Archivio della Categoria 'Alimentazione vegetariana'

Ciro Aurigemma: “Acqua, psicologia e vegetarismo….”

Ciro Aurigemma

In Fisica si dice che tutto è energia, in varie forme e frequenze. In neuropsicofisiologia che è una integrazione tra psicologia cognitiva, fisiologia e neurologia, si afferma che i nostri sensi sono in realtà dei trasduttori di forme di energia fisica in altre forme di energia biochimica che entra in risonanza col nostro DNA e con il nostro sistema nervoso e col cervello. (Fisica dell\’informazione, M. Trimarchi, M. Manzelli, 89)

Quindi possiamo scientificamente dimostrare che tutto é comunicazione: anche le informazioni che riceviamo dall’ambiente, siano sonore, luminose, gustative, olfattive, tattili, trasmesse tramite l\’aria, il corpo e tramite l’acqua di cui siamo composti in gran parte. Lo stesso avviene pure negli animali, piante, minerali, quindi gli alimenti che mangiamo e che diventano sangue e nutrimento dentro di noi. Si tratta quindi di informazioni biologiche che comunicano coi nostri organi e influiscono sul nostro umore e sul benessere psicofisico globale, come si afferma secondo una visione olistica integrata.
(N. Montecucco, 2005)
Per fare un esempio immaginiamo il sasso che cade nell’acqua e fa cerchi concentrici, che si ampliano e portano lontano il movimento generato dal sasso: ogni comunicazione fa questo nell’aria o nell’etere, ecc., quindi energia, informazioni e comunicazione sono presenti ovunque.

Dato allora che tutto è comunicazione anche l’acqua, elemento comune in natura e di cui siamo composti oltre il 70%, trasmette la comunicazione come l’aria e come pure la carta o altri elementi in natura o artificiali, ad esempio nei computer. Dei recenti studi che seguo da anni, cercano di dimostrare, tramite ricerche scientifiche la cosiddetta ‘memoria dell’acqua’ . Questo potrebbe dare spiegazione dell’omeopatia come medicina energetica che veicola informazione tramite l\’acqua, anche quando la sostanza è molto diluita e non presente più a livello chimico. Sono infatti in corso nuovi studi in questo nuovo campo, finora ancora considerato alternativo.

Ricordiamo il caso Benveniste, che scrisse su Nature (1988) e fu poi considerato un falso e contestato, anche per aver messo in discussione idee e interessi consolidati. Ora il premio Nobel francese Luc Montagner, scopritore del virus dell\’Aids, recentemente con la sua equipe ha scoperto che il DNA si può trasmettere da una provetta a una contenente solo acqua, tramite onde elettromagnetiche e poi ricomporsi tramite i suoi componenti naturali messi nella provetta dell\’acqua, nella stessa sequenza di quello dell’altra provetta, sempre tramite l’acqua, (vedi intevista Montagner del 2012 della televisione di Stato italiana.)

Si sta sperimentando come sfruttare questi esperimenti già riprodotti in altri laboratori nel mondo e con il supporto della teoria scientifica del fisico italiano Emilio Del Giudice, (2010), pure intervistato nello stesso servizio, in cui si parla anche della necessaria integrazione tra chimica e fisica, la Biofisica. (P. Spaggiari, 2002)
Lo stesso principio varrebbe secondo questi fisici nella omeopatia, dove l’ informazione di sostanze vegetali, minerali, ecc. viene veicolata dall’acqua. Penso poi in medicina naturopatica ad altre terapie naturali, come l’idroterapia, che usa l’acqua stessa come elemento principale di cura e lo stesso si può fare con l’acqua di mare o l\’acqua in cui siano state immesse alcune sostanze naturali, chimiche o frequenze fisiche, acqua detta ‘informata’.

Tuttavia secondo i miei studi da psicologo in Neuropsicofisiologia che accennavo all’inizio ciò vale anche per le terapie psicologiche, in quanto la parola può essere usata come farmaco, se opportunamente dosata per stimolare il Sistema nervoso, il cervello sinistro e destro e quindi l’umore e le funzioni fisiologiche del corpo umano. Considerando che queste strutture fisiche sono composte a livello chimico in gran parte come dicevo da acqua e sostanze in essa disciolte e gli studi di Masaru Emoto sono interessanti anche a questo riguardo, come pure la Fisica dell’informazione, creata da Michele Trimarchi in Italia negli anni ‘80, col paradigma E=m=i Energia uguale materia, uguale informazione, che amplia la formula di Einstein (M.Trimarchi, 1982).

Infine come vegetariano sono consapevole che frutta, verdura e legumi sono composte in gran parte di acqua e specie se biologiche possono veicolare la Vita in modo certamente migliore che cibi a base di carne e cibi con aggiunta di additivi chimici o molto raffinati a livello industriale…integrando queste conoscenze e\’ quindi possibile gestire meglio la propria vita e alimentazione in modo consapevole.

dr. Ciro Aurigemma
Psicologo, Delegato Lazio Ass. Vegetariana it. e per l’Ecologia

(Fonte: Lux Terrae sett.- ott. 2014)

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Vegani, crudisti, fruttariani ed igienisti perfettibili

igienisti perfettibili

In ambito igienista negli ultimi tempi c’è la tendenza ad ammorbidire il rigore di alcuni idealisti ritenendo la strategia permissivista la più adatta a favorire l’approccio alla nostra filosofia di vita. Tolleranza che a volte induce il leader a consentire “peccati” occasionali, come quello di soddisfare, di tanto in tanto, un desiderio inappagato di pesce o di formaggio.

Chi non sa resistere alla voglia di consumare prodotti animali probabilmente non ha ancora maturato appieno la vera coscienza animalista e considera animali di serie A e di serie B. Giustificare un tale comportamento significa autorizzare i neofiti ad imitare la debolezza del leader. E si rischia anche di spostare il peso verso l’aspetto salutistico, mentre lo scopo fondamentale del Movimento non è tanto la salute dell’uomo quanto la salvezza degli animali.

Che senso hanno tali soddisfazioni? Se la motivazione è di ordine salutistico, credendo che alcuni prodotti animali siano necessari alla salute, certamente non si è sufficientemente convinti della inutilità di tali prodotti; se è di ordine etico allora sarebbe opportuno ricordarsi che non è la grandezza fisica di un animale a determinare il suo diritto alla vita e che una sardina quanto una balena ha esigenza di esistere; quindi la motivazione che resta è solo di ordine gustativo.

Chi si fa interprete di un ideale, di una causa, un’idea, spesso ha solo la capacità di indicare il percorso da seguire, il giusto comportamento da adottare per raggiungere l’obiettivo. Un albero non cresce in un giorno ed è sempre sbagliato dare dei giudizi. Per esempio: la condotta di un vegetariano è considerata criticabile dal vegan, ma quella del vegan è criticabile dal crudista e via dicendo.

Il vero leader sa che ognuno ha i suoi tempi, sa che non si arriva in cima alla scala senza passare attraverso tutti i gradini; sa anche che c’è chi, preso dall’entusiasmo, fa due o tre gradini per volta ma rischia di arrivare in cima esausto e di non avere il benefici sperati. Ma sa anche che tollerare il 10% degli errori significa aprire spiragli incontrollabili, soggettivi, in cui ognuno si sentirà autorizzato a giustificare se stesso.

La nostra filosofia la si può identificare ad una scala di molti gradini, il primo è la scelta vegetariana, al secondo si posizionano i vegani, al terzo i crudisti e nel quanto i fruttariani/crudisti. E alcuni vorrebbero aggiungere alche i melariani e i respiriani. Ognuno che aderisce si posiziona in uno di questi gradini, a seconda delle sue possibilità, della sua volontà e sensibilità. L’errore di alcuni estremisti sta nel fatto che chi è al secondo gradino considera “eretico” colui che è al primo, chi è al terzo magari biasima chi è al secondo e così via.

Lungi da noi l’inflessibilità e la durezza. Nessuno di noi ha avuto il privilegio di nascere vegan. Conosciamo la difficoltà di migliorare se stessi, di cambiare la propria natura, di rivoluzionare il proprio stile di vita. Ma non possiamo dire “ama, ma ogni tanto ti è concesso di odiare”. Non possiamo dire “proteggi la vita, ma qualche volta ti è concesso di uccidere”. Non possiamo giustificare il “male” solo perché noi siamo imperfetti. Sappiamo benissimo che una sola guerra è meno grave di dieci, che dieci vittime sono meglio di cento. Ma non possiamo accettare l’idea che mille possano essere sacrificati in cambio del massacro di diecimila. Chi potrebbe arrogarsi il diritto di decidere quali debbano essere i sacrificabili? Il nostro compito è indicare la legge e le regole, sta poi alla buona volontà di ognuno abbracciare totalmente o solo una parte di esse.

Siamo consapevoli che non sarà possibile mettere in pratica fedelmente e totalmente tale visione. Sappiamo che passeranno secoli prima che lo spirito umano compia il suo ciclo evolutivo. Ma non abbiamo il diritto di autorizzare deviazioni dal momento che in ogni caso nessuno avrà il privilegio di essere totalmente immune da colpa: ma non per questo saremo meno scusabili davanti alle vittime delle nostre limitazioni.

Franco Libero Manco

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Perché i preti cattolici mangiano carne?

satana mangia carne

Perché i preti mangiano animali? La domanda sarebbe ingiustificata o pleonastica se si trattasse di una compagnia di assicurazioni, un istituto bancario o un’azienda di trasporti. Ma trattandosi di rappresentanti di una religione che ha come scopo il bene dell’uomo, la moralità dei suoi costumi, la sensibilizzazione delle coscienze, la carità, la misericordia ecc. allora la domanda diventa d’obbligo perché l’uso del mangiar carne è antitetica con i principi di tale religione. Essere impegnati a favore dei poveri e mangiare la carne equivale a produrre il problema che si intende debellare, dal momento che l’alimentazione carnea è la principale causa della fame nel mondo, oltre che della cattiva salute dell’uomo, dell’inquinamento generale e della distruzione del patrimonio boschivo.
I preti mangiano animali semplicemente perché li considerano cose da mangiare. E nonostante gli studi di zoologia, di etologia, in cui si dimostra che gli animali sono dotati di sensibilità, memoria, comunicazione; nonostante le molte ricerche in cui viene evidenziata la bellezza mirabile dell’animale, la l’intelligenza sbalorditiva, la sensibilità commovente, per il prete l’universo animale, e la sofferenza inflitta loro dall’uomo, è semplicemente un problema da non considerare: non rientra assolutamente nella loro sfera mentale, emotiva o morale. E le motivazioni possono essere le seguenti.
Il clero mangia animali perché convinto che siano fatti per questo, rifacendosi al comando biblico di Gen. 9,3 in cui Dio dà l’autorizzazione a Noè, uscito dall’Arca dopo il diluvio: “Quanto si muove e ha vita vi servirà da cibo”. Ma S. Girolamo, uno che la sapeva lunga, dice, se ciò fosse vero allora dovremmo imbandire le nostre tavole non solo con lepri e fagiani ma anche con scorpioni e serpenti. E aggiungeva che i primi cristiani si astenevano dalla carne, mentre coloro che ne facevano uso appartenevano alla chiesa corrotta. Inoltre, appellarsi a tale autorizzazione significa accettare la condizione di peccato e non la dimensione precedente in cui Dio nel paradiso terrestre dà agli uomini un comando ad essere vegetariani: “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme ed ogni albero in cui è frutto saranno il vostro cibo, mentre agli animali do la verde erba dei campi” (Gen 1,29).
Altri magari si appellano a quanto riportato in (Deut. 12:15): “Ogni volta che ne sentirai desiderio potrai uccidere animali e mangiare la carne, secondo la benedizione che il Signore ti avrà elargito… ma non ne mangerete il sangue; lo spargerai per terra come l’acqua”. Ora, siccome il sangue fuoriesce dalle arterie non dai capillari, non è possibile mangiare carne senza sangue.
Il clero mangia animali perché si appella ai Vangeli ufficiali in cui Gesù in nessuna situazione ha difeso gli animali o ha prescritto di non nutrirsi di carni, e in una circostanza ha mangiato del pesce, (anche se questo episodio viene riportato solo da Luca, che non era presente all’evento). In ogni caso questo è in antitesi con il pensiero di Gesù deiVangeli apocrifi in cui condanna duramente la violenza agli animali e coloro che ne mangiavano le carni. In ogni caso, Gesù ha mangiato solo del pesce, a differenza del clero avvezzo al consumo di qualsiasi carne di animale. E poi, erano altri tempi, e il clero dovrebbe superare certe anacronistiche e crudeli usanze giustificate solo per il piacere della gola, tra l’altro considerato uno dei sette peccati capitali.
Altri mangiano la carne perché convinti che sia necessaria alla loro salute. Ma l’eccellente condizione fisica di coloro che hanno escluso la carne dalla loro dieta non dà scusanti, come confermano gli scienziati indipendenti e gli istituti più accreditati del mondo in fatto di alimentazione.
Altri ancora si appellano a quanto asserisce S. Paolo nella lettera ai Corinzi I, 25-29: “Continuate a mangiare ogni cosa che si vende al macello, senza informarvi a motivo della vostra coscienza, poiché a Dio appartiene la terra e tutto ciò che la riempie. Se qualcuno degli increduli vi invita e desiderate andarvi, mangiate di ogni cosa che vi viene posta davanti senza informarvi a motivo della vostra coscienza,). In questo S. Paolo fa un passo indietro rispetto la legge ebraica che autorizza a consumare solo le carni di animali considerati puri. Ma S. Paolo, ardente interprete del pensiero di Gesù, fa riferimento a ciò che Gesù disse: “Non quello che entra dalla bocca contamina l’uomo, ma quello che esce dalla bocca” (Mtt: 15, 11). E in Corinzi 9,9 ribadisce “Forse Dio si dà pensiero dei buoi?
Come ultima motivazione resta il piacere del palato al quale il prete pare non intende rinunciare. Ma può il prete proclamare amore, rispetto, carità, misericordia, compassione e nel contempo giustificare un atto sanguinario e crudele giustificato solo dal piacere della gola? Può un padre tutelare solo uno dei componenti la “famiglia” e considerare sacrificabili gli altri componenti?
Tante cose sono state superate dalla Chiesa (perché costretta dal contesto storico-sociale) mentre quella della bistecca e il profondo disprezzo per gli animali restano come scoglio non trattabile per la stragrande maggioranza del clero. Però la vera civiltà, quella che conduce inevitabilmente l’umanità verso l’etica vegana, procede inarrestabile, nonostante filosofie e le religioni antropocentriche e queste ultime subiranno gli effetti più pesanti e si troveranno ad un bivio difficile da superare: aderire ad un contesto più giusto, più evoluto e più umano oppure continuare ad attenersi a regole rozze, anacronistiche e crudeli? La creazione piange nel sangue e nel dolore; ma un ladro, una prostituta, un uomo ignorante, uno scaricatore di porto nel giorno del giudizio saranno mille volte meno colpevoli davanti il tribunale della Vita.
Su queste premesse il pensiero ed il comportamento dei papi non poteva certo essere benevolo nei confronti degli animali. In questi ultimi giorni l’attuale papa invitava i benestanti a dividere la bistecca con i poveri. E in passato?
Ad Avignone, il papa Giovanni XXII, in occasione delle nozze di sua pronipote, volle un banchetto, come dire, non proprio francescano, dispose infatti che venissero servite le carni di 8 vitelloni, 55 montoni, 8 maiali, 4 cinghiali, 200 capponi, 700 polli, 580 pernici, 270 conigli, 4 gru, 2 fagiani, 2 pavoni, 3000 uova e 3 quintali di formaggio. (da Storia delle abitudini alimentari, di Giancarlo Signore)
Credo che coloro che mangiano animali siano potenzialmente anche capaci di ucciderli. Ma coloro che per missione istituzionale sono chiamati a diffondere le cultura della non violenza, del rispetto, della carità, dell’amore meno di chiunque altro sono scusabili nella loro convinzione che gli animali siano cose da mangiare. Il vescovo che a tavola divora un coniglietto non può non sapere che quella povera bestiola voleva vivere e non essere uccisa patendo l’agonia della morte. Ma il vescovo probabilmente non dà alcuna importanza al fatto che per il piacere del suo palato quella creatura sia stata privata per sempre dell’unico suo bene, la vita. Quanti vescovi e prelati avrebbero il coraggio di uccidere con le proprie, gentili, mani l’animale divorato a tavola? Probabilmente avranno ripulsa, ma delegano qualcuno a fare ciò che non farebbero in prima persona. Ma può un religioso tollerare simile personale incoerenza e accettare che qualcun altro compia per lui ciò che ritiene pugnante?
“Per la malvagità dei suoi abitanti le fiere e gli uccelli periscono” (Gr: 12,4).

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Per una dieta alimentare ecologica equilibrata e naturale

ecologia alimentare

In natura regna da sempre la biodiversità. Senza di essa crollerebbe
in breve tempo tutto il sistema ecologico. L’umanità ha sviluppato
abitudini alimentari diversissime a seconda dell’habitat e della sua
cultura. Ci sono state popolazioni che non si sono nutrite di animali
morti e popolazioni che invece lo hanno fatto, praticando la caccia e
gli allevamenti . Molte popolazioni si cibano di insetti.

Tali abitudini, sia carnivore che vegetariane, però per millenni non hanno
mai rappresentato un problema. Oggi non è più così. Non c’è difendere
il proprio stile di vita perché non si è disposti a metterlo in
discussione. Il vero problema, ovviamente per chi è disposto a
porselo, è quello di domandarsi se tale stile di vita è oggi
sostenibile e quindi se è etico oppure no.

Ci sono pochi dubbi che la pratica degli allevamenti intensivi per sostenere stili di vita omologati in tutto il mondo sia nocivo, crudele e contro la biodiversità. Per allevare un certo tipo di animali da carne si
elimina lo spazio per altre specie viventi che si sono evolute in
migliaia di anni che vanno così incontro all’estinzione. Per coltivare
frutta commerciale si eliminano, condannandole all’estinzione,
centinaia di specie vegetali evolutesi in milioni di anni che hanno
contribuito, insieme alle specie animali, alla biodiversità. Per
estrarre l’olio di palma usato dall’industria alimentare in tutto il
mondo, a cominciare dalla Nutella, e per accaparrarsi il legname, si
disboscano ogni giorno migliaia di ettari di foresta vergine,
lasciando senza habitat migliaia di specie come i pipistrelli e gli
oranghi. Il virus dell’ebola è uscito dalla foresta africana come
quello dell’Aids a causa del disboscamento dissennato.

Ciò che era forse sostenibile un tempo ora non lo è più. Si è passati da un “uso lento” della natura ad uno veloce che non le da il tempo di riprodursi e rigenerarsi. A ben vedere, anche chi si nutriva di animali morti lo faceva con moderazione: nelle famiglie più facoltose, quando andava bene, si mangiava carne una, massimo due volte la settimana.

Oggi invece la carne e i cibi di derivazione animale, cioè quasi la
totalità, sono sulla tavola di tutti praticamente ogni giorno. Un
tempo certi cibi si mangiavano solo a Natale o a Pasqua. Oggi è Natale
tutto l’anno come dice la canzone di Dalla. Le conseguenze di tutto
ciò sono sotto gli occhi di tutti: una parte del pianeta soffre di
denutrizione e un’altra di obesità e di malattie legate all’eccessivo
consumo di cibo prodotto dalla pubblicizzatissima industria alimentare
e spacciato per buono mentre in realtà il più delle volte si tratta
solo di cibo spazzatura che in modo talvolta incosciente diamo anche
ai nostri figli. Industria alimentare e quella farmaceutica si
autoalimentano: infatti una alimenta gli affari dell’altra. E’ in
aumento esponenziale l’obesità infantile. E’ sufficiente guardare
alcune scene di vita quotidiana americana per vedere sederi e pance
enormi di grandi e piccini. Anche in Italia ormai si inizia a vedere
qualcosa di simile.

In conclusione non domandiamoci tanto se l’uomo è onnivoro, frugivoro, o vegetariano ma se il suo modo di alimentarsi è salubre e se è sostenibile ed etico. Domandiamoci perché tutti gli oncologi sconsigliano il consumo della carne ai malati di cancro.

I vegani (od i vegetariani), che piaccia o meno il termine, sono persone che hanno deciso di mettere consapevolezza nelle loro scelte alimentari. Lo facciano anche gli altri . Difendere la loro malattia è una costante in tutti i malati. Non sono il pianeta Terra o la natura ad essere in pericolo,
come spesso si sente dire, perché essi, col tempo, si riprendono ciò
che hanno perso rimettendo così nuovamente in moto il processo
evolutivo. E’ l’Uomo a correre il rischio maggiore: quello della sua
estinzione. Alla fine il pianeta finirà con l’espellerlo.

Salvatore Lillo

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Vendola: “La dieta vegetariana fa male alla salute… meglio bere sangue di maiale…”

vendola il vampiro

L’”illuminato” Presidente Vendola pare che tra l’altro abbia detto: “La dieta vegetariana fa male alla salute” (si vede che in fatto di scienza alimentare è proprio a digiuno); “non capisco questa perversione a rovinarsi la salute. Non sanno cosa ci sia di più buono nel mangiare una bella costoletta” (perché non la sua?) “o una salsiccia, accompagnata da un buon vino rosso. Esco pazzo per il sanguinaccio. E’ spettacolare. Il sanguinaccio si prepara con il sangue del maiale raccolto in un recipiente nel momento della macellazione. Si deve mescolare subito il sangue ancora caldo per evitare la coagulazione e poi conservarlo in un luogo fresco e asciutto. Dopo qualche giorno va colato e filtrato da eventuali coaguli che possono essersi venuti a formare”.

Ora, con questa dichiarazione, a parte che perde inevitabilmente credito nel mondo animalista e vegetariano,uno che ha propensione a nutrirsi del sangue di un maiale e chiama pervertiti coloro che mangiano vegan, cioè cibi incruenti, forse non è la persona più adatta a ricoprire la carica di Presidente di una Regione come la Puglia.

guarda come vendola

(Dichiarazioni del Presidente della Regione Puglia riportate su L’osservatore Politico di giugno 2014)

Franco Libero Manco – AVA notiziario del 25 ottobre 2014
francolibero.manco@fastwebnet.it

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Pensieri vegetariani di veri “illuminati”:

“Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei” (Antelme Brillatt-Svarin)

“Oh mangiatore di carne, tu non sei un essere umano. Non accompagnatevi con un mangiatore di carne, perché anche la sua sola compagnia è dannosa per la devozione al Signore. Credimi, amico, coloro che mangiano carne e pesce e bevono bevande inebrianti, saranno tutti estirpati come le erbacce sono estirpate da un fertile campo e gettati dentro un’oscura valle di morte. Tutta la carne è una che sia di uccello, di cervo o di vacca e coloro che la mangiano andranno direttamente all’inferno con gli occhi aperti”. (Kabir, poeta Sufi)

“Il cibo fa l’uomo dissoluto o responsabile, mediocre o illuminato.
(Claudio Galeno, 129-201 d.C.)

“Coloro che uccidono gli animali e ne mangiano le carni saranno più inclini dei vegetariani a massacrare i propri simili”. (Pitagora)

“A questo mondo nessuno può raggiungere i vertici di crudeltà, di malessere, di atrocità, di sconcezza di un uomo che uccide il proprio vicino e ne mangia il cadavere”. (Lien Ch’ih, maestro cinese)

Mencio: “Abusare di creature innocenti e prive di protezione, equivale a maltrattare e a brutalizzare dei bambini, perché gli animali sono in realtà dei bambini, e questo comportamento non è degno di gente onorata e civile”.

“Uccidere gli animali per nutrirsi del loro sangue e delle loro carni è una delle più deplorevoli e vergognose infermità della condizione umana. Questo nutrimento contiene in se i principi irritanti e putridi che agitano il sangue e abbreviano la vita dell’uomo. Verrà il tempo in cui gli uomini aborriranno il consumo di carne come ora noi aborriamo il cannibalismo”. (Alphonse Lamartine, poeta francese, 1790-1869)

“Nel mondo invisibile ogni uomo è accompagnato dalle anime di tutti gli animali di cui ha mangiato la carne; queste anime reclamano un risarcimento… le guerre tra gli uomini in realtà sono il risultato di tutto il massacro di animali che gli uomini compiono… La legge di giustizia è implacabile: gli uomini devono pagare versando tanto sangue quanto ne hanno fatto versare agli animali”. (Da “Lo yoga della nutrizione” di Aivanov, maestro di esoterismo)

“Fino a che gli esseri umani continueranno a spargere il sangue degli animali, non ci sarà alcuna pace. C’è solo un piccolo passo da fare dall’uccidere gli animali a costruire camere a gas e campi di concentramento. Non ci sarà giustizia finché un uomo brandirà un coltello o un’arma per distruggere coloro che sono più deboli di lui . Per anni ho desiderato diventare vegetariano. Non riuscivo a capire come fosse possibile parlare di misericordia, parlare di umanitarismo e contro lo spargimento di sangue quando noi stessi spargiamo sangue, il sangue di animali e creature innocenti. Per quanto riguarda il suo comportamento verso gli animali, ogni uomo è un nazista”. (Isaac B. Singer,vegetariano, premio Nobel per la letteratura, ebreo sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti.

“Chi è più crudele ed egoista di colui che vuole nutrire il proprio corpo con la carne di animali innocenti”? (Krishna)

“Benedette siano le nazioni che trattano benignamente e favorevolmente gli animali, che compatiscono le loro miserie e i loro dolori. Maledette siano le nazioni che li trattano crudelmente, che li tirannizzano, che amano spargere il loro sangue, che sono avide di mangiare la loro carne”. (Giacomo Leopardi)

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