Guerra guerra delle mie brame – First strike atomica ultima ratio

First strike atomico

La guerra tra stati atomici è esclusa, anche nella versione convenzionale, perché quando una delle due parti prevalesse sull’altra questa ultima avrebbe a disposizione solo l’opzione nucleare per difendersi dalla disfatta, il che ricondurrebbe al circolo vizioso della ritorsione, con reciproca assenza di difesa dall’impiego nucleare. Nessuna delle due parti ha convenienza ad iniziare una impresa dalla simile inevitabile conclusione, e gli strateghi lo sanno.
Quindi nessuno si sogna di fare davvero una guerra, tant’è vero che dal ‘45 ad oggi nessuno stato atomico è mai stato attaccato.
La propaganda di guerra è una simulazione con scopi propagandistici a finalità politica ed economica.
Politica, perché la costruzione della figura del nemico è sempre un ottimo coesivo a sostegno del potere, specie quando questo non ha niente da dire (ed è indubbio che il governo Usa non ha proprio niente di utile da dire, infatti non riesce a dirlo).
Economica perché anche il solo fare finta che ci si debba preparare alla guerra fornisce l’occasione di mettere n moto il meccanismo di finanziamenti alle aziende militari, elettroniche, e tutte le altre la cui economia dipende dal meccanismo del “distruggere e ricostruire”.
Non vogliono la Russia, che vorrebbero, ma sanno di non poter volere.
Vogliono soldi, tanti soldi. E beni reali.
E spaventare il popolo pollo serve ad abbindolarlo facendolo cedere su nuove tasse e spese di guerra e ricostruzione annunciate per dopodomani; non ha importanza che il dopodomani arrivi, ha importanza far credere che ci sarà.
La pubblicità è l’anima del commercio, e conseguentemente anche della politica.
Sta al popolo riconoscere chiaramente l’inganno fraudolento, e respingerlo.
Come motivazione stimolante più che valida, il popolo potrebbe essere stufo di tasse per le guerre, vere e finte, funzionali all’economia del debito (notoriamente falso e fraudolento, opera di predazione innescata tramite le banche centrali e i loro falsi in bilancio, che per omessa contabilizzazione in attivo delle emissioni costruiscono un falso debito, inesistente, ma da scaricare sul popolo per favorire la appropriazione di beni da parte della plutocrazia).
Dopotutto ci sono pur dei precedenti: l’avventura del Vietnam finì quando i politici statunitensi si accorsero che il popolo non era più disposto ad accettare ulteriori nuove tasse per continuare a pagarla.

Vincenzo Zamboni

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Mio commentino: “Commento: Ed all’opzione first strike non ci hai pensato? E’ esattamente quella a cui puntano gli USA, per questo stanno circondando Russia e Cina con le loro basi, armate di bombe nucleari e missili antimissili (per fermare l’eventuale ritorsione). In questo caso la sola ritorsione possibile sarebbe attraverso il lancio di bombe atomiche da sommergibili nucleari.. ma il danno sarebbe minimo ed accettabile come costo per vincere una guerra… L’altro “inconveniente” sarebbero le radiazioni che con i venti potrebbero raggiungere vari luoghi del pianeta… ma su questo gli scienziati “stranamore” stanno lavorando per trovare la soluzione…. (P.D’A.)”

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Replica di Vincenzo Zamboni: “Sono 70 anni che lavorano alla soluzione del “first strike”, e non la hanno ancora trovata: prima che il tuo strike arrivi è già partito il mio.
Curioso a dirsi, anche le coste degli Stati Uniti sono pattugliate ad
est ed ovest dai sottomarini nucleari russi, che si aggiungono,
ovviamente, a quelli strategici intercontinentanli.
Si ha un bel da fare con gli “scudi stellari”, ma la loro efficienza,
come noto, è scarsissima.
In ogni caso, la parità tecnologica è garantita, e non ha funzionato
la presunta invisibilità al sonar dei sottomarini Virginia (i russi
hanno individuato subito quello entrato nel mare di Barens e lo hanno
cacciato dalle loro acque territoriali), così come non ha funzionato
la copertura del disturbo elettronico Nato (cui partecipava anche la
nave italiana Elettra) quando il 17 luglio i Sukoy ucraini hanno
abbattuto il Boeing MH17, che doveva essere il casus belli della Casa
Bianca (bianca di nome ma rossa di sangue): radar e satelliti russi
hanno visto i Sukoy, ed anche i buck.
L’anno scorso, i prorgetti di guerra americana contro la Siria sono
stati bloccati non solo dalla opposizione politica di Putin, ma anche
dall’immediato pattugliamento delle coste siriane da parte della
flotte militari russa e cinese.
Persino Edward Teller, il più sfegatato sostenitore della bomba H
nell’intera comunità dei fisici, spiegava a Ronald Reagan che no, non
c’è modo di usarle davvero, non c’è sistema difensivo capace di
impedire la catastrofe.

Voglio ricordare che furono proprio Kissinger e Brzezinsky i creatori
di strutture come la Commissione Trilaterale e l’Aspen Insitute, allo
scopo di creare nuovi equilibri mondiali utili, poiché gli Usa col
trascorrere del tempo sarebbero stati sempre meno in grado di dirigere
il mondo da soli, a proprio piacimento. Sembra che invece la nuova
destra americana fatichi a capire questo stato di fatto, con il quale
si deve misurare. Stanno cercando di applicare ed imporre una
strategia da cow boys contro i pellerossa in un mondo che non è
affatto adattabile a simili scenari.
La Russia è potenza nucleare da 60 anni, la Cina da 50, l’India da 40,
il Brasile da 10.
E sono alleati, sia economici che militari.
Comunque non mi preoccupano le armi nucleari, mi preoccupa la
segatura mentale che sembra abbondare nelle teste dei vertici Usa ed
UE, di fronte alla cui vastità, casomai, la bomba H è ancora uno dei
pochi elementi frenanti, altrimenti le loro idiozie si sarebbero già
moltiplicate più di quanto abbiano fatto.
Il guaio è che la predazione dovrebbe rivolgersi, come ho detto, verso
di noi, o meglio, c’è già, ma aumenterebbe, proprio come preannunciava
negli anni scorsi l’ex insider John Perkins (e non solo lui).
Alla fine ci si troverebbe di fronte ad un cumulo di irrisolvibili
problemi militari e creditizi, che sono classico preludio del crollo
degli imperi: a nostre spese, però, che è il particolare che non mi
piace.
Se si riuscisse a organizzare una riunione plenaria dei neocon Usa in
un luogo chiuso, sbarrando poi saldamente porte e finestre con solidi
lucchetti di cui buttare via la chiave mi sentirei più tranquillo.
Meglio ancora paracadutarli tutti su una isola in mezzo all’oceano
fuori dalle rotte marine e circondata di squali.”

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Mia osservazione: “..dal punto di vista della ragionevolezza il tuo discorso quadra… ma sono altrettanto ragionevoli i governanti che decidono le azioni politiche o belliche?
Mi resta il dubbio che l’opzione “muoia sansone con tutti i filistei”
sia tutt’ora presente nel meccanismo mentale umano. (P.D’A.)”

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