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Agroecologia bioregionale, le cause delle malattie sono molteplici, Trieste: lavoratori contro la guerra, Assange libero subito, il rumore nemico numero 1 per l’uomo…

Il Giornaletto di Saul del 3 maggio 2022 – Agroecologia bioregionale, le cause delle malattie sono molteplici, Trieste: lavoratori contro la guerra, Assange libero subito, il rumore nemico numero 1 per l’uomo…

Care, cari, agroecologia e sovranità alimentare bioregionale rappresentano l’unica via percorribile, a partire dalla tradizione italica, modello di Biodiversità per salvare l’intero Pianeta che oggi spreca il 30% delle produzioni agro-industriali nella distribuzione globalizzata e alleva animali in industrie disumane e “disanimali” che consumano alimenti come almeno 30 miliardi di esseri umani… (Giuseppe Altieri) – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2022/05/eco-umanesimo-bioregionale-senza.html

Nota – Di questi temi se ne parlerà a Vignola (Mo), nell’azienda agricola La Bifolca (in Via dei Gelsi), il 18 giugno 2022. Il programma inizia dalle ore 16 con una passeggiata pomeridiana attraverso i campi sino alle sponde del Panaro, cercando erbe e bagnandoci i piedi nel fiume. Poi una condivisione a cerchio per raccontarci le nostre esperienze e progetti, presentare nuovi libri in sintonia, far un po’ di musica bucolica e condividere in un picnic cibo e bevande bioregionali. Info: 333.9639611

Le cause delle malattie sono molteplici – Scrive Paola Botta Beltramo: “Scrisse l’antropologo Bernardino del Boca: “Il vuoto dei sentimenti ha portato la gioventù ed i deboli a drogarsi. Non sono gli omosessuali e i drogati a diffondere l’Aids, bensì la vita contro Natura, il cibo troppo raffinato, la sofisticazione e l’ignoranza vestita di sicurezza che crea i ghetti, le ingiustizie, le confusioni, tutte le negatività…” – Continua: https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2022/05/le-cause-delle-malattie-sono-molteplici.html

Fiorenzuola d’Arda – Scrive Paolo Mario Buttiglieri: “5 maggio 2022 – h. 20.00. Sala conferenze “Ivan Illich” a Fiorenzuola: CONSEGUENZE PSICHIATRICHE DELL’USO DELLA MASCHERINA E DELLA SOTTOMISSIONE. Conferenza organizzata dalla Libera Università di Uqbar. Info: trentomilano@gmail.com”

Un canto all’aperto dedicato a Shiva tenuto alla Festa dei Precursori del 30 aprile 2018: https://www.facebook.com/caterina.regazzi/videos/10215123693836195/

Lasciate ogni speranza voi che vi “grinpassate” – Scrive AdnKronos: “Green pass, arriva la proroga dell’Ue. La Commissione Europea ha infatti approvato oggi la proposta di “estendere di un anno” il certificato Covid digitale Ue, “fino al 30 giugno 2023″. Lo dice il portavoce Christian Wigand, durante il briefing con la stampa…”

Commento di Diego Fusaro: “L’infame tessera verde non se ne andrà, dacché essa è un fine e non un mezzo…”

Trieste. Lavoratori contro la guerra il green pass e le sospensioni – Scrive No Greenpass Trieste: “Siamo scesi in Campo San Giacomo a Trieste per la manifestazione del primo maggio. Siamo le lavoratrici ed i lavoratori contro il green pass, i ricatti e le discriminazioni sul lavoro, e, come tali, ci siamo posizionati nel corteo con uno striscione, formando di fatto lo spezzone più numeroso. Ma…” – Continua: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2022/05/lavoratori-di-trieste-in-prima-linea.html

Assange libero, subito… – Ecco cosa succede, per chi vuole divulgare la verità: https://www.facebook.com/watch/?v=949180149311734 - A Le Iene si parla del destino di Julian Assange. Il fondatore di WikiLeaks si trova in carcere a Londra, ma intanto in America si sta decidendo sul suo futuro. L’uomo rischia 175 anni di carcere a causa della diffusione da parte dell’organizzazione di WikiLeaks di documenti riservatissimi su trame, stragi, corruzione mondiali. Negli USA la compagna Stella Morris è convinta che “morirà”

Cosmonauti russi spiegano la bandiera della Vittoria sullo spazio – Scrive Antonio Di Siena: “Oleg Artemyev, uno dei più famosi cosmonauti della Roscosmos, è uscito fuori dalla Stazione spaziale internazionale con Denis Matveyev e insieme hanno issato nello spazio una copia della Znamja Pobedy, la bandiera rossa piantata sul Reichstag di Berlino il 1 maggio del 1945 a imperitura memoria della vittoria sul nazismo. Credo che poche altre cose resteranno così indelebilmente impresse nella mia mente. Semplicemente grazie!”

Il rumore nemico numero 1 per l’uomo – Torniamo al problema dell’inquinamento acustico e musicale… (e non solo nelle città, poiché ormai esso impera ovunque) per scoprire che mentre un pubblico sempre più vasto si sottopone, più o meno volontariamente, ai prodotti musicali di consumo, s’impone per “l’ascoltatore” di qualità un eccessivo sforzo discriminatorio e di pazienza per non restare coinvolto e sconvolto dal rumore della diffusione di massa. Occorre evitare che la capacità melodica, che fece sognare l’uomo per millenni e che è ormai una componente emozionale della sua vita spirituale, cada vittima dei “petrolieri” musicali… – Continua con testo bilingue: https://bioregionalismo.blogspot.com/2022/05/music-and-noise-pollution-has-become.html

Ciao, Saul/Paolo

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“E non è forse questo che chiamiamo morte, cioè lo sciogliere e il separare l’Anima dal corpo… E precisamente questo è lo scopo dei filosofi: sciogliere e separare l’Anima dal corpo” (Platone)

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Protezione dei semi originari, intervista con Paolo D’Arpini di Lorenzo Merlo, un carcere auto-gestito, i nuovi miserabili dell’informazione, Ucraina nazista e guerra ideologica…

Il Giornaletto di Saul del 22 marzo 2022 – Protezione dei semi originari, intervista con Paolo D’Arpini di Lorenzo Merlo, un carcere auto-gestito, i nuovi miserabili dell’informazione, Ucraina nazista e guerra ideologica…

Care, cari, anche nei momenti più bui della storia dell’umanità, sono stati mantenuti certi limiti o intendimenti comuni su ciò che è accettabile o inaccettabile: sia da un senso comune su ciò che è necessario per la sopravvivenza sia da una percezione comune dell’assurdo. Capiamo che l’aria e il sole sono di tutti, che nessuno deve impedirci di dormire e che solo nella morte smettiamo di respirare. Questi esempi possono sembrare estremi o assurdi, ma servono a farci capire che ci sono limiti all’appropriazione privata o all’oppressione che condividiamo come umanità… (Ecor.Network) – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2022/03/protezione-dei-semi-originari-e.html

Nota – Accettare la proprietà intellettuale significa anche accettare che tutto è merce o capitale. Significa distruggere il senso più profondo di ciò che è collettivo e comunitario, di tutto ciò che le varie comunità hanno creato nel corso della loro storia, compresi i saperi, i semi, i territori. Obbedire alle nuove legislazioni significa facilitare la nostra distruzione e disobbedire ci lascia apparentemente fuori da ogni protezione e soggetti alle punizioni determinate dalla legge.

Bioregionalismo, ecologia profonda e spiritualità laica. Intervista con Paolo D’Arpini di Lorenzo Merlo LM: “Paolo, come sei definito dalle persone? – P D’A: Sderenato. Anzi mezzo sderenato, perché sono anche una persona abbastanza equilibrata e anche un po’ impegnata. – Ma mezzo sderenato penso sia una tua definizione di te stesso, le persone, come ti definiscono? – Se potessero conoscere il significato del termine mezzo sderenato credo che lo userebbero volentieri perché mi rappresenta… – Continua: https://bioregionalismo.blogspot.com/2020/02/interview-with-paolo-darpini-by-lorenzo.html

A Firenze con gli operai – Scrive Resistenza: “Il Partito dei CARC aderisce, partecipa e promuove la più ampia partecipazione di lavoratori, giovani, organizzazioni operaie e popolari alla manifestazione nazionale del 26 marzo a Firenze “Insorgiamo! per questo, per altro e per tutto” indetta dal Collettivo di Fabbrica e dagli operai della GKN. Info: pcarc_news@riseup.net”

Un carcere auto-gestito – Proposta di Paolo D’Arpini – Sempre più drammatiche le informazioni che giungono dal girone infernale carcerario, gli istituti penitenziari scoppiano ed anche il cervello di chi ci abita… Prima di tutto un istituto di pena, come viene chiamato oggi, dovrebbe produrre la riabilitazione e la rieducazione del detenuto. Ciò non avviene nel presente modello coercitivo ed infatti coloro che finiscono in carcere escono più disperati di prima… se non a gambe tese!…” – Continua: https://www.terranuova.it/News/Ambiente/Un-carcere-auto-gestito-di-Paolo-d-Arpini

Commento di Franca Oberti: “Da anni penso anch’io che il carcere non aiuta certo né a recuperare né a educare. Il modello proposto nell’articolo è edificante. Purtroppo dubito che si trovino sufficienti volontari laici non stipendiati. Inoltre prima di affidare gli incarichi dovrebbero fare dei test attitudinali e tener separate le persone aggressive. Insomma sono molto perplessa. So che non è né umano né cristiano, ma per certi soggetti vedo solo i lavori forzati di lontana memoria…”

I nuovi miserabili… quelli dell’informazione scorretta – Scrive Lorenzo Merlo: “Se non ancora chiaro, se qualcuno aveva ancora qualche riserva di credito nei confronti dei progressisti, il signor Giannini chiarisce definitivamente le idee ai tenaci resistenti di sinistra. (È un ossimoro scrivere “di sinistra”, ma rende l’idea della profondità della vergogna). “I miserabili del web” è quanto ci dice il signor Giannini in occasione degli argomenti a sostegno della sua scelta, riferiti a proposito della demagogica – leggi propagandistica– prima pagina del suo La Stampa…” – Continua: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2022/03/i-nuovi-miserabili-quelli.html?showComment=1647861668248#c4166252888638839788

Nota – Ho esagerato? Ho detto il vero? Ho infranto il la barriera del politicamente corretto, neo Muro di divisione tra i giusti e gli inutili? Non so, lo saprà certo il fascismo democratico che per ora è agli Ordini, poi passerà alle squadre…

Ucraina nazista e guerra ideologica – Scrive P.P.: “Gli ucro-nazisti devono risolvere un bel problema: come mettere a tacere le sempre più numerose testimonianze degli sfollati contro il battaglione Azov e consimili. Dalle prime sembra che emergano anche fucilazioni di civili. Teniamo conto che Mariupol è russofona. Si dice che i Russi abbiano in mente un nuovo “processo di Norimberga”. Mariupol rischia di essere una delle battaglie più tremende degli ultimi tempi…” – Continua: https://paolodarpini.blogspot.com/2022/03/ucraina-il-risveglio-nazista-e-la.html

La “mediazione” del nostro ministro degli esteri, Luigi di Maio: “Putin peggio di un animale. Più feroce di un animale feroce. Sono animalista, non voglio offendere nessun animale. Penso che tra Putin e qualsiasi animale ci sia un abisso e sicuramente quello atroce è lui.” Giovanni Floris, conduttore televisivo: “Quando picchi il cane devi lasciarti la porta della stalla aperta, perché devi dargli la possibilità di scappare, quale possibilità lei offrirebbe a Putin?” Di Maio: “Tra Putin e qualsiasi animale c’è un abisso. Va picchiato e basta.”. Queste le parole del ministro sedicente “pacifista”.

T’Ai l’esagramma della Primavera e della Pace – …l’esagramma dell’I Ching T’Ai, La Pace, è collegato all’archetipo della Lepre (Coniglio o anche Gatto). La qualità temporale presa in esame è quella dell’Equinozio di Primavera. T’Ai: Sotto vi è il trigramma Il Creativo, che ascende, Il Cielo. Sopra il trigramma Il Ricettivo, che discende, la Terra. Quindi i loro influssi s’incontrano e stanno in armonia… – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2021/03/20/i-ching-analisi-dellesagramma-tai-la-pace/

Ciao, Saul/Paolo

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Pensieri poetici del dopo Giornaletto:

“Voglio fare con te ciò che la primavera fa con i ciliegi.” (Pablo Neruda)

“Non si può insegnare niente ad un uomo: si può solo aiutarlo a trovare la risposta dentro se stesso.” (Galileo Galilei)

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Quando la giornata del “ricordo” dei crimini italiani in Jugoslavia, URSS, Etiopia, Somalia, Libia, Cina, Grecia, Albania?

In queste settimane è riesplosa la questione “foibe”, periodicamente, ma più spesso in vigilie elettorali, viene riesumata questa vicenda, spesso utilizzata a meri fini propagandistici ed ideologici, da politicanti di basso livello culturale e storico, o da propagandisti faziosi e senza alcun spirito di cercare di trovare un percorso di “riconciliazione” nazionale, come fu per una tragedia vera, come quella dell’apartheid in Sudafrica, voluta e guidata da Nelson Mandela insieme alla controparte Frederik de Klerk.

In questa” italietta” dove lo spessore storico e culturale, per non dire etico, dei politici nostrani è ai minimi della storia della Repubblica italiana, per ottenere un pugno di voti in più, si utilizzano la morte e le tragedie di essere umani tragicamente vittime degli eventi storici di oltre 76 anni fa.

Un paese e anche una gran parte della popolazione che non ha mai fatto i conti con la propria storia e con i propri orrori e crimini compiuti in giro per il mondo. Atto storico fatto da Germania e Giappone, per esempio. Qui persiste la vulgata dell’ ”italiani brava gente”.
Per arrivare alla questione “foibe” con relative tragedie connesse e innegabili, per alcuni versi, come storicamente sopravvengono in qualsiasi frangente storico di guerra, dove si compiono vendette personali, frutto di rancori, odi di gente esasperata da vessazioni e violenze precedenti.
Io penso che invece di polemizzare manicheamente, senza arrivare a nessuna sintesi storica, che certamente non interessa ai “fondamentalisti” nostrani, tutti impegnati a rinfocolare odi, rancori, razzismi etnici, solo per una “guerricciola” elettorale, occorrerebbe ripartire dalla STORIA, con i suoi atti, fatti, passaggi che hanno portato agli anni in questione. Ora tutti sono documentati e inoppugnabili, se ci si attenesse a questi, auspicando in onestà intellettuali e giornalistiche, sicuramente rarissime da trovare, ma ci sono, con un confronto e una sintesi non di parte, ma come giudizio storico, forse si potrebbe chiudere quel periodo e permettere ai familiari delle vittime delle due parti di piangere i propri morti, tutti da rispettare tranne quelli di carnefici, fanatici, torturatori o criminali. Silenziando e togliendo così fiato e benzina, per appiccare odi e divisioni per i loro sporchi pugni di voti elettorali, i fondamentalisti patriottardi sciovinisti. Ribadendo che “patriota” è un termine di grande dignità, di uomini e donne che combattono per la difesa della propria terra, della propria gente, della propria indipendenza, non usufruibile per chi aggredisce, invade, occupa, sottomette altri paesi e popoli.

Si comprendono i “ragazzi di Salò” e si accusano i “massacri dei partigiani jugoslavi”, si dedurrebbe anche italiani, visto che sono stati decine di migliaia i partigiani italiani che hanno combattuto contro il nazifascismo in Jugoslavia e sono morti in quelle terre per riscattare l’onore di un intero popolo, macchiato e infangato da vent’anni di fascismo e colonialismo contro altri popoli, tra cui quello jugoslavo, che mai nella storia hanno aggredito il nostro paese.

Il mito degli “italiani brava gente” è fondato sulla rimozione storica dei crimini di guerra commessi dall’esercito italiano nelle colonie e nei territori invasi e occupati della 2° guerra mondiale; la nostra storia nazionale è ricca di rimozioni e “dimenticanze” di quello che è stato fatto ad altri popoli e paesi. Dagli archivi delle Nazioni Unite emerge un dato che dovrebbe far vergognare i “fondamentalisti sciovinisti” che campano sulla questione foibe. Personalmente, ho, verso questi avvenimenti, sicuramente tragici, un profondo rispetto per chi fosse perito innocente.

Secondo le Nazioni Unite: solo per il periodo coloniale e della 2° guerra mondiale i fascisti e l’esercito italiano hanno UCCISO oltre UN MILIONE di persone, di cui 300.000 nella sola Jugoslavia, tutto documentato dallo storico americano M. Palombo, il cui lavoro per la BBC inglese “Fascist Legacy” è stato utilizzato anche dalla TV “La 7”, dopo alcuni decenni di censura sulle reti TV pubbliche..
800 Italiani furono dichiarati “criminali di guerra” dalla “Commissione per i crimini di guerra delle Nazioni Unite” e mai processati.
Nei 200 campi di concentramento italiani, furono rinchiusi più di 100.000 jugoslavi (uomini, donne, bambini, e dove 11.606 vi morirono (quelli accertati), oltre che di fame anche di sete.

Quasi 200.000 furono i civili falciati dai plotoni di esecuzione italiani, in quanto “ribelli e banditi”.
Un milione e ottocento mila jugoslavi massacrati da tedeschi e Italiani, 3272 i caduti italiani, invasori non va dimenticato. Il rapporto tra le vittime italiane e quelle slave corrisponde circa allo 0,002, ma i massacratori e inumani, sono considerati gli “slavi”.

Nella sola Istria furono 80.000 gli slavi che in tre anni dovettero fuggire all’estero, per non essere spazzati via dalla barbaria fascista o deportati nei lager italiani.

I morti accertati nelle foibe sono stati circa 2.000 (e non ci può essere nessun rallegramento, al contrario rispetto, di fronte a cifre che trattano di morte), ma va sottolineato che i fascisti e i collaborazionisti col nazismo, in quelle zone furono alcune decine di migliaia, che compirono ogni genere di atrocità e crimini contro la popolazione civile, documentata storicamente in studi, archivi e in alcuni documentatissimi libri che sono a disposizione di tutti. Oltre alle migliaia di insegnati delle scuole italiane (quelle slave furono chiuse), dipendenti delle amministrazioni pubbliche, dove non potevano esserci slavi, di preposti alla sanità, italiani perché non potevano esserci slavi e così via. Non si può mediante l’utilizzo di alcuni fatti revisionare storicamente e ribaltare i processi storici avvenuti e non contestualizzarli. E’ un operazione antistorica e faziosa, senza alcuna scientificità e credibilità, smaccatamente razzista, al di là delle opinioni soggettive.
Un confronto deve partire dall’aggressione militare dell’aprile 1941, sbocco di quanto già era stato fatto in termini di snazionalizzazione, vessazione e persecuzione etnica di altri popoli, fino ad arrivare alle vere e proprie deportazioni, dalle infami e criminali politiche fasciste italiane, contro le popolazioni slave da sempre residenti nelle regioni del confine orientale, mischiate e coabitanti al di là dell’aspetto etnico; politica che teorizzava l’espansionismo e lo sciovinismo come obiettivi da conseguire. Senza dimenticare che già nel 1918 furono oltre 500.000 gli sloveni e croati “inglobati” dall’Italia di allora, il vizietto espansionista era quasi un dato di fatto.

Dopo il 6 aprile 1941, con l’occupazione e l’annessione di territori jugoslavi in cui non abitava neppure un italiano, furono inclusi illegittimamente entro i nuovi confini occupati, altre centinaia di migliaia di jugoslavi, il cui trattamento da parte dello Stato italiano fu la repressione più spietata, le fucilazioni, gli incendi di villaggi, la deportazione in campi di concentramento di decine di migliaia di donne, vecchi, bambini, e la morte di migliaia di essi. Questi i esiti dell’“espansionismo italiano”, argomento assolutamente rimosso, mai diventato “memoria collettiva” e mai citati dai fondamentalisti nostrani. Tutti i fautori e i fiancheggiatori del “revisionismo storico” ( compreso l’on. Fassino e i suoi soci di partito) dovrebbero guardarsi una cartina etnica di queste terre, il più autorevole è quella redatta nel 1915 da Cesare Battisti (un nome che dovrebbe essere una garanzia) in “La Venezia Giulia. Cenni geografico-statistici”, pubblicato nel 1920 dall’Istituto Geografico De Agostini. Battisti attribuiva per la Venezia Giulia, nel suo complesso, la seguente composizione nazionale, in percentuale:
Italiani: 43,09 – Sloveni: 32,23 – Croati: 20,64 – Tedeschi: 3,30
Dunque gli “slavi” erano il 52,87 per cento.
Per quanto riguarda l’Istria in particolare:
Italiani: 35,15 – Sloveni: 14,27 – Croati: 43,52 – Tedeschi: 3,51
Dunque gli “slavi” erano il 57,79 per cento.
Come si vede i territori rivendicati durante la seconda guerra mondiale dall’“espansionismo slavo” era abitati in maggioranza da “slavi”. Questa non è un’opinione personale, sono dati storici.

Già nei primi anni ’20 lo squadrismo italiano in camicia nera, rafforzato dai fascisti triestini, si rese protagonista di feroci violenze e aggressioni con molti morti e feriti nella popolazione civile.

Persino gli stessi storici fascisti, tra i quali l’istriano G.A. Chiurco, nell’esaltare le imprese squadriste e renderle gloriose, ha involontariamente, documentato inoppugnabilmente i crimini compiuti di assassinii di antifascisti italiani come Pietro Benussi a Dignano, Antonio Ive a Rovigno, Francesco Papo a Buie ed altri, oltre alle devastazioni e distruzioni delle Camere del lavoro e delle Case del popolo, a sanguinarie spedizioni nei villaggi abitati da croati e sloveni della regione.

Anche nel mio libro “Pagine di storia rimosse”, nel diario riportato del cappellano militare Don Pietro Brignoli, sono documentati e testimoniati gli orrori e i crimini compiuti in quei territori, purtroppo anche di soldati italiani, non solo dai fascisti.

Con il fascismo furono distrutti e aboliti tutti gli enti e associazioni culturali, sociali e sportivi della popolazione slovena e croata; sparì ogni traccia pubblica dell’esistenza della popolazione croata e slovena. Furono abolite le loro scuole di ogni grado, cessarono di uscire i loro giornali, i libri scritti non in italiano divennero materiale sovversivo; con un decreto del 1927 furono forzosamente italianizzati i cognomi slavi, furono italianizzati anche i toponimi. Decine di migliaia di civili croati e sloveni furono deportati nei campi di concentramento disseminati dall’Albania all’isola di Rab (Arbe), nell’Italia meridionale, centrale e settentrionale. Nel solo lager di Arbe/Rab (Jugoslavia) ne morirono 4.000 circa, fra cui moltissimi vecchi e bambini per denutrizione, stenti, maltrattamenti e malattie.

In un documento del 15 dicembre 1942, l’Alto Commissariato per la Provincia di Lubiana, Emilio Grazioli, trasmise al Comando dell’XI Corpo d’Armata il rapporto di un medico in visita al Campo di Arbe dove gli internati “presentavano nell’assoluta totalità i segni più
gravi dell’inanizione da fame”. La risposta a quel rapporto, scritta di suo pugno dal generale Gastone Gambara sanciva: “Logico ed opportuno che campo di concentramento non significhi campo d’ingrassamento. Individuo malato = individuo che sta tranquillo”.

Come non ricordare qui la nota ai Comandi locali in Slovenia del generale Mario Robotti: “Chiarire bene il trattamento dei sospetti, cosa dicono le norme 4C e quelle successive? Conclusione: si ammazza troppo poco!”. Queste parole si rifacenvano all’ordine del generale Mario Roatta, comandante della II Armata italiana in Slovenia e Croazia, il quale nel marzo del 1942 aveva diramato una Circolare 3C nella quale si sanciva: “…Il trattamento da fare ai ribelli, non deve essere sintetizzato dalla formula dente per dente ma bensì da quella testa per dente”.

Una disposizione che troverà una feroce e criminale applicazione nell’eccidio di Gramozna Jama in Slovenia, dove al termine della guerra furono riesumati resti di centinaia corpi di civili massacrati durante l’occupazione, per ordine dei comandi miltari italiani; furono migliaia i civili falciati dai plotoni di esecuzione italiani, dalla Slovenia alla “Provincia del Carnaro”, alla Dalmazia fino alle Bocche di Cattaro e in Montenegro senza aver mai subito alcun processo.

Nel migliore dei casi, se dipendenti statali e ritenuti non ostili, furono trasferiti in regioni distanti dell’Italia. Persino nelle chiese le messe potevano essere celebrate soltanto in italiano, le lingue croata e slovena dovettero sparire perfino dalle lapidi sepolcrali, queste stesse lingue furono bandite dai tribunali e da tutti gli uffici, negate dalla vita quotidiana.

Centinaia di democratici italiani, socialisti, comunisti e cattolici che lottarono per la difesa dei più elementari diritti delle minoranze subirono attentati, arresti, processi e lunghi anni di carcere inflitti dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato.
Lo storico triestino Teodoro Sala sull”L’Espresso” del 19 settembre 1996 ha documentato una prolungata serie di crimini di guerra compiuti da speciali reparti di occupazione, fra i quali si contraddistinsero per ferocia le Camicie Nere: “…rapine, uccisioni, ogni sorta di violenza perpetrata a danno delle popolazioni…”.

Prima di arrivare alla questione foibe, gli italiani “brava gente” in giro per il mondo, in poco più di cent’anni avevano già aggredito, invaso, occupato, decine di paesi e popoli. Come documentato ormai storicamente, massacrando, sterminando intere popolazioni, saccheggiando e devastando terre e paesi.

Come scritto dall’indimenticato storico A. Del Boca: “…La vera differenza fra noi e gli altri Paesi che hanno avuto imperi coloniali è la nostra pervicace volontà di rimuovere questo passato dalla memoria collettiva… Le stragi e gli eccidi furono fatti per spirito di disciplina, per emulazione o perché persuasi di essere nel giusto eliminando “barbari” o “subumani”. Non rari, fra gli ufficiali, quelli che si sono vantati degli atti di ferocia compiuti e che si sono dilungati nel fornire macabri particolari. Per esempio, sul come trasformare in torcia umana un partigiano catturato in Slovenia. Erano sufficienti, assicuravano, un palo o un albero al quale legare il prigioniero, un fiasco di benzina e un cerino… Questo modello di italiano, un chiaro prodotto del consumismo, dell’ignoranza e dell’egoismo, non è certo, anche se è l’ultimo, il modello immaginato da Massimo d’Azeglio e dagli altri padri della patria….”.

Questo il curriculum di aggressioni (non certo gloriose o onorabili) che l’Italia ha nella sua breve storia. Chiediamo ai “fondamentalisti” italioti ( termine coniato da G. Bocca), cosa hanno da dire. Poi in Italia si potrà affrontare la questione foibe.

5 Febbraio 1885: occupazione di Massaua, Eritrea.
3 Agosto 1889: occupazione di Asmara, Somalia.
16 Luglio1894: occupazione di Cassala, Sudan.
1 Dicembre 1895: inizio della Guerra di Abissinia contro l’Etiopia.
1902: dopo la soppressione della Rivolta dei Boxer in Cina, l’Italia occupa Tientsin.
28 Settembre 1911: inizia la guerra contro la Turchia per occupare la Libia.
5 Ottobre 1911: comincia l’occupazione della Libia.
26 Aprile 1912: comincia l’occupazione delle isole greche del Dodecaneso.
23 Maggio 1915: guerra all’Austria-Ungheria e assalto alle coste adriatiche jugoslave.
21 agosto 1915: dichiarazione di guerra all’Impero ottomano.
19 Ottobre 1915: guerra al Regno di Bulgaria
27 Agosto 1916: dichiarazione di guerra all’Impero tedesco.
29 Agosto 1923: occupazione dell’isola di Corfù in Grecia.
7 Aprile 1939: occupazione dell’Albania.
28 Ottobre 1940: aggressione alla Grecia.
6 Aprile 1941: aggressione della Jugoslavia.
22 giugno 1941: aggressione all’Unione Sovietica.

…Sappiamo come si sono concluse tutte…

Per non dilungarmi non affronto qui tutti gli altri coinvolgimenti militari del dopoguerra fino ai giorni nostri.

Quando una giornata del ricordo e della richiesta di perdono agli altri popoli, in questo caso a quello jugoslavo, per queste vittime innocenti? Questo, sì rappresenterebbe storicamente un atto di pace e riconciliazione definitiva.

Perché dover accettare che i carnefici diventino eroi oltre ad essere vergognoso è anche oltraggioso verso la memoria storica di quella generazione di “ragazzi” che invece di andare a Salò o stare a guardare, è salita in montagna a combattere il nazifascismo pagando con la tortura e con la morte la scelta della lotta per la libertà.
Certi signori, di destra o sinistra, ormai c’è poca differenza elettorale, dimenticano che la riconciliazione c’è già stata: è avvenuta il 25 aprile 1945, con la sconfitta del fascismo, la cacciata dell’invasore nazista e la vittoria della lotta di liberazione nazionale, lasciatoci in eredità da quegli italiani che con il loro sangue avevano ridato libertà e dignità all’Italia.
Per questo sottoscrivo e faccio mie le parole e il patrimonio morale di un italiano, partigiano e antifascista, che ha combattuto per la nostra Italia: quella della giustizia e della dignità.

“…La storiografia revisionista si è così riempita di pidocchi revisionisti che pretendono di cambiare gli accaduti, la memoria, la toponomastica, i libri di testo… Quelli che combattevano al fianco dei nazisti…volevano la fine delle libertà. Furono invece i Partiti della Resistenza, a recuperare le libertà…” I morti ” diceva Pavese “sono tutti eguali, partigiani e repubblichini”….Ma non erano uguali le loro storie, le loro idee. La pietà è una cosa che fa parte del sentimento umano solidale, ma la pietà per le idee non ha senso, non si può avere pietà per le idee barbare, assassine, non si può revisionare l’orrore, si può al massimo dimenticarlo…per pietà”. ( G. Bocca)

Con le parole di speranza e cauto ottimismo di A. Del Boca: “…sono persuaso che un giorno, , quando cesseranno del tutto le rimozioni e le false revisioni; quando non ci saranno più carte da nascondere in qualche “armadio della vergogna” e tramonterà la leggenda del «fascismo buono» e del confino di polizia gabellato da Mussolini come un luogo di villeggiatura; allora si potrà finalmente seppellire anche il falso mito degli «italiani brava gente», che ha coperto e assolto troppe infamie…”.

Enrico Vigna

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Incontro/dibattito tra CTS sul covid, due geopolitiche a confronto, proposta di carcere auto-gestito, Treia: proposto un concerto nella chiesa di San Michele…

Il Giornaletto di Saul del 9 ottobre 2020 – Incontro/dibattito tra CTS sul covid, due geopolitiche a confronto, proposta di carcere auto-gestito, Treia: proposto un concerto nella chiesa di San Michele…

Care, cari, siete inviti all’incontro/dibattito tra CTS in Piazza Santa Maria in Cosmedin (Roma). Gli argomenti trattati verteranno sull’attuale situazione emergenziale sanitaria partita ufficialmente il giorno 31 Gennaio 2020 tramite avviso e comunicazione sulla Gazzetta Ufficiale e riguardanti temi di pubblica sicurezza sul tema specifico COVID-19 e tutte le misure correlate adottate da quel giorno, a più riprese modificate, fino ad oggi… (Aderenti al Patto per la Verità) – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2020/10/roma-10-ottobre-2020-confronto-pubblico.html

Una considerazione di Dwight David Eisenhower (Discorso di addio alla nazione, 17 gennaio 1961): “Nei concili di governo, dobbiamo guardarci le spalle contro l’acquisizione di influenze che non danno garanzie, sia palesi che occulte, esercitate dal complesso militare-industriale. Il potenziale per l’ascesa disastrosa di poteri che scavalcano la loro sede e le loro prerogative esiste ora e persisterà in futuro. Non dobbiamo mai permettere che il peso di questa combinazione di poteri metta in pericolo le nostre libertà o processi democratici”

Due geopolitiche a confronto – Scrive Fulvio Grimaldi: “Mentre, arrampicandosi sul Coronavirus, i nostrani pandemici della pandittatura, si baloccano smantellando una dopo l’altra le poche cose buone fatte dai 5 Stelle, ancora non pervertiti da Grillo, Di Maio e poltronari vari (Quota 100, decreti sicurezza, reddito di cittadinanza, norma anticorruzione, stop alla prescrizione e ai vitalizi, decreto dignità…), vediamo qual’è la geopolitica in cui questi vendipatria fanno da nanetti di giardino. Andiamo negli USA, il paese dove il 75% della ricchezza nazionale sta in mano all’1 percento miliardario. Su questo, chiunque vinca alle presidenziali, non cambierà niente…” – Continua: https://paolodarpini.blogspot.com/2020/10/due-geopolitiche-confronto.html

Nota sul voto negli USA – A poche settimane dal voto, l’arma estrema dei democratici è quella dei brogli. A Trump viene imputato di avversare il famigerato voto per posta, che i suoi avversari vogliono imposto dal Covid, al posto del voto al seggio…

Proposta di carcere auto-gestito dai detenuti – Ritorno sulla mia proposta di un modello carcerario basato sulla auto-conduzione da parte dei detenuti. Il modello suggerito è quello di un “carcere-comunità” in cui i membri accettano di seguire questa metodologia e possono gestire la struttura e provvedere al suo mantenimento sia economicamente che regolamentariamente, scegliendo lo svolgimento di un lavoro autonomo od organizzato collegialmente all’interno della struttura stessa. – Continua: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2020/10/08/e-giunse-il-tempo-del-carcere-auto-gestito/

Commento di Paola Botta Beltramo: “L’antropologo-teosofo Bernardino del Boca, nel corso di una sua conferenza, disse che quando nel 1946 si trovò in Thailandia riscontrò che in quel paese le carceri erano quasi vuote. I pochi carcerati erano visitati da monaci buddisti i quali svolgevano il loro servizio con lo scopo di capire anche i motivi più reconditi che avevano portato quelle persone ad infrangere la legge…”

Commento di Franca Oberti: “Da anni penso anch’io che il carcere non aiuta certo né a recuperare né a educare. Il modello proposto nell’articolo è edificante. Purtroppo sono molto perplessa sulla riuscita di tale progetto. So che non è né umano né cristiano, ma per certi soggetti vedo solo i lavori forzati di lontana memoria…”

Treia. Proposto un concerto nella chiesa di San Michele, appena restaurata – L’8 ottobre 2020 è stata annunciata la “fine lavori” del restauro post sisma della Chiesa romanica di San Michele a Treia. Trattasi del più antico, forse il più antico, luogo di culto della città, adiacente il campo ove insiste la torre longobarda Onglavina, risalente al X secolo, e la cui canonica è nota anche per le vicende di Dolores Prato che da bambina vi risiedette. L’architettura della chiesa di San Michele è dotata di una ottima acustica e pertanto risulta particolarmente adatta a svolgervi cori e concerti… – Continua: https://auser-treia.blogspot.com/2020/10/treia-proposto-un-concerto-di-armonici.html

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Tu sei in prigione. Se vuoi uscire di prigione, la prima cosa che devi fare è renderti conto che sei in prigione. Se pensi di essere libero, non puoi evadere” (George Gurdjeff)

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I custodi del territorio bioregionale, 2020 a Spilamberto, antisemitismo secondo IHRA, Nicoletta Dosio scrive dal carcere…

Il Giornaletto di Saul del 2 gennaio 2019 – I custodi del territorio bioregionale, 2020 a Spilamberto, antisemitismo secondo IHRA, Nicoletta Dosio scrive dal carcere…

Care, cari, oggi se si va in un qualsiasi centro visite di un parco di una riserva veniamo sommersi da materiale cartaceo e un enorme apparato iconografico senza fare formazione di una nuova leva di operatori culturali attività commerciali aziende agricole associazioni agricoltori custodi pastori e contadini che operano direttamente sul territorio bioregionale. Faccio un esempio ancora più specifico, qualche anno fa il parco del Gran Sasso e il parco della Maiella hanno ricevuto più di mezzo milione di euro di finanziamento per il progetto biodiversità, ecco la maggior parte dei fondi sono stati utilizzati per stampe di materiale cartaceo di ogni genere… (Ferdinando Renzetti) – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2020/01/il-territorio-bioregionale-e-curato-da.html

Auguri in musica – Scrive Stefano Panzarasa: “Auguri ecopacifisti con la mia ultima canzone – https://www.youtube.com/watch?v=qiXarIDp9wg – “Se io fossi un falegname” cover di “If I were a carpenter” (Tim Hardin, Woodstock 1969)”

Spilamberto. Capodanno festeggiato con le olive di Treia… – Scrive Caterina Regazzi: “Siamo al primo dell’anno e, come da circa 10 anni a questa parte per me, molti di più per Paolo che fa questo rito anche quando stava a Calcata, ieri sera abbiamo vissuto la “Notte senza Tempo”. Come previsto nel programma si è trattato di una serata tranquilla, che si è aperta verso le 21 con una cenetta col cibo vegetariano da ognuno preparato e portato (polenta con sugo di lenticchie, zuppa di farro, insalata mista, carote grattugiate, olive di Treia in salamoia fatte da me… – Continua: https://retedellereti.blogspot.com/2020/01/e-come-dice-paolo-anche-questa-volta.html

Antisemitismo secondo IHRA – Scrive J.E.: “Ne “La definizione di antisemitismo adottata dai 31 Stati membri dell’IHRA, una frase salta subito agli occhi: ”Le manifestazioni retoriche e fisiche dell’antisemitismo sono dirette (…) verso le istituzioni della comunità ebraica. L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei, che può essere espressa come odio verso gli ebrei. Le manifestazioni retoriche e fisiche dell’antisemitismo sono dirette verso individui ebrei o non ebrei e / o le loro proprietà, verso le istituzioni della comunità ebraica e le strutture religiose…” – Continua: https://paolodarpini.blogspot.com/2020/01/antisemitismo-ed-antisionismo-secondo.html

Assange sta morendo – Scrive Stop Colonialismo: “Il giornalista Vaughan Smith ha dichiarato che Assange è tenuto in isolamento per 23 ore al giorno. “Julian mi ha chiamato e raccontato come sta morendo lentamente”…”

Avanti NoTav – Nicoletta Dosio scrive dal carcere: “Sto bene, sono contenta della scelta che ho fatto perché è il risultato di una causa giusta e bella, la lotta NoTav che è anche la lotta per un modello di società diverso e nasce dalla consapevolezza che quello presente non è l’unico dei mondi possibili. Sento la solidarietà collettiva e provo di persona cosa sia una famiglia di lotta. Siamo dalla parte giusta.” – Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2020/01/01/avanti-no-tav-nicoletta-dosio-scrive-dal-carcere/

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Senza dubbio il nostro tempo … preferisce l’immagine alla cosa, la copia all’originale, la rappresentazione alla realtà, l’apparenza all’essere… Per esso sacra è solo l’illusione, ma ciò che è profano è la verità. Meglio ancora, il sacro ingigantisce ai suoi occhi in relazione al decrescere della verità e al crescere dell’illusione, cosicché il colmo dell’illusione è anche il colmo del sacro (Feuerbach)”

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