Lucilla Pavoni: “Buonanotte da San Severino Marche….”

Carissimi,contrariamente dal solito,non inizio con un buongiorno,ma
con un buonasera a tutti voi. Da ieri notte sono ricoverata
all’ospedale di San Severino.

Da qualche giorno non stavo bene,ma continuavo a rimandare il momento
di analisi e verifiche. Poi ieri sera un forte calo di pressione e una
preoccupante difficolta’ respiratoria,m’hanno costretta a chiamare il
118. Chi di voi mi conosce bene,conosce bene anche la mia avversione
nei confronti di una medicina che non condivido,e che critico per la
sua insensibilita’ ed arroganza. Ma ieri sera non avevo altra scelta,”o
mangi sta’ minestra,o salti la finestra”,e così, come un agnello
immolato, mi sono lasciata caricare sull’ambulanza, con la mascherina
dell’ossigeno,e con fili ed elettrodi che spuntavano da tutte le
parti.

Dodici chilometri sotto una pioggia battente,tra curve e
tornanti, con un autista che aveva deciso di mostrare tutta la sua
perizia come driver.Un inferno… sono arrivata piu’ morta che viva,e
con il dubbio di aver fatto la scelta giusta.Il Pronto soccorso era
stato allertato per il nostro arrivo,sembrava il set di un noto serial
televisivo. Tutti efficientissimi e professionali,ma nessuno disposto
a farti un sorriso o una carezza per tranquillizzarti un po’.

In conclusione,dopo una notte trascorsa al pronto soccorso,in mattinata
m’hanno trasferita in reparto medicina,per verifiche ed accertamenti.
Voglio subito rassicurare il mio carissimo amico Isidoro Carancini,che
da tre anni cerca di organizzare una presentazione del mio libro nella
sua Associazione.Ho avvertito tutti,dottori ed infermieri,che per il
21 settembre,io debbo debbo essere guarita o morta,perche’nessuno
riuscira’ a trattenermi in ospedale dopo quel termine.

I primi risultati delle analisi,dicono che sto’ fumando troppo, ed è
vero. Nessuno riesce a capire come una persona che sceglie di vivere
nel modo piu’ ecologico possibile,continui poi ad avvelenarsi con quei
micidiali tubicini da dove in continuazione aspira la morte. Boh, non
lo so nemmeno io, o forse chissà non lo voglio sapere… In camera con
me c’e’ una signora che ha deciso di morire. Ha perso da pochi mesi il
suo compagno,e semplicemente non le interessa piu’ vivere.

Per mia natura non credo al caso,niente per me avviene casualmente.Questa
notte mi sto interrogando sul senso di questi eventi e di questi
incontri,Chissa che io non abbia qualcosa da dare a lei e lei a
me… vedremo…. il seguito a domani.

Buona notte carissimi. Lucilla Pavoni

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