Lettera aperta al presidente – Richiesta di autentico servizio pubblico televisivo

tv bugiarda

Gentile Presidente, a che titolo gli italiani devono pagare il Canone televisivo se non per fruire del diritto sacrosanto ad un servizio pubblico realmente tale nell’informazione?

Consapevoli che sia certamente anche vostra questa elementare convinzione, vogliamo augurarci che spunti come quelli offerti dalle

dichiarazioni immortalate in rete di Gioacchino Genchi
https://www.youtube.com/watch?v=fAHERA6nb9M

di portata a dir poco epocale, poiché riguardano la storia e la vita politica del Paese negli ultimi anni, non manchino di suscitare l’interesse per possibili trasmissioni televisive dedicate, se non addirittura per un vero e proprio serial a puntate, vista la vastità e complessità della materia trattata.

Ancora una volta certi, oltre che grati, della vostra attenzione, confidando in un cortese riscontro, nel rimandarvi ai brevi spunti in post scriptum, ci è gradita l’occasione per porgere i migliori auguri di buon lavoro.

Adriano Colafrancesco

POST SCRIPTUM

a) Spot promozione canone Rai
https://www.youtube.com/watch?v=Q4dAGP7dvn8

b) (Marco Travaglio) – Il Fatto Quotidiano del 23 ottobre 2015
“Poi il capo dello Stato si scaglia contro la “gravissima” condotta di Genchi, che terrebbe “per sé” una “rete di tabulati e intercettazioni” con grave danno per “tante persone innocenti”. E aggiunge che “il Pd avrebbe dovuto attaccare Genchi per primo, senza aspettare che si scatenasse Berlusconi”. Ora, Genchi non ha mai intercettato né spiato nessuno: lavora su intercettazioni e tabulati acquisiti legalmente da decine di Procure che lo incaricano, come consulente informatico, di esaminarli e incrociarli per dare un senso a parole, movimenti e collegamenti di indagati per reati gravissimi”.

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