Archivio della Categoria 'Alimentazione vegetariana'

Educazione all’alimentazione naturale, cominciando dai bambini

”Ciò che muove il bambino all’attività è un impulso interiore primitivo, quasi un vago senso di fame interna, ed è la soddisfazione di questa fame che lo conduce a poco a poco ad un complesso e ripetuto esercizio dell’intelligenza nel comparare, giudicare, decidere un atto, correggere un errore.” (
Maria Montessori)

L’illuminata Maria Montessori scriveva circa cento anni fa questa e tante altre massime, che risultano attualissime nonostante il mondo sia molto cambiato da allora. Eppure le intuizioni della pedagogista colgono aspetti intimi del modo di apprendere dei bambini, che sono vere sia per gli ipertecnologici bambini di oggi che, per i bambini suoi contemporanei.

Chi ha fatto esperienza con il mondo dei piccoli sa che servono stimoli positivi per innescare il meccanismo della fame interiore e riguardo al mondo agroalimentare, dei consumi, dell’alimentazione e della gastronomia i bambini sono bombardati dall’aggressivo mondo dell’agroindustria che crea falsi miti e misconcetti tanto difficili da eliminare, quanto più l’età dei consumatori di domani avanza.

Mucche produttrici di yogurt o di cioccolato, strani esseri (viventi?) senza pelle e testa chiamati polli che si trovano in vaschette di polistirolo, alberi di mele che producono frutti tutti i giorni… e sono molti altri gli esempi di prodotti o ingredienti la cui provenienza è totalmente ignota per la maggior parte dei bambini che subiscono un’incessante overdose informativa.

Un consumatore consapevole deve conoscere per potersi orientare e districare nella giungla dei supermercati, per saper leggere le etichette, deve aver fatto esperienza per riconoscere e conoscere frutta e verdura di stagione, per poter apprezzare odori e sapori dei prodotti della terra. La scuola dovrebbe e potrebbe colmare questo vuoto culturale; i tanti progetti che con non poca fatica stanno nascendo intorno ad una nuova cultura del cibo lo dimostrano e la ricaduta sui piccoli consumatori è importante.

La scollatura dal mondo reale si può colmare attraverso esperienze dirette di coltivazione, attraverso giochi che educhino ai temi centrali della qualità degli alimenti e alla nutrizione, attraverso esperienze di cucina che coinvolgono bambini di scuole elementari e medie come ci ha raccontato Loriana Abbruzzetti Presidente di Pandolea e promotrice del progetto “bruschetta vs merendina”.

“Sono coinvolti alunni e genitori, professionisti della cucina e assaggiatori di olio per appassionare i bambini attraverso un’esperienza diretta di cucina e degustazione di olio extravergine ”. In totale sicurezza e sotto la supervisione di attenti operatori i bambini manipolano farina, frutta, olio e tanti altri ingredienti di qualità, per la preparazione e la cottura di pane, focaccia, biscotti, marmellate e crostate.

Il progetto sbarcherà anche all’EXPO 2015 per l’elevato spessore didattico e per l’importanza degli attori coinvolti ovvero i bambini. Solamente dal basso si può ripartire, solamente lavorando bene con i bambini di oggi possiamo sperare di avere adulti più consapevoli domani.

Sarebbe un coraggioso messaggio da parte di chi tiene il timone della nazione introdurre materie come queste all’interno dei programmi delle scuole elementari e medie e non appoggiarsi a esperti esterni alla scuola per lo svolgimento di progetti ottimi ma limitati nel tempo. Perché non conferire la giusta dignità a questo mondo e istituire materie come orticoltura, educazione all’alimentazione o cucina?

“Il bambino è padre dell’umanità e della civilizzazione, è il nostro maestro, anche nei riguardi della sua educazione” (M.Montessori).

Mi piacerebbe che con questa visione le istituzioni oggi considerassero il bambino.

Francesco Presti
(La tua Voce)

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Catari, cristiani e pure vegetariani – La storia della più grande comunità religiosa etica del passato

A dire di alcuni cronisti ed esponenti della prima Chiesa cristiana le antiche comunità osservavano l’astinenza dalla carne. Egisippo dice che molti esseni, che erano rigorosamente vegetariani, divennero cristiani, col nome di Ebioniti o Nazirei e che transitarono nel cristianesimo influenzandone la condotta. Eusebio di Cesarea dice che tutti gli apostoli erano vegetariani, S. Clemente Romano asserisce che Pietro mangiava solo pane, olive e un po’ di verdura, S. Girolamo afferma che nei primi secoli i veri cristiani si astenevano dalla carne e che coloro che mangiavano la carne facevano parte della chiesa corrotta, e Tertulliano diceva che nei primi secoli i cristiani non toccarono mai la carne.

Ma la corrente vegetariana che si era sviluppata all’interno del cristianesimo primitivo trovò l’opposizione della Chiesa che considera eretici i suoi seguaci fino alla loro persecuzione e l’annientamento di intere loro comunità, come nel caso dei Càtari (Albigesi o Patarini).

A mano a mano che i ricchi entrarono nella gestione della religione la Chiesa si distaccò dallo spirito originale e venne a generasi una demarcazione tra lo spiritualismo primitivo cristiano, caratterizzato da austerità di costumi dei primi cristiani, e la Chiesa ufficiale che divenne potente, guerrafondaia, corrotta, spietata verso chiunque interferiva con le sue regole. Le regole dell’astinenza della carne furono bandite per favorire l’apertura della nuova religione non solo ai ricchi e all’imperatore Costantino ma alla popolazione pagana. Iniziarono le persecuzioni verso i vegetariani considerati eretici e nel 385 con lo sterminio del vescovo Priscilliano ed i suoi seguaci si decretò la fine alla corrente vegetariana all’interno della Chiesa cattolica.

Quando intorno al X secolo in Europa vi fu un generale risveglio spirituale nel desiderio di tornare alla semplicità di vita e alle regole delle prime comunità cristiane, si sviluppò il movimento vegan più grosso della storia, il Catarismo dal termine greco che significa “puro”. Questo movimento si sviluppò nel sud della Francia, in Italia, in Germania, in Bosnia, Serbia, Bulgaria, nell’impero Bizantino. I Catari si rifacevano al messaggio di Cristo; erano asceti, pacifisti, digiunatori, rifiutavano il matrimonio e la procreazione, non possedevano ricchezze, professavano la dottrina dualista e predicavano un’assoluta purezza di vita; condannavano tutto ciò che è carnale e terreno, compreso il matrimonio, la proprietà privata, l’uso delle armi; erano poveri, semplici, casti, vestivano un abito nero ed andavano scalzi. Rispolverarono antichi testi gnostici, scrissero vangeli in lingua volgare e pare che fu proprio la lettura di questi testi a portare S. Francesco verso la sua dottrina ecologica. Per i Càtari essere vegan era la condizione per diventare “perfetti” e faceva parte del giuramento che doveva prestare l’adepto”…Bisogna che facciate a Dio la promessa che non commetterete mai omicidio, che mai volontariamente mangerete formaggio, latte, uova, né carne di qualunque animale…”.

I Càtari si dividevano in due categorie, i “perfetti” che erano vegan, cioè i capi di questa setta religiosa, e i “semplici” che ancora non lo erano; La loro diffusione e la conversione delle masse al catarismo fu vastissima al punto da suscitare l’avversione della Chiesa che li perseguitò in tutta Europa fino a sterminarli con roghi e impiccagioni. Il modo di identificare un càtaro da parte degli inquisitori era ordinargli di uccidere un animale: coloro che si rifiutavano salivano sul patibolo.
Così nel 1209 per ordine di Innocenzo III (il papa che strappava i denti ad uno ad uno agli ebrei che non pagavano le tasse, il papa che quando i francesi avevano minato il suo regno d’Inghilterra disse: “Spada, spada esci dal tuo fodero e semina sterminio”, il papa che prometteva il paradiso a chi avesse ucciso un albigese, cioè un càtaro) ordì una vera crociata contro i Càtari, affidata ai domenicani e condotta dal cavaliere Simon de Montfort che fu autorizzato a sterminare più gente che poteva senza fare prigionieri. E quando i crociati chiesero al legato papale prima dell’invasione della città di Bézieres come avrebbero distinto i càtari rispose “Uccideteli tutti, li riconoscerà Dio”. Ci furono 20.000 vittime e la città fu distrutta. A Minerve 140 Catari furono spinti sulle fiamme di un’enorme catasta di legna; alcuni perfetti si gettarono senza essere spinti e senza un urlo di dolore. A Lovaur altri 400 perfetti furono bruciati su un’enorme pila. Il papa, informato di ogni tappa della crociata in una lettera a Monfort scrisse: “Sia lode e grazie a Dio per ciò che ha operato nella sua clemenza contro i suoi nemici pestilenziali” .

I pochi superstiti si rifugiarono nelle grotte o nei boschi da dove partivano per predicare e convertire la popolazione della Catalogna fino a circa il 1244 quando gli ultimi 220 catari rappresentanti del Catarismo rifugiatisi nel castello di Montsegar vicino Tolosa, furono arsi al rogo decretando la fine del movimento càtaro in Europa. Anche S. Luigi Gonzaga diede il suo contributo organizzando nel 1229 un’inquisizione per eliminare il catarismo dalla Francia. Dopo 20 anni di guerra per estirpare i Catari i morti furono più di un milione.

Da allora, e per secoli, la Chiesa vedrà in tutti coloro che per scelta etica rinunciassero a mangiare la carne, un focolaio di eresia da ostacolare con ogni mezzo. La Chiesa con tali estremi tentativi di opporsi alla diffusione del veganismo e del vegetarismo confermava la sua antica posizione sancita in 4 differenti Concili in cui proibiva al clero l’astinenza dalla carne pena la destituzione dei pubblici ministeri. Nel Concilio di Ancyranum del 314 viene ribadita la ferma decisione di allontanare i religiosi che rifiutavano di mangiare la carne; nel Concilio Gangrense del 324 la Chiesa ritorna sullo stesso argomento per neutralizzare le molte tendenze in rispetto della vita degli animali; nel Concilio di Braga del 577 viene dichiarato da papa Giovanni XII che se qualcuno giudica immonde le carni che Dio ha dato all’uomo per nutrirsi e non perché desidera mortificarsi, si astiene dal mangiare queste carni, su di lui anatema; nel Concilio di Aquisgrana dell’816 viene stabilito che chi non osserva le regole della vita pratica deve essere allontanato dall’ordine religioso; i membri del clero che aborriscono le carni, perfino gli ortaggi che si cuociono insieme ad esse, devono essere allontanati dall’ordine.

E mentre in Europa va spegnendosi l’ascetismo spirituale cristiano il veganismo resta circoscritto nei monasteri che da vegan diventano vegetariani, poi con la conquista musulmana dei territori mediterranei l’ascetismo cristiano viene ereditato dalla religione islamica che trova nel Sufismo la corrente più rappresentativa.

Oggi il veganismo a buona ragione può essere considerato come la versione moderna del Catarismo con i suoi aspetti più o meno etici, sociali, religiosi o spirituali.

Franco Libero Manco

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Vegetarismo, scienza della nutrizione e anatomia comparata

Io non sono medico, non sono chimico, non sono biologo, ma ho letto biblioteche intere di testi di ricercatori e scienziati indipendenti di chiara fama mondiale, che riguardano la scienza della nutrizione e l’anatomia comparata e ho capito che l’informazione pubblica in materia di alimentazione è in gran parte falsa e fuorviante e che questo genera un danno enorme in quella parte di popolazione che ancora crede che i media siano al servizio della gente.

I punti fondamentali sui quali si basa la pseudo scienza nutrizionale
dei dietologi e nutristi televisivi sono:

“Occorre mangiare un po’ di tutto, ma con moderazione“.
Questa sembra sia la grande scoperta di gran parte dei nutrizionisti moderni. E’ proprio l’abitudine a mangiare un po’ di tutto la causa delle peggiori patologie che stanno flagellando il genere umano. Da quando l’essere umano per estreme necessità di sopravvivenza è stato costretto a mangiare anche la carne (incompatibile con la sua natura di essere fruttariano) si sono sviluppate tutte quelle malattie che hanno fatto della specie umana la specie animale più ammalata del pianeta.
Nessuno nutrizionista raccomanda di consumare frutta e verdura con moderazione: cosa che invece avviene nei confronti di prodotti animali e questo lascia intendere che sono sicuramente dannosi.
Chi stabilisce il giusto quantitativo considerato “moderato”? Naturalmente i dietologi che da questa falsa esigenza catturano potenziali sprovveduti bisognosi di qualcuno che gli indichi cosa, come e quanto mangiare.
La carne, il pesce e tutti i prodotti di derivazione animale sono come le sigarette: poche fanno male, molte fanno malissimo.
Tutto il mondo animale dipende da quello vegetale: niente erba niente erbivori, niente erbivori niente carnivori (niente erba niente gazzella, niente gazzella niente leone).
I carnivori traggono gli aminoacidi necessari a costruire le loro proteine dalla carne degli erbivori abbattuti che a loro volta l’hanno tratta dai vegetali. Dunque gli aminoacidi della carne degli erbivori sono di seconda mano. I veri aminoacidi sono solo quelli contenuti nei vegetali.
Allora tu, dietologo o nutrizionista male informato o in malafede, che affermi che le proteine della carne degli animali sono necessarie a costruire i nostri muscoli, spiegaci, come fa il bue, il bisonte, il rinoceronte, il cavallo a fabbricare le sue possenti masse muscolari mangiando solo erba?!

“I prodotti animali sono necessari per mantenersi in salute”.
Se fossero necessari o utili come si spiega l’eccellente salute di coloro che non ne fanno uso, molti fin dalla nascita? Almeno 2,5 miliardi di individui sulla faccia della terra, per motivazioni diverse, sono vegetariani e godono di una salute migliore dei cosiddetti onnivori umani. Popolazioni come i greci, gli spartani, gli etruschi, gli egiziani, gli indiani, i romani hanno costruito i loro imperi e le loro civiltà con un’alimentazione fondamentalmente vegetariana. Gli uomini più colti e più illuminati della terra (iniziati, mistici, santi, filosofi, scienziati ecc.) erano e sono vegetariani.

“Le proteine animali sono migliori perché di alto valore biologico”.
L’organismo umano ha bisogno delle proteine animali come il leone ha bisogno dall’erba. Tutti gli aminoacidi di cui necessita il nostro organismo si trovano, senza alcuna eccezione, nel mondo vegetale, e non serve abbinare pasta e fagioli o riso e piselli. Il cavallo, la mucca, il toro ecc. non abbina cereali e legumi per costruire le sue proteine.
La cosa più insensata è consumare carne per i suoi eventuali aminoacidi essenziali, dimenticando gli effetti collaterali che tutti i prodotti animali e derivati possono causare al nostro organismo: è come considerare benèfico ingoiare una miscela di pezzi di vetro, metallo, roccia, sabbia ed ogni altra sostanza dannosa solo perché questa contiene anche briciole di pane.

“L’uomo è onnivoro, quindi può e deve mangiare di tutto”.
E’ come considerare tossicomane per natura il genere umano perché gran parte dell’umanità usa drogarsi. Da quando l’essere umano, per necessità di sopravvivenza, si è abituato a mangiare anche la carne ne paga le conseguenze con lo sviluppo di tutte le malattie tipiche della specie umana che hanno ridotto ad un terzo la lunghezza della sua esistenza.
Tutti gli animali in circostanze di penuria alimentare mangiano anche sostanze non proprio compatibili con la loro natura, pur restando carnivori, erbivori o frugivori.
La mucca oltre a l’erba mangia quantitativi infinitesimali di insetti, ma se gli insetti diventassero il suo pasto principale le conseguenze sarebbero devastanti per la sua salute. Il leone non mangia solo carne ma anche i vegetali che trova nello stomaco (e non solo) delle prede; ma se questi diventassero il suo pasto principale le conseguenze per la sua salute sarebbero letali. Le scimmie antropomorfe, fruttariane, oltre alla frutta mangiano anche verdure, semi e minuscoli insetti che si trovano sulla superficie dei vegetali. Ma se mangiassero sistematicamente prodotti di derivazione animale, ben presto svilupperebbero le stesse malattie della specie umana e molto probabilmente sarebbero destinate all’estinzione.

“L’uomo ha sempre mangiato la carne”.
E ha sempre sbagliato. Anche la guerra è stata sempre fatta dall’uomo, non per questo la possiamo considerare come un’abitudine da applicare e conservare.
In ogni caso non è affatto vero che l’essere umano si sia da sempre nutrito di animali. Negli ultimi millenni la carne è stata un prodotto accessibile solo ai benestanti, mentre il popolo la consumava solo in circostanze rituali. Per questo i poveri godevano di una salute migliore dei ricchi sovente colpiti dalla terribile gotta.
In ogni caso i nostri antichi progenitori, dopo il 70-80% circa della loro esistenza nella foresta intertropicale (cioè per 3-4 milioni di anni) a causa delle cambiate condizioni climatiche si dovettero adattare a mangiare di tutto, subendo le suddette catastrofiche conseguenze, non solo sul piano della salute fisica ma mentale e soprattutto emotiva: da quel momento l’essere umano si abituò all’idea dell’uccisione, alla vista del sangue, all’indifferenza verso la sofferenza altrui, con danni incalcolabili per l’evoluzione della specie.

“Occorre consumare pesce per garantirsi l’Omega 3”.
Solo alcuni tipi di pesce contengono modeste quantità di omega 3, e a alle seguenti condizioni: che il pesce sia fresco, che non sia da allevamento e che si sia nutrito con alghe: sardine, anguilla, aringa, salmone, tonno, sgombro, spigola e orata. Il resto del mondo marino contiene solo percentuali trascurabili di omega 3, mentre l’universo vegetale ne è altamente più ricco: olio di lino, semi di lino, olio di canapa, soia, noci, germe di grano ecc. Inoltre. Il pesce per motivi di sicurezza e gusto deve essere cotto, e la cottura denàtura gli omega 3, e li rende inservibili, oltre ad inattivare gli enzimi digestivi. Naturalmente i nutrizionisti dimenticano di dire che il pesce è spesso più dannoso della carne perché ricco di grassi saturi, colesterolo, purine e metalli pesanti di ogni tipo.

“I vegetariani possono andare incontro ad alcune carenze, mentre per i vegani la situazione è più pericolosa a causa della probabile carenza di vitamina B12, Ferro, Calcio, o vitamina D”.
La carenza di vit. B12 è l’ultimo dei problemi dei vegani in quanto preferiscono assumere un integratore in pasticca, settimanale o mensile, piuttosto che correre il rischio di subire gli inevitabili effetti collaterali dei prodotti animali.
E’ molto meglio che un vegano su un milione corra il rischio di sviluppare carenza di tale vitamina, piuttosto che mangiare la carne e avere una probabilità su due di morire di infarto, una su tre di morire di cancro, una su sei di tumore alla prostata o uno su sette di tumore alla mammella.
Il problema della carenza di vit. B12 è recente: da quando la gente non consuma più gli alimenti al loro stato naturale non ha la possibilità di introdurre i batteri che la producono e che si trovano sulla superficie della frutta o dei vegetali.
In ogni caso il manifestarsi di tale carenza dipende dallo stato di salute di un organismo che può essere di pochi o di decine di anni: un igienista vegano/cruduista/fruttariano può vivere anche tutta la vita anche senza necessità di assumere integratori di sorta.

Per quanto riguarda il Ferro ricordiamo che nessuna specie erbivora o frugivora ha bisogno del ferro eme di derivazione animale. Il ferro non eme dei vegetali è una caratteristica di eccellenza non un difetto rispetto al ferro eme della carne, in quanto entra nel circolo sanguigno nei tempi e nei modi adatti alle esigenze del nostro organismo e non in modo traumatico.
Tra l’altro la percentuale di ferro contenuto nelle carni è enormemente inferiore rispetto ai prodotti vegetali. Ma i dietologi e nutrizionisti televisivi dimenticano di elencare i moltissimi danni della carne: menzionano solo il ferro in essa contenuto e soprattutto celano le cause della sua mancata assimilazione che sempre risiedono in una cattiva alimentazione e ad un insano stile di vita.

Il calcio dei latticini viene assimilato al 35-40% dal nostro organismo, quello del mondo vegetale viene assimilato fino al 60-70%. Ma mentre i vegani mangiano giornalmente chili di prodotti vegetali gli onnivori non possono che limitarsi ad uno o pochi etti di latticini. Non solo. Il calcio del latte è difficilmente utilizzabile dal nostro organismo in quanto reso inorganico con la bollitura, la pastorizzazione, la sterilizzazione ecc. I latticini sono alimenti ricchi di proteine, grassi saturi, colesterolo, oltre ad essere altamente acidificanti. Per compensare l’acidità prodotta dai prodotti caseari l’organismo sottrae calcio a se stesso, prima dai muscoli poi dalle ossa, predisponendo all’osteoporosi.

La carenza di vitamina D è sicuramente la carenza più difficile da manifestarsi nei vegani in quanto il nostro stile di vita prevede l’esposizione, anche se modesta, ai benefici raggi del sole, che è ciò che favorisce la fissazione nei tessuti di questa vitamina.

Franco Libero Manco

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Roma, attività vegetariane – Resoconto Festa annuale e corso di cucina AVA

Carissimi, la 12^ edizione della Festa Nazionale dei Vegetariani dell’AVA 2014 a Roma è stata un successone.

Ogni anno riusciamo a fare un po’ meglio dell’anno precedente.
Tutto si è svolto nel migliore dei modi. Come sempre approfitto per ringraziare il VII Municipio che ci ha concesso il patrocinio ed i vari offici competenti che chi hanno dato le necessarie autorizzazioni.
Ringrazio sentitamente i miei collaboratori, che evito di menzionarli
per nome per paura dimenticare qualcuno.
Ringrazio tutti gli artisti che si sono esibiti secondo i modi ed il programma già inviato.
In modo particolare ringrazio la Compagnia Nazionale di Danza Storica
per la loro esibizione con stupendi costumi dell’800.
Ringrazio molto il presidente Lav Gialuca Felicetti e la dr.ssa Sabina Bietolini
per la loro interessante e pressante relazione sul tema della giornata.
La Festa era dedicata a Marcello Piccolo, componente e cofondatore AVA, che sventuratamente è venuto a mancare qualche mese fa.
E’ stata consegnata una targa commemorativa ai figli di Marcello, Brunarmando e Fabio che con comprensibile emozione hanno ricordato la figura del padre.
Ringrazio ancora sentitamente quanti in qualunque modo hanno contribuito alla realizzazione di questa Festa, segno di progresso etico, civile e spirituale di noi tutti. Un saluto a voi da flm

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L’AVA Associazione Vegetariana Animalista
presenta

“CORSO DI CUCINA BASE VEG” 13° Edizione

a cura di Federica Porfiri e Alessandra D’Andrea

Dal 17 maggio, 5 appuntamenti il sabato dalle 10-13 , presso la sede dell’AVA Associazione Vegetariana Animalista, p.zza Asti 5/a (zona Tuscolana).
Ogni incontro prevede teoria, laboratorio pratico con prodotti Biologici, orientamento all’acquisto e degustazione; materiale didattico comprensivo di ricette.

Programma

Sabato 17 maggio: I cereali, la potenza del chicco
Conoscere proprietà e varietà, storia e mitologia, l’importanza del cereale integrale. Celiachia e intolleranze.
Come cucinare: riso integrale con rape rosse, cous cous con pachino, menta e limone, quinoa con arachidi e prezzemolo.

Sabato 24 maggio: Gli ortaggi, colori e vitamine
Le infinite proprietà e varietà degli ortaggi di stagione. Le diverse modalità di cottura, crudità comprese! Consigli per l’orto casalingo.
Come cucinare: cruditè di radici, verdure di campo scottate, crema di carote al limone, torta salata con zucchine e timo.
Sabato 7 giugno: Legumi e proteine vegetali tofu e seitan
Proprietà e varietà. . Proteine vegetali e proteine animali a confronto. Orientarsi al vegetarismo
Come cucinare: sformato di lenticchie rosse con semi e coriandolo, spezzatino di seitan con carote e zenzero, tofu speziato con zucchine e sesamo tostato.

Sabato 14 giugno: Colazione e torte, buongiorno con allegria!
Conoscere caffè e latte alternativi. Fare il latte vegetale in casa. Pane, semi e oli speciali spremuti a freddo.
Come cucinare: torta di farina di riso con marmellata di prugne selvatiche, la crema Budwig.

Sabato 21 giugno: Il potere dell’alimentazione per la Salute
Esempio di dieta “tipo”. Il piatto equilibrato. L’equilibrio acido-base del corpo, la forza del digiuno. Trovare il proprio regime alimentare.
Come cucinare: Kuzu, miso, zuppa di miso e fiocchi di cereali per organizzare una dieta disintossicante.

E’ possibile partecipare al singolo laboratorio. Minimo 10 massimo 20 partecipanti. Prenotazione obbligatoria

Info e prenotazioni entro martedì 13 maggio
nutrizia@libero.it – Federica Porfiri 333 8520655

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DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’ANIMALE

Articolo 1 Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza.

Articolo 2 a) Ogni animale ha diritto al rispetto; b) l’uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali; c) ogni animale ha diritto alla considerazione, alle cure e alla protezione dell’uomo.

Articolo 3 a) Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli; b) se la soppressione di un animale è necessaria, deve essere istantanea, senza dolore, nè angoscia.

Articolo 4 a) Ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale terrestre, aereo o acquatico e ha il diritto di riprodursi; b) ogni privazione di libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto.

Articolo 5 a) Ogni animale appartenente ad una specie che vive abitualmente nell’ambiente dell’ uomo ha diritto di vivere e di crescere secondo il ritmo e nelle condizioni di vita e di libertà che sono proprie della sua specie; b) ogni modifica di questo ritmo e di queste condizioni imposta dall’uomo a fini mercantili è contraria a questo diritto.

Articolo 6 a) Ogni animale che l’uomo ha scelto per compagno ha diritto ad una durata della vita conforme alla sua naturale longevita’; b) l’abbandono di un animale è un atto crudele e degradante.

Articolo 7 Ogni animale che lavora ha diritto a ragionevoli limitazioni di durata e intensità di lavoro, ad un’alimentazione adeguata e al riposo.

Articolo 8 a) La sperimentazione animale che implica una sofferenza fisica o psichica è incompatibile con i diritti dell’ animale sia che si tratti di una sperimentazione medica, scientifica, commerciale, sia di ogni altra forma di sperimentazione; b) le tecniche sostitutive devono essere utilizzate e sviluppate.

Articolo 9 Nel caso che l’animale sia allevato per l’alimentazione deve essere nutrito, alloggiato, trasportato e ucciso senza che per lui ne risulti ansietà’ e dolore.

Articolo 10 a) Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’ uomo; b) le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell’animale.

Articolo 11 Ogni atto che comporti l’uccisione di un animale senza necessità è un biocidio, cioè un delitto contro la vita.

Articolo 12 Ogni atto che comporti l’uccisione di un gran numero di animali selvaggi è un genocidio, cioè un delitto contro la specie; b) l’inquinamento e la distruzione dell’ambiente naturale portano al genocidio.

Articolo 13 a) L’animale morto deve essere trattato con rispetto; b) le scene di violenza di cui gli animali sono vittime devono essere proibite al cinema e alla televisione a meno che non abbiano come fine di mostrare un attentato ai diritti dell’animale.

Articolo 14 a) Le associazioni di protezione e di salvaguardia degli animali devono essere rappresentate a livello governativo; b) i diritti dell’ animale devono essere difesi dalla legge come i diritti dell’uomo.

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