Roma – Malagrotta 2: un problema o una soluzione? – Resoconto della visita di Accademia Kronos

Accademia Kronos sin dalla sua nascita è stata un’associazione che ha voluto prendere le distanze dai partiti, anche se non ha mai disdegnato confronti e dialoghi su problemi reali ambientali. Da una parte questa scelta è stata una catastrofe finanziaria, si perché in Italia se non sei portato o accompagnato da un partito difficilmente ottieni contributi importanti dalle istituzioni, dall’altra parte, invece, è stata una fortuna perché così abbiamo imparato a volare molto in alto e non venire mai invischiati nei pantani dei gossip o dei bizantinismi politici che fanno dell’Italia in questo settore il leader mondiale.

Quello che a noi è sempre e solo interessato è stato, e lo è tutt’ora, l’interesse dell’uomo nel contesto dell’ambiente naturale. Né isterismi, ma neppure accomodamenti “social politici”. Puntando sempre sulla realtà delle cose e non sulle false notizie e menzogne costruite per nascosti o manifesti utilitarismi di “setta”.

Con questo spirito il 28 novembre 2013 siamo andati a visitare a Roma gli stabilimenti di Malagrotta 2, vicini alla famosa e tanto “chiacchierata” discarica di Malagrotta.

Siamo stati accolti inizialmente dai responsabili dell’impianto con un pò di sospetto, in quanto questi temevano che fossimo in visita solo per poi “sparare” qualche servizio giornalistico negativo. In realtà anche noi (in tutto 10 soci di AK) eravamo un po’ scettici su quanto ci era stato decantato su questo nuovo modo di trattare i rifiuti urbani. Alla fine però ci siamo dovuti ricredere, abbiamo visto una struttura efficientissima, al passo ed oltre con i tempi e capace anche di produrre ricchezza, vedi energia elettrica, raccolta e vendita della plastica, della carta, dell’alluminio, del ferro, ecc. Anche l’umido, attraverso un trattamento di fermentazione controllata e di igienizzazione, alla fine diventa FOS, ossia materiale organico stabilizzato utile per coprire le discariche e per altri usi ammendanti del terreno. Quest’impianto oggi viene gestito da una centrale elettronica che evita fuoriuscite all’esterno di gas di fermentazioni come il metano e, cosa non di poco conto, evita che gli operai possano entrare in contatto diretto con i rifiuti. Tutto è gestito da calcolatori elettronici e da robot. A fianco di questo stabilimento è stato costruito un gassificatore che utilizza il metano, l’anidride carbonica ed altri gas serra, trasformandoli in singas, combustibile quest’ultimo capace di mandare avanti più di una turbina per produrre energia elettrica.

E’ questo il futuro nel trattamento dei rifiuti. I rifiuti, come abbiamo sempre detto in decine di studi ed articoli, sono un bene primario, una miniera inesauribile che oltre a poter fornire materiale da rinvestire nei vari processi industriali di trasformazione, produce energia elettrica e calore. Un modo eccellente per uscire dal vincolo dei combustibili fossili. Purtroppo poco usato, anzi in certi settori, quelli che servono per la produzione di energia, boicottati con l’arma più micidiale a livello planetario che ha l’Italia, la burocrazia.

Non siamo entrati nel merito di questo boicottaggio politico, e che comunque ci è dispiaciuto sapere che tutto “questo ben di Dio” viene sistematicamente ignorato. Oggi l’impianto di Malagrotta 2 opera a basso regime, ma potrebbe risolvere al 100% i problemi della “monnezza” di Roma, invece di portarla, con costi altissimi, ogni giorno verso i termovalorizzatori di Brescia e di altri comuni del nord Italia.

La visita a Malagrotta 2 è stata per noi di AK una scoperta molto interessante, anche perché su Malagrotta si sono dette tante e tante di quelle cose negative che solo a nominarla ancora oggi fa venire i brividi. Invece è un’altra cosa, Malagrotta non è solo la famosa discarica, ma è anche tecnologia d’avanguardia mondiale per il trattamento ecologico e per fini energetici dei rifiuti. All’estero, politici, tecnici e amministratori hanno richiesto agli ingegneri di Malagrotta 2 di realizzare questi impianti nei loro Paesi. Così sono nate Malagrotte 2, tutta tecnologia italiana, in Germania, Inghilterra, Francia, Spagna, Giappone, Canada e Australia. A questo punto ci viene da fare una riflessione ad alta voce: – possibile che questi stranieri siano tanto stupidi ed incoscienti?- Oppure c’è sotto la solita filosofia masochista tutta e solo italiana “di farci del male a tutti i costi” per cui il trattamento dei rifiuti facciamoli fare agli svedesi, ai tedeschi e ai francesi e non agli italiani. Così ogni giorno da Napoli e da Roma partono centinaia di camion e di treni per regalare ai cugini nordici questa nostra “ricchezza” a costi altissimi e immettendo in atmosfera grandi quantità di gas serra.

Accademia Kronos invece vuol capire meglio perché accade anche questo nel nostro Paese. Per cui ci ritorneremo e vi daremo ulteriori informazioni.

Di consolante al momento c’è il fatto che la vecchia discarica di Malagrotta, diventata una vera collina (vedi foto), tra breve sarà trasformata in un parco con 380.000 piante a disposizione dei cittadini di Roma, un po’ come dieci anni fa fece la città di Milano che ha trasformato la sua vecchia discarica in un verde parco.

Ennio La Malfa

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