Addio facebook bella il d’arpini sen va via (sulle note di “Addio Lugano Bella”)

Avevo scritto sulla presentazione della pagina “Cos’è questo fesbucco, un sito per cuori solitari?”
Il ramo dell’albero si è seccato del tutto e l’uccello se ne è volato via.

L’altro ieri mattina mi sono proprio stufato di facebook, quando ho visto che volevano impormi a tutti costi il diario, insomma mi sono cancellato… Ecco qui il testo di conferma che mi dice: – Ciao Paolo, Abbiamo ricevuto una richiesta di cancellazione definitiva del tuo account. Il tuo account adesso è stato disattivato e sarà cancellato definitivamente dal sito entro 14 giorni –

Pertanto d’ora in poi potrete contattarmi solo a mezzo posta, vi invito sin d’ora a scrivermi pensieri poetici ed affini.

Paolo D’Arpini – Via Mazzini, 27 – 62010 Treia (Mc)

Email: circolo.vegetariano@libero.it

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Commento di Fomafomic: “Sono felice di questa unione telepatica… proprio ieri avevo deciso di organizzare su facebook l’evento: facebook noioso inutile e dannoso, spegni il computer e vieni…. Riguardo alla tua iniziativa credo che hai messo i tuoi lettori davanti un fatto compiuto, avresti prima dovuto sondare il terreno, ora riceverai una risposta simile ai bollettini rai… a presto! P.S. Qui tutto ok”

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Commento di Armando Marchesini:

“Facebook? È da mesi che l’ho cancellato e non ne sento affatto la mancanza, tutt’altro. Pur ammettedo in taluni casi l’utilità e potenzialità, ancora non mi entra nella testa del perchè certa gente senta il bisogno di raccontare i fatti propri al mondo intero. Mah! Un grande abbraccio”

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Commento di Tamara: “…bè mi fa piacere sapere che ci si può sciogliere da face book ciao”

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Scrive Noemi Longo:

Oggi mentre camminavo verso casa pensavo a facebook e alla funzione sociale connettiva che riveste nella società.
…E leggendo il Giornaletto di saul mi sembra di aver compreso che anche Paolo d’Arpini se n’è uscito…
A torto o a ragione, ti accorgerai che anche tu come il pesce del lago dell’Himalaya tornerai ad assaporare la libertà dell’essere identità e non mera entità, tornerai ad essere padrone del tuo tempo, dei tuoi impegni, della tua sfera semantica più ristretta.
…Ad una prima lettura del giornaletto, ad una seconda non lo so.. già mi viene da piangere… sarà forse che sono un pò confusa, che non so quale sia la destra e la sinistra nemmeno del mio emisfero celebrale empatico(simpatico-parasimpatico), o forse sarà il pensiero di Alda Merini a conclusione.
…Sarà che sono di un umore così fragile, sono giorni che evado conversazioni, incontri e persone…poco fa… pensavo che vorrei non aver più alcuna necessità di parlare con il mondo, eppure la cosa mi è impossibile, non solo perchè poi mi scappa da sorridere anche quando sono triste, ma perchè anche non parlando del tutto bene non mi riesce di dimenticare come si emettano suoni e diciamo mi riesce abbastanza naturale.
…Oggi, mentre mangiavo la mia piadina sottiletta e fagiolini seduta al Pantheon, una tipa seduta poco più in là, ha fatto una scorreggia sonora che mi sono girata con aria interrogativa a guardarla, come a dire: Ma l’hai fatta tu?
… E lei, grandiosa ha fatto finta di niente!
Scusa anche per questa scenetta particolare, ma volendo compensare la tristezza infusa nello scritto a causa del mio umore ho tentato di sdramattizzare un pò…
:-)
Grazie Paolo
…Stavo pensando a niente.

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Scrive Caterina Regazzi: “caro Paolo, sono qui che aspetto l’arrivo del Giornaletto di Saul, ma ho già letto la raccolta di pensieri e commenti alla tua uscita da FB…. Non ci sei più e così lo trovo più “vuoto” e non so se avrò la voglia di riempirlo con i tuoi scritti, per un po’ e un po’ forse si… ma che senso ha?
Facebook ha la “comodità” di poter essere aperto e di trovarci, a volte, cose e persone senza andare a cercarle e quindi avere l’impressione di rimanere in contatto con loro. Infatti è proprio quello che dice la presentazione del social network: “ti aiuta a restare in contatto con le persone della tua vita” o qualcosa del genere, ma che bisogno c’è di questo mezzo per essere in contatto? Ci sono mille altri modi, mirati e che fanno perdere meno tempo.
Molto meglio trovarsi davanti a un piatto di cibo, davanti a un fuoco, in mezzo a un bosco o lungo un sentiero, ad un telefono possibilmente fisso, in una lettera o una cartolina scritta a penna (come quella ricevuta dalla Finlandia), in una casa accogliente…. ma abbiamo forse bisogno di uno schermo, reale o virtuale, dietro cui nasconderci e sentirci protetti, potendo osservare gli altri, o meglio, quello che agli altri fa piacere far vedere (ovviamente parlo per me)… non aver bisogno di quegli schermi, per me, è la libertà, una delle libertà. Baci”

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Altri articoli su facebook: http://www.circolovegetarianocalcata.it/page/2/?s=facebook+paolo+d%27arpini

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