Sanità, tempi sempre più lunghi – Gli italiani costretti al servizio privato (a pagamento)

Sanità liste d'attesa

Pagare diventa per tutti la condizione per accedere a prestazioni in tempi realistici: 33 miliardi nel 2014 (+2% rispetto all’anno precedente). Liste d’attesa più lunghe.
Il servizio sanitario pubblico è sempre più intasato per le lunghe liste d’attesa e per gli italiani diventa più conveniente ricorrere alle strutture private. Nell’ultimo anno si sono allungate le liste di attesa: 20 giorni in più per una risonanza magnetica al ginocchio (da 45 a 65 giorni), 12 giorni in più per una ecografia dell’addome (da 58 a 71), 10 giorni in più per una colonscopia (da 69 a 79). E’ quanto fotografa la ricerca Censis-Rbm Salute «Oltre l’attuale welfare integrativo: rinnovare la previdenza complementare e la sanità integrativa», presentata a Roma al Welfare Day. Una colonscopia senza biopsia nel pubblico costa mediamente 56 euro di ticket e richiede 3 mesi di attesa (fino a un massimo di 6 mesi nel Centro Italia), oppure costa 224 euro nel privato con una settimana di attesa: il costo a carico del cittadino è di 28 euro per ogni giornata in meno di attesa. Una risonanza magnetica al ginocchio nel pubblico richiede un ticket di 63 euro e 74 giorni di attesa, 142 euro di costo nel privato con soli 5 giorni di attesa. La scelta del privato spesso diventa un obbligo per accorciare i tempi. Così un miliardo di euro in più in un anno uscito dalle tasche degli italiani, per un totale di 33 miliardi nel 2014 (+2% rispetto all’anno precedente). A tanto ammonta la spesa sanitaria “out of pocket”. Mentre la spesa sanitaria pubblica supera i 110 miliardi di euro.
I numeri
Sono 22 milioni gli italiani che nell’ultimo anno hanno fatto almeno un accertamento specialistico (radiografia, ecografia, risonanza magnetica, Tac, elettrocardiogramma, Pap test): 5,4 milioni hanno pagato per intero la prestazione (1,7 mln di questi sono persone a basso reddito). E sono 4,5 milioni (di cui 2,8 mln a basso reddito) gli italiani che hanno dovuto rinunciare ad almeno una prestazione. «Pagare – evidenzia il rapporto – diventa per tutti, anche per le persone con redditi bassi, la condizione per accedere alla prestazione in tempi realistici». Oltre 9 milioni di italiani hanno effettuato visite specialistiche nell’ultimo anno nel privato a pagamento intero (2,7 mln di questi sono persone a basso reddito).
Puglia e Campania dove più di ricorre al privato
Puglia e Campania sono le due regioni in cui è più alto il ricorso agli specialisti privati. E’ questo – secondo l’indagine del Censis -uno degli esiti della lunghezza delle liste di attesa: 69 giorni in media…

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