Sergio De Prophetis: “70 anni vissuti alla grande…”

70 anni vissuti dentro la grande famiglia del Genere Umano, accudito da piccolo e messo sulla piazza da adulto a guadagnarsi il pane, ad osservare il mondo, a intessere relazioni piacevoli e proficue, nutrendosi con la Cultura e gli Ideali.
In cima ai miei sette decenni mi guardo indietro: ho imparato con le esperienze che il Fato/Destino a volte ci tiene in braccio, a volte ci da un calcio in culo.
Ci vuole abilità ma anche una buona stella per navigare a lungo il tempo della vita.
Negli ultimi anni molti amici e amiche hanno lasciato il palcoscenico del mondo dicendo: io vado avanti, l’aldilà segue l’aldiqua come il giorno segue la notte.
Alcuni sono passati nell’-oltremondo- nello spazio dei pochi secondi che concede un ictus od un infarto, altri in anni o mesi di sofferenze indotte dalle malattie incurabili.
Perchè vuole questo il destino?
Non lo so,
A 70 anni si osserva di più, si ha pazienza con se stessi e con il Fato, si gode maggiormente l’amicizia, la convivialità, i ritmi della Natura.
Si impara che è più giusto cambiare se stessi che cambiare il mondo perchè è da come siamo dentro che agiamo nel mondo.
Crescere dentro: per me è la cosa più semplice ma la più difficile.

A me e a VOI che leggete, l’augurio di sopportare il vento avverso e trovare la forza e l’orientamento nelle piccole cose, cocccolati dal calore delle amicizie vere.

Sergio De Prophetis

Articolo collegato: http://retedellereti.blogspot.com/2013/01/unimondo-di-sergio-de-prophetis-della.html

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Commento di Caterina Regazzi: “…proprio ieri sera facevo una considerazione data dalle cose che mi succedono intorno: alcuni di noi se ne vanno in pochi secondi, senza magari neanche avere il tempo di dire addio a questo mondo, altri dopo più o meno lunghi tempi di sofferenza. C’è una motivazione per questo diverso destino? Gli stessi miei genitori se ne sono andati con queste due diverse modalità….. fa riflettere. Forse chi ci mette tanto per morire ha il tempo per fare un ulteriore passo evolutivo, se ha quella tendenza, mentre chi muore all’improvviso è già “perfetto” come è? O non avrebbe comunque la possibilità di evolvere? Anche se si dice che spesso ci si illumina proprio nel momento del trapasso…”

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