Calcata 13 marzo 2010: “Energia pulita in chiave sostenibile” – Convegno sulla produzione alternativa da fonti rinnovabili

L’associazione Futura, coordinata da Enrico Bianchi, e la Rete Bioregionale Italiana, Bioregione Tuscia, coordinata da Paolo D’Arpini, promuovono ed organizzano a Calcata Vecchia la manifestazione “Energia pulita in chiave sostenibile”. L’incontro si svolge sabato 13 marzo 2010 dalle h. 14.00 sino alle h. 18.00, presso Il Granarone, in via Porta Segreta al Centro Storico di Calcata. Incontro libero.

Interverranno al dibattito moderato dalla Dott.ssa Giovanna Canzano i seguenti relatori:  Prof. Benito Castorina, Avv. Giancarlo Castiglia, Avv. Vittorio Marinelli, Dott.ssa Simonetta Badini, Dott. Giorgio Vitali.

Di seguito un estratto dell’intervento del Prof. Castorina dell’università di Cassino.

Parlare di Energia prodotta da fonti rinnovabili richiama subito l’attenzione sui principali motivi che hanno rese necessarie, se non indispensabili, soluzioni che potessero sopperire all’uso di combustibili fossili sia in vista dell’esaurimento di queste materie prime sia per i danni diretti ed indiretti causati all’ambiente. 

Appare chiaro, che nella pianificazione di un intervento per la produzione di energia si debba ampliare il concetto di impatto ambientale estendendolo alle ripercussioni sulle attività umane e calcolando non quanto inquina, ma se e quanto contribuisce alla soluzione di problemi quali, la difesa della biodiversità, la desertificazione, la carenza di acqua, l’inquinamento di aria, terra e acqua, l’occupazione, le prospettive sociali, economiche e culturali. Appare altrettanto chiaro che si rende necessario, ove possibile riconvertire i sistemi che producono energia e rendere quelli attuali più efficienti mettendoli in rete o integrandoli con sistemi innovativi

Dobbiamo tenere conto che il progressivo esaurimento dei pozzi di petrolio, non rappresenta in prospettiva la scomparsa di un carburante, ma la scomparsa di una materia prima necessaria per la produzione di medicinali, concimi, pesticidi, tessuti, filtri, mobili, parti di automobili, suppellettili, un’infinità di materiali plastici, un’infinità di prodotti che non possono essere generati dai pannelli solari, dalle turbine eoliche, centrali turbogas, nucleari e quant’altro. L’ambiente e l’umanità hanno bisogno delle piante, sia per il riequilibrio degli ecosistemi (inclusa la graduale eliminazione dei gas serra), sia per superare una criticità socio-economica altrimenti non risolvibile, che sarà certamente aggravata se tutte le nostre attenzioni saranno prevalentemente indirizzate a fonti energetiche che per produrre energia squilibrano gli ecosistemi nei quali si inseriscono, e in aggiunta producono scorie e nanopolveri per la loro qualità o quantità devastanti, producono black out e problemi per lo smaltimento dei rifiuti, mentre le biomasse provenienti da piante dedicate e dal sistema agroalimentare non producono scorie e inquinamento, ma energia essendo la CO2 prodotta compresa nei cicli naturali.  

L’Italia Paese del sole, della cultura e della creatività, nonché del biologico e dei prodotti tipici e di nicchia, deve mettere a frutto i propri tesori, come fanno i Paesi che detengono i brevetti delle nuove attività industriali. L’Italia deve cogliere l’occasione dell’attuale crisi per sviluppare quel piano strategico che consenta di sostituire, in maniera più ampia possibile il petrolio nei suoi impieghi, per precorrere ed indicare una strada verso uno sviluppo equo e sostenibile.  

Info ed adesioni:

Enrico Bianchi -  Tel. 389.1955880  – bianchistudio@gmail.com

Paolo D’Arpini, Tel. 0761/587200 – circolo.vegetariano@libero.it

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