Lucy e renzi, bersani, casini, fini, perbenini… e tutta la cronaca da ridere e da piangere, compresa la “vendita delle vergini”

Le speranze di una uscita dalla trappola montiana sono poche. Dopo l’uscita di Renzi che dava buono il monti per il Quirinale, e dopo la manfrina del Berlusca che tira la giacca al monti per convincerlo a candidarsi con lui, per non parlare dei fini casini perbenini vari, ecco che pure Bersani dice “sì al monti, purché appoggiato solo da noi”. Fin’ora il sì all’uomo delle banche è stabile, prima delle elezioni con l’appoggio spurio, e dopo potrebbe esserlo anche con eventuale appoggio pulito di una una delle parti (se ve ne fosse una vincente). Ma il risultato è molto incerto, vista la carenza di coalizioni credibili, e siccome la nuova legge elettorale è al chiodo c’è il rischio di andare al voto con il vecchio Porcellum. In conseguenza a ciò, con il prevedibile exploit del M5S, non sarà possibile una maggioranza uniforme (di centrodestra o di centrosinistra) per cui sarà fatto quel che tutti dicono di voler fare (escluso il Grillo) ovvero la “grande coalizione” per il bene del paese, con a capo colui che è già stato unto e prescelto dalle forze “democratiche” in campo, oltre che dai poteri internazionali, dal vaticano, dalla finanza, dal mercato, dalle logge, dai conciliaboli, etc. Solo “lui” potrà salvare l’Italia dalle divisioni e dalle paure. Meglio la certezza della cavezza con pane ed acqua razionati che la libertà e l’incertezza del domani (?).

Nel frattempo sui soliti “organi di stampa” imperversano le solite buone notizie

Notizie dal mondo sottosopra – Una bella ed una più bella ancora. Quella bella è che Lucy, la nostra antenata della specie Australopitecus Afarensis aveva le scapole che le consentivano di arrampicarsi sugli alberi. Sapeva camminare in posizione eretta ma trascorreva la maggior parte del tempo sugli alberi, per sfuggire agli eventuale predatori, che sicuramente non mancavano.

L’altra notizia è che è partita la riffa per la vendita delle vergini. Finalmente le ragazze potranno assicurarsi un futuro, senza doversi sposare, semplicemente mettendo all’asta la loro verginità. Se ne occupa un apposito sito che ha ottenuto già un primo successo: la verginità di una ragazza ventenne brasiliana è stata pagata 600.000 euro da un maturo miliardario giapponese. Chissà se per questi traffici non si prefigura il commercio di carne umana… (Shylock docet)

Paolo D’Arpini

Post scriptum dissacratorio:
Coi tempi che corrono a quando la vendita dei deretani maschili vergini?

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