Ucraina – Destra varia e mossad dietro la rivoluzione “colorata”

Il FMI prolungherà l’agonia di Kiev verso il default in cambio della sottomissione agli Usa.

Quindici miliardi di dollari. È quanto serve al nuovo governo ucraino per riuscire a evitare il fallimento del Paese, e di conseguenza il fallimento un po’ precoce del nuovo corso di Kiev. Il denaro dovrà trovarsi nelle casse ucraine entro aprile.

PRIMA SCENA: in Ukraina, gruppi di destra di varia estrazione, che qualcuno chiama “camerati” europei, fautori di una “terza via”, ma che le foto ci mostrano in sorridenti colloqui con esponenti americani, della EU, ecc., scendono in piazza per contestare il governo che non aveva voluto aderire alla EU. Scoppia la rivolta, ben finanziata e organizzata dall’Occidente, ci scappano i morti e risulta vincente. Come oggi sappiamo, non per opera di questi rivoltosi, che con urla e sassi avrebbero combinato ben poco, ma per opera di cecchini Killer, organizzati dalle Intelligence occidentali che sparano sui poliziotti, li ammazzano e determinano la reazione della polizia con carneficina tra i civili. Tutto calcolato.

SECONDA SCENA: l’Ukraina è “liberata”, così come la mariuola ebrea Timoshenko e i suoi conti in banca, il paese è consegnato mani e piedi all’Occidente criminale e mondialista, le cui Istituzioni, a cominciare dal FMI VI si gettano come avvoltoi. Il nuovo Stato viene posto nelle mani di un banchiere ebreo: inevitabile l’entrata dell’Ukraina nella Nato e nella EU. I mass media occidentali esultano.

TERZA SCENA, in Italia: Gruppi di destra ed altri esponenti sciolti, ci dicono che in Ukraina hanno lottato “camerati” con le rune al braccio, che sono fautori di una Terza via, che sono contro la EU, che non vogliono la Nato. Secondo costoro, questi “camerati” nazionalisti ukraini sono la speranza di una nuova Europa che potrà nascere proprio dal caos. Come dire: dal danno alla presa per il culo.

CONCLUSIONI: a parte il fatto che se ci si guarda attorno, anche un cieco si accorge che non c’è alcuna identità europea a cui aggrapparci, ma una omologazione mondialista e modernista, oltre che multietnica, a parte che non c’è alcuna terza via, e quindi l’unica strada è opporsi con ogni mezzo, contro l’ Occidente mondialista, LA PROVA che questi cosiddetti “camerati” ukraini sono ambigui e sono solo serviti per promuovere la rivolta nell’interesse Occidentale, la PROVA è sotto gli occhi di tutti….

Maurizio Barozzi

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Notizie aggiunte sul Golpe ucraino:

Il suo nome di battaglia è Delta. È uno dei capi militari della «rivoluzione ucraina» anche se, come lui stesso dichiara, non si considera ucraino. Sotto l’elmetto porta la kippah. Ne racconta la storia l’agenzia di stampa ebraica Jta (con sede a New York), che l’ha intervistato in condizioni di anonimato, fotografandolo in tuta mimetica e giubbotto antiproiettile col viso coperto da occhiali scuri e una sciarpa nera. Delta è un veterano dell’esercito israeliano, specializzatosi in combattimento urbano nella brigata di fanteria Givati, impiegata nell’operazione Piombo Fuso e in altre azioni contro Gaza, tra cui il massacro di civili nel quartiere Tel el-Hawa. Rientrato qualche anno fa in Ucraina in veste di uomo d’affari, ha formato e addestrato insieme ad altri ex militari israeliani il plotone «Caschi blu di Majdan», applicando a Kiev le tecniche di combattimento urbano sperimentate a Gaza. Il suo plotone, dichiara alla Jta, è agli ordini di Svoboda, ossia di un partito che dietro la nuova facciata conserva la sua matrice neonazista. Proprio per tranquillizzare gli ebrei ucraini che si sentono minacciati dai neonazisti, Delta sottolinea che l’accusa di antisemitismo nei confronti di Svoboda è una «stronzata». La presenza in Ucraina di specialisti militari israeliani è confermata dalla notizia, diffusa dalla Jta e altre agenzie ebraiche, che diversi feriti negli scontri con la polizia a Kiev sono stati subito trasportati in ospedali israeliani, evidentemente per impedire che qualcuno rivelasse altre scomode verità. Tipo quella di chi ha addestrato e armato i cecchini che, con gli stessi fucili di precisione, hanno sparato in piazza Majdan sia sui dimostranti che sui poliziotti (quasi tutti colpiti alla testa). Tali fatti gettano ulteriore luce sul modo in cui è stato preparato e attuato il golpe di Kiev….
(Stralcioo da: IL NUOVO MANIFESTO SOCIETÀ COOP. EDITRICE)

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