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Attenzione si scivola. Lezione al baretto di Spilamberto sull’uso delle penne e del chewing gum

Ogni baretto è una scuola, che sia a Calcata, a Treia od a Spilamberto c’è sempre qualcosa da imparare e da conoscere. Qui a Spilamberto, ad esempio, con Caterina facciamo il giro dei bar, cambiando luogo quasi ogni mattina. In tal modo “accontentiamo tutti”… Certo dal punto di vista della soddisfazione personale alcuni baristi sono più affettuosi ed attenti alle nostre –soprattutto mie- richieste (vedi quella insindacabile di poter avere il cappuccino bollente con poca schiuma).

Stamattina toccava a Maria, la barista che sta nel centro storico, in un vecchio locale che ha visto tempi migliori ed ora è il ritrovo di vecchietti, disoccupati, immigrati dal meridione ed extracomunitari di ogni sorta: soprattutto marocchini e albanesi. Maria stessa è una donnona che viene dal sud, grassa e grande, mora e con gli occhi neri, e sa come trattare con i suoi clienti… Malgrado l’età matura ancora risulta appetibile (evidentemente per la sua stazza) soprattutto ai nord africani che adorano le donne “capienti”. Tempo fa assistetti alla corte alla quale un giovanotto prestante la sottoponeva: “Maria, in Marocco si sta bene, sai, perché non vieni anche tu lì?” E maria senza rispondere, serviva il caffè ed ammiccava. Maria ci sa fare con i maschi del sud… sa come gestire i suoi pollastri.

Ed una riprova lampante l’abbiamo avuta scoprendo gli avvisi affissi alle pareti del bar. In un angolo un po’ nascosto, solitamente occupato da extracomunitari, faceva bella mostra un cartello con su scritto a grandi lettere: “I chewing gum attaccateveli dove dico io… e non sotto i tavoli. Maria”.

Con Caterina ci siamo sbizzarriti ad immaginare quale fosse quel posto sottinteso dalla Maria, fra le p. oppure nel buco del c.?, Comunque il messaggio era forte e chiaro adatto a menti semplici. Altra ingiunzione, affissa a fianco del bancone, recitava: “Chi usa le penne x scrivere è pregato di chiedere al barista e restituire al medesimo”. Evidentemente c’è qualcuno che le penne le usa anche per scopi diversi, oltre che per la scrittura, ma la chiarificazione –sulla penna che deve essere restituita al barista- evidentemente era frutto dell’opera letteraria del marito di Maria, un omone par suo.

E la prova la ebbi giorni addietro allorché assistetti ad una scenetta fra un extracomunitario ed il barista stesso: “Vorrei una penna..” – “Che ci devi fare?” – “Ci devo scrivere un numero di telefono”.. Al che sbuffando e controllando la direzione che la penna prendeva l’omone gliela allungava, accertandosi (con occhio indagatore) sull’uso e sulla celere restituzione della stessa. Eh sì, di questi tempi anche una penna fa gola…. E poi si sa gli extracomunitari viaggiano al risparmio. Ad esempio il giorno del primo dell’anno, eravamo lì al bar di Maria, essendo l’unico aperto in tutta Spilamberto, la calca era tanta… Pareva che tutti si fossero dati appuntamento lì… Ad un certo punto, aspettando al bancone il nostro turno, assistetti all’ingresso in massa di una dozzina di albanesi (o forse romeni, non so), che si precipitarono a congiungersi ad altri di loro già seduti ad un tavolo (non vi dico la ressa attorno al tavolo), mentre un paio di loro ordinavano a Maria “tre caffè”. Proprio 3 caffè…

Ma torniamo al presente, qual è la lezione appresa oggi? Sono ben due: la prima è che sulle pagine dell’Unità e della Stampa campeggiavano i titoloni dei disaccordi fra il monti ed il bersani sull’uso delle uscite elettorali fatte in Rai… e l’altra, all’uscita dal bar, ultima avvertenza di Maria, che recitava: “Attenzione, si scivola!”.

Paolo D’Arpini

…………………………

Intervento chiarificatore sull’uso strumentale delle liti in corso:
Non fatevi fregare. Le finte baruffe tra Monti e i trinariciuti sono il normale copione elettorale. Monti recita la parte del Dott. Balanzone, ipocritamente misurato, per mantenere l’aplombe da professore, affidabile, sicuro. Bersani, l’Arlecchino di turno (Ricordate Moliere? “Arlecchino servitore di due padroni?”….), reagisce con la compostezza di un cavallo in un acquario: vorrebbe fare il benzinaio ed invece gli tocca fare il ragioniere. Vendola cerca di ritagliarsi il ruolo di Pulcinella, mormorando parole che in bocca ad un politico sembrerebbero feroci, ed invece in bocca sua sono solo patetiche frasi sussurrate da Colombina.
E’ tutto un teatrino, miserabile per fingere un distinguo che non c’è. Sanno che poi dovranno recitare Pinocchio: il Gatto e la Volpe, ai danni del cittadino Pinocchio, che andrà a sotterrare gli zecchini-voti per vederseli regolarmente fregare.
Dall’altra parte il Cai-nano Silvio afferma che l’accordo con la Lega è vicino. Prima considerazione: per il bene della Lega ricordo che Berlusconi è un bugiardo professionista. Poi ricordo Maroni, e perdo ogni speranza. La Lega dovrebbe, a mio avviso, per salvare un microscopico motivo di esistenza, chiamarsi fuori, correre da sola, aspettare un giro. Che sarà breve, brevissimo, oltretutto. Ma la brama, la sbavante voglia di una poltrona, quella che sia, potrebbe indurre a scelte “democristiane”. Tristezza galoppante, soprattutto guardando le facce della base leghista. Vedremo. Fabrizio Belloni

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Appello ecologista per il Natale 2012 – No alla strage di alberi, andiamo invece in giro a piantarli….

Non tagliamo abeti per finte ricorrenze natalizie ed invece rechiamoci in campagna armati di ghiande, come fece l’uomo che piantava gli alberi di Jean Jono, e come atto simbolico, ma denso di concretezza, espressione della volontà di riscatto e vita, ripiantiamo le ghiande germoglianti delle tante specie autoctone di Querce! Un bastone a punta, un buco nella terra densa di pioggia, promessa di vita, e la ghianda con il suo germoglio affidata alla terra, nel suo ventre, e ricoperta di protettiva terra, perché avvenga il miracolo millenario della Rinascita. Così i cittadini riaffermano il possesso millenario comunitario di una terra intera, culla di civiltà e salubre generoso habitat d’uomini dagli albori della preistoria.

Il “natale” corrisponde in verità alla ripresa della crescita luminosa che subentra con il solstizio invernale, celebrato in tutto il mondo antico come simbolo di rinascita della vita, perciò è più che giusto che in occasione delle festività natalizie compiamo un rito di ritorno alla vita, andando in giro a piantar querce.

In tal modo onoreremo la vita che ritorna, e potremo approfittarne per abbracciare i grandi alberi e la natura che è matrice universale. In questo momento di obbrobrio consumista che accelera la distruzione del pianeta, attraverso il taglio indiscriminato di alberi, anche con la scusa religiosa addobbando un albero tagliato di fresco con palle di plastica e luminarie finte, più che un “natale” potremmo definirlo un “mortale” esempio di ipocrisia e strumentalizzazione della vera tradizione ecologista e spirituale.

Tra l’altro si è sparsa la moda, finta ecologista, di vendere giovani abeti “con le radici”, affermando che così la pianta potrà essere trapiantata a fine natale. Ma poche son le piante che si salvano, sia perché durante il mese di permanenza nell’ambiente innaturale di una abitazione di città la pianta spesso tracolla e muore, sia perché anche se sopravvive non viene trapiantata adeguatamente.. anzi molto spesso diventa un problema perché “improvvisati” amanti della natura vanno in giro a scavar buche nei luoghi meno idonei per lasciarvi a marcire l’albero.. od a farlo tagliare alla prima occasione dagli addetti comunali od a disturbare la vegetazione autoctona con abeti montani che non sono compatibili con l’ambiente dei parchi cittadini o metropolitani.

La sacralità degli alberi, simbolo per antonomasia di vita e fornitori dell’ossigeno che ci consente ancora di respirare, viene vilificata dalla consuetudine barbara di offrire milioni di piante alla sceneggiata di un natale che ormai è solo un businnes. Andiamo nella foresta e nelle campagne incolte a piantare alberi ed offriamo pensieri d’amore e di riconoscenza verso le piante che ci sostengono…. non tagliamo nemmeno un ramo e persino Gesù ne sarà contento!

Paolo D’Arpini

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IMU (Imposizione Povertà Unificata) ed il dottor stranomonti… Ovvero: come imparai ad amare la tomba!

Abitare a Treia è una grande fortuna, da qui si capisce come funziona il mondo. E da cosa si capisce? Ma è semplice da quel che accade giorno per giorno e da come le cose dall’alto immediatamente si riflettono sul basso. Qui non parlo del Cielo e della Terra bensì del governo e dei sudditi.

Ad esempio oggi ho scoperto che il buon ministro Clini, in piena sintonia con il suo presidente, ha scovato una nuova tassa indiretta per salassare i cittadini: l’assicurazione obbligatoria sugli immobili.

Perché? Ovvio, gli immobili sono a rischio terremoti alluvioni incendi etc. e lo stato non può permettersi di accollarsi i danni civili per cui il cittadino deve arrangiarsi, “prevenire” il danno -si dice- ed assicurarsi su tutti i malanni naturali che incombono sulle proprietà. Questa mossa di Clini è un grande aiuto a portare avanti l’assoggettamento totale del popolo, perseguito dal governo dei professori.

I professori rispetto ai comuni “politici ignoranti” hanno il pregio di aver studiato e sanno come in passato i poteri imperiali hanno dominato il popolino.

Ad esempio l’IMU (Imposizione Povertà Unificata) è una invenzione dell’impero britannico. L’imposta sulle abitazioni vide la luce nell’800 nei possedimenti indiani della corona. Allorché un “furbo” vicerè pensò bene di tassare le case degli indigeni. La cosa sembrò tanto irreale e “persino” infernale ai poveri indiani che essi, anticipando la nonviolenza gandhiana, si inventarono una forma di protesta passiva: la morte in vita, si chiamava, Ovvero tutti si astennero dallo svolgere qualsiasi attività di ogni genere, non solo l’astensione dal lavoro ma anche quella dal cibo, dal lavarsi, etc. etc. Ognuno si piazzò fuori della porta di casa e si accoccolò in attesa della morte. Una protesta siffatta gli inglesi non l’avevano mai vista. Magari una rivolta, che so, un attentato, una parolaccia, un mugugno… ma che uno si lasciasse morire per una tassa.. non era mai capitato.

Ma perché gli indiani rifiutarono quella tassa iniqua sulle loro case? Semplice, gli indiani sono gente semplice e fatalista, se si sentono espropriati del diritto di avere un riparo allora a che serve vivere? Se la propria casa non è più la tua ma viene ipotecata dallo stato che ne chiede un riscatto annuale per lasciartela in uso allora vuol dire che il primo requisito della vita, quello di un riparo garantito, scompare e perciò è inutile vivere. Ma gli inglesi sono furbi, oltre che cattivi, essi costrinsero la gente a bastonate a riprendere le loro attività.. ma siccome lo spirito del popolo si era talmente fiaccato da impedire un normale svolgimento delle attività produttive dopo un po’ la tassa fu tolta e tutto riprese come prima.. Ovvero con l’esazione di imposte dirette ed indirette sugli utili.

Però i professori hanno studiato la storia, soprattutto il monti che è un professore di economia, senza capirne i reconditi significati. Evidentemente lo scopo dei professori non è quello di pareggiare il bilancio dello stato o di arricchire la nazione. No, quello scopo potrebbe essere ottenuto in modo immediato e semplice, togliendo alle banche il diritto di signoraggio sull’emissione monetaria, evidentemente lo scopo punitivo dei professori è quello di indebolire sempre più il nerbo della creatività italica, che persino sotto Franceschiello, riusciva a produrre inventiva e lavoro. Insomma bisognava pensare ad un qualcosa che togliesse ogni speranza agli italiani. Ed ecco la bella pensata: IMU.

Ed ora vediamo come agisce questa tassa. Il popolo -si sa- ha sempre cercato di difendere la sua famiglia e cosa è più protettivo di un ricovero, di un tetto sotto il quale sentirsi sicuri? Certo, ci sono gli imprevisti, le inondazioni, i terremoti, ma queste cose succedono una tantum mica ogni anno con regolarità. E quando succedono la famiglia si rimbocca le maniche e ricostruisce. Successe poi, con la diminuzione del numero dei figli, che le case dei nonni e degli zii venissero ereditate, Così magari uno si trova con tre case, una nel paesello dei nonni, una nella città dei genitori ed un’altra in cui si vive con la propria famiglia. Queste case restano lì un po’ per ricordo e per rispetto degli avi, un po’ perché ci si va in pellegrinaggio due o tre volte all’anno od anche in vacanza e magari si spera che un giorno potranno essere d’uso a quel figlio od a quella figlia ancora studenti.

Cosa succede con l’IMU? Improvvisamente quelle case diventano un peso, ogni anno bisogna pagare una tangente allo stato per poterle usare e la tangente è esosa, molto esosa. Allora si cerca di correre ai ripari e si mettono in vendita le case avite che non vengono più usate continuativamente. Ma cosa succede? Ogni italiano mette in vendita una o due case e il mercato crolla. I prezzi delle abitazioni vanno a stracci, ed in alcun modo non si riesce a venderle, per via dello sbilanciamento di richiesta-offerta.

Lo vedo qui a Treia. Quando arrivai tre anni fa c’erano sì dei cartelli vendesi in giro ma non molti, le case in vendita erano quelle di chi per un motivo o per l’altro aveva lasciato il centro storico per andare a vivere nei borghi o causa trasferimento di lavoro in altri luoghi. Con l’avvento dell’IMU i cartelli si sono moltiplicati e sono scomparsi gli acquirenti.

Perché chi è disposto ad acquista una tassa? Chi vorrebbe pagare per ottenere un bene che comporta di dover pagare ulteriormente ogni anno una tassa? E non si tratta solo di IMU. Per avere una casa agibile devi pagare l’imposta sui rifiuti anche se non la abiti, devi pagare l’acqua, devi pagare l’elettricità, devi pagare il gas, devi pagare altre innumerevoli piccole e grandi gabelle che su di essa gravano. Oppure devi abbandonarla completamente, cioè rinunciare all’uso, tagliare tutte le utenze e renderla di fatto inagibile. Ma anche questo non ti salva dalle responsabilità civili, da qui la bella pensata del Clini sull’assicurazione obbligatoria. Infatti anche il Clini lavora allo stesso scopo del monti. Ovvero tagliare il nervo produttivo italiano.

Meno hai meglio stai.

Il lavoro non ce l’hai? Non paghi le tasse. La casa ti è stata pignorata? Ne occupi una abusivamente o vai sotto i ponti. Il cibo manca? Provvederà la Caritas cristiana. Sul ponte sventola bandiera bianca? Ci penserà Grillo! Sei proprio ridotto al minimo? Per fortuna la mafia c’è ed una mano è sempre disposta a dartela, in cambio di piccoli servigi….

Il monti è furbo, sa come realizzare il suo scopo!

Paolo D’Arpini

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Spiritualità laica e politica – Quanti giorni mancano all’alba?

“Il sapere non è fatto per comprendere, è fatto per prendere posizione” (Michel Foucault)

Quanti giorni mancano all’alba?

La canzone del Silenzio diceva “brutta burbetta va in branda, va a dormir, mentre l’anziano va fuori a divertir, a divertir…” La tromba suonava per tutti ma gli anziani uscivano in permesso e le reclute restavano consegnate in caserma a fare i servizi, tutti i servizi…. Ecco per chi non ha vissuto quell’esperienza com’è possibile capire l’attesa dell’alba?

Questa naja che è la cosa più stupida che ci sia, che ci obbliga a seguire gli ordini di chi sa cosa va fatto, perché gli ordini del potere non si discutono… Pulire i cessi tre volte? Benissimo e subito dopo vengono lordati da chi te li ha fatti pulire, non perché dovesse andare al cesso, no! Solo per farti vedere chi è che comanda, chiaro?

E chi è che comanda nella nostra vita?

Sapete che io sono uno spiritualista e sono però anche laico, diciamo che mi inserisco nel filone laico spiritualista, in cui non si crede in un dio personale ma si “accetta” la legge dell’evoluzione e della liberazione dall’ignoranza, diciamo che è una “via” per uscire dalla naja di questa vita.

Nel buddismo tibetano, ad esempio, c’è una totale ammissione delle varie forme del potere, esiste la scuola sinistra e quella destra, esiste il misticismo e la stregoneria, entrambe le scuole sono riconosciute come valide, dal punto di vista della mente, solo che il misticismo ti fa intravedere l’alba e la stregoneria ti mostra la notte buia!

Perché dico questo? Ma è semplice ed ovvio, per noi occidentali la scienza e la ragione e l’economia speculativa, l’utile come lo definisce Bataille, sono la nuova stregoneria, la religione. In Tibet usano i mantra e le incantazioni mentre qui gli scienziati al servizio della finanza producono meraviglie attraverso le formule e gli esperimenti. Per guadagnare sul cibo, che è l’unica cosa veramente necessaria alla vita, si sono persino inventati gli OGM = Ordine Genere Migliore.

Un proverbio di Calcata dice: “Il meglio è nemico del bene” (soprattutto se ha una matrice “migliorista”)

Ma quanto manca all’alba? Qui sembra proprio notte fonda, l’alba ha da venì (come baffone), ed intanto tutto si muove quando e come decide l’anziano, non secondo il naturale turn over del pianeta, no lo deciderà la finanza ed il mercato quali sono i meccanismi della vita utili al progresso (che fa comodo!). E se il cesso è pulito ci pensa l’anziano a risporcarlo subito, così possiamo rimetterci all’opera, noi burbette dobbiamo sempre avere qualcosa da fare, non possiamo stare a pensare con la nostra testa, ci pensa l’anziano, lo scienziato, il banchiere, lo stato, che son la stessa cosa. E se c’è qualche dubbio sulla morale del sistema… nessuna paura ecco qui il cappellano (o lo psicanalista) che confessa e ti perdona le tue seghe inutili e disperate.

Quanto manca all’alba? La gente studia sul computer e fa i conti: “ecco qui, lo dice wikipedia” – “ecco qui sta scritto così e lì cosà”. Ma chi lo sente l’odore del giorno? La gente del mondo, davanti al piccolo schermo, aspetta il “miglioramento” e non ha capito il senso del proverbio. La scienza con nuove tecnologie inibitorie aiuta il popolo a trovare un “Ordine di Genere Migliore”, una nuova speranza: né maschio né femmina, né buono né cattivo, né giusto né sbagliato, né religioso né ateo, semplicemente “amorfo”.

Purtroppo la speranza è come l’ideale, più ti avvicini e più si allontana.

Essere od avere? Se hai non basterà mai. Se sei allora è fatta. Significa che è giunta l’alba. Non era poi così difficile e strano, succede per conto suo.

“Viene la primavera e l’erba cresce da sé..” (mica la devi spingere…..)

Ed ora per finire una bella analisi politica

Notizie del giorno – Rabbiosa protesta di Israele, dopo il riconoscimento della Palestina come stato osservatore dell’ONU, ed immediate giungono le contromosse del capo setta “bibi”: migliaia di nuovi coloni spediti in Cisgiordania a contrastare la presenza palestinese. Tutti armatissimi e cattivi. Sapete infatti che i coloni possono girare per tutto il paese armati e sparare a chiunque sia sospettato di essere “terrorista”?

Israele non vuole il compromesso dei “due Popoli due Stati”, e con la politica dei continui insediamenti nei territori palestinesi vuole arrivare alla definitiva cacciata di questo popolo, per poter costruire la biblica grande Israele, con capitale Gerusalemme, previa cacciata degli arabi anche da questa città e demolizione delle due moschee che attualmente occupano il compound del vecchio tempio per costruirvi il nuovo.

Anche in Italia “bibi” non manca di alleati. Il Giornale della famiglia Berlusconi (quello che è socio in affari con Goldman Sachs), titolava ieri: “Monti svende Israele a Bersani” e con cappello “I Tecnici stanno con Hamas“. Mi chiedo a questo punto: perché il berlusca non si fa ebreo ed emigra in israele? Ah, dimenticavo, ebrei si è solo per nascita….!

E nella discussione tanto per creare scompiglio ci si mette pure il Renzi (sì lui, il rottamatore) il quale per fare il bastian contrario afferma: «Non sono d’accordo con Bersani sul fatto che la centralità di tutto sia il conflitto israelo-palestinese. Il problema è generale di tutta l’area del Medio Oriente. E al centro c’è l’Iran. Dobbiamo noi Europa per primi ascoltare il grido di dolore delle ragazze di Teherhan [sic]. Se non risolviamo lì, non risolviamo il conflitto israelo-palestinese. A Gaza cosa c’è scritto, infatti? ’Grazie Theran’ [sic]. L’Europa non deve lasciare la questione Iran soltanto agli Usa: è quella la madre di tutta le battaglie nel Medio Oriente….». Insomma che si trattasse di un idiota ne abbiamo ora la prova provata (che sia un duplicato delle pussy riot?).

Dal confronto in TV fra Renzi e Bersani abbiamo appreso che per Bersani la cosa principale da fare, in caso di sua vittoria alle primarie, sarebbe quella di dare la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia, da parte di Renzi invece apprendiamo che bisogna muoversi facendo guerra all’Iran. Ma nessuno parla dei 9′000 miliardi di ricchezza italiana di cui il 90% e nelle mani di poche migliaia di persone e dei 30 MILIONI di poveri (in aumento)… Beati democratici, ma ci fanno o ci sono?

Ma in politica non si vede l’alba in alcun luogo… Anche le speranze per un cambiamento riposte in nuove aggregazioni non politicizzate, come una nuova Lista Civica Nazionale, di cui tra l’altro esce in edicola dal 5 dicembre p.v. il nuovo mensile Barricate (vedi: http://retedellereti.blogspot.it/2012/11/barricate-in-edicola-la-prima-rivista.html), o la liste per il Bene Comune (in lotta con il PD per il marchio, vedi: http://retedellereti.blogspot.it/2012/11/il-bene-comune-del-movimento-per-il.html) o lo stesso M5S di Grillo, non danno garanzie efficaci di riuscita. Le liste civiche perché mancano di visibilità ed il M5S perché è una struttura “padronale”, in cui è difficile entrare e facilissimo uscire.

Insomma siamo entrati in una fase politica più che turbolenta: mentre i partiti classici continuano a dissertare sul sesso degli angeli e non capiscono che le risorse non sono affatto scarse ma vanno ben indirizzate, tantissime nuove realtà piene di speranze e di idee (ma anche prive, sovente, di sufficiente esperienza) si stanno dando da fare…. ma difficilmente riusciranno a prevalere. La dittatura mediatica ed il potete costituito e l’asservimento al mercato e gli interessi finanziari e la sudditanza economica alle banche… lo impediscono.

E una ribellione nel pensiero, una presa di coscienza?

Paolo D’Arpini
Rete Bioregionale Italiana

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Il salasso continua…. mentre Bersani e Renzi si divertono in TV, il berlusca gioca a monopoli ad Arcore ed il monti telefona, per tranquillizzarlo, a bibi (בנימין נתניהו)….

Il salasso continua…. mentre Bersani e Renzi si divertono in TV, il berlusca gioca a monopoli ad Arcore ed il monti telefona, per tranquillizzarlo, a bibi (בנימין נתניהו)….

Il baretto di Treia è una continua fonte di commenti pepati d’intelligence. L’ultimo sulla telefonata “tranquillizzatrice” del monti a padron Bibi, dopo che l’Italia ha votato a favore dell’ingresso della Palestina all’Onu (una scelta “deludente” dice Bibi). Ma non è di questo che voglio parlare, bensì vorrei trattare argomenti di “cosa nostra”…..

Continuo a ricevere lettere su lettere di amici e conoscenti e persino di sconosciuti che si lamentano dello stritolamento al quale sono sottoposti da parte dello stato, anzi da parte della Società per Azioni (che agisce su delega dello stato) chiamata equitalia. Questa SPA ha un direttore miliardario, dispensa premi produzione ai suoi dirigenti, apre agenzie, acquisisce immobili e li cede ai migliori offerenti (”migliori” alla vecchia maniera, quella “migliorista”).

Un poveraccio scrive che certe multe ricevute in passato sono levitate sino a diecimila euro e siccome non ha i soldi per pagarle ecco che la SPA gli sequestra la casa.. “Dovrò andare a dormire sotto i ponti…” afferma sconsolato. Un amico a cui è stata pignorata l’abitazione per cavilli burocratici si è visto rispondere dall’Ufficio delle imposte di non scrivere più che loro non avrebbero preso in considerazione le sue lettere e per ottenere giustizia si è quindi rivolto alla European Court of Human Rights.

Così il Governo paga i Partiti Politici per tacere e si mantengono a vicenda con i soldi sequestrati ai cittadini… e la giustizia non interviene perché è tutto un minestrone. Così i soldi delle tasse e dei sequestri vanno tutti in cause perse ed ignobili: in acquisto di armi, in pagamento di interessi passivi alle banche, in prebende alla congrega di amministratori rubacchini.. Ed i risparmi effettuati tagliando le spese sanitarie e della scuola e delle pensioni, etc. etc. vengono regalati, in forma di finanziamento (per tenerli buoni), al PD, PDL, UDC, IDV, Lega e compagni… così che i vari bersani, monti, casini… mangiano e bevono alla faccia degli inetti.

Domenica 2 dicembre 2012 il popolo democratico torna al ballottaggio delle primarie PD ed anche qui si sente una puzza… Un altro amico emiliano, che aveva partecipato al primo turno, mi ha raccontato di essere arrabbiatissimo perché ha assistito personalmente a persone che accompagnavano extracomunitari alle sezioni dove si votava, indicando loro cosa DOVEVANO scegliere (ovvero B…). Una signora araba e velata, interpellata da lui su: “Da quanto tempo vive in Italia?” non capiva neanche la lingua. Ed allora, con tutto il rispetto che meritano gli extra comunitari, dato che non votano alle politiche, che senso ha che votino alle primarie?

Dulcis in fundo il confronto televisivo di due giorni fa su Rai 2 alla fine l’ultima domanda della giornalista ai due contendenti era: “Quali sono le prime cose che fareste se foste nominati Presidente del Consiglio?” La risposta di Bersani è stata: “Dare la cittadinanza ai figli degli extracomunitari nati in Italia”. Due più due fa quattro…. e non mi pare che questa sia la cosa più urgente per l’Italia!

Renzi il rottamatore o Grillo il comico o chissà chi saranno in grado di chiudere le frontiere, per evitare che i malviventi scappino, ed andare alla ricerca di tutta questa masnada di incoscienti che hanno indotto migliaia di famiglie alla disperazione, con crimini, suicidi, furti e speculazioni ai danni dell’intero Paese?

Paolo D’Arpini

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