Italia, dovrebbe essere femminile e la strana storia di una repubblica con un re…

Lunario Paolo D'Arpini 16 febbraio 2014

Dal titolo sembrerebbe una fiaba del passato, simile alle belle storie di Re Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda, ed invece è la realtà attuale del nostro Paese Italia, una Repubblica Democratica Parlamentare di singolare concezione, amministrata da un Re che ha abolito la Democrazia e la Costituzione, sorretto da migliaia di Organizzazioni che farebbero da cuscino nel proteggere le mascalzonate compiute da sciacalli privi di coscienza, seduti in comode poltrone e ben rimunerati, alcuni con più incarichi, in cambio del supporto al sistema Politico allargato a lobby di Potere che hanno distrutto il Paese, mentre i cittadini si illudono nell’andare a votare per eleggere il candidato ideale che difenderà gli interessi della Nazione.

A mettere a posto il Paese occorre non più di sei mesi, eliminare l’erbaccia costituita da circa 20.978 misere piantine disumane che hanno rubato, distrutto ogni cosa, per semplice opportunità di arrivismo, sorretti dal basso da pecore disinformate prive di dignità col cieco supporto ai vari Partiti Politici.

Per tamponare il più possibile il marciume e la corruzione che regna nel sistema Paese, hanno pensato furbescamente di ornare le varie funzioni dello Stato con un vistoso fiorellino, rappresentato dall’impiego di Donne fisicamente attraenti fedeli al sistema.

L’Italia tradizionalmente incline alla supremazia maschile, con la convinzione che per essere intelligenti bisogna avere il Pisellino, una ideologia da terzo mondo, fortemente sostenuta persino dalla Chiesa Cristiana che pretende di manovrare il pensiero umano ai propri voleri, definendoli voleri di Dio.

E’ sufficiente ricordare che solo nel 1874 in Italia venne permesso l’accesso delle Donne ai licei ed alle università, anche se ci vollero molti anni, prima che il fenomeno ottenesse una minima rilevanza.

Il freno imposto dall’alto della Gerarchia Politica stenta ad avviare l’uguaglianza fra i sessi, e all’inizio del 1900 lo Stato italiano tendeva ancora a sostenere una stretta relazione tra donna e casa, forzando l’idea dell’abitazione come sede naturale della Donna.

Negli stessi anni, il mondo cattolico premeva fortemente in supporto del medesimo pregiudizio sostenuto chiaramente nell’enciclica papale Rerum Novarum dichiarando che: “Certi lavori non si confanno alle donne, create dalla natura per i lavori domestici, i quali grandemente proteggono l’onestà del sesso debole”. Una diceria non riscontrabile nella realtà, poiché anche fra gli uomini esistono differenziazioni fisiche e sessuali, e in molti casi per soddisfare a pieno le pretese maschili e femminili con le eccezioni, la natura ha provveduto a specie ibride, eunuchi, Gay, lesbiche, compreso gli uomini con barba e lunghi baffoni dalle doppie tendenze.

Nonostante le difficoltà determinate da una parte dell’ambiente maschile con mentalità retrograde e perverse, dove l’uomo è libero, anzi meritevole nelle capacità di conquiste femminili o maschili, mentre le Donne vengono considerate per poco di buono, di facili costumi.

A prova di forti contraddizioni di alcuni uomini nel definire la Donna, è il caso di ricordare Cleopatra di Alessandria D’Egitto 30 a.C. la quale con l’intelligenza mise ai suoi piedi importanti Generali Romani e Re Napolitani.

Altri esempi: malgrado la ferrea ideologia maschile nel nostro Paese molto arretrato a causa di preconcetti negativi, nell’anno 1900 si registrarono 250 donne iscritte alle università italiane, più di 1000 ai ginnasi e quasi 10.000 alle scuole professionali e commerciali.

Cento e cinquanta anni prima in ambito internazionale, alcune donne in Paesi ideologicamente più avanzati, e meno assoggettati a imposizioni ideologiche traverse e Spirituali, riuscirono a frequentare varie facoltà inserendosi a pieni voti nella comunità scientifica in diversi settori, affrontando e superando le ostilità e la diffidenza tipica degli ambienti elitari maschili, riuscendo infine ad affermarsi come importanti scienziate.

Nella matematica:
Marie Sophie Germain (1776-1831),
Ada Byron Lovelace (1815-1852),
Sofia Kovaleskaja (1850-1891),
Emmy Noether (1882-1935),

Nella fisica e astronomia:
Mary Fairfax Sommerville (1780-1872),
Nella fisica e chimica Marie Sklodowska Curie (1867-1934),
Le uniche donne di allora, le quali nonostante le restrizioni imposte dalla mentalità maschile, riuscirono attraverso gli studi a conseguire un doppio premio nobel per la scienza chimica, la figlia Irene Joliot-Curie (1897-1956) e
la fisica Lise Meitner (1878-1968).

In astronomia e astrofisica:
Caroline Herschel (1750-1848),
Maria Mitchell (1818-1889),
Henrietta Swan Leavitt (1868-1921),
Anne Cannon (1863-1941),
Antonia Maury (1866-1952),
Cecilia Payne Gaposchkin (1890-1979),
Margherita Hack 1922/2013.

Nella psicanalisi:
Anna Freud (1895-1982), figlia del celebre scienziato,
Melanie Klein (1882-1960),
Helen Deutsch (1884-1980),
Juliet Mitchell (1930),
Luce Irigaray (1930).

In ambito medico-pedagogico:
Maria Montessori (1870-1952), la prima donna dell’Italia a laurearsi in medicina a Roma (1896).

In neurologia:
Un’altra Donna Italiana Premio Nobel Rita Levi Montalcini 1909/2012.

In Italia terra di bulli e araffoni, possiamo illuderci di avere una super Donna come Ipazia di Alessandria 370/415 a.C. considerata la donna più sapiente dell’antichità, di origine Greca, nata in Alessandria d’Egitto, uccisa da un gruppo di Monaci che ritenevano sacrilega tanta genialità femminile – Jeanne d’Arc 1412/1431 una storia esemplare per il suo paese, condannata al rogo dagli Inglesi – Matha Hary 1876/1917, una donna di alto coraggio condannata alla fucilazione – Margaret Thatcher 1925/2013 Statista, riconosciuta come la famosa lady di ferro – Angela Merkel 1954, un’altra Statista lady di ferro – mentre in Italia a causa dell’influenza del Vaticano, la maggioranza delle nostre lady sono destinate alla pulizia della casa e considerate oggetti del piacere.
Questi preconcetti smorzano il fiorire della Donna in Italia in quasi tutti i settori, tranne rari casi, mantenendo un sistema di dominio Culturale e Politico di impronta maschile.
In sostanza ed a cuore aperto, in Italia ancora non si intravede l’utilità nell’impiego di Donne di merito in posizioni di rilievo, assoggettate a seguire tradizionalmente la volontà del sistema maschile come ad esempio:
La Boldrini al Parlamento, obbligata a seguire imposizioni dettate da volontà superiori – la Bonino agli Esteri, contro la pena di morte, ma in difesa di chi uccide, richiamando l’intervento del Segretario delle Nazioni Unite – altre Donne impiegate nelle Regioni come ad esempio la ex posizione della Minetti alla Regione Lombardia, Consigliera apparentemente a cavallo fra la cineasta e la mangia uomini – la posizione della Castellano al Comune di Milano la quale dichiara il pieno appoggio all’ALER pur sapendo che l’ALER Lombardia si sono mangiati miliardi dei lavoratori, inizialmente destinati ad un scopo sociale costruttivo e poi deviato in modo speculativo esente da punizioni, con una situazione attuale dell’Ente Economicamente fallimentare, mentre il Paese continua a retrocedere per le ingiustizie subite da migliaia di famiglie, che sono in attesa di una soluzione del reato.

Ho scritto al Presidente dell’ONU Ban Ki-moon , al Presidente USA Barack Obama e al Presidente dell’India Pranab Mukherjee di permettere al Governo Italiano di comportamenti contro l’umanità, imbrogliare, speculare uccidere liberamente con le armi o inducendo al suicidio nobili lavoratori, siano essi cittadini Nazionali o del mondo, spinti dalla ideologia che tutto è permesso al Potere, poiché siamo tutti nati per morire naturalmente o al loro volere, quindi di intervenire presso la Corte Superiore Indiana e rispedire a casa i due Marò con le armi in dotazione, senza punizioni e tante scuse per rallegrare la Bonino.

In conclusione del mio umile pensiero per un contributo più concreto da parte della Donna per la salvezza del Paese, escludendo alcuni fatti specie o eccezioni come la Cancellieri, vedrei un maggiore impiego Femminile con maggiore indipendenza alla sottomissione politica maschilista tradizionale, aprendo alla Donna possibili posizioni di merito più elevate nello Stato, sino a concorrere alle più alte cariche di Presidente dello Stivale d’Oro attualmente esclusivo alla Kasta maschilista, e con un maggiore sforzo ragionato alla successione di Pietro in qualità di Papessa.

Anthony Ceresa

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