Claudio Messora: “PORTARE LA BATTAGLIA PER LA LIBERTÀ DI INFORMAZIONE A UN LIVELLO SUPERIORE…”

Ho deciso di accettare la proposta di Francesco Toscano di provare a portare in Parlamento la battaglia per la libertà di informazione, da indipendente (non ho tessere di partito), quando si è reso ormai evidente che, nonostante le enormi pressioni, una ulteriore semplificazione dell’offerta elettorale in materia di liste “anti-sistema” non si sarebbe compiuta.

Mi sono messo a disposizione perché credo che in questa fase storica, dopo due anni di privazioni della libertà personali, di restrizioni sui diritti, di svilimento della Costituzione, di manipolazione dei media, di mortificazione dell’essere umano, qualunque uomo che si consideri ancora libero non può limitarsi a guardare, ma deve mettersi a disposizione delle minoranze oppresse per provare a migliorare le cose.

A Martin Luther King vengono attribuite queste parole: “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non farete niente per cambiarla”. Non c’è un modo migliore per dirlo.

Personalmente, ho avuto una esperienza di un anno e mezzo in Parlamento, sia a Roma che a Bruxelles, in un ruolo tecnico e non elettivo, ed ancora adesso ne porto addosso le cicatrici. Nella mia vita ho avuto ormai molto di più di quanto avrei desiderato e probabilmente anche meritato. Ho quattro splendidi figli, una moglie che mi ama, il pianoforte dei miei sogni, che amo suonare ogni volta che posso in memoria di mio padre che mi ha trasmesso l’amore per la musica classica. E sono editore fortunato della prima televisione libera e indipendente mai finanziata dai cittadini nella storia. La condizione di Parlamentare non mi aggiunge niente, e casomai mi sottrae a questa felicità, per quanto la vita ti consenta di poterti sentire felice. Ma lo giudico un sacrificio necessario, una chiamata alle armi alla quale non ci si può sottrarre per ragioni di egoismo. Dobbiamo sempre essere pronti a rimetterci in discussione e sempre essere disposti a perdere tutto, se vogliamo guadagnare una condizione migliore per tutti.

Per quanto riguarda Byoblu e la sua indipendenza, laddove non fosse sufficiente la mia storia personale, lunga 15 anni, in difesa della libertà di pensiero, vale ricordare che la TV dei cittadini è una testata regolarmente registrata in Tribunale, con una redazione indipendente e un direttore responsabile, la dottoressa Virginia Camerieri, che lavora rispettando tutte le norme della deontologia professionale. Io non scrivo, se non (raramente) editoriali di natura apolitica, chiaramente pubblicati a mio nome. Non partecipo alla costruzione degli articoli, non decido i contenuti delle scaletta dei TG né decido i nomi degli intervistati, e non compaio peraltro in televisione da mesi, non avendo neppure un mio spazio assegnato. Il mio unico ruolo in Byoblu, in quanto editore, oltre all’amministrazione ordinaria, è quello di controllare il rispetto della linea editoriale che è – ed è sempre stata – la vicinanza ai problemi ed alle istanze dei cittadini. Tutti i cittadini, indipendentemente da quanto questo possa essere sgradito al sistema. Valga a dimostrarlo non quanto scrivo (non ascoltate le mie parole ma guardate alle mie opere), bensì la programmazione ed il palinsesto quotidiani. Se ci riferiamo solo a questi ultimi giorni, Byoblu si è messo a disposizione di tutte le forze politiche per aiutarle, indistintamente, nella raccolta firme, regione per regione, città per città, piazza per piazza, con una sezione apposita, e continuerà a farlo fino alla fine.

Laddove queste rassicurazioni non bastino, per quanti dovessero ancora coltivare la sfiducia, siamo pronti ad accogliere in redazione, per la fase elettorale, l’aiuto di inviati scelti da ogni forza politica, che collaborino alla copertura della campagna elettorale.

La mia scelta nasce da una lunga maturazione personale: dopo avere attraversato in ogni direzione tutto lo spettro delle componenti in cui si articola la società ed avere costruito, con l’aiuto di tutti, una televisione comunitaria che ora è in grado di camminare sulle sue gambe, ora sono pronto a portare la battaglia ad un livello superiore. Quando siamo stati oscurati da Youtube, con oltre seicentomila iscritti che presto sarebbero diventati un milione, e ben duecento milioni di video visti, prima abbiamo “sconfinato” in territorio nemico, entrando in un settore – quello televisivo – fino ad allora appannaggio di ricchi e potenti, ed ora possiamo portare la battaglia in quel Parlamento che non ha mosso un dito per tutelare la libertà di stampa contro lo strapotere delle multinazionali. E, se mai ci arriveremo, lo faremo a difesa di tutti gli oppressi e vessati dai colossi social globali, che vivono in un territorio giuridicamente selvaggio ed inaccettabile per una democrazia.

Questo, unitamente alla strenua difesa per la restaurazione dei diritti umani violati in questi ultimi due anni, sarà il mio faro guida.

Considero un onore, e non qualcosa che necessita di giustificazione, mettermi a disposizione del Paese, cioè di tutti voi, qualora i fatti e le circostanze dovessero chiedermi di assumere questo incarico.

Sappia, chi ha tessuto le trame della storia recente, che non ci arrenderemo mai, e che dopo di noi ne verranno altri, e poi altri ancora, fino a quando la libertà naturale che ogni essere umano ha per diritto di nascita non tornerà ad essere garantita.

Per aspera ad astra.

Claudio Messora di Byoblu

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