La Bielorussia si burla dell’Occidente… Lukashenko ha stravinto!
A un anno dalle elezioni presidenziali russe (un plebiscito per Putin) è la volta di Lukashenko: stando ai dati dello spoglio siamo all’87%, con affluenza superiore all’80% …esattamente come in Russia l’anno scorso, si farà notare. Il problema è il vizio di prospettiva da occidente: nel contesto dei sistemi liberali/pluralisti occidentali si vince in genere con scarti minimi (coalizioni che vincono di frequente col 52%) e pertanto una vittoria che consente ad un candidato di ottenere una proporzione talmente elevata di sostegno, crea una dissonanza, un ostacolo psicologico tale da non capirlo: il risultato NON viene capito, nè quindi accettato e non può che essere considerato un grande broglio (…).
Questo senza nemmeno considerare il fatto che in un paese minuscolo e quindi più controllabile come la Bielorussia, la cosa sarebbe assai più difficile da organizzare che in Russia (dove peraltro non vi è stata) e senza considerare che il paese medesimo si trova sotto sanzioni estere euro-americane, uguali in tutto e per tutto alla Russia, ma che deve gestire con la propria fragile economia (naturale trovare rifugio nella proprie istituzioni quando si ha tutto il mondo esterno contro, anche quando non le si approva fino in fondo).
Naturalmente, al posto di codeste considerazioni, da parte UE si innalza in cielo un grande concerto fatto di melodie tra le quali si distinguono: “Ue manterrà le sanzioni dopo voto ‘finto’” (Kaja Kallas) e “Gli elettori bielorussi non hanno avuto scelta” (Baerbock, ministra degli esteri Germania).
Nessuna nota (naturalmente) da parte dei medesimi rappresentanti UE in merito al voto RUMENO – davvero difficile da falsare, essendo il paese già in UE con commissioni di controllo – letteralmente invalidato per ragioni inesistenti a parte aver dato un risultato non conforme all’amministrazione euro-comunitaria (…).
Insomma un’ordinata litania di piagnistei senza vergogna o guardarsi allo specchio.
ERGO: fa benissimo Lukashenko a replicare che non gli importa se il voto sia o meno riconosciuto dall’UE (che si fottano, in breve e volgare).
Lo stesso direi anche io: del resto cosa un aggregato eterodiretto di colonie (U.E.) possa pensare o credere in materia di libertà e democrazia ha rilevanza pari allo ZERO assoluto.
Mi si potrebbe dire che favorisco gli autoritarismi alla democrazia ? Ma capiscano prima una cosa i signori che leggano: presupposto della “democrazia” è innanzitutto “sovranità piena” sul piano internazionale. L’EUROPA (post-1945) non ce l’ha, l’ha persa 8 decadi orsono: ragion per cui tutta la prosperità e la prosopopea etica in materia di diritti perde significato e consistenza ancor prima di nascere (per come la vedo almeno): riassumo in una metafora efficace ? A me gli occhi…
Immaginate un servo di palazzo medievale, il valletto pulito e ordinato, persino benestante, che va a fare la morale su libertà e democrazia al ramingo a cavallo, cavaliere decaduto, reduce dalla crociate, sporco e fuggiasco, senza un domani: il primo avrà pure una quotidianità più civilizzata e tranquilla rispetto alla disperazione del secondo, nonchè tanti argomenti da decantargli……….ma sempre GLEBA rimane, punto. Il secondo invece – con tutti i suoi insanabili difetti – è LIBERO.
Ma ognuno può giudicare in coscienza propria cosa favorisca nell’esistenza.
Congratulazioni al baffone Lukashenko…
Daniele Lanza