Comunicati strani, mentre la terra trema e si paventa la fine del mondo….

In questi giorni continuo a ricevere lettere preoccupate di amici da tutto il mondo che mi chiedono notizie sul terremoto, altri comunicati invece inneggiano alla bontà, ai buoni propositi, alla raccolta fondi, ai progetti di assistenza, alle più svariate e fantasiose proposte di aiuto alle vittime del terremoto…. ma non è solo gara di solidarietà è anche esibizione, forse timore di essere coinvolti in uno scossone finale…  che improvvisamente ci ricorda la solidarietà umana o ci pone di fronte alla morte.Mi sovviene il film sulla fine del mondo in cui inizia il conto alla rovescia delle chiamate al giudizio, partendo in ordine alfabetico, con Totò che esclama consolatorio: “Ah, meno male io mi chiamo Zuzzeri”….. Scusate non voglio far dello spirito macabro sui morti dell’Abruzzo, fatto sta che vedo tanto ipocrisia (o paura..) mentre i vari enti fanno a gara per mettersi in mostra e “dimostrare” la loro bontà, una gara a chi offre di più… non a chi “soffre” di più…. Tutti a sbracciarsi in offerte e raccolte benefiche che spesso puzzano di pecoreccio. Mentre ognuno si complimenta con l’altro dicendosi: “Quanto siamo buoni… ma io son più buono di te..”

Nel frattempo è anche Pasqua, c’è speranza di una morte con resurrezione, almeno in senso morale.

Paolo D’Arpini

Qui di seguito pubblico alcune lettere, con argomenti diversi, che mi sembrano sincere e significative….

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C’è un vecchio libro che inizia così: “sapete vedere il meraviglioso nell’uragano che distrugge?”

Si il terremoto è un evento terribile, fa paura, semina morte, distruzione, lacera, lascia un segno per tutta la vita ed a me, personalmente quello dell’Irpina del novembre ‘80 ha lasciato un segno con i quattro mesi trascorsi da soccorritore. Ma, da un punto di vista ecologico è un meraviglioso evento la pioggia, la neve, la grandine, un maremoto e tutti gli eventi naturali che, quasi distrattamente, modificano il territorio su cui manifestano la loro potenzialità. Poi, che causino la morte di persone e luoghi a noi cari è un altro conto, ma non posso che sdraiarmi in meditazione e riflettere sul pensiero ecologico del vecchio libro.

Sergio Cecchini

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Miracoli a Bagnaia!

Quando a Bagnaia ci sono le feste (quelle sante e no) gli handicappati sono miracolati, di punto in bianco vengono considerati guariti da tutti i loro mali o piuttosto vengono considerati figli di… nessuno.

Le insegne stradali che indicano i posti di parcheggio riservati a loro vengono coperti da sacchi neri della mondezza addirittura con anticipo di circa 24 ore per cui in sostanza tutti si potrebbero mettere su questi posti riservati, ma temporaneamente annullati e già tanto usurpati da automobilisti senza scrupoli ed altamente incivili.

I cosiddetti portatori di handicap vivono in queste occasioni le feste come momenti di grande difficoltà e se fosse veramente necessario di liberare le strade e piazze si chiede che almeno vengano a loro riservati e messi a disposizione posti di parcheggio facili da raggiungere.

I vigili urbani, evidentemente incapaci di risolvere il problema ed infastiditi, in più occasioni mi hanno risposto di non avere tempo. Probabilmente sarebbe incostituzionale levare i pochi parcheggi a questi “privilegiati” che possiedono il contrassegno o il permesso di parcheggiare, ma questo è un problema del quale si devono occupare certe istituzioni che certamente sono molto carenti nell’assistenza a persone bisognose in genere.

Questo è l’Italia. Dove, grazie a politici (volutamente???) incompetenti, spesso corrotti, il sistema fiscale è inefficiente così come l’apparato giudiziario che a causa della farraginosità e la conseguente lunghezza dei processi dà ampia possibilità di sfuggire alle condanne a chi può permettersi buoni avvocati (frodi edilizie – terremoti – etcetera, etcetera). Ho sentito dire addirittura che quasi nessun imprenditore sia scampato al dover pagare tangenti o far comunque favori a trasversali politici nel caso di appalti pubblici.

Così i palazzi nuovi, i ponti e le autostrade continueranno a crollare ad ogni scossa moderata di terremoto e anche gli handicappati potranno dirsi fortunati di venir miracolati almeno durante le feste pasquali.

Peter Boom

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Zum Glueck hab ich das Erdbeben in den Abruzzen hier nur leicht gespuert, es geht mir gut. Die Kurzarbeit in meiner Firma geht weiter, die Stunden wurden nochmals gekuerzt, aber wenn ich an die armen Menschen dort denke, dann sind meine Probleme doch wohl eher Problemchen….wieder einmal hab ich gemerkt, dass es Wichtigeres gibt im Leben ….ich hoffe, es geht Euch allen gut und gruesse Euch herzlich – Eure BEA.

Traduzione:

Per fortuna non ho sentito molto le scosse del terremoto in Abruzzo, sto bene. Il ridotto orario nell’azienda continua con ancora meno ore di lavoro, ma quando penso alla povera gente nella zona terremotata, i miei problemi diventano minuscoli… e ancora una volta nella vita ho capito che ci sono cose più importanti….. spero che stiate tutti bene, vi mando un caro saluto, BEA.

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