Memoria sulle stragi fasciste in Jugoslavia

Il brano che segue è tratto dal convegno e da una mostra organizzati anni fa dell’Istituto Ferruccio Parri dal titolo:

A ferro e fuoco. L’occupazione italiana della Jugoslavia 1941-43

Il 6 aprile del 1941 le truppe tedesche, seguite a ruota da quelle italiane e ungheresi, invasero la Jugoslavia. Il regno dei Karageorgevich venne distrutto, il suo territorio spartito fra i vincitori. Seguirono anni terribili.

Diciamolo subito: la responsabilità prima dell’inferno in cui precipitò il Paese spetta a chi lo attaccò e scatenò una guerra di tutti contro tutti. Poi fu il caos: guerra di liberazione contro gli occupatori; guerra civile fra ustascia croati, cetnizi serbi, domobranzi sloveni, partigiani comunisti; guerra rivoluzionaria per la creazione di uno stato socialista; feroci repressioni antipartigiane; sterminio degli ebrei; tentativi genocidari ai danni di popolazioni dell’etnia “sbagliata”. Davvero, nel museo degli orrori non mancò proprio nulla.

Di quel vortice di violenza, i soldati italiani di stanza nei territori annessi o occupati, non furono semplici spettatori, ma protagonisti. Si tratta di una delle pagine più buie della nostra storia nazionale, con pochissimi lampi di luce.
Per questo è poco conosciuta e si è preferito dimenticarla.

Il testo concludendo dice: la storia dell’aggressione italiana alla Jugoslavia si è preferito dimanticarla.
Aggiungo: non solo dimenticarla, ma cancellarla e sostituirla.
E ciò viene reso possibile sin dai banchi di scuola, dove le storia (e la stessa geografia) sono praticamente ignorate.
E laddove ciò non succede è per solo ed esclusivo merito di singoli insegnanti.

Giorgio Stern

Ko to tamo peva – A ferro e fuoco – 6 Aprile 1941. L’occupazione italiana della Jugoslavia 1941-43 e il bombardamento di Belgrado: https://www.dailymotion.com/video/x8hwwts

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