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Sessismo animale, carne e preghiere espiatorie – Incongruenze religiose delle fedi che consentono l’uccisione di animali

Nessuna istituzione come quella cattolica ha ostacolato, e ancora oggi ostacola, l’adozione di un sistema alimentare vegetariano, in difesa degli animali e della salute umana.

Il dominio incontrollato sulla natura e sugli animali posti a sua completa disposizione da un dio tutt’altro che giusto, equanime e misericordioso, da una parte produce nel clero un senso di insensata superiorità egemone, dall’altra lo rende indifferente verso la sofferenza e la morte dell’animale e, spesso, degli esseri umani e quindi di fatto gli impedisce il raggiungimento della vera dimensione spirituale, della vera spiritualità che inevitabilmente richiede la compassione universale.

Santi, mistici, anacoreti, padri del deserto, grandi iniziati, filosofi ecc. di ogni tempo e religione avevano intuito l’infausto influsso della carne sulla libido e raccomandavano a coloro che intendevano procedere nella vita della realizzazione spirituale l’assoluta astinenza dal sangue, dalla violenza e dalla carne causa di umori fautori dell’impulso irrefrenabile della libido.

Ma la religione cattolica non è mai ritenuto considerare tali importanti insegnamenti, neanche quelli dei suoi Santi e Padri della Chiesa, anche se ai prodotti carnei è attribuibile gran parte il fenomeno della porno-pedofilia dei preti, senza menzionare la pornografia papale che ha contraddistinto la chiesa nel Medioevo.

Mentre la Chiesa cattolica da una parte avversa in modo spesso ossessivo ogni espressione sessuale, dall’altra non si cura degli effetti prodotti da certi alimenti che riscaldano e appesantiscono il sangue favorendo l’impulso predatore, e le pulsioni sessuali specialmente “quelli del basso ventre”, come ricordava San Basilio, a causa di particolari reazioni bio-chimiche prodotte nell’organismo, come una specie di afrodisiaco che crea dipendenza e volontà di dominio, sconvolgendo l’equilibrio mentale, oltre a quello fisico e spirituale.

Secondo altri Maestri, il fatto di cibarsi di carne risulta dannoso anche per chi intende praticare la meditazione, perché le energie negative che si assorbono quando si assimila la carne di animali brutalmente uccisi impediscono una perfetta armonizzazione delle proprie energie con quelle dell’universo. Tutti i grandi yogi indiani si astenevano dalla carne. Nella religione ebraica mangiando cibo kosher (o kashèr) si riducono le proprie facoltà spirituali. “Tutto ciò che mangiamo diventa parte integrante del nostro sangue e poiché ‘il sangue è l’anima’ mangiando cibi vietati diventano parte della nostra anima rendendo impuri noi stessi”.

La spinta del sesso nel mondo animale spesso si manifesta in modo impetuoso portando i contendenti a lotte furibonde: mangiando la carne degli animali si assumono le caratteristiche degli animali che probabilmente producono negli esseri umani le medesime irrefrenabili pulsioni.

Il profondo e viscerale disprezzo per gli animali, l’avversione millenaria unita alla facoltà avuta da Dio a disporre della vita degli altri esseri viventi, genera nel prete (e in gran parte di quei cattolici che ambiscono la bistecca) una sorta di delirio di onnipotenza. E a pagarne le terribili conseguenze sono stati gli animali che a miliardi sono stati e vengono martirizzati e uccisi per deliziare il palato dei cristiani. Disgraziatamente, eccetto pochi illuminati, alla stragrande maggioranza dei cristiani gli animali sono sempre piaciuti… in padella, possibilmente caldi. Ma questo, sicuramente, Cristo non lo approverebbe.

«Se infatti tutto ciò che vive e si muove è stato creato per essere mangiato dall’uomo mi si risponda perché allora gli elefanti? Perché i leoni? Perché gli orsi, i leopardi, i lupi? Perché le vipere, gli scorpioni, le cimici, le zanzare e le pulci? Perché l’avvoltoio, l’aquila, il corvo, lo sparviero? Perché la balena, il delfino, la foca, e le piccole lumache sono state create?». Il santo afferma che ci sono dei cibi i quali, pur non intaccando il corpo, appesantiscono l’anima e incentivano la libidine. Come cibi, egli consiglia solamente l’olio, la frutta e i legumi, che sono facili alla digestione. Il santo asserisce poi che anche nella mitologia greca vi era un’età dell’oro in cui era proibito mangiare carne e gli uomini si nutrivano solo di frutta, in parallelo con il racconto della creazione nella Genesi. Esalta la vita di Ciro, re dei persiani, che adottò una dieta vegetariana. Parla poi degli esseni, che con i farisei e i sadducei rappresentavano per san Girolamo le tre suddivisioni del popolo eletto; agli esseni vanno le sue lodi, poiché si astenevano dal mangiare carne e dai rapporti sessuali. Infine elenca altri esempi di vegetarianismo nel mondo pagano. «Anche se l’umanità intera si trovasse d’accordo sulla scelta di mangiare carne, l’uso della carne resterebbe controindicato per quell’essere casto e celeste che è il cristiano». (San Girolamo IV sec)

Franco Libero Manco

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Diventare vegetariani… conviene (alla salute ed all’ambiente)

Scriveva Colin Campbell nel suo interessantissimo testo The China Study “Il fattore genetico è il proiettile, ma il grilletto è lo stile di vita”. Questo ad indicare che un giusto stile di vita ed una sana alimentazione sono in grado di modificare anche i caratteri genetici: gli alimenti dannosi possono attivare la predisposizione allo sviluppo di certe malattie come di lasciarle allo stato latente per tutta la vita.
La Repubblica del 4 giugno 2013 riporta il risultato di un esperimento su 73 mila volontari canadesi e statunitensi e pubblicato su Jama, il Journal of the American Medical Association, dal titolo “E ora lo dice anche la scienza: i vegetariani vivono di più, fino al 7% per le donne e fino al 18% per gli uomini”. E l’alimentazione vegana è la più salutare: chi elimina completamente la carne dalla dieta si ammala di meno e vive di più.
Un altro studio effettuato in Gran Bretagna dal 1993 al 2007 all’Università di Cambridge e pubblicato sul Corriere della Sera il 6.5.2012, dice che “L’assenza di tabacco, il consumo di 5 porzioni di frutta e verdura, l’esercizio fisico per mezz’ora al giorno e non più di un bicchiere di vino al giorno possono allungare la vita di 14 anni”.
Da considerare che questi dati si riferiscono a diete vegetariane ma se la dieta è vegana i benefici non possono che essere superiori, essendo latticini e uova correlati a patologie spesso peggiori di quelle prodotte dalla carne.
Esiste un diretto rapporto tra longevità e stile di vita. La longevità dipende dai geni, dall’ambiente, dallo stile di vita, dall’alimentazione ecc. A tal proposito scrive il prof Veronesi nel suo libro “Verso la scelta vegetariana”che il 30% dei tumori è dovuto all’alimentazione troppo ricca di grassi di origine animale; anche il cancro intestinale è correlato al consumo di carne. I vegetariani sono dal 20 all’80% più protetti da malattie cardiovascolari, il 40% più protetti dal cancro e dal 20 al 60% più protetti dall’alta pressione, e i bambini vegetariani si ammalano meno fin dall’asilo.
E nello stesso libro Mario Pappagallo dichiara: “In una percentuale che va dal 22 al 42% le persone si potrebbero salvare dal cancro cambiando abitudini alimentari; una percentuale di malattie gastrointestinali dal 30 al 70% è riconducibile a ciò di cui ci nutriamo. Un’alimentazione ricca di frutta e verdura eviterebbe nel 20-33% dei casi un tumore al polmone, nel 66-75% un carcinoma gastrico, nel 33-50% un carcinoma mammario, nel 66-75% un tumore del colon e del retto, nel 33-50% un tumore della bocca e della gola, nel 33-66% un tumore del fegato, nel 50-75% un carcinoma all’esofago”.
Secondo Pappagallo tutto è scritto ma tutto è modificabile. Il Dna può subire mutazioni sotto l’azione dell’ambiente, dei cattivi stili di vita o di un’alimentazione non corretta. Esistono geni dell’invecchiamento e della longevità, ma oggi è possibile “addormentare” gli uni e attivare gli altri, grazie alla mappatura del genoma avvenuta una decina di anni fa.
Un cancro progredirà se troverà terreno fertile, se le difese dell’organismo sono fragili o indebolite. Un’alimentazione ricca di proteine e grassi animali, cereali raffinati e zuccheri sembra triplicare il rischio di recidiva e raddoppiare il rischio di morte rispetto al seguire un regime alimentare ricco di frutta, verdura e cereali integrali.
Alcuni cibi innescano o favoriscono i processi cellulari infiammatori, come i cibi spazzatura, le carni rosse, quelle lavorate, lo zucchero raffinato, i cibi fritti, i grassi delle carni, dei latticini e delle uova; quindi la dieta può rappresentare un fattore di rischio o di protezione dalle malattie. I nutrienti che maggiormente scarseggiano nella dieta occidentale sono i minerali e le vitamine.
Un altro aspetto che sicuramente incide sul benessere e sulla longevità degli individui è la parsimonia nel mangiare, la frugalità, la riduzione del quantitativo proteico e calorico. Da vari esperimenti effettuati da ricercatori in quest’ambito risulta che meno si mangia (entro certi termini naturalmente) e più a lungo si vive, addirittura la vita può allungarsi di un terzo. Insomma un pò di fame allunga la vita e le persone più longeve sono quelle piccole di statura e magroline.

Carl Darwin in una delle sue lettere dice: “I lavoratori più forti che io abbia visto sono i minatori del Cile: non vivono che di verdure e di leguminose”. Di questi stessi minatori tratta Sir Francio Head dicendo: “I minatori della regione centrale del Cile usano salire per una scala di 75 metri d’altezza, portando una cesta di 75 libre di minerale di rame, dodici volte al giorno, eppure il loro vitto è puramente vegetale giacché per sfamarsi mangiano pane e fichi al mezzogiorno e fagioli cotti e grano abbrustolito la sera”.

Il sign. F.T. Wood nell sue Scoperte in Efeso, scrive: “A Smirne i facchini turchi portano spesso da 400 a 600 libre sulle spalle e un giorno il capitano mi indicò uno dei suoi uomini che portava un carico di 800 libre verso un magazzino posto in un luogo elevato, cosicché con quel frugale alimento attestava una forza straordinaria”. Riguardo quelli stessi turchi sir William Fairbairn disse: “Il turco può vivere e lottare la dove i soldati di qualsiasi altra nazione morrebbero di fame. I loro costumi semplici, la loro astinenza dai liquori inebrianti e il nutrimento di soli vegetali valgono a porli in condizioni di poter sopportare le più gravi fatiche e sofferenze, potendo così vivere nel modo più sobrio e con i più semplici alimenti”.

Il prof. Brauccle, nei suoi resoconti sugli abitanti delle isole Marianne, scoperte nel 1620 dagli spagnoli, dice che essi erano vegetariani puri, si nutrivano soltanto di frutti e radici poiché non conoscevano il fuoco, ciò malgrado erano in grado di trasportare sulle spalle fino a 250 kg di peso, non soffrivano alcuna malattia e la durata della vita media era nettamente superiore a quella europea.

Il 29 luglio 1994 Rihen Mehta, vegetariano indiano di appena 12 anni, ha attraversato il canale della Manica (da Dover a Calais) a nuoto in 11 ore e 33 minuti stabilendo il record per gli under 13.

Il veneziano Luigi Cornaro al quale, dopo una vita di feste e di bagordi, i medici diagnosticarono 2 mesi di vita. Egli cambiò radicalmente il proprio stile e adottò un sistema sobrio e vegetariano. Alla fine fu presente al funerale dei suoi medici, a quello dei loro figli e a quello dei loro nipoti. Passati i 100 anni scrisse poi La vita sobria, un testo conosciutissimo soprattutto in America e visse fino a 104 anni.

L’età di alcuni grandi vegetariani:

Pitagora 74 (ucciso); Ippocrate 83; Tiziano 86, Shelton 90; Sofocle 91; G. B. Shaw 94; B. Russel 98; L. Cornaro 104.

Vantaggi dell’alimentazione vegana

- allunga la vita;
- evita la stitichezza;
- maggiore energia fisica e maggiore resistenza alle fatiche;
- maggiore lucidità mentale;
- riduce il rischio di contrarre malattie;
- alcalinizza il sangue;
- riduce l’uso di stimolanti, nervini, eccitanti ecc.
- feci non maleodoranti
- minor tempo per preparare il cibo e digerirlo
- minore spesa alimentare…

Insomma se diventi vegetariano…

1): vivrai in ottima salute e più a lungo della media;
2): avrai più serenità interiore, maggiore sensibilità d’animo,
maggiore entusiasmo, ottimismo e gioia di vivere
e inoltre si svilupperanno le tue percezioni più sottili;
3): avrai la mente più libera e maggiori capacità di concentrazione,
avrai pensieri positivi, più fiducia in te stesso
e maggiore capacità di autodeterminazione;
4): avrai la gioia di aver contribuito a creare
una società più giusta e senza violenza;
5): avrai risparmiato la vita e la sofferenza
a migliaia di animali innocenti;
5): avrai contribuito a non affamare il Terzo Mondo;
6): avrai risparmiato 4.000 mq di foresta ogni anno;
7): avrai contribuito a disinquinare l’ambiente;
8): avrai risparmiato fiumi di acqua potabile;
9): avrai contribuito a ridurre notevolmente i consumi di energia;
10): avrai risparmiato sulle spese familiari.

Franco Libero Manco

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Essere indifferenti alla sofferenza degli altri è ciò che rende l’uomo capace di qualsiasi delitto

Considero il principale nemico della civiltà umana l’insensibilità del cuore, l’indifferenza verso la sofferenza altrui, l’incapacità di condividere le altrui necessità vitali, di dar valore alla vita in tutte le sue multiformi manifestazioni. Considero la mancanza di compassione il vero cancro del genere umano, ciò che maggiormente preclude la realizzazione personale e quella di una società civile più giusta, democratica, evoluta.
Un uomo sensibile, capace di percepire il dolore degli altri come potrebbe essere un assassino, un ladro, uno stupratore? Come potrebbe un uomo essere ingiusto, disonesto, approfittatore se fosse educato al rispetto e al valore anche dell’albero o della formica? E’ la sensibilità del cuore, la compassione, il vero segreto della giustizia e della pace.

Ma chi è indifferente alla sofferenza degli animali come può essere sensibile alla sofferenza degli uomini? Chi non sa dare valore alla vita dell’animale come può dar valore alla vita degli uomini? Chi non sa apprezzare e valorizzare la perfezione e la bellezza di qualunque organismo vivente come può dar valore ai suoi simili? Chi è indifferente al pianto di un animale martirizzato in un allevamento intensivo o sui banchi del vivisettore, come può essere sensibile al dolore degli uomini? Chi non sente la disperazione di un animale braccato, imprigionato, torturato come può comprendere l’angoscia degli uomini? Eppure gli uomini riescono ad essere crudeli nei confronti degli animali perché separano l’animale dall’uomo. Dicono: “Che centra, l’animale è una cosa un’altra è l’essere umano”. Ed è questo ciò che giustifica ogni crimine nei confronti degli animali e ogni discriminazione e violenza anche nei confronti degli umani.

Il valore di un uomo non si calcola in base alla sua cultura, alla sua intelligenza o alla sua bellezza, ma in base alla sensibilità del suo cuore. La coscienza dell’uomo, infatti non è mai disgiunta da qualunque sua azione, e la storia stessa è lo specchio del livello evolutivo della coscienza collettiva.
Essere indifferenti alla sorte crudele cui sono condannati milioni di animali, essere indifferenti alla loro prigionia, all’agonia della loro mattazione, riuscire a giustificare la distruzione di una creatura fatta come noi per il piacere della propria gola è un fatto spregevole, che preclude la possibilità di estendere i propri confini morale al di la di se stessi.

C’è, purtroppo, ancora molta gente che ritiene giusto mangiare la carne, e anche se considera gli animali degni di rispetto ritiene giusto che gli animali siano utilizzati per essere nutrimento per gli umani; ma questi avrebbero il coraggio di uccidere con le proprie mani l’animale di cui ne divorano le membra?
Essere vegani per motivi solo salutistici è una scelta egoistica, infatti se la carne facesse bene alla loro salute certamente la mangerebbero. E anche se questa scelta potrebbe salvare gli animali dal sistematico massacro non cambierebbe la coscienza degli uomini e l’umanità non progredirebbe sul piano morale e spirituale. E in un’umanità carente di sensibilità morali gli animali sarebbero ugualmente ai margini della considerazione e della necessaria tutela.

C’è chi non accetterebbe mai di far uccidere il proprio animale d’affezione per il piacere del palato di qualche essere umano ma considera naturale che questo avvenga a danno di altri animali.
C’è chi giustifica la logica naturale del più forte sul più debole, ma non accetterebbe mai di essere la vittima e subire la stessa sorte. E anche se a questi non importa la sofferenza degli animali vuole che agli altri importi la sua quando si reca dal medico o dal dentista.

Il non considerare un problema la sofferenza animale, questo è il vero problema, indice di indifferenza degli effetti che le nostre scelte causano agli altri.

Noi abbiamo l’obbligo morale di informare sulla realtà che vivono gli animali a causa di chi magia la carne al fine di responsabilizzare l’uomo davanti alle sue scelte. L’uomo deve essere cosciente che quando mangia una bistecca ha incaricato qualcuno ad uccidere un animale, che ha condannato uno, cento animali ad una terribile esistenza prima di essere fatto a pezzi e cucinato: ma io, sono sicuro che della sorte di quegli animali un giorno dovrà rispondere davanti a Dio, perché questo è l’errore dell’uomo: credere di dover dare conto solo del male commesso a danno del suo simile.

Franco Libero Manco

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Vegetarismo: …alimentazione e salute

Ricorre spesso sul Giornaletto di Saul l’argomento alimentazione/salute, così vorrei aggiungere quanto segue.
Qualche decina di anni fa un medico francese si mise in testa di studiare i corpi viventi dal punto di vista delle vibrazioni e inventò e mise a punto uno strumento che le misurava.
Così si accorse che le pietre vibrano con una certa ampiezza (misurata in angstrom = decimiliardesimo di metro) abbastanza bassa, poi i vegetali, la frutta, il corpo umano e degli animali.
Vide che i vegetali e soprattutto la frutta sono quelli che hanno a vibrazione più alta, circa 14.000 angstrom, qualcosa in più di un corpo umano in perfetta salute.
Quanto a questo, i bambini dovrebbero avere la vibrazione più alta di tutti, essendo ancora non contaminati dalla vita e dall’alimentazione spazzatura a cui normalmente vengono assoggettati.
Ma non è così, in quanto molti bambini sono già tarati alla nascita causa l’essersi dovuti portare dietro le tare derivate dalle colpe non risolte delle vite precedenti.
Ma a parte questo, notò che la vibrazione della carne di animali morti e pronta per essere mangiata dall’uomo (non quella fresca dell’animale ucciso dal leone o simili) ha una vibrazione di 4.000 angstrom; e notò anche che è uguale a quella di una persona malata di cancro.
Se si ha un po’ di fantasia, ma direi sagacia, si può capire che chi mangia carne è più soggetto ad ammalarsi di cancro di chi è vegetariano, anzi VEGANO.
Facciamo un esempio: se riempio di vino fino all’orlo un bicchiere, avrò che il bicchiere sarà pieno di vino fino al suo massimo potenziale di contenimento. Come un corpo umano è al suo massimo livello di salute se vibra a 14.000 angstrom.

Supponiamo ora di versare pian piano dell’acqua nel bicchiere. Il vino, ovviamente, si diluirà sempre più fino a scomparire quasi del tutto (a parte la memoria di esso che rimarrà nell’acqua).
Bene, stessa cosa succede al corpo umano; man mano che passa il tempo e si ingurgitano schifezze di ogni genere (quindi a più bassa vibrazione del nostro corpo) con l’idea che tanto siamo onnivori, le nostre vibrazioni diminuiscono sempre più fino a che ci ammaliamo (basse vibrazioni), magari addirittura di cancro (4.000 angstrom) o infine muoriamo.

Chi non crede alle fandonie dei fanatici vegetariani non può permettersi di non credere alla fisica e alla matematica.

PS: poi viene in mente la domanda: “Perché non tutti i carnivori si ammalano di cancro?” Ma questa è un’altra storia.

Ciao, Marco Bracci

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Malattie dell’invecchiamento – La cura miracolosa non esiste.. esiste solo una sana alimentazione

Inutilmente ci si illude di aver trovato i mezzi per non subire gli effetti delle nostre malsane abitudini

Alcuni vegetariani, o vegani, non hanno ancora ben chiaro il vero spirito della scienza alimentare igienistica e a volte sono alla ricerca dello specialista capace di proporre la soluzione di un determinato problema di salute; e spesso guardano con entusiasmo ad un nuovo ritrovato, alla scoperta o all’invenzione di chi pubblicizza il suo ritrovato come cura miracolosa.

Noi sosteniamo che qualunque terapia che non vada alle cause del problema è solo palliativa, fumo negli occhi, o nella migliore delle ipotesi, portatrice di un benessere apparente quanto transitorio. Riteniamo che nessun problema organico è causato da un unico fattore ma di un’insieme di concause che nel tempo generano una patologia; che quando c’è una patologia in atto è l’armonia dell’insieme che è stata interrotta e che occorre ripristinare attraverso un giusto stile di vita intervenendo sulle quattro componenti fondamentali dell’entità umana: il corpo, la mente, la coscienza e lo spirito. A tal proposito Platone diceva: “Non dovresti curare gli occhi senza curare la testa o la testa senza curare il corpo. Così anche non dovresti curare il corpo senza curare l’anima. Questo è il motivo per cui la cura di molte malattie è sconosciuta ai medici, perché sono ignoranti nei confronti del Tutto che anch’esso dovrebbe essere studiato, dal momento che una parte specifica del corpo non potrà star bene a meno che non stia bene il Tutto”.

Riteniamo che non esistono carenze isolate, come nessuna cura che non prende in esame l’intero organismo può essere mai risolutrice. Illuminante è a tal proposito anche il pensiero di Ippocrate che affermava: “Quando verranno a chiedervi la salute prima chiedetegli se sono disposti a rinunciare alla causa che ha determinato la malattia; solo in questo modo potrete aiutarli”.

La malattia insorge quando le nostre difese immunitarie non sono più in grado di difenderci da una vita condotta in modo innaturale. Il solo modo per ridare forza vitale al nostro organismo, da renderlo capace di liberarsi dalla malattia, è quello di potenziare le nostre difese immunitarie: continuare a vivere come sempre, ad alimentarsi allo stesso modo, e sperare poi di recuperare la salute è mera illusione. Per recuperare la salute è necessario eliminare ciò che ci danneggia, solo in questo modo l’organismo avrà la possibilità di guarire se stesso. Nessuna terapia esterna che consente al soggetto di continuare a condurre la vita di sempre può mai essere utile.

La giusta alimentazione è condizione primaria per recuperare o mantenere una buona salute, ma non è il solo fattore, non è sufficiente essere vegan per essere immuni a tutte le patologie moderne conosciute. A tale alimentazione è necessario abbinare attività fisica, aria buona, contatto con la natura, cibi biologici, acqua pura, serenità d’animo, apertura ai valori dello spirito…

Molte sono le cause dell’insorgere di una malattia perché tutto è inquinato: l’aria, i cibi, l’acqua; poi ci sono i fattori familiari e genetici, lo stress della vita moderna ecc. Ma nessuna terapia può ristabilire la salute in un organismo intossicato se non si cambia stile di vita. Nessun integratore, anche se naturale, può ridare all’organismo l’armonia perduta perché qualunque prodotto in natura produce benefici solo in simbiosi armonica con gli altri componenti cui è composto; ma isolato, estratto dal suo conteso naturale, perde la sua potenzialità benefica.

Se il tuo stile di vita induce il tuo organismo a produrre una malattia, sperare di guarire senza mutare il tuo stile di vita è pura illusione. Se un organo non funziona come dovrebbe è l’intero organismo che va curato non il singolo organo. Inutilmente si sostituisce una lampadina danneggiata dalla forte tensione se non si abbassa la tensione del circuito elettrico.

Se si consumano vegetali coltivati su un terreno carente di un certo minerale anche il nostro organismo accuserà la medesima carenza, in tal caso la cosa migliore è fare scorpacciate dei prodotti naturali biologici ricchi di quella sostanza, e, eccezionalmente ricorrere a terapie “esterne” solo nel caso in cui non vi sia la volontà di adottare un rigido sistema alimentare igienistico. In questi casi superato il momento di crisi la cosa più giusta e saggia è quella di uniformarsi ad un’alimentazione vegan tendenzialmente crudista, la sola terapia che ci mette al riparo della gran parte delle malattie conosciute.

Franco Libero Manco

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