Villa Borghese – Una domenica mattina d’aprile, al bar con Giorgio Napolitano…

 
“…Eravan0 quattr0 amici al bar….N0, eravam0 tre, SI, ma vist0 che sergi0 n0n faceva altr0 che guardarsi int0rn0 siam0 diventati tanti, tantissimi… n0i, più tutti quelli che eran0 e n0n eran0 a passeggi0 c0n n0i e seduti al tav0l0 p0i! n0n v0levam0 mica cambiare il m0nd0, sai….”
 
…Per racc0ntare una gi0rnata davver0 partic0lare è necessari0 iniziare dalla mezzan0tte della n0tte che precede il dì…
 
Il 2 aprile, sabat0 sera sarei d0vuta essere al pub fin0 a tardi, ma nel c0rs0 della serata mi s0n0 sentita p0c0 bene, c0sì h0 chiest0 il permess0 ad Anna di t0rnarmene a casa.
 
Permess0 acc0rdat0 perc0rrend0 via dei F0ri Imperiali, c0n pass0 svelt0 e ben spedit0 s0n0 riuscita a prendere l’ultim0 aut0bus, p0rtav0 c0n me tutti i sint0mi di una bella influenza, mi acc0mpagnava un sens0 di v0mit0 e un f0rte mal di testa.
 
Il mi0 malessere f0rse era d0vut0 alla stanchezza che mi trascinav0 dietr0, c0sì arrivata a casa h0 mess0 subit0 la sveglia alle 0tt0 e trenta e mi s0n0 immediatamente acc0cc0lata, l’ind0mani avev0 un appuntament0 c0n Sergi0 e Annalisa per parlare delle n0stre “cinque gi0rnate”.
 
Alle 11 di domenica 3 aprile, davanti la Galleria B0rghese.
 
N0n0stante la bu0na v0l0ntà e l’intenzi0ne di svegliarmi prest0, S0n0 arrivata c0n un’0ra di ritard0, giustificata s0l0 per quella metà che avev0 preavvisat0.
 
Sapend0 che n0n saremm0 andati a vedere la m0stra di L0renz0 L0tt0 h0 p0rtat0 c0n me anche Bart, il mi0 cane, c0sì d0p0 essermi scusata per l’attesa, ci siam0 incamminati vers0 un bar, riperc0rrend0 insieme il Viale che mi aveva c0nd0tt0 fin là.
 
Villa B0rghese era incantev0le questa mattina, il s0le scaldava perfettamente la città d0nand0 una luce zenitale tutt’int0rn0, c0me f0ssim0 in un quadr0 di Pier0 della Francesca 0 in una d0menica alla gran Jatte di Seurat.
 
…Un u0m0 su0nava il sax lung0 il viale e in 0gni d0ve il mi0 sgaurd0 si p0sasse, la villa appariva incantev0le; i bambini sc0razzavan0 sui pattini, gli skates e le bici, le c0ppiette di innam0rati passeggiavan0 man0 nella man0, turisti e famigli0le si mu0vevan0 lung0 i viali e i prati ass0lati; tutt0 era in sint0nia e tutti facevam0 parte di quest0 quadr0 fantastic0.
 
Mentre parlavam0 dei n0stri pr0getti artistici da presentare per il pr0ssim0 mese, camminav0 senza guardarmi tr0pp0 int0rn0 fin quand0 Sergi0 interr0mpe la c0nversazi0ne esclamand0: “Ma quell0 lì…n0n è il presidente?”
 
- Ma chi?
 
- Nap0litan0 ribatte pr0ntamente Sergi0.
 
I0 e Annalisa ci v0ltiam0 subit0 per vedere… effettivamente, c’eran0 due u0mini che disc0rrevan0, due umani seduti sulla panchina, un0 c0n un cappell0 che sembrava essere di paglia e l’altr0 senza.
 
In verità, n0n saprei dirvi quale dei due f0sse il Presidente, er0 senza 0cchiali e pr0babilmente n0n l’avrei nemmen0 n0tat0 se accant0 a questi due 0mini n0n ci f0sser0 stati almen0 6 u0mini della sc0rta, fermi impalati accant0 agli alberi e ben imbracati di giacca e cravatta.
 
- Il presidente? Andiam0 a salutarl0, v0rrei dargli un baci0, h0 pr0p0st0 scherz0samente.
 
Annalisa sembrava assec0ndarmi mentre Sergi0 era intenzi0nat0 ad andare avanti… dunque abbiam0 pr0seguit0 fin0 al Bar della casa del cinema, in cerca di un tav0l0 per sederci e parlare un po’.
 
Una c0ca c0la, un latte e menta e un cappuccin0, libri sul tav0l0, par0le, pensieri e qualche appunt0, p0i anc0ra un caffè ed un bicchiere d’acqua…c0sì abbiam0 trasc0rs0 circa un pai0 d’0re disc0rrend0 del n0str0 pr0gett0… fin quand0 di nu0v0 Sergi0 esclama: Ma quell0 lì…n0n è Fini?
 
C0me f0sse stata una scena già vissuta ci siam0 v0ltate di nu0v0 a verificarne l’identità… ed effettivamente anche questa v0lta quella lince di Sergi0 aveva ragi0ne, era lì sedut0 ad un tav0l0 c0me l0 eravam0 n0i, tranquill0, a s0rseggiare la sua bibita al s0le in mezz0 alla gente in c0mpagnia della sua famiglia…
 
Raggiunti gli acc0rdi per le cinque gi0rnate di Maggi0, siam0 t0rnati vers0 la Galleria, d0ve Sergi0 e Annalisa avevan0 lasciat0 i l0r0 rispettivi sc00ter, i0 invece s0n0 nu0vamente t0rnata indietr0 lung0 il viale che avev0 attraversat0 già ben tre v0lte.
 
Passand0 per la f0ntana dei cavalli marini pr0seguend0 per la casina di Raffaell0, h0 attraversat0 la strada e s0n0 arrivata nella z0na del gal0ppat0i0.
 
Mi s0n0 seduta a leggere un libr0 tra i gruppi di ragazzi che prendevan0 il s0le, cantavan0 a su0n di chitarra e gi0cavan0 a palla, mentre altri festeggiavan0 il c0mpleann0 di Mari0 cantand0gli ripetutamente gli auguri.
 
Er0 serena, leggev0 piacev0mente eppure la v0glia di piangere sembrava str0zzare anche la mia v0ce interi0re, quella che c0n un respir0 di s0lliev0 giungeva alla frase finale del mi0 libr0:
 
“Se n0n è questa la felicità…i0 n0n ne h0 più c0n0sciute altre”.
 
Mi s0n0 alzata, h0 ripres0 le mie c0se e mi s0n0 diretta vers0 casa.
 
…Il rest0 del perc0rs0?
 
E’ più 0 men0 interessante.
 
 
Noemi Longo

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