Lettera o finestra sui trascorsi eventi della vita quotidiana dalla quale si osserva con innocenza ed introspezione..

Il Giornaletto di Saul  (del 4 novembre 2009)  ed il mio viaggio a Parma  di oggi  mi ricordano che è ora che dedichi qualche momento della mia giornata frenetica quanto inconcludente al ricordo dei miei genitori………

Il Giornaletto per le mail e gli articoli su sepolture, fiori recisi, cremazioni, spargimento di ceneri, ma anche per il tuo bellissimo e tenerissimo racconto sui “compagni di merde”.  Sai, anch’io sono andata a scuola dalle suore (Sacro Cuore di Gesù, Via Valtellina, Roma) anzi, ci sono andata per ben 10 lunghi anni (assieme a quell’Antonella che hai incontrato con me a Roma), quindi, compresa anche l’Università, per più di metà della mia carriera scolastica.

Il viaggio a Parma, per assistere mia cugina Valeria, una delle persone a cui sono più affezionata al mondo, nonostante la sua “cattiveria” (ma non nei miei confronti) mi riporta a mia madre e mio padre perché lei per noi è ed è stata per loro, la sorella che mia madre non aveva avuto (o la figlia maggiore). Glielo voglio dire oggi, quando la vedrò. Mia madre, dopo essersi ammalata, disse a Valeria che le affidava mio padre, invece poi se n’è andato prima lui.

Cominciamo con le suore………. Non so perché, ma le suore sono quasi sempre acide e “cattive”, mentre i preti sono più “umani”. Anche le mie suore non facevano eccezione. Non ricordo di aver avuto problemi di gabinetto, ma ricordo una volta, credo in prima elementare (non ho mai frequentato la scuola materna) in cui la suora chiese a tutti noi alunni, se avevamo il fazzoletto da naso…… Credo di aver provato momenti di terrore…….. Mia madre badava molto a che io andassi in giro e a scuola con calzettoni lavorati perché le mie gambette sembrassero più robuste e con cappelli, fazzoletti e fasce in testa per coprire le orecchie a sventola, ma del fazzoletto da naso………. neanche a pensarci, come pure non mi dava mai la merenda, forse con la scusa che, dato che mangiavo poco, non voleva che mi si rovinasse l’appetito per il pranzo (quanto invidiavo la pizza bianca con la mortadella dentro della mia compagna, che profumo faceva quella mortadella, altro che vegetarianesimo………..!)

Fatto sta che, nonostante il goffo tentativo di imbrogliare la suora facendomi passare, strisciandolo sul banco, il  fazzoletto della mia compagna Ines, e nonostante io fossi una brava bambina, silenziosa, rispettosa, ecc. fui spedita, assieme ad altri 4 – 5 compagnucci, fuori dall’aula, in punizione. Quanto ho vissuto quell’episodio come un’ingiustizia! Non ero neanche raffreddata! Il giorno successivo, sarà stato lo stress o il freddo che c’era nel corridoio, mi venne l’influenza e quindi, probabilmente, mia madre, dovette coccolarmi un po’ di più.

Ti ricorderai quella canzone che faceva “Mamma, mormora la bambina, mentre pieni di pianto ha gli occhi; per la tua piccolina non compri mai balocchi, mamma tu compri soltanto profumi per teeeeeeeee!”. Mia madre era una donna solare e allegra in gioventù e cantava spessissimo. Questa canzone era una delle sue preferite ed io, tutte le volte che l’ascoltavo, mi commuovevo, identificandomi con la “povera” fanciulla della canzone. Mia madre usava, dopo aver preso lo stipendio, andare in profumeria a comprare, appunto, creme e profumi di cui il nostro bagno era pieno. Qualche gioco me lo comprava, ma spesso “sbagliava”: avrei voluto una bambola, femmina, che camminava e lei (e mio padre) mi comprarono un bambolotto (maschio) che parlava (è a Treia, si chiamava Mariolino), per Carnevale non ero mai mascherata e l’anno che finalmente i miei si decisero a comprarmi un vestito (avevo già 10 anni) avrei voluto un vestito da dama e mi portarono a casa un vestito da fata turchina, molto bello, si, ma io volevo essere una dama, non una fata……….

E’ possibile che una donna di 50 anni debba ancora ricordare queste cose? Si, se riesco a vederle, finalmente, con tenerezza e con un po’ di distacco. Mia madre è stata una madre come il 90% delle madri ed è stata spontanea nelle sue indelicatezze, non ha finto di essere una madre migliore di quello che era e di quello che era stata sua madre con lei…….. Mi spiace di non averla più qui con me e di non poterle dire quanto l’abbia amata, incondizionatamente, per tutta la mia infanzia e fanciullezza… Per me era la donna più bella e più simpatica del mondo (per me era un misto fra Audrey Hepburn e Gina Lollobrigida) ed io volevo solo essere amata da lei………

Caterina Regazzi

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