Ogm nel piatto…ma non li vogliamo!

 

dr. Ciro Aurigemma

psicologo,

delegato Lazio  e resp.  Ecologia dell’ AVI

da l’Idea vegetariana n. 204 genn. ‘09

Il 78% degli italiani e’ nettamente contrario all’ acquisto di alimenti Ogm. Appena il 4% si dichiara favorevole senza remore al loro utilizzo in agricoltura, mentre il 18%, sebbene non avverso, richiede garanzie sull’assenza di rischi per la salute e per l’ambiente. Tra le ragioni  la preoccupazione di rischi per la salute, avvertito dal 65%, tanto che il 90% non comprerebbe alimenti che contengono organismi geneticamente modificati. E’ quanto emerge da un’indagine  commissionata dalla Fondazione Diritti genetici all’Istituto di ricerca Demopolis,  su un campione di oltre 1.500 persone.

Un nuovo Regolamento europeo,  invece prevede Organismi Geneticamente Manipolati o.g.m. anche nel biologico, fino allo 0,9%, dal 1° Gennaio 2009…

L’Avi già nel 1999 in un suo convegno al Sana di Bologna “ OGM una chiara etichetta per la libertà di scelta del consumatore”, esprimeva la sua netta posizione a riguardo con la relazione di Gianni Tamino (Docente di Biologia all’Università di Padova):

“se non si interverrà in tempo con una adeguata legislazione, i vegetali geneticamente modificati in commercio potrebbero diventare molti di più: le multinazionali delle biotecnologie hanno infatti già inoltrato agli organi competenti le richieste di autorizzazione per la commercializzazione di moltissime altre piante geneticamente modificate (pomodoro, patata, anguria, broccolo, carota, cavolo, cotone, melanzana, melone, peperone, riso, uva, barbabietola da zucchero, zucca, papaya…). Se si dimostrerà che il nuovo organismo modificato è equivalente a quelli esistenti dal punto di vista nutrizionale e di uso, quest’autorizzazione rischia di essere praticamente automatica. Così prevede la Direttiva Europea n. 220 del 1990 che venne elaborata quando ancora non si teneva conto del “principio di precauzione” secondo il quale prima di sviluppare una tecnologia in un sistema produttivo bisogna saper prevedere i rischi che comporta e avere strumenti di prevenzione del danno potenziale.”  www.vegetariani.it/vegetariani/articles/294.html

(L’idea Vegetariana n. 120).

Grave è poi il problema, segnalato da tempo dall’AVI, creato dagli o.g.m. della sterilità dei semi ogm e dei brevetti fatti dalle multinazionali, che obbligano gli agricoltori, anche nei paesi poveri, a comprare i semi da loro, con gravi crisi economiche e molti suicidi in India e altre paesi in via di sviluppo.

(Vedi  www.no-patents-on-seeds.org )

Oggi, la tolleranza è zero e tale dovrebbe restare secondo il dr. Giuseppe Altieri,

agroecologo del biologico, di cui Italia è uno dei principali produttori, che se passa il Regolamento europeo, perderebbero molti clienti, secondo recenti sondaggi, non potendo più dichiarare i loro prodotti “liberi da Ogm” ( OGM FREE in inglese),  poichè questi si diffondono nell’ambiente anche da piccole quantità…

Giuseppe Altieri, agronomo, esperto italiano in materia, collaboratore della nota trasmissione Rai  ‘Report’, e già collaboratore dell’omonimo e piu’ noto Miguel Altieri, professore universitario americano, uno dei principali esperti scientifici sugli OGM,  ha fatto appello ai produttori e consumatori italiani ed europei, già da lui convocati per proporre:

- Subito il Referendum, ma di tipo consultivo, non abrogativo come quelli fatti in passato,  previsto da una Direttiva Comunitaria, prima di ogni decisione in materia di Ogm.

- Tolleranza zero sugli Ogm, negli alimenti biologici e nelle sementi, con etichettatura obbligatoria, per qualsiasi livello di presenza di Ogm, in tutti gli altri alimenti e prodotti di derivazione agricola.

-  ha posto l’ attenzione al trucco del falso limite di rilevabilità, difficile da capire ai non esperti…, per nascondere vere e proprie soglie di tolleranza, senza etichettatura, pericolose per l’ambiente e la salute, se non si interviene subito …con la forza dell’unione, dalla base e non dai vertici,  spesso corrotti, secondo Altieri ed altri osservatori, dalle multinazionali…che per lui devono essere fermate a livello di legislazione italiana e con battaglie legali. Soprattutto in virtù del mancato rispetto del “Principio di precauzione” del Trattato di Maastricht e dell’illegittimità costituzionale del nuovo regolamento in questione. Ma bisognerà fare molta attenzione alla politica, che potrebbe addirittura anticipare la contaminazione legalizzata dei prodotti biologici, allo 0,1% di Ogm, attraverso decreti ministeriali, con la scusa di ridurre lo 0,9%, previsto da un regolamento incostituzionale, che non è ancora in vigore e che deve essere sottoposto a Referendum popolare. Zero, naturalmente, significa assenza e qualsiasi valore rilevato deve essere considerato positivo, altrimenti viene meno il sistema di controllo, se si consentisse una soglia di 0,1%, considerata erroneamente di “rilevazione”, mentre in realtà sarebbe di “tolleranza”.  Lo 0,1%, pertanto, (un grammo per chilogrammo… molto, secondo Altieri), proposto dalla “politica”, non può rappresentare un limite di rilevabilità, ma soltanto, nel caso, una maniera di prendere in giro produttori e consumatori,  eludendo e quindi vanificando i controlli.

2. Tolleranza Zero Ogm nelle sementi, di qualsiasi natura in Italia e in Europa. Con lettura del risultato delle analisi in senso qualitativo.

Un vero e proprio “Cavillo di Troia”, cioè attraverso un cavillo politico-giuridico gli Ogm penetrerebbero in Europa e si diffonderebbero in modo irreversibile, nonostante gli europei e gli italiani non li vogliano!.. Secondo Altieri e la ECOR allora bisogna  fermare questo tentativo, dichiarando il territorio nazionale e possibilmente europeo 100% “ogm free.” Altra proposta è quella di darsi da  fare con la spesa in campagna e, intanto, con marchi privati per tutelare i consumatori biologici. Per approfondire il tema:   www.mangiacomeparli.net   –    www.agernova.it

Su questo si è discusso l’8 novembre 2008 al Palazzo Baronale di Calcata, a cura del Circolo vegetariano di Calcata, in una Tavola rotonda su “Agricoltura bioregionale, alimentazione naturale e manipolazione genetica”.
Hanno partecipano Michele Trimarchi, psicologo, pres. ISN, Intern. Society of neuropsychopsysiology di Roma, scienziato,

lo stesso Giuseppe Altieri, agronomo, Vittorio Marinelli, avvocato,  pres. di  EC, Europeanconsumers, associazione dei consumatori aperta al vegetarismo e al biologico, ( molto presente su internet col sito www.europeanconsumers.it )

Marco Tiberti, ex Codacons, ora resp. di Europeanconsumers a Rieti,

Gasperini, ex sindaco di Calcata, ora vice pres. del  locale  Parco del Treja, che ospitava l’evento, Paolo D’Arpini, pres. del Circolo vegetariano di Calcata, promotore della manifestazione “La Vita Continua”, Tavola Rotonda all’interno del ” Ciclo della Vita” col Patrocinio del Comune Calcata,  del Parco Valle del Treja, della Provincia di Viterbo ed io, delegato del lazio e resp. ecologia dell’ AVI, come moderatore.  Oltre che parlare del biologico e delle iniziative locali proposte del Parco è  emerso dall’incontro  proprio la sopracitata “emergenza OGM”, che non tutti conoscono…

Il 7 dicembre 2008 a Cittàducale (Rieti) poi Europeanconsumers ha trattato piu’ approfonditamente il tema con G. Altieri, Assobio, esperti scientifici e giuristi.

In particolare il dr. Samorindo Peci, medico ricercatore in Germania del consorzio interuniversitario CERIFOS sta pubblicando su una rivista scientifica uno studio internazionale su virus e ogm, che riaprirebbe il dibattito sul tema, si ipotizza in sostanza che ci possa essere correlazione tra i virus usati per creare ogm e malattie gravi, come i tumori… e sono state  rifatte le proposte di Referendum e azioni legali descritte sopra e a Calcata,  per contrastare l’inquinamento genetico del patrimonio vegetale in Italia e in Europa.

Intanto dice Paolo D’Arpini, del Circolo vegetariano di Calcata, sul sito  www.circolovegetarianocalcata.it  “la Comunità Europea si sta preparando ad accogliere l’ipotesi di creare aree agricole libere da ogm, ma questo significa che si cerca di tamponare l’invasione con piccole barriere, piccole linee Maginot. Ma la storia ha già insegnato che tali barriere non fermano un invasore determinato, ed in questo caso è l’ambiente stesso, il vento, gli insetti, gli animali, etc. che provvederanno a far passare le linee agli incursori nemici, gli indesiderati geni manipolati . La natura in milioni di anni ha prodotto organismi geneticamente naturali ed ora l’uomo nella sua protervia distruttrice ha creato dei geni manipolati pronti a distruggere la verginità che madre natura ha gelosamente conservato sinora”.

Circa l’affidabilità delle Ricerche scientifiche a Calcata e di nuovo a Cittaducale ha parlato Michele Trimarchi, psicologo e scienziato, chiedendo il fermo ritorno alla Ricerca scientifica vera e propria, libera dal condizionamento del profitto, per evitare sterili conflitti tra ‘si e no’, senza basi scientifiche chiare. E ora  il primo rapporto su Scienza, tecnologia e opinione pubblica in Italia, (pubblicato nell’ Annuario Scienza e Società 2008, Ergon Ed. 2008), è stato  elaborato, in collegamento con le principali indagini internazionali. Si evidenzia un gruppo numeroso, circa il 55%, che esplicita dubbi riguardo la presenza di interessi economici nel mondo della ricerca e ritiene che “ormai anche gli scienziati pensino solo a far soldi”. Affrontando poi il problema delle regole organizzative e di reclutamento in questo settore, la percentuale di chi afferma che nel mondo della ricerca progrediscono nella carriera “solo i raccomandati”, sale al 64% circa…

In tema con questo è uscito da poco il libro, descritto sul sito Avi, “La sicurezza degli OGM” di A. Pusztai, scienziato che fu licenziato dal prestigioso Rowett Research Institute in Scozia, dove lavorava da 37 anni, per aver esposto i risultati di un suo studio che mostrava i danni al sistema immunitario nei ratti alimentati con un tipo di patata ogm…

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