“Per quel che mi riguarda, da qui si parte”…

1) La prossima legislatura sarà priva di opposizione. Avremo solo l’usuale gioco delle parti tra CDX e CSX. Sembra che il CDX abbia la maggioranza assoluta e quindi la prospettiva di un governissimo non sarà immediata, ma alla prima “emergenza”, nel nome del bene del paese, saranno di nuovo a spartirsi le brioches alla buvette di Montecitorio. Scopriremo dolorosamente – di nuovo – cosa vuol dire non avere voce.

2) Le “forze antisistema” unite sarebbero state presenti in parlamento, separate sono tutte fuori. E’ un peccato, ma anche qui è bene non farsi illusioni: l’impossibilità di unirsi era dovuta innanzitutto ad un’oggettiva mancanza di organizzazione strutturata pregressa e di omogeneizzazione progettuale, cose che non si inventano da un giorno all’altro. Se non ci fosse di mezzo il dettaglio che siamo nel mezzo della più grande crisi dal 1945 senza alcuna voce parlamentare, sarebbe semplicemente giusto e opportuno ammettere che un progetto politico radicale deve strutturarsi e radicarsi nel medio periodo.

Diciamo che il medio termine è la dimensione sana in cui simili progetti possono fiorire, e che l’unico problema era che in un mondo che si sta scapicollando verso l’abisso il medio termine è un lusso.

3) Alla fin fine l’astensionismo ha avuto il suo più spettacolare trionfo nella storia della Repubblica. Ora avremo davanti 5 anni per apprezzare i mirabili frutti che i suoi geniali promotori ci hanno promesso.

4) Relativamente a Italia Sovrana e Popolare, il risultato è al di sotto delle speranze, ma è conforme ad aspettative razionali. Un progetto maturato in forma organizzata due mesi fa e collocato in direzione ostinata e contraria al flusso maggioritario di tutti i poteri che contano poteva facilmente finire semplicemente disintegrato.

Il dato rilevante invece è che ieri non esistevamo (ricordiamo che non siamo mai stati contemplati in nessun sondaggio), oggi esistiamo.

Qualcuno potrebbe pensare che il mancato obiettivo equivalga ad un nulla di fatto. In verità l’aver lavorato fianco a fianco per un obiettivo, l’aver imparato a fidarsi reciprocamente, l’aver costruito lealtà, l’aver maturato capacità nuove di azione collettiva sono in sé un patrimonio prezioso, qualcosa che da solo vale ogni fatica. In un mondo che ha coltivato la disgregazione, la parcellizzazione individualistica, il disinteresse e l’apatia, noi abbiamo remato contro la liquefazione entropica e costruito qualcosa di solido.

Non sarò mai abbastanza grato a tutti i compagni di strada per aver contribuito a tutto questo.

E per quel che mi riguarda, da qui si parte.

Andrea Zhok – Sinistra in Rete

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Commento di Jure Eler: “Sembra che Zhok la pensi come me, oppure sono io che ho copiato. Come mi scrive Stern, siamo ad un nuovo 8 settembre, nel male ma soprattutto – se ci crediamo – nel bene…”

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