Ecologia sociale e storie di umani, felini ed altri animali….

Mi piace ogni tanto fare delle cene (sia a Spilamberto che a Treia) ed invitare gli amici, quelli che vedo più frequentemente e a volte anche quelli un po’ “trascurati”.

Gli amici per me sono una parte tanto importante della mia vita, sono compagni di viaggio e credo di essere sempre abbastanza disponibile ad accoglierne dei nuovi, senza stare neanche troppo a guardare il pelo nell’uovo (od il pelo dell’uomo…)…

Fatto sta che poche sere fa ho programmato uno di questi semplici incontri, così tanto per condividere l’aria da respirare, il cibo vegetariano da ognuno portato -anche se NESSUNO di questi miei amici è vegetariano (salvo Paolo), un sorriso, qualche buffo racconto di gioventù (avventure tragicomiche di un viaggio di Margherita a Parigi in autostop 30 anni fa) e qualche racconto di sfighe o malanni fisici che, alla nostra età o per problemi di salute o per accidenti vari, cominciano a presentarsi (Paolo, anche lui presente, non ama sentire raccontare di malattie e acciacchi, ma che ce voi fa? la gente normale come noi, di questo parla, anche).

Eravamo in 8 e tra di noi c’era una nuova amica, Rina, che si è inserita recentemente in questo gruppetto fluido e affiatato di persone, tramite Antonella e ne è molto felice.

Questa Rina ha una nipote adorata che spesso sta con lei, che ha 10 anni e che purtroppo soffre di una brutta allergia che le ha procurato, nel tempo intercorso prima della diagnosi una forma di asma che viene tamponata a suon di spruzzate di cortisone, e che le impedisce qualsiasi contatto con l’allergene scatenante: il pelo del gatto.

Rina, quando deve andare per la prima volta in una casa non conosciuta, si informa della eventuale presenza di questi splendidi animali (anche loro ne avevano avuto uno, ma ci hanno dovuto rinunciare) ed infatti, Dalila, così si chiama la bambina, è rimasta a casa.

Qualche giorno dopo ci siamo rivisti tutti quanti a casa di un altro amico, Giuseppe. Eravamo più numerosi, stavolta il cibo era solo in parte vegetariano, in Emilia Romagna i salumi ed i vini sono in tutte le tavole quasi quotidianamente – e c’era, questa volta, anche Dalila, che è stata benissimo con noi . Era seduta vicino a me e Paolo e ad una certa ora ha tirato fuori dalla sua borsetta alquanto vezzosa un astuccio con matite e colori ed ha fatto in due e due quattro un delizioso ritratto a Paolo…

La serata è stata anche “arricchita” da una notizia imprevista e imprevedibile: il padrone di casa ha conosciuto in chat una bella brasiliana di origine ganese, che vive in Ghana, di cui ci ha mostrato entusiasta le foto e che prossimamente andrà a conoscere. Tanti auguri (e figli maschi)!

C’era anche un cane, Diana, la cagnetta di Rosalba, che mi adora perchè spesso viene ospite a casa mia quando la sua padrona si deve assentare e va in qualche posto dove non può portarla con sè. L’ho tenuta anche una volta che c’era Paolo ed ora è affezionata anche a lui. Quando io, Paolo e Viola abbiamo fatto per tornarcene a casa, per primi, Diana, zitta zitta ci ha seguito per venirsene via con noi e quindi Viola l’ha ricondotta dolcemente dalla sua padrona, che non si era accorta di nulla.

Insomma, direte voi: e che ce frega de’ ’ste cose (il cane, il gatto che non c’è, la ganese, le allergie, il cibo vegetariano, i salumi, il vino, ecc.). Beh, l’altro giorno sentivo alla ragio su radio 24 una trasmissione in cui parlavano dell’evoluzione e dicevano che Darwin, (poverino, credo sia un po’ in disgrazia) diceva che le specie o le razze che hanno più probabilità di resistere sono quelle che riescono ad adattarsi ai cambiamenti e di cambiamenti nel mondo degli umani ce ne sono anche troppi, lo so, ma almeno adattiamoci e cerchiamo di andare incontro alle differenze di chi ci sta vicino…

Caterina Regazzi

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