo del decreto di collocamento a riposo, ai termini dell’art. 174 del testo unico 21 febbraio 1895, n. 70; ; fa le sue proposte e dà parere nella formazione degli atti e provvedimenti amministrativi indicati dalla legge
(1) Alinea abrogato dall’art. 12, l. 6 agosto 1984, n. 425.

Articolo 17

I decreti, qualunque sia il Ministero da cui emanano e qualunque ne sia l’oggetto, sono presentati alla Corte perché, esercitato il controllo di legittimità, vi si apponga il visto e ne sia fatta registrazione
Potrà il regolamento stabilire quali decreti presidenziali siano eccezionalmente esenti dal visto e dalla registrazione (1)
(1) Emanato con r.d. 27 luglio 1934, n. 1332.

Articolo 50

Se nell’esame del conto la Corte osservi che siano ad alcuno imputabili delitti contro la pubblica amministrazione o contro la fede pubblica, ne riferisce, per mezzo del procuratore generale, al Ministro di grazia e giustizia ed a quello da cui dipende l’agente, affinché si proceda secondo le leggi, per la punizione del reo.
Articolo 52

I funzionari impiegati ed agenti, civili e militari, compresi quelli dell’ordine giudiziario e quelli retribuiti da amministrazioni, aziende e gestioni statali a ordinamento, autonomo, che nell’esercizio delle loro funzioni per azione od omissione imputabili anche a sola colpa o negligenza cagionino danno allo Stato e ad altra amministrazione dalla quale dipendono sono sottoposti alla giurisdizione della Corte nei casi e modi previsti dalla legge sull’amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato e da leggi speciali
La Corte, valutate le singole responsabilità, può porre a carico dei responsabili tutto o parte del danno accertato o del valore perduto

Articolo 53

I direttori generali e i capi servizio, i quali, nell’esercizio delle loro funzioni, vengono a conoscenza di un fatto, che possa dar luogo a responsabilità a norma del precedente articolo, debbono farne denuncia al Procuratore generale presso la Corte dei conti.
La denunzia deve essere immediata
Quando nel giudizio di responsabilità la Corte accerti che per dolo o colpa grave, fu omessa la denuncia, a carico di personale dipendente può condannare al risarcimento, oltre gli autori del danno, anche coloro che omisero la denuncia.

COSTITUZIONE
ARTICOLO 54

Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
DEFINIZIONE DI :

ONORE
=> } integrità, pienezza, probità, incorruttibilità, virtù,
=> } rettitudine,moralità, correttezza, lealtà, serietà,
Qui in questi ultimi Parlamenti di onorevole non c’è nulla, non si capisce chi sia più coinvolto e più colpevole..
Esaminiamo:
Il canone televisivo è un tributo richiesto per finanziare la radiodiffusione pubblica in base al Regio decreto-legge 21 febbraio 1938, n. 246 (in Gazz. Uff., 5 aprile, n. 78). – Decreto convertito in l. 4 giugno 1938, n. 880 (in Gazz. Uff., 5 luglio 1938, n. 150). — Disciplina degli abbonamenti alle radioaudizioni.

Vediamo cosa dice …
Articolo 1 Dell’abbonamento alle radioaudizioni.
Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto.
La presenza di un impianto aereo atto alla captazione o trasmissione di onde elettriche o di un dispositivo idoneo a sostituire l’impianto aereo, ovvero di linee interne per il funzionamento di apparecchi radioelettrici, fa presumere la detenzione o l’utenza di un apparecchio radioricevente.
E già qui si crea una diseguaglianza fra chi ha un obsoleto apparecchio ricevente con antenna e chi riceve i programmi via cavo…

Ma ancor più rilevante e determinante quanto stabilito dal seguente

Articolo 3 Il pagamento del canone di abbonamento alle radioaudizioni per uso privato deve essere effettuato esclusivamente a mezzo del servizio dei conti correnti postali, …. Omissis …..
E questo non a caso, … ma per la fondatissima ragione che le Poste Italiane .. sono da sempre un’emanazione dello Stato, anche sotto il profilo fiscale … mentre le compagnie elettriche non lo sono affatto.

Quindi il “Canone R.A.I. “ è in realtà un’imposta sul possesso del televisore come sancito dalla Corte Costituzionale, quindi il canone RAI non è un abbonamento volontario ma un’imposta dovuta per legge :
a) senza tener conto se si possiede davvero un televisore;
b) se questo televisore funzioni o meno;
c) senza tener conto che si possano vedere/sentire i canali RAI;
d) senza verificare se si ricevano altri canali video/radio non R.A.I.;
e) se ad una determinata utenza elettrica corrisponda ad uno stesso soggetto tributario del canone R.A.I.;
f) senza considerare la differente capacità contributiva di ogni cittadino;
g) senza considerare la figura giuridica del concessionario elettrico che non è detentore del diritto di esazione per conto dello Stato;
h) senza tener conto che il negozio giuridico privato in essere fra il chiente/utente partecipante al negozio giuridico di fornitura di energia elettrica non ha alcun dovere di controprestazione se non pagare la cifra e il conto della sola fornitura di energia elettrica e null’altro…
i) che nelle interrelazioni fra Stato e cittadino non possono essere interposte terze figure, se non quelle previste pre prassi e per legge; e il fornitore di energia elettrica non può essere in alcun modo essere considerato tale…;

che seppure costituisca un’imposta che, come appunto ha sentenziato la Corte Costituzionale: «Non trova la sua ragione nell’esistenza di uno specifico rapporto contrattuale che leghi il contribuente, da un lato, e l’Ente Rai, che gestisce il servizio pubblico radiotelevisivo, dall’altro, ma costituisce una prestazione tributaria, fondata sulla legge, non commisurata alla possibilità effettiva di usufruire del servizio de quo».
Ne possiamo anche convenire…

Ma per quanto sopra precisamente puntualizzato …. Però raffigura uno stravolgimento del concetto stesso di “diritto”…. E cioè di “continuum logico”

Quindi se il cittadino usa o non usa il televisore, se guarda o non guarda la RAI deve comunque pagare! UN FURTO del tutto incostituzionale …. però LEGALIZZATO!

Inoltre come sopra citato tale imposta non tiene in alcun conto la reale capacità contributiva dell’individuo quindi un anziano con un vecchio televisore a tubo catodico ed un milionario con dieci televisori LCD di ultima generazione pagano la stessa cifra.
Alla faccia del dettato costituzionale: Articolo 53: «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.»

Con la nuova legge di Stabilità 2016 il “canone” RAI verrà direttamente addebitato sulla bolletta elettrica, solo per la presunzione di possesso di un televisore: «La detenzione di un apparecchio si presume altresì nel caso in cui esista un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un soggetto ha la sua residenza anagrafica… »

Ossia questo aborto demenziale pomposamente definita “legge di stabilità” (per quanto qui denunciato e oltre che per altro), stabilisce che chi ha un allacciamento alla rete elettrica, con un qualunque gestore/fornitore, presumibilmente ha anche un televisore e quindi deve pagare il canone e sarà il cittadino a dover dimostrare di non possedere un televisore.

Senza voler entrare nel merito della qualità delle trasmissioni che più volte abbiamo denunciato a questa Procura e ad altre…in cui le trasmissioni R.A.I. :

a) in cui si fa pubblicità al gioco d’azzardo;

b) in cui il parossismo delle scene di violenza;

c) di sesso avviene anche in ore diurne anche alla possibilità di visione di minorenni;

d) in cui la pubblicità la fa da padrona in quantità dimensionali da navi-cisterna

e) in cui le interruzioni avvengono fuori legge in ogni momento della trasmissione;

f) un’azienda che si dice pubblica che dissipa milioni di euro pagando miserabili ceffi di squallido spessore morale ed inqualificabili identità dissipando soldi pubblici

g) in cui la formazione è di fatto inesistente;

h) in cui l’informazione praticamente è inesistente:

i) in cui quella che si spaccia per informazione in realtà è solamente e semplicemente “PROPAGANDA DI REGIME…

j) e quant’altro si possa aggiungere per qualificare l’immondizia prodotta da così lerci cialtroni di più osceno, degradante, avvilente, obnubilante delle menti, dannosi oltre ogni dire sulla costruzione delle giovani personalità

con la premessa di tutto questo letame di sfondo come prodotto da tale genia di intruppati nel carrozzone ci si presenta questa infame formulazione di imposta …. Per di più con l’incombenza in carico al misero utente di provare la propria innocenza… travisando uno dei capisaldi del diritto; e cioè :

l’obbligo dell’l’onere della prova dell’avvenuto reato, illecito, infrazione o altra lesione di norma a carico dell’accusa
Un totale delirio giuridico
Enel. Patrizia Grieco, presidente del gruppo energetico, ha spiegato che “è difficile da molti punti di vista”, “tecnicamente, per i sistemi di fatturazione, e probabilmente anche dal punto di vista giuridico“. Tutto considerato, “non so dire se questi problemi siano risolvibili o meno”, ha concluso la manager. Ricordando poi che questa è anche la posizione di Assoeletterica, l’associazione che riunisce i maggiori 200 dei 16.795 (sedicimilaseicentosettantacinque) produttori di elettricità. Società che secondo il premier, che ha promesso contestualmente una riduzione dell’imposta da 113 a 100 euro, dovrebbero riscuotere il canone per conto dell’azienda pubblica.
Assolettrica ha definito “un gran pasticcio” l’inserimento in bolletta del canone spiegando che “il consumatore non saprebbe più che cosa sta pagando. E le imprese elettriche non riuscirebbero più a fare il loro mestiere”. “Si tratta di una proposta che riemerge periodicamente e contro la quale Assoelettrica e tutte le altre associazioni del settore si sono sempre schierate”, ha ricordato il presidente Chicco Testa. “Il mercato elettrico è completamente liberalizzato dal 2007: oggi l’elettricità è venduta ai clienti finali da centinaia di operatori privati, per l’esattezza : . 16.795 (sedicimilaseicentosettantacinque) produttori La gestione del canone Rai da parte di questi soggetti privati risulterebbe estremamente complessa ed onerosa, tenendo conto anche del fatto che i clienti finali oggi possono cambiare fornitore, e anche più volte, nel corso dell’anno”.
Inoltre, “la proposta contrasta con il principio di uguaglianza stabilito dalla Costituzione perché tratta in modo identico situazioni oggettivamente diverse, equiparando di fatto le utenze elettriche

con i soggetti che devono pagare il canone. Mentre gli intestatari di bollette elettriche non in possesso di apparecchi radiotelevisivi o di comunicazione sarebbero comunque sottoposti al pagamento del canone, i possessori di apparecchi che non sono anche intestatari delle bollette elettriche ne risulterebbero esentati”.

Il risultato sarebbe un “pressoché certo contenzioso costituzionale” che “potrebbe portare, in caso di dichiarazione di incostituzionalità, all’apertura di moltissimi giudizi civilistici/tributari per la restituzione delle somme indebitamente percepite, con inutile aggravio per il sistema giudiziario”.
Non solo: “Se un utente non paga il canone cosa succederebbe? Si potrebbero generare dei mancati abbinamenti tra fatture e pagamenti, con conseguente avvio di azioni di sollecito e distacco delle forniture per mancato pagamento di importi che nulla hanno a che vedere con la fornitura elettrica, con il rischio di incorrere nel reato di interruzione di pubblico servizio.
Ne deriva che le società di vendita non potrebbero interrompere il servizio di fornitura di energia elettrica, né avrebbero titolo per perseguire tale cliente, vista la natura di imposta del canone Rai”.
Non per niente lo scorso anno, quando l’esecutivo ha proposto la stessa cosa, è stato lo stesso presidente dell’autorità per l’energia Guido Bortoni a rilevare come una soluzione del genere sia “impropria”.
Il provvedimento di inserire il canone nella bolletta elettrica viola tutte le regole civili, penali ed
amministrative è un vero e proprio coacervo di abusi e la società Enel che si presta è in concorso attivo, non avendo essa diritti contrattuali, ne informazioni per inserire il canone in bolletta, nèautorizzazione del contraente a farlo.

In tutto quanto lo scenario delineato finora si configurano una serie di reati penali dalla tentata estorsione, estorsione, falso ideologico, minacce, truffa, abuso d’ufficio, corruzione, etc. come evidenziato in calce alla presente denuncia.

Appare lampante la finalità di questo illegale governo mai eletto da nessuno…

Altrimenti non si potrebbe capire (in considerazione dell’ampiezza del contesto)…come siano riusciti in così poco tempo a combinare cosi tanti, grandi ed irreparabili guai e disastri di ogni genere, come sommariamente tracciato di seguito …

Ecco un elenco estremamente sintetico e surrogato (di un quadro enormemente più ampio)… al solo scopo esemplificativo degli sfaceli epocali de reati di vario ordine e grado che sono riusciti a raccogliere :
1) Svendita del patrimonio dello Stato …. meglio regalia, (palazzi, castelli, immobili);
2) Regalo della Banca d’Italia ai privati della B.C.E.
3) Distruzione delle garanzie elettorali, vedasi ultime leggi in merito;
4) Omaggio dei beni Comuni (acqua, coste, litorali, isole, etc., etc.);
5) Eliminazione delle conquiste sindacali degli ultimi ottant’anni;
6) Regalo della Grande industria di Stato (Prodi docet – un genio della finanza);
7) Dazione delle garanzie costituzionali (vedi legge 130/1999)
8) Sottoposizione delle prerogative del diritto nazionale a leggi straniere;
9) Elevazione esponenziale della tassazione nell’arco di un trentennio dal 20% al 60%;
10) Svendita delle azioni della Cassa Depositi e Prestiti;
11) Devastazione delle falangi dei dirigenti di decimo livello dell’ufficio delle entrate;
12) Promulgazione del T. U. Bancario in esclusivo vantaggio privato e danno pubblico;
13) Istituzionalizzazione e legalizzazione del gioco d’azzardo;
14) Scempio dogmatico del concetto basilare della nostra società di Diritto di possesso;
15) Passiva/inetta tolleranza dell’invasione eufemisticamente denominata immigrazione;
16) Ratifica di trattati europei di folle attuazione e a grave svantaggio e discredito dello Stato e in danno per i cittadini (come reiteratamente da noi AlbaMediterranea denunciato).
17) Sottoscrizione di numerosi trattati internazionali segreti, quali T.I.S.A., T.T.I.P., F.A.T.C.A., etc., etc., con amplissime concessioni di sovranità in contraccambio del nulla;
18) Devoluzione della nostra libertà, in quanto il Parlamento è succube delle decisioni del Parlamento Europeo che a sua volta è schiavo della Commissione Europea … che è eletta dai Presidenti dei Consigli dei Ministri Europei che negli ultimi anni sono stati in maggioranza nominati … e quindi non eletti da nessun “libero” cittadino europeo…
19) Ed ora questa psicopatica pretesa del pagamento del Canone R.A.I. basata sull’errore, sulla mistificazione, sull’abuso teorico e pragmatico…
Solo un parlamento di derelitti, e per una buona parte corrotti moralmente e succubi della cocaina o altri psicotropi, del ricatto e/o delle minacce di altri, dalla mente sconvolta al limite del delirio, corrotti anche nel fisico…. poteva riuscire in una tale e completa degenerazione…QUI ED ORA SEMPLICEMENTE LO STATO SOCIALE NON ESISTE PIU’ PERCHÉ COSTORO LO HANNO DEMOLITO, DISTRUTTO, DEVASTATO, ABBATTUTO…. SOPPRESSO.
Grazie a questa interminabile sequela di male gestioni dell’ attività delle ultime sei legislature parlamentari ci ritroviamo succubi di un regime di occupazione controllato dall’estero, dispotico, illiberale, antidemocratico, incostituzionale …
TUTTO CIÒ PREMESSO e quanto ancor più tralasciato e qui neppure enunciato… e considerate le competenze e le funzioni evidenziate in premessa…

Viene da domandarsi…. “Dove stava in tutto questo sfacelo la Corte dei Conti e la sua responsabilità nel controllo?
(Adesso appare al pubblico qualche giudice della Corte dei Conti lamentandosi che l’attuale governo li ostacola nell’esecuzione delle loro funzioni… O cacchio!)
E TUTTI GLI ALTRI ORGANI DELLO STATO (AD ESEMPIO LE VARIE MAGISTRATURE)?…
MENTRE PARLAMENTARI SUCCUBI AI ROTHSCHILD, AI MORGAN O A ISRAEL MOSES SEIF E QUANT’ALTRI, COMMETTEVANO OGNI GENERE DI SOVERCHIERIE, USURPAZIONI, SOPRAFFAZIONI, OLTRAGGI, DISFACENDO E STRAVOLGENDO LE ISTITUZIONI DELLO STATO SOCIALE E LA VITA DEI CITTADINI????

Risulta chiaro a chiunque che chi si trova in stato di coscienza alterato non è certamente nelle condizioni migliori per avere capacità discernitiva, equilibrio, e lucida freddezza per esaminare, valutare e decidere su questioni di così arduo peso quali quelle che coinvolgono e a volte travolgono i destini di una Nazione e di uno Stato….
Per quanto fin qui rappresentato e per questi motivi e ragioni..
Chiediamo quindi a chi ci legge di :

j) procedere penalmente nei confronti dei membri del governo, come anche di tutti i deputati e Senatori, dell’attuale e passate legislature, che, fruttando la “giustificazione” della crisi economica-finanziaria artificiosamente indotta e le sue drammatiche conseguenze sul tessuto socio-economico del popolo italiano, incuranti di ogni considerazione morale, hanno coscientemente inflitto a milioni di Italiani perdite patrimoniali, indigenza, povertà e sofferenze morali prolungate, per le violazioni degli articoli 1,2, 32, 41, 47, 74, 89, dell’ art. 2 e successivi della Carta Europea dei Diritti dell’Uomo, delle violazioni degli articoli 580 C.P. e 644 C.P., ovvero di tutti quei reati che si riterrà di rilevare dai fatti suesposti,in associazione tra di loro.

k) Con riserva di produrre ulteriori documenti (in quantità industriale) e indicare testi successivamente al deposito del presente esposto/querela.

l) impedire la continuazione dei gravissimi reati;

m) verificare pure mediante opportune perizie la conferma della qui fornita dinamica.

È anche vero che è possibile che alcune delle persone che concorrono alla commissione di questi reati non siano consapevoli di come funziona il sistema e del fatto che ciò a cui collaborano è illecito, e che quindi non siano punibili perché in buona fede; ma i ministri, i presidenti della Camera, del Senato, il Presidente del consiglio, il Presidente della Repubblica ed i loro esperti e consiglieri, non possono pretendere essere considerati inconsapevoli di ciò che stanno facendo, perché è il loro mestiere.

Ricordo, sottolineo ed enfatizzo ad uso di chi ci legge rammentando l’ obbligatorietà dell’azione penale in caso di evidenti violazioni di legge e l’altrettanto obbligatorio arresto in caso di flagranza di reato, e qui se ne sono verificate a josa, ricordo altresì il giuramento prestato nei confronti della Legge, delle Istituzioni, della Repubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani tutti, a cui l’operato di questo giudice si deve uniformare e deve rispondere, e di cui noi a nostra volta saremo severi giudici.

Chiediamo quindi la punizione nei termini di legge per tutti i reati sopra contestati, e quant’altro ravvisabile nell’esposizione dei fatti a scaturenti dalle indagini, il ripristino della legalità, della giustizia e le più severe sanzioni e condanne.

Ci riserviamo inoltre di costituirci parte civile nell’instaurando procedimento penale;
e, ai sensi dell’ex art 405, 408 c.p.p., chiediamo di essere avvisati in caso di richiesta di archiviazione.

IN FEDE.

(Orazio Fergnani ed altri firmatari)

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