Dialogo di Francesco Toscano con Silvana De Mari riguardo i fatti di Gaza…
“Interessante l’ultima intervista di Francesco Toscano con Silvana De Mari, la “pasionaria” (*) cattolica che non le manda a dire a nessuno.
(*) oltre ad alcuni suoi interventi famosi, come quello con Cruciani e Parenzo ne La Zanzara, ho anch’io un paio di esperienze personali; la prima, quando una decina d’anni fa, dopo un suo intervento a Padova, ero andato a complimentarmi ma mi ero permesso un modesto e umile appunto, in quanto lei aveva espresso la sua posizione di assoluta conformità alla versione ufficiale dell’11/9: erano stati gli attentatori arabi, le torri gemelle erano cadute per l’impatto con gli aerei, ecc. ecc; di fronte alla mia affermazione “beh, ma non mi vorrà mica dire che crede che due grattacieli come quelli vengono giù alla velocità di caduta libera o quasi, solo per l’impatto di due aerei?”, e lei mi aveva guardato come fossi pazzo. E vabbè. Qualche anno fa, durante la pandemìa, dove lei si era distinta per posizioni anti-versione ufficiale, pur restando all’interno del paradigma virus->malattia, avevo avuto il suo numero da un amico e l’avevo chiamata per intervistarla in Radio Gamma. Lei mi rispose con il suo solito piglio deciso e veloce, le chiesi la disponibilità per un’intervista in radio, e mi chiese: “per parlare di cosa?” e io, ovviamente: “beh, della pandemia, dei lock down, ecc.” e lei stava per acconsentire, con la ricerca di una data da concordare, quando mi lasciai scappare (lo so, è più forte di me, avrei dovuto tacere): “sa, vorrei anche parlare di un concetto nuovo di malattia, di Hamer,…” e lei mi interruppe bruscamente: “Hamer? Quel criminale? Che ha ammazzato un sacco di gente? Neanche per sogno!” e mi buttò giù il telefono senza possibilità di replica “
(Alberto Medici)
Integrazione/riflessione di Paola Botta Beltramo:
Se la dr. De Mari anziché accusare il dr. Hamer di omicidi avesse compreso davvero le sue scoperte, avrebbe anche capito che non è la Natura a creare epidemie-pandemie, come affermano virologi e medici – virus delle cimici dei topi, degli uccelli ecc. – e nemmeno la punizione divina, come dicono ancora attualmente alcuni religiosi e contattisti – basti pensare all’interpretazione dei fatti di Fatima – Avevano già ben compreso tutto ciò teosofi e igienisti di fine ottocento.
E non è vero, come è scritto nella circolare che segue ,diffusa in tutte le scuole – che capire le cause significa immettere sensi di colpa. Anzi. Spesso dopo aver capito le vere cause le persone hanno acquisito più consapevolezza/espansione di coscienza e quindi, unitamente alle tante cure, aiuto di guarigione. Se invece si pensa che le proprie malattie o sfortune siano castigo divino allora sì che si creano giganteschi sensi di colpa https://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/interelg/documents/rc_pc_interelg_doc_20030203_new-age_it.html
Copio dal punto 6 della circolare medesima: “Crearsi la propria realtà. La diffusa convinzione del New Age che ognuno crei la propria realtà è affascinante, ma illusoria. È cristallizzata nella teoria junghiana per cui l’essere umano è una porta tra il mondo esteriore e quello interiore, di dimensioni infinite, dove ogni persona è Abraxas che crea il proprio mondo o lo distrugge. La stella che brilla in questo infinito mondo interiore è il Dio e la mèta dell’uomo. La conseguenza più grave e problematica dell’accettazione dell’idea che le persone creino la propria realtà è la questione della sofferenza e della morte: persone con gravi impedimenti o malattie incurabili si sentono prese in giro ed umiliate quando viene detto loro che sono state la causa della propria sfortuna e che la loro impossibilità di cambiare le cose è dovuta a una loro debolezza nell’affrontare la vita. Questo è tutt’altro che una questione accademica e ha implicazioni profonde sull’approccio pastorale della Chiesa alle difficili questioni esistenziali di tutti. I nostri limiti sono parte della vita e parte del nostro essere creature. La morte e la privazione lanciano una sfida e offrono un’opportunità, perché la tentazione di rifugiarsi in una rielaborazione occidentalizzata della nozione di reincarnazione è la prova inconfutabile della paura di morire e del desiderio di vivere per sempre.”
Ma non è forse anche la Resurrezione il desiderio di vivere per sempre? Reincarnazione o Resurrezione sono entrambe insite nell’animo umano, fanno parte della ricerca di sé, di chi siamo e dove andiamo. Si teme ciò che non si conosce.
Dal libro di Faggin “Oltre l’invisibile” : “I moderni scienziati riscoprono solo antiche verità. Religione e scienza, nell’antichità, erano collegate più strettamente di due gemelli. Con attributi reciprocamente convertibili, la scienza era spirituale e la religione era scientifica. L’intuizione spirituale era pronta a supplire i limiti dei sensi fisici. Una volta separate, la scienza esatta rifiuta l’aiuto della voce interiore, mentre la religione diviene una semplice teologia dogmatica; e ognuna è solo un cadavere senz’anima” H.P. BLAVATSKY, Iside svelata
Paola Botta Beltramo
Video collegato: Alberto Medici pubblica sul sito Ingannati il video dell’intervista https://www.ingannati.it/2025/04/25/la-classe-e-larroganza-toscano-con-de-mari/