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Volersi bene, moneta alternativa, Avignone e prostituzione, controllo delle acque, canti di riscossa popolare, Sicilia Italia

Il Giornaletto di Saul del 25 settembre 2013 – Volersi bene, moneta alternativa, Avignone e prostituzione, controllo delle acque, canti di riscossa popolare, Sicilia Italia

Care, cari,

Cominciamo con la poesia di Antonella Pedicelli dedicata a Caterina:

Un raggio di sole sui tuoi dolci sentimenti di pace e tenerezza,
bianco il tuo volto di regina amabile,
fresche le tue parole, nella brina dell’aurora
….un ricamo di stelle le tue mani
mentre cercano il volto
dell’uomo amato
e lo avvolgono
nel silenzio
di un sogno
che è “cura”
per l’intera Umanità!

Auguri, dolce stella… ti voglio bene

Ed un ringraziamento di Caterina: “Grazie degli auguri ricevuti e grazie anche per quelli non ricevuti, magari solo pensati o anche per quelli dimenticati e grazie a quelli che non ci sono più e che non possono più farmeli, ma che son sicura che sono ancora qui vicini a me, mamma e papà. Vi voglio bene (a tutti).”

Cagliari pro Palestina – Scrive Fawzi: “Giovedì 26 settembre 2013 – ore 20.00 – Via Montesanto, 28 – Cagliari. LA NAKBA NEL CINEMA. Presentano: Wasim Dahmash, Università di Cagliari; Fawzi Ismail, Presidente Associazione Sardegna Palestina; Nicola Melis, Università di Cagliari; Francesco Bachis, Università di Cagliari; al termine proiezione del film “Il Sale di questo mare” di Annemarie Jacir.
Sabato 28 settembre 2013 – ore 20.30 – Cineteca Sarda – viale Trieste, 118 – Cagliari proiezione della prima parte del film “La Porta del Sole – Bab el Shams” regia di Yousry Nasrallah Martedì 1° ottobre 2013 – ore 20.30, proiezione della seconda parte del film. Venerdì 18 ottobre 2013 – ore 18.00: LA NAKBA NELLA LETTERATURA con Wasim Dahmash – Università di Cagliari, Simone Sibilio – Università Ca’ Foscari di Venezia presentano il libro “Nakba. La memoria letteraria della catastrofe palestinese” – Info. fawzi@tiscali.it”

Ladispoli. Convegno – Scrive Raffaele Cavaliere: “Vi aspetto tutti il 12 ottobre 2013, ore 15.30 nell’Aula Consiliare del Comune di Ladispoli in P.zza Falcone, per analizzare le cause della crisi economica e comprendere perché da anni bloccano il benessere e il progresso in Italia. La cosa che vi stupirà, sarà scoprire quanto sarebbe facile far ripartire l’economia dell’Italia, superare la crisi e cancellare il debito pubblico! Vi garantisco non è fantapolitica, ma semplicissimo. E’ ora che i cittadini comprendano quali sono i loro diritti lesi e come ripristinare lo Stato di Diritto, visto gli atti anti-costituzionali attuati negli ultimi 20 anni, dal 1992, quando….” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2013/09/24/con-lemissione-monetaria-le-banche-centrali-private-incassano-e-le-casse-dello-stato-languono-a-spese-dei-cittadini/

Cento. Moneta debito – Scrive Claudio Zanasi: “NORMANNO MALAGUTI presenta: LA MONETA DEBITO. 27 SETTEMBRE 20,30. NUOVA LIBRERIA GUERCINO VIA CAMPAGNOLI 8 CENTO (FE). Info. z_antares48@yahoo.it”

Proposta di moneta complementare alternativa – Scrive Oronzo Turi: “Rispetto alla moneta complementare pochi hanno capito che tutti noi la usiamo già da molto tempo ed è lo strumento di pagamento più usato e cioè questa moneta complementare è LA CARTA DI CREDITO, Basta una CARTA DI CREDITO COMUNALE (con un accordo con una carta di credito tipo carta si, pagobancomato o simili) ed un conto corrente presso una cassa di risparmio locale o banca Etica ed i soldi rimangono in un a cassa comune, gestita da un consorzio si può aumentare la liquidità di un territorio di dieci volte e si può facilmente uscire dalla crisi, avviando in sovrappiù una Moneta Locale Speculare semi-convertibile….” – Continua:
http://retedellereti.blogspot.it/2013/09/proposte-di-moneta-alternativa.html

Avignone. Papi e case chiuse – Scrive L.R.: “Se il Papato fosse rimasto ad Avignone, non avremmo problemi a riaprire le “case chiuse”, a combattere la criminalità e lo spaccio che girano intorno alla prostituzione, a recuperare miliardi di tasse per finanziare le casse dello Stato. Godendo, nel frattempo, dei santi insegnamenti e della straordinaria semplicità di Papa Francesco…!!! Non me ne voglia, Francesco… anzi, mi telefoni…!!!”

Mia rispostina: “L’opzione “case chiuse” non mi sembra proprio una bella soluzione, che i papi fossero rimasti ad Avignone sarebbe stato anche un bene per noi, ma il papato ha sempre tollerato la prostituzione, anzi ne faceva commercio. Sulla “utilità” sociale ed economica della prostituzione… Invito a leggere questo intervento al femminile: http://paolodarpini.blogspot.it/2011/11/testimonianza-sulla-prostituzione.html

Lucca. Canti popolari di riscossa – Scrive Salvatore Panu: “Concerto casalingo di Salvatore Panu (fisarmonica e voce). Sabato 28 settembre, alle ore 20.30. Lucca, via Pelleria 32 (campanello “Salotti”). Canti di lotta, di protesta, di lavoro, anarchici, anticlericali, socialisti, antimilitaristi e contro la guerra, anti-imperialisti e anti-capitalisti, di prigione e/o di esilio, contro le forze dell’ordine, di emigrazione, femminili e/o femministi, satirici, d’amore… – Prenotazioni: torepanu@tiscali.it”

Lotta Continua – Scrive NPCI: “Ai compagni che vogliono diventare membri dello Stato Maggiore della rivoluzione socialista. Per un autunno di lotte e di vittorie! Dalla Val di Susa a Niscemi, dall’ILVA all’ALCOA una parola d’ordine comune: costituire un governo d’emergenza delle masse popolari organizzate, costituire il Governo di Blocco Popolare! Info. nuovopci@autistici.org”

Fatevi una bella risata – Scrive Angelo Bona: “Cari amici, durante le migliaia di ipnosi regressiva che ho condotto per venticinque anni si è spesso verificato un fenomeno che pongo sotto la vostra attenzione. Durante la trance o più spesso al risveglio il paziente è colto da una benefica “risata senza oggetto”, cioè senza sapere perché ride. Si tratta di un convulso di riso  incontenibile che reputo una proficua abreazione, cioè una scarica tensionale che dimostra il riequilibrio di un conflitto profondo…” – Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2013/09/altra-psicologia-guarire-dal-mal-di.html

Progetto librario – Scrive Paolo Merlini: “Caro Paolo e cari Amici di Treia, non ci conosciamo direttamente ma sono un iscritto alla vostra newsletter. Per una serie di buoni motivi tanti anni fa diventai amico di Etain Addey e conobbi pure Giuseppe Moretti che mi appioppò il simpatico epiteto di “Esperto di Vie Traverse” (io viaggio con i mezzi pubblici e scrivo dei racconti). Bene, uno dei miei editori ha lanciato una raccolta prenotazioni per la realizzazione di un libro che di certo rientra nei vostri interessi. Il titolo del libro è: “Matriarché. Il principio materno per una società egualitaria e solidale” a cura di Francesca Colombini e Monica Di Bernardo (Exòrma Edizioni, Collana Perimetrie). Info. merlini.paolo@gmail.com”

Il macellaio pentito – Scrive Marco Bracci: “Ti riporto una testimonianza di un ex-macellaio di mattatoio: “Dopo del tempo che facevo quel mestiere ho cominciato a bere, imitando gli altri miei colleghi. Bevevo sempre di più, fino al punto che ero già ubriaco quando arrivavo al lavoro la mattina. La voce della coscienza era sempre più forte e non avevo altro modo di soffocarla. Molti miei colleghi arrivavano anche a drogarsi, per poter sopportare i lamenti degli animali e continuare a vedere i loro sguardi che ci tormentavano giorno e notte. Finché un giorno, con la pistola stordente in mano, pronta a colpire un vitello, mi parve di vedergli scendere da un occhio una lacrima. Gettai la pistola, andai dal mio capo e gli dissi:….” – Continua:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2013/09/24/la-storia-del-macellaio-pentito-che-e-diventato-vegetariano-ed-animalsita/

Commento di Caterina: “Beh, mi sono chiesta tante volte come si fa a fare quel lavoro con tanta indifferenza…. e si vede anche dal tipo di persone che ormai accettano di fare quel lavoro, senza essere razzisti, sono quasi tutti stranieri che credo almeno all’inizio scelgono questo lavoro per mancanza di alternative e scarsa coscienza del valore della vita e poi ci fanno l’abitudine…. per loro è come maneggiare un pupazzo… non c’è neanche la parvenza di una sorta di pietà…” – Continua in calce al link sopra segnalato

Controllo delle acque – Scrive Arpat: “Con il D.Lgs. 152/06 e i successivi decreti nazionali che ne modificano le norme tecniche, è stata recepita anche nel nostro Paese la Direttiva Europea 2000/60/CE (WFD) sulle acque, che delinea la riforma della legislazione in materia di risorsa idrica, sia dal punto di vista ambientale che tecnico-gestionale. L’unità base di gestione prevista dalla normativa è il Corpo Idrico, cioè un tratto di un corso d’acqua appartenente ad una sola tipologia fluviale, che viene definita sulla base delle caratteristiche fisiche naturali, che deve essere sostanzialmente omogeneo per tipo ed entità delle pressioni antropiche e quindi per lo stato di qualità.” – Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/09/risorsa-idrica-e-stato-delle-acque.html

Susegana olistica – Scrive Eleonora: “Pilotaggio della realtà e sviluppo armonico. 5 e 6 ottobre 2013 – Susegana (TV). Le metodiche russe sono tecnologie efficaci e di rapida applicazione ideate per la ricostituzione del benessere psicofisico ed il pilotaggio della realtà. Tramite l’aiuto della coscienza e concentrandosi su specifiche sequenze numeriche si imparano molti metodi e applicazioni. Tecniche di base per lavorare con diversi disturbi psicofisici. Info info@eleonorapaul.com”

Memoria siciliana – Anche ora ricordo lo stupore dipinto nei miei occhi di bambino quando, alla fine degli anni ’40 o nei primi ’50, mi ritrovai per la prima volta nello sconosciuto universo del Mediterraneo italico, allorché mio padre mi condusse in uno dei suoi viaggi al sud. A quel tempo le locomotive erano tutte a vapore, nel cielo terso che mi accompagnò sino al traghetto dello stretto di Messina ed oltre, i pennacchi di fumo puzzolente del carbone bruciato si mescolavano all’aria profumata di mille odori esotici e sconosciuti. Le spiagge bianche di Palermo, le palme, i calessi trainati da cavalli nervosi, le vecchie macchine fotografiche a lastra dalle fiammate improvvise, persino i lustrascarpe, i venditori di fichi d’india, i gelatai con le carrette variopinte.. – Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2013/09/memoria-siciliana-lontana-di-un-popolo.html

Telecom svenduta allo straniero – Scrive Antonio Pantano: “Anche Telecom viene svenduta a gruppi stranieri. L’economia spagnola è disastrata ma si può permettere queste ultra miliardarie operazioni? Chi sono i burattinai dell’operazione “cessione Telecom” alla spagnola Telefonica. Da dove provengono le montagne di quattrini per consentire l’ennesima sciagurata perdita di assets industriali fondamentali per l’Italia ? Gli spagnoli hanno adocchiato anche MPS e Finmeccanica. La fabbrica del debito, dell’usura e della disoccupazione è inarrestabile. Nessuno fermerà lo tsunami, distruggi Italia. Il piano prevede il fallimento dello stato Italiano. Avviene nel totale silenzio dei media e delle istituzioni, con la criminale complicità della partitocrazia dei servi dei banksters-usurai…”

Commento di Fabrizio Belloni: “Diverse aziende italiche sono sul punto di essere cedute “allo straniero”. Alitalia, Finmeccanica sono all’ordine del giorno. Ma a ben guardare già da tempo lo Stivale è in vendita. Anzi, in svendita. Esattamente dalla crociera del “Britannia” della graziosa sua maestà albionica, la Betty seconda, al largo, nel Tirreno. Lì, conniventi i maggiorenti della Casta italica, si decise di svendere i gioielli di famiglia a beneficio dei “Poteri Forti”, al solito.”

Nevrosi e psicosi – Scrive Nereo Villa: “Materialismo o spiritualismo, sensismo o psichismo, ecc., qualsiasi ideologia, teologia, cosmologia, gnoseologia, tutto ciò che poggia su riflessioni già fatte, tutto il pensato possibile, e perfino l’amore predicato dai vari esperti, antroposofici o scientisti, se tutto ciò porta alla crisi significa che non va bene. Anche la via al cuore, scrive Rudolf Steiner, “passa per la testa”. Infatti è impossibile che non passi per la testa, dato che senza la sua concettualizzazione tale via non la si potrebbe nemmeno nominare, e dato che una via istintiva o viscerale o isterica o psicotica non è una via al cuore: un isterico è un isterico; non è uno che ragiona col cuore…” – Continua: http://digilander.libero.it/VNereo/uscire-dall-euro-senza-idee_nevrosi-e-psicosi.htm

Basilea. Lets liberate diversity – Scrive Teodoro Margarita: “..ho ultimato la mia relazione sulla manifestazione “Let’s liberate diversity!” di Basilea. Una sintesi? Civiltà Contadina deve partecipare a tutte, possibilmente, queste iniziative di respiro internazionale, dobbiamo rappresentare gli oltre dieci anni di attività che abbiamo alle spalle, la nostra meravigliosa biodiversità italiana preservata dalle centinaia di soci che abbiamo, merita di essere conosciuta ed apprezzata ed anche le nostre modalità di gestione, ritengo che la nostra associazione, piccola, su una scala europea, sia per tanti aspetti, all’avanguardia. In primis, per la radicata e diffusa, nei soci, consapevolezza fattiva della bellezza della nostra biodiversità rurale italiana.

La zanzara di radio 24 premia Barbara – Massimo Cacciari interrogato sulla sua ex allieva dice: “Barbara Berlusconi? L’ho conosciuta come studentessa qualche anno fa ed è una bravissima, appassionata e di una assoluta modestia. Era molto legata ai suoi colleghi di corso. Non faceva assolutamente pesare il suo cognome. In politica potrebbe funzionare. Barbara non è come Marina, non ha fatto il suo percorso e ha studiato filosofia che è una cosa un po’ strana per una Berlusconi…” – E lo canta pure Edith Piaf: http://www.youtube.com/watch?v=Q3Kvu6Kgp88

Di più non c’entra… Ciao, Paolo/Saul

………………

Pensieri poetici del dopo Giornaletto:

“L’Universo è, perché tu sei. Dio è, perché tu sei. Oh amico perché ignori te stesso cercando un altro…?” (Swami Muktananda)

…………

“Dio è solo un’idea nella tua mente. Il fatto reale sei tu. L’unica cosa che si sa per certo è ‘qui e ora io sono’. Rimuovi il ‘qui e ora’ e ‘io sono’ rimane, inossidabile. La parola trae origine dalla memoria, la memoria si manifesta nella coscienza, la coscienza esiste nella consapevolezza e la consapevolezza è il riflesso della Luce sulle acque dell’esistenza” (Nisargadatta Maharaj)

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Stefano Panzarasa e Paolo D’Arpini: “Cronistoria e retroscena sulla nascita della Rete Bioregionale Italiana e sulla divulgazione dell’idea bioregionale a partire dagli anni ‘80 del secolo scorso…”

Scrive Stefano Panzarasa: “Ciao, su AAM Terra Nuova ho letto con stupore, un po’ di piacere ma anche tristezza la giusta lettera di protesta di una lettrice che criticava espressamente un articolo di Etain Addey sul “dare un nome al formaggio”…
(vedi: http://www.terranuovaedizioni.it/view.asp?ID=6170 (Etain)
http://www.aamterranuova.it/article5605.htm)

Mi spiego, conosco Etain da quindici anni e fui io a presentarla a AAM Terra Nuova (di cui sono lettore appassionato e anche a volte collaboratore sin dagli inizi romani negli anni ‘80) per permetterle di pubblicare i bei articoli-racconti che scriveva sulla sua vita a Pratale. A qui tempi consideravo Etain una maestra di vita e in gran parte lo è ancora e insieme partecipavamo alle attività della Rete Bioregionale Italiana. Col passare degli anni una nuova consapevolezza si è fatta avanti in me ma anche in tante altre persone, uomini e donne che hanno ormai molta attenzione per il benessere degli animali e quindi hanno deciso di arrivare, molti passando per il vegetarianesimo, alla scelta vegana, un modo ecopacifista non violento di rapportarsi con il mondo “altro” dei viventi, gli animali. Negli ultimi anni avevo cercato di portare queste idee all’interno della Rete Bioregionale Italiana ma non c’è stato nulla da fare, la “maestra” Etain ma anche Giuseppe Moretti, il co-fondatore della Rete, caro amico e anche lui maestro di vita, non ne hanno voluto sapere, ci sono state incomprensioni, discussioni, persino censure su questo come altri argomenti importanti su cui qui non voglio dilungarmi ma che alla fine hanno portato alla mia emarginazione… E’ finita che non potendomi cacciare via (sarebbe stato troppo…) se ne sono andati loro insieme a molti altre persone ma la Rete è sopravvissuta grazie all’impegno di Paolo D’Arpini (anch’esso ben conosciuto in AAM) che l’ha praticamente rifondata e ora le cose sono tornate al meglio (si veda www.retebioregionale.ilcannocchiale.it) – C’è da dire che nessuno voleva imporre agli altri scelte radicali ma solo un dibattito cosa che è tutt’ora in corso pacificamente in seno alla Rete Bioregionale Italiana. La morale di tutto ciò è che se si vuole essere bravi maestri bisogna anche ascoltare gli altri e sapersi modificare in bene nel tempo e in questo caso in modo ecologicamente consapevole. Ovviamente personalmente sono convinto che il benessere degli animali, come di noi stessi e del pianeta sia ormai una scelta inderogabile… www.orecchioverde.ilcannocchiale.it”

Mia rispostina: “Caro Stefano, pensa che proprio stanotte avevo sognato Etain.. era una specie di festa in cui stavamo tutti assieme ed io dovevo cucinare.. cercavo un grande vassoio e ne avevo trovato uno di quando la sede del Circolo VV.TT. ancora stava a Calcata, e che usavamo per gli incontri bioregionali al Tempio della Spiritualità della Natura… facevo ovviamente un’insalata vegetariana. Beh, mi dispiace che si accresca la frattura.. però le cose vanno come debbono andare e non possiamo farci nulla…. Ah nota bene che Giuseppe fu solo “co-fondatore” della rete…”

Replica di Stefano: “Caro Paolo, sto leggendo proprio inquesto periodo un bel libro sulla sincronicità degli eventi (Jung) quindi mi pare “normale” che tu abbia sognato Etain… La frattura doveva accrescersi per forza… Io per loro dovevo essere una specie di avvertimento che non hanno voluto sentire… Peccato. Il testo da me postato su AAM non si può modificare ma se la cosa andrà avanti farò la rettifica… In ogni caso l’idea del bioregionalismo ci arrivò da Giuseppe… Un saluto”

Mia precisazione: “L’idea di Bioregionalsimo? Forse a te arrivò da Giuseppe Moretti ma già era nota attraverso Frontiere di Zarelli.. infatti mi meravigliai, a suo tempo, che non fosse diventato lui il coordinatore… Giuseppe era conosciuto solo nell’ambito “americano” mentre Zarelli già ne aveva fatta di strada soprattutto con gli aspetti socio-ecologici… Ricordo che l’amico vegetariano  Claudio Viano (assieme alla fidanzata Daniela) di Torino, che restò lì ad Acquapendente per entrambi i giorni dell’incontro (io invece me ne partii con Lidia dopo le polemiche sul vegetarismo con Giuseppe) mi raccontò che ci fu un’ampia discussione sugli aspetti del bioregionalismo da inserire nel documento della Rete ed alla fine prevalse la visione di Giuseppe…. anche per “merito” tuo, per cui ..”alla fine tutto ritorna..”

Ulteriore commento di Stefano: “Carissimo,
tu hai buona memoria e io sono documentato… Quindi senza alcuna polemica con quanto hai scritto ma solo per curiosità (anche mia che ci ho passato una buona ora e mezza leggi questa storia…)
Dunque ho fatto la mia ricerca bibliografica d’archivio ed ecco il risultato:

Frontiere esce con il numero 1 (era un trimestrale) nel 1989. Io non ho i primi numeri ma nel n. 2 del 1992 parla di un congresso americano sul bioregionalismo (articolo di T. Rhebb tradotto da Franco Slegato) e poi nel n. 3 sempre del 1992, sempre con la traduzione di F. Slegato, c’è la recensioni del libro “Le Regioni della Natura” di K. Sale.
Sempre nel 1992 al n. 4 (sett. dic.) arriva l’articolo di Giuseppe Moretti che presenta il bioregionalismo e contemporaneamente Moretti fa uscire il n. 1 di Lato Selvatico.

Non sappiamo quindi se Zarelli prima del 1992 avesse parlato già del bioregionalismo anche se è indubbio che almeno editorialmente lo fece prima di Giuseppe Moretti.

Comunque Zarelli presentava il bioregionalismo (almeno negli articoli che ti ho citato come di ambito americano mentre Moretti aveva partecipato anni prima all’esperienza biorgionale italiana portata avanti da AAM terra Nuova che però poi si era arenata e quindi fu lui a cercare di ricreare un gruppo attivo in Italia (1).
Non mi ricordo bene se arrivai prima a Zarelli ma credo prima a Moretti per via del fatto che cercavo (proprio nel 1992 un contatto con Gary Snyder. Comunque sia fu Edoardo Zarelli a organizzare (anticipando lui soldi, l’incontro di Monterufeno (che sancì la nascita della Rete Bioregionale Italiana nel 1996) dove però non prevalse la visione bioregionale di Giuseppe ma più che altro il fatto che il “Manifesto” della Rete proposto da Zarelli era lunghissimo e non adatto (se lo pubblicò poi su Frontiere); si decise così di redigerne uno breve che poi esiste ancora…

(1) – AAM Terra Nuova alla fine degli anni ‘80 propugna l’idea Bioregionale con articoli sul bioregionalismo e alcuni incontri dove so che partecipò Giuseppe ma non risulta tra i partecipanti principali citati(considera che posso trovare le date giuste, ho gli articoli in fotocopie venute male ma in uno scatolone situato in un posto complicato ho gli originali, se un giorno vorremmo scrivere la storia del B. in Italia li prenderò…

Ne discende che l’idea originale della “Rete” mi era già arrivata da AAM alla fine degli anni ‘80 ma non mi aveva coinvolto più di tanto ma quindi si può dire che non è ne di Zarelli (lui si impegnò culturalmente su Frontiere in seguito), ne di Moretti (che però si impegnò nella pratica a cercare di ricreare il gruppo abbandonato da AAM…)”

Stefano Panzarasa e Paolo D’Arpini
11 settembre 2011

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Sentiero di stelle.. o sentiero bioregionale? Una “nuova” realtà appare nel firmamento ecologista… ce ne parla Stefano Panzarasa

—-Messaggio originale—-

Da: bassavalledeltevere@alice.it

Data: 26/03/2011 21.41

A: <grasso.egidio@tiscali.it>, “Silvana Mariniello”<salva.selve@quipo.it>, <cosettalomele@yahoo.it>, <tacaumbra@libero.it>, “Etain Addey”<goldiehel@yahoo.it>, <scrivi@quarantina.it>, “Carlo Salmoiraghi”<casalmo@tin.it>, “Giuseppe Moretti”<morettig@iol.it>, <ecohippy.gl@libero.it@alice.it>, <valeriodifonzo@gmail.com>

Cc: “Paolo D’Arpini”<circolo.vegetariano@libero.it>

Ogg: Sentiero e Rete Bioregionale

 

 

Salve,

pur con la speranza per ora remota che la Rete si potesse ricomporre come un tempo, dopo un attimo di perplessità, mi ha fatto comunque piacere sapere che nel panorama bioregionale si è aggiunta una nuova (antica) voce, con belle e profonde parole che riflettono benissimo il sentire e la pratica bioregionale.

Per questo motivo, leggendo attentamente ciò che è stato scritto e in particolare:

 

“Sentiero Bioregionale lavora, sostiene e collabora con tutte quelle persone e quei movimenti che propongono soluzioni intelligenti, creative e pacifiche ai problemi sociali e ambientali affinché l’arroganza del potere dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sul resto della natura diminuisca o cessi del tutto.”

 

Mi sento di poter pensare che ora sul problema dell’alimentazione ecopacifista e su come ridurre il numero quasi infinito di animali uccisi inutilmente, si potrebbe finalmente parlare senza che nessuno si irriti, tanto ormai persino AAM Terra Nuova ne parla ad ogni numero (ultimamente la scelta vegana è andata persino in copertina…).

 

Inoltre voglio andare oltre il risentimento dovuto al fatto che un argomento così importante come la storia dell’Antica Europa proto ecologista e bioregionale sia stato messo da parte e anche rifiutato (mentre si basa su dati archeologici di ragionevole certezza) e anche il non essere compreso sul tema di fare traduzioni con un minimo di qualità editoriali.

 

E’ con grande piacere infatti che ho visto tra le pubblicazioni segnalate “La terra racconta” il bel libro (che peraltro uso ogni anno nelle scuole) e che rappresenta una bella opera collettiva della Rete e ora anche di Sentiero Bioregionale e quindi penso che si potrebbe ancora cercare di ricomporre tutto ciò che ci ha unito fino a poco tempo fa.

 

Questa lettera la invio per conoscenza anche a Paolo D’Arpini che secondo me sta facendo un bel lavoro con la Rete Bioregionale e quindi anche in definitiva per tutti noi bioregionalisti.

 

Per tutti questi motivi e in un rinnovato spirito di incontro, pacificazione e collaborazione, do la mia adesione a Sentiero Bioregionale.

 

Un saluto,

Stefano Panzarasa

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Rete Bioregionale Italiana: “Come uscire dall’empasse.. con la buona volontà… e con l’amore” di Teodoro Margarita e Antonella Pedicelli

Cari amici,

preso dai lavori nell’orto, dalla sistemazione di questo piccolo appezzamento di terra che ho acquistato, non ho capito subito di che cosa si stesse parlando. Si tratta di persone che mi sono care e che lasciano un contesto più ampio , di cui anch’io sento intimamente di far parte, quante volte Giuseppe è stato ospite delle nostre manifestazioni e spesso, da anni, miei interventi vengono pubblicati sul bollettino della Rete.

Mi pare di muovermi come un elefante in una cristalleria: come mi muovo ho paura di urtare qualcuno. Si parla di madre Terra, di Gaia, di ecologia profonda, di chi ha capito o non capito, di chi ha letto o non letto o letto male cosa…

Quest’inverno, qui in Vallassina, nel Comasco, noi, quattro gatti, salvatori di semi di Civiltà Contadina, abbiamo fatto il gran salto e deciso di uscire da noi stessi: era minacciata la costruzione di un supermercato in un’area meravigliosa accanto ad una cascata bellissima, uno degli ultimi luoghi puliti lungo il Lambro.

Abbiamo scelto di allearci con chi ci stava: ecologisti, gruppo consiliare di minoranza, per inciso : Lega Nord, ed è successo che con le nostre idee, il nostro spirito di ricerca ed aggregazione, beh, abbiamo vinto. Se fossimo rimasti da soli, belli e puri, incontaminati, avremmo visto sorgere non uno ma due supermercati.

In Germania ho appreso che nel movimento si può e si deve convivere ciascuno con la propria anima: a Gorleben ho visto autonomi fracassare recinzione del nuovo, previsto deposito di scorie nucleari ed anziani del posto che non battevano ciglio, i Gruenen che trattenevano i poliziotti in conciliaboli intanto che i militanti duri smantellavano tutto. Chiaramente erano d’accordo, Cappucci neri e Girasoli, unico il fine: NO alla centrale.

Ora, vengo a noi, la Rete. Qualcuno si offenderà, e me ne spiace e mi scuso, ma mi sembra che si discuta sul sesso degli angeli mentre, esattamente così a Costantinopoli, i Turchi davano la scalata alle mura.

Tutti morti, i combattenti ed i filosofi: possibile che si trovi il modo di litigare anche nelle aggregazioni più piccole? Darei non so che per avere come vicini di casa sia gli uni, Giuseppe, che gli altri, Stefano: sono convinto che darebbero una mano nell’orto ed io la darei a loro, convinto che sarebbero stati al nostro fianco contro gli speculatori ed arraffatori edili.

Non riesco ad entusiasmarmi per “i libri” in quanto tali, mia madre era analfabeta e poteva dare punti a parecchi in quanto a rispetto per l’acqua, per la terra: le persone, prima di tutto.

Vi abbraccio tutti quanti e spero si riesca a ricomporre questa frattura. Sto lavorando affinché questo luogo antico che abito possa, in futuro, anche ospitare incontri della Rete, sperando essa esista ancora. Esisteranno sempre persone che vogliono bene alla Terra, che amano lo scorrere dei fiumi e non disdegnano di utilizzarne l’acqua , piccole pompe idrauliche a mano, per irrigare campi, per pomodori d’estate e bei cavoli d’inverno.

Teodoro Margarita

Da Cranno, Asso (CO)  Buona estate a tutti.

………..

Ho avuto un sogno… caro Paolo..

A questo punto sono io che scrivo a te, per raccontarti il sogno di questa notte, che, forse, più che un “sogno” potrei classificare come “incubo”..tutto ha inizio con la lettura nel Giornaletto dei recenti interventi, tuoi e di altre persone, ben note ai lettori di “Saul”, in merito alla questione del bioregionalismo! Ho sognato me stessa nei panni di una bambina che piangeva in modo disperato a causa della tua polemica nei confronti di Giuseppe Moretti e di  Etain Addey, per la loro fuoriuscita “ideologica” dalla Rete del bioregionalismo…..

Tu urlavi tantissimo e inveivi contro queste persone in modo forte e determinato, direi quasi spietato. Io ti guardavo e, non potendo fermarti, piangevo, perché mi faceva star male questo tuo atteggiamento. In effetti, leggendo i vostri “botta e risposta”, mi sono detta francamente “non sono affari miei”, ma ti confesso che mi ha scocciato tantissimo leggere le vostre personali e “colorite”considerazioni..vuoi la verità (senza però “volermene”?), mi siete sembrati dei bambini che si attaccano al “capello”..ma insomma, possibile che, dopo fiumi e fiumi di parole, belle iniziative, meditazioni, canti, lodi e chissà quanto altro..  possibile che ancora si possa covare dentro tanta “rabbia”? Tanto veleno??

Io mi sento una povera e piccola ignorante davanti a voi..so di non sapere nulla di bioregionalismo e di tutte le vostre meravigliose battaglie in questo ambito, ma proprio per questo…la mia risposta istintiva è stata così “dolorosa”.

E’ l’atteggiamento che mi ha colpita Paolo, il vostro “ferirvi” reciprocamente a suon di “belle” parole.

Ti ho raccontato le mie sensazioni, perché il sogno di questa notte è stato forte e perché percepisco una rabbia altrettanto intensa nei vostri rapporti. Non è questo che vi si chiede, in qualunque contesto voi vi troviate ad operare!

Vi  chiedo, anche contro ogni volontà, di far trasparire all’esterno quella pace vera che andate “predicando” ..altrimenti è tutto “perso” e le nuove generazioni si troveranno ancora una volta a pagare il conto di “situazioni non risolte”.

La bambina del mio sogno non aveva schemi e sovrastrutture…….

Grazie per avermi ascoltata…. volevo, ripeto, mantenermi estranea a tutto ciò, ma poi, in un modo o nell’altro, qualcosa mi spinge a “parlare”..e questo è quanto! Un caro saluto a te, ad Etain (di cui mi hai sempre parlato benissimo e bada bene che ho un’ottima memoria) ed a Giuseppe Moretti, che non conosco!

Vi voglio bene Paolo.. l’amore “scioglie” tutto. Puoi pubblicare la letterina e spero che il cuore di tutti sia, ora e sempre, …sereno!

Un forte abbraccio e grazie per “l’accogliere”. 

Antonella Pedicelli

………

Mio commento: “Concordo!” (Paolo D’Arpini)

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Rete Bioregionale Italiana: Il vero senso dell’Ecologia Profonda e la fuoriuscita ideologica di alcuni membri rinunciatari… Etain Addey, Giuseppe Moretti, ….

Ante scriptum

Prendo atto con rammarico che Giuseppe Moretti, uno dei fondatori storici della Rete Bioregionale Italiana, accompagnato da Etain Addey in questa sua decisione, ha optato per l’uscita dal contesto della Rete.

L’ideologia è una brutta malattia dello spirito, pensare che si possa entrare od uscire dal contesto della vita e dell’ecologia profonda,  solo per alcune differenze ideologiche,  è fuorviante e fallace… Stabilire in anticipo le linee guida di un percorso  inconoscibile e sorprendente  –com’è la vita stessa- e ritenere che le indicazioni contenute in qualche libretto siamo più utili  che l’esperienza  è un’assunzione che denota chiusura mentale e incapacità di adattamento…

Non ho mai apprezzato, da vero laico, né i “libricini di Mao..”, né i vangeli, le bibbie od i corani e nemmeno le scritture “filosofiche” di chi “presuppone” di aver compreso… La vita è un mistero indescrivibile che può essere solo vissuta –e questa secondo me è la chiave dell’ecologia profonda, non certo un’etichetta… ma un coraggio per affrontare le contingenze armonizzandosi ad esse e rispondendo di volta in volta con l’opportuna soluzione in sintonia con la continuità dell’esistenza.   Persino Gary Snyder ebbe il coraggio di chiamarlo “il grande flusso”… Ma a quanto pare per Giuseppe Moretti ed Etain Addey si tratta di un “semplice rigagnolo…”.

Bonne chance a tout le monde! Paolo D’Arpini

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Scambio di corrispondenza:

Cari tutti, ho apprezzato la generosità con cui molti di voi stanno cercando di rendere il prossimo incontro della Rete ricco di spunti di discussione e di iniziative, indubbiamente un segno di partecipazione e di vitalità, di cui c’è indubbiamente da rallegrarsi. Detto questo però, non posso fare a meno di constatare come da parte di Stefano (spalleggiato da Paolo) si continui indefessamente a proporre i temi che di fatto hanno portato a questo momento di crisi. Temi di tutto rispetto, e ci mancherebbe!

Non siamo forse noi che abbiamo rilanciato l’idea bioregionale in Italia, dopo che quelli di AAM l’avevano abbandonata? Non siamo forse noi che abbiamo insistentemente proposto che l’ecologia deve essere profonda, fino ad assurgerla come linea guida per il Manifesto della Rete? Tutto questo è ironico e mi si permetta deprimente.

Abbiamo avuto il grande piacere di aver avuto tra noi i massimi esponenti di queste correnti di pensiero. Li avete mai sentiti dire che per essere buoni bioregionalisti o perfetti ecologisti profondi bisogna convertire il mondo al vegetarianesimo o che dobbiamo disseppelire il culto della Grande Dea dell’antica Europa? Io stesso sono stato ospite da loro e ho partecipato ai loro incontri, seduto ai loro tavoli e ringraziato le mani che avevano preparato il cibo che stavamo per mangiare e ringraziato il mondo non-umano che si era donato, animale o vegetale che fosse.

Non è negli obiettivi del bioregionalismo e dell’ecologia profonda recuperare noi stessi nell’ampio cerchio della vita? E ancora, che “cerchio” di eguali sarebbe se una specie dice che una è meglio dell’altra?

E dico ancora di più, il Movimento bioregionale è come una grande famiglia che abbraccia tutti: contadini, ecologisti sociali, raccoglitori di semi antichi, artisti, poeti, vegetariani, vegani, femministe, movimenti per i diritti civili, terzo mondo, quarto mondo, animalisti, politeisti, buddhisti, cattolici, scienziati, operai, insegnanti, casalinghe, artigiani…e poi tutti gli altri. Nessuno escluso, che in questo mondo si battono per un mondo migliore per le generazioni future e per tutte le creature della Terra, nessuna esclusa.

Vorrei chiedere a Stefano e Paolo – visto che parlate in continuazione di ecologia profonda – ma l’aveto mai letto il libro “Ecologia Profonda” di Bill Devall e George Sessions (il libro che in pratica ha lanciato, in sintonia con Arne Neass, questa filosofia nel mondo, Ed. Gruppo Abele, 1989)? Orbene, se l’aveste letto, a pag. 63 e seguenti, si annoverano proprio (tra gli altri) il movimento vegetariano e quello per i diritti degli animali tra le “risposte riformiste” e quindi antropocentriche, ai problemi ecologici del pianeta. Attenzione, non si sta dicendo che le scelte e il lavoro di tutte queste persone non sia valido, tutt’altro, ma, l’ecologia profonda è un’altra cosa!

Bene, non mi dilungo oltre perché oramai mi sono convinto: siete un caso senza speranza! Ed è proprio per essere giunto a questa conclusione che ho maturato la decisione di uscire dalla Rete Bioregionale. Sì, esco perché non vedo altro modo per risolvere la situazione e, ancor di più, perché non posso assistere a questo impantanamento in diatribe bambinesche che non fanno altro che svilire il messaggio bioregionale e distogliere energia dal “vero lavoro che c’è da fare”.

Ora, mi rivolgo agli altri perché vi voglio abbracciare tutti e ringraziarvi per i bei momenti passati insieme, i tanti chilometri fatti per raggiungere i luoghi degli incontri (ho sempre in mente Gigi e Elena sulla strada per Avalon, a piedi,  sacco in spalla e la loro contentezza e sollievo quando ci hanno visti arrivare) e per l’impegno che ognuno di voi ha dato per diffondere la consapevolezza bioregionale nel nostro paese.

Grazie…. e forse arrivederci. Comunque sia io vado avanti.

Giuseppe Moretti

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Cari amici.

Esco dalla Rete con grande rammarico: spero di collaborare in futuro con chi sento in sintonia con la visione dell’ecologia profonda. Un abbraccio, Etain Addey

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Caro Giuseppe Moretti, come ho scritto ad Etain… non capisco tutto questo uscire dalla rete..in questi mesi il gruppo originario della rete è quasi completamente uscito.. ed oggi tocca a te ed Etain… non capisco.

La rete è composta da noi… noi siamo ciò che siamo e la rete è ciò che siamo noi…se la rete accoglie include tutti.. perché voi andate via… e dove andate se la rete include tutti? Perché questo contrasto con Stefano e Paolo?   I loro contenuti sono giusti ma la loro personalità è esaltata, stravolta … e me ne dispiace tanto… ma non credo che l’ecologia profonda sia una religione dogmatica  ed il libro che tu citi ne sia la bibbia tanto da dire che a pag 63 etc… io dissento su queste osservazioni sul vegetarismo….

la realtà è ben oltre l’ecologia profonda..è quella realtà che ha manifesto il mondo selvatico naturale primievo in cui tutti gli esseri si nutrivano unicamente dei frutti e semi delle piante (vedi genesi, vedi i veda, vedi gli hopi, etc..).. il decadimento della coscienza umana  ha prodotto lo sconquasso in cui viviamo e ce lo raccontano i miti di tutti i popoli.

Tutti gli esseri sono della stessa essenza spirituale,ma ogni forma vivente ha un compito diverso per il risveglio spirituale dell’universo.  la specie umana è il ponte arcobaleno (pontefice massimo)tra il cielo e la terra,tra le speci minerali-vegetali-animali e le specie sottili energie cosmiche- angeli (o dei-dee) -divinità…ignorare questo è ignorare gli insegnamenti dei saggi di tutte le tradizioni.il cantico di messer lo frate sole di san Francesco o l’inno vedico “purusha shukta” sono i veri manifesti dell’ecologia profonda e del bioregionalismo!..vegetarismo:ogni specie ha il suo alimento specifico.. gli esseri umani sono frugrivori o frugivori

(vedi Angela Cattro, natura nutrice universale e tanti altri) e non onnivori… Snyder interpreta lo zen a modo suo…nel chan e zen il vegetarismo è tra i precetti e le pratiche basilari dell’amorevole compassione verso tutti gli esseri viventi…anche gli amerindiani lo sanno e nei miti dicono che sono diventati cacciatori dopo le glaciazioni,ma che l’uomo nasce vegetariano!

Ho scritto ieri una lettera a Jackeline chiedendole di girarla a tutti…ti chiedo se gentilmente puoi far girare la presente perché non lo so fare e credo sia importante che gli altri conoscano la mia visione.

Mi dispiace che state andando via dalla rete,mi dispiace che Paolo e Stefano siano così autoesaltati da non vedere le assurdità  dei loro discorsi…. ma mi chiedo: e se tutto questo è la volontà del bioregionalismo di cambiare forma e modalità espressive?

All’inizio la visione bioregionalista prese la forma di aamterranuova..poi la lasciò…dopo riapparve nella forma della retebioregionaleitaliana…ed ora-avendo esaurito il compito-la visione bioregionale lascia rete per manifestarsi in una nuova forma..

La visione è sempre la stessa ma le forme mutano affinché la visione possa esprimersi sempre meglio….

quindi invece di lasciare, perché non sintonizzarsi con la visione ed ascoltare quale forma vuole manifestare e così collaborare con lei per il beneficio di tutti gli esseri? Invece di rimanere cristallizzate nelle vecchie forme?

Abbiamo fatto un ottimo lavoro… tutti fratelli e sorelle meravigliose..non insozziamo con il litigio le belle immagini..abbiamo il coraggio di lasciarle sfumare come nubi nel cielo e nudi tessere insieme nuovi vesti di manifestazioni

Caro Giuseppe sai quanto ti stimo e ti amo e per questo sono schietto e vero con te…vi saluto tutti con queste parole del maestro Morya: L’alba di un nuovo giorno si leva sulla terra/quest’ora non è una corrente ma un vortice/ogni mondo personale riflette il cielo in fiamme per il fuoco che divora le vecchie forme/la saggezza del creatore è profezia di un nuovo mondo/distruggendo egli crea!

                                          con PACE GIOIA FORZA AMORE

                                                             nella Madre TERRA  vostro fratellino gino-cavallo-di-vento-acquadimedicina

                                                                         MITAKUE OYASIN   OM TAT SAT

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Cari amici e amiche della Rete,

una precisazione con le parole di Arne Naess e una citazione dal famoso libro (anche per Gino di cui ho comunque apprezzato l’intervento, non mi sento ovviamente un esaltato…) per chiarire il mio impegno:

(Intervista ad Arne Naess)

“Quello che l’Ecologia Profonda propone è dunque un mutamento di mentalità e un cambiamento radicale dello stile di vita: il mutamento di mentalità consiste nella transizione a un atteggiamento più egualitario verso la vita e le forme di vita sulla terra.”

Gli otto punti dell’ecologia del profondo

(Tratto da Bill Devall, George Sessions, Ecologia Profonda. Vivere come se la natura fosse importante, Edizioni Gruppo Abele, 1989)

1. Il benessere e la prosperità della vita umana e non umana sulla Terra hanno valore per se stesse. Questi valori sono indipendenti dall’utilità che il mondo non umano può avere per l’uomo.

2. La ricchezza e la diversità delle forme di vita contribuiscono alla realizzazione di questi valori e sono inoltre valori in sé.

3. Gli uomini non hanno alcun diritto di impoverire questa ricchezza e diversità a meno che non debbano soddisfare esigenze vitali.

4. La prosperità della vita e delle culture umane è compatibile con una sostanziale diminuzione della popolazione umana: la prosperità della vita non umana esige tale diminuzione.

5. L’attuale interferenza dell’uomo nel mondo non umano è eccessiva e la situazione sta peggiorando progressivamente.

6. Di conseguenza le scelte collettive devono essere cambiate. Queste scelte influenzano le strutture ideologiche, tecnologiche ed economiche fondamentali. Lo stato delle cose che ne risulterà sarà profondamente diverso da quello attuale.

7. Il mutamento ideologico consiste principalmente nell’apprezzamento della qualità della vita come valore intrinseco piuttosto che nell’adesione a un tenore di vita sempre più alto. Dovrà essere chiara la differenza tra ciò che è grande qualitativamente e ciò che lo è quantitativamente.

8. Chi condivide i punti precedenti è obbligato, direttamente o indirettamente, a tentare di attuare i cambiamenti necessari.

Stefano Panzarasa

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Cari amiche – amici, direi menomale! Menomale che un’esperienza giunge alla sua conclusione  permettendo ad altre di progettarsi. Al punto morto ci si era arrivati da tempo, e la Rete si trascinava tra personalismi, ego grandi come montagne, ripetizione di esperienze. Non mi dilungo e preferisco pensare a intelligenze, sensibilità e pratiche condivise. Il Bioregionalismo non è e non può essere una coperta che ciascuno tira dalla sua parte, neanche un marchio personale di copyrait… io sono per il creative commons.
Dato che sono “molto felice” perchè oggi finalmente abbiamo concluso il trasloco e viviamo(tutta la nostra grande famiglia) in un posto stupendo,  mi sento pervaso da energie polifoniche…il mio personalissimo “bioregionalismo” ricomincia da oggi con entusiasmo e umiltà. Ma il periodo delle “tabelline” per mio conto è conclluso ed è ora di affrontare i logaritmi della vita.Non cito nulla ma consiglio vivamente la lettura di “La vita segreta delle piante” di Peter Tompkins e Cristopher Bird … il dolore del mondo vegetale.
Spero che chi ha deciso di concludere il proprio percorso nella Rete Bioregionale Italiana ( pure io lascio) abbia voglia ed energie per una nuova utopia collettiva.
Buon cammino ovunque ci porti!
Pontiroli Renato

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Caro Paolo…

Mi viene in mente un’altra cosa: non è GIUSTO e non è UTILE discutere di queste cose per mail, senza guardarsi in faccia…. finché si è tutti d’accordo e si “chiacchiera” va bene, ma quando c’è di mezzo la sopravvivenza di un ideale comune con mille sfaccettature, no.

Si sia nel torto o nella ragione, se un torto o una ragione ci fossero.

E’ come lasciare un fidanzato/a per un’incomprensione per sms!

Ma ognuno ha il suo modo di essere e la sua testa e la usa come può. Mi viene in mente il discorso che mi facevi ieri e stanotte sui pazzi….

Caterina Regazzi

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