La guerra nucleare a chi “conviene”…?

In questI giorni si sta svolgendo a New York la conferenza di riesame del TNP con i delegati dei 190 Stati parte (termine dei lavori: 26 agosto 2022). In vigore dal 1970, il TNP dà un ordine giuridico quasi universalmente riconosciuto alla materia nucleare, sia civile che militare. Esso stabilisce il “diritto inalienabile” all’energia nucleare, ma allo stesso tempo interdice la diffusione delle armi nucleari, temporaneamente legittime solo per le cinque potenze del Consiglio di Sicurezza.

Ma il “diritto al possesso” era vincolato a una promessa, contenuta nell’articolo 6: l’impegno a negoziare subito, “in buona fede”, il disarmo nucleare. Nella realtà dopo decenni non si sono visti passi in avanti verso il disarmo nucleare, anzi oggi si vedono soprattutto passi indietro con programmi di ammodernamento della “deterrenza”, ingenti per dispendio economico (1.000 miliardi per i soli USA!) e terrorizzanti per la tendenza all’automazione, con delega all’Intelligenza Artificiale, che accresce la possibilità di guerra per errore.

Sarebbe importante una sinergia tra campagna per la proibizione delle armi nucleari e campagna per il non primo uso di esse. Si dovrebbe far recepire nel documento finale, se si riuscirà a vararne uno, l’interdizione del primo uso delle armi nucleari, che aprirebbe la strada alla loro “deallertizzazione”, separando le testate dai vettori (2.000 sono sempre pronte al lancio immediato).

Un grimaldello per il riconoscimento del TPNW da parte del TPN potrebbe essere assicurato dall’accoglimento del primo come “zona denuclearizzata globale” deterritorializzata, da aggiungersi a quelle territorializzate già riconosciute: Africa, America Latina, Pacifico del Sud, Asia Sud Orientale, Asia Centrale.

L’ostacolo principale per il riconoscimento del TPNW da parte del TNP è la sua proibizione totale e quasi repentina dello stesso possesso delle armi nucleari. Queste disposizioni sono problematiche per i Paesi NATO perché incompatibili con la dottrina strategica dell’Alleanza che non esclude, in circostanze eccezionali, il primo uso dell’arma nucleare. Ma a Vienna si è appunto aperto un dialogo con i Paesi che dovrebbero, come l’Italia, ospitare le nuove B61-12 trasportate dagli F35, e se son rose a New York fioriranno…

Stralcio di un articolo di
Alfonso Navarra – Disarmisti esigenti
Antonia Sani – Coordinamento antinucleare europeo

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