Giornata dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate – “L’esercito sta nelle pieghe della massa popolare, come l’olio nelle olive ed il burro nel latte…”

“Nel grembo della terra vi è l’acqua: l’immagine dell’Esercito. Così il nobile magnanimo verso il popolo accresce le sue masse”

L’immagine dell’esagramma L’Esercito (Shih n. 7) del Libro dei Mutamenti, è molto chiara nell’indicarne il significato. Infatti nell’antichità, in virtù della coscrizione obbligatoria, i soldati erano presenti nel popolo come l’acqua sotto la terra. Ed avendo cura della prosperità del popolo si ottiene un esercito valoroso.

Ed ancora nella prima linea. “Un esercito deve servire in buon ordine ed armonia. Se ciò non avviene incombe sciagura”.

…il 4 novembre ricorre il giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate….

Rinnegare il passato non ha senso… l’Unità d’Italia è stata raggiunta con fatica, lotta e sacrificio… Qualcuno potrà obiettare che non serviva, che si stava meglio con il Regno delle Due Sicilie, con lo Stato del Vaticano (ma quello c’è ancora..), con la Repubblica di Venezia, il Regno di Sardegna, etc.  Può anche essere vero  ma pure in quei regni esistevano eserciti ed un senso nazionale… ora il senso nazionale si è ampliata all’intera Italia e forse all’intera Europa e forse un domani al mondo intero… Staremo a vedere!

Non sono d’accordo con il sistema corrente di prestare servizio alla patria con forze prezzolate, con l’uso di mercenari (sia pure interni cittadini) credo che il piacere della difesa (dico “difesa”…) dell’identità nazionale della nostra terra o dei legittimi interessi dei suoi abitanti non possa essere delegata ai “volontari” di professione.

Nell’antica Cina (e pure oggi) si diceva che l’esercito riposa nelle pieghe della società civile… pronto a sorgere nel momento del bisogno.

La coscrizione obbligatoria può sembrare una sopraffazione, se serve ad una causa ingiusta, ma è l’unico modo per riconoscersi tutti figli dello stesso paese. Vediamo che alla fine dell’Impero Romano, allorché i legionari erano   professionisti pagati dallo stato, è stato sufficiente l’arrivo di una masnada di barbari per sconfiggere l’Impero… Le famose invasioni barbariche contavano a malapena poche migliaia di individui  (comprese donne e bambini ed armenti) mentre Roma  aveva oltre un milione e mezzo di abitanti e le legioni comprendevano centinaia di migliaia di militi- ma quei pochi barbari determinati bastarono per annichilire e distruggere un sistema… forse marcio, forse indegno di essere mantenuto.. come probabilmente succede ai giorni nostri…!

Ma… io personalmente amo e rispetto la figura di Cincinnato… forse perché  ho servito nell’esercito non come “mercenario” ma come uomo d’armi venuto dal popolo.  

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Memoria personale del mio servizio militare:

…ricordo quando ero bambino ed abitavo a Roma, mio padre mi portava il 4 novembre di ogni anno  a vedere la sfilata  dei soldati,  con le fanfare, con cannoni,  autoblindo,  camion, etc. etc. Potete immaginare l’effetto che faceva su un bambino assistere a quelle processioni…. e l’effetto che mi fa adesso a raccontarvelo… ma come possiamo cancellare il mio vissuto? D’altronde anch’io ho fatto il militare di leva, ho indossato per 15 mesi la divisa, ho imparato a sparare con il Winchester ed il Garand e la mitraglietta, ho tirate bombe a mano d’assalto e da difesa, ho sbudellato fantocci con la baionetta, ho strisciato per terra nel fango e nell’erba con il passo del leopardo, del serpente, etc. Ho marciato per chilometri e chilometri con lo zaino in spalla, ho usato radio da campo…  ho costruito radio galene.. ed infine sono stato dentro un centralino alla Scuola d’Applicazione d’Arma di Torino a passare telefonate agli ufficiali… ed ho pure sventato un colpo di Stato… ma che ve lo racconto a fare, tanto non mi credereste!

Paolo D’Arpini

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